22/03/2019 - illimity Bank S.p.A.: Pillar3 BIP 2018

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Pillar3 bip 2018

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Eseguita ma cro

Indice

Eseguita ma cro

Informativa al pubblico 2018

Pillar 3

SOMMARIO

1. INTRODUZIONE ................................................................................................................................................................................................ 2

2. OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO .......................................................................................................................................... 4

3. AMBITO DI APPLICAZIONE ............................................................................................................................................................................. 19

4. FONDI PROPRI ................................................................................................................................................................................................ 20

5. REQUISITI DI CAPITALE ................................................................................................................................................................................... 29

6. RISCHIO DI CREDITO: INFORMAZIONI GENERALI E RETTIFICHE ..................................................................................................................... 35

7. RISCHIO DI CREDITO: INFORMAZIONI RELATIVE AI PORTAFOGLI ASSOGGETTATI AL METODO STANDARDIZZATO E USO DELLE ECAI ......... 45

8. TECNICHE DI ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ................................................................................................................................ 47

9. ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI CONTROPARTE .................................................................................................................................................. 49

10. ESPOSIZIONI IN POSIZIONI VERSO LA CARTOLARIZZAZIONE ........................................................................................................................ 51

11. RISCHIO OPERATIVO .................................................................................................................................................................................... 52

12. ESPOSIZIONI IN STRUMENTI DI CAPITALE NON INCLUSE NEL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE ................................................................ 54

13. ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SULLE POSIZIONI NON INCLUSE NEL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE ....................... 56

14. ATTIVITÀ NON VINCOLATE ........................................................................................................................................................................... 59

15. POLITICA DI REMUNERAZIONE .................................................................................................................................................................... 60

16. LEVA FINANZIARIA ....................................................................................................................................................................................... 61

INFORMATIVA AL PUBBLICO STATO PER STATO ................................................................................................................................................ 66

DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI .......................................................... 67

1. Introduzione

Dal 1° gennaio 2014 la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento è contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, c.d. CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (Capital Requirements Directive, c.d. CRD IV), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria (c.d.frameworkBasilea 3). Il quadro normativo si completa con le misure di esecuzione, contenute in norme tecniche di regolamentazione o di attuazione (RTS e ITS) adottate dalla Commissione Europea su proposta delle Autorità europee di vigilanza.

Ilframeworkregolamentare è funzionale a rafforzare la capacità delle banche ad assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, nonché a rafforzare la trasparenza e l'informativa delle banche.

Al fine di rafforzare la "disciplina di mercato", le disposizioni di vigilanza prevedono per le banche l'obbligo di pubblicare un'informativa pubblica (c.d. Informativa al Pubblico o Pillar 3) che garantisca un adeguato livello di trasparenza sull'esposizione, sul controllo e la gestione dei rischi assunti, attribuendo particolare rilevanza all'adeguatezza patrimoniale. In particolare, l'Informativa al Pubblico (Pillar 3) è direttamente regolata dalla CRR, Parte Otto e Parte Dieci, Titolo I, Capo 3 e dalle norme tecniche di regolamentazione o di attuazione emanate dalla Commissione Europea per disciplinare:

  • i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti i fondi propri;

  • gli obblighi di informativa in materia di riserve di capitale;

  • i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti gli indicatori di importanza sistemica;

  • l'informativa concernente le attività di bilancio prive di vincoli;

  • i modelli uniformi per la pubblicazione delle informazioni riguardanti la leva finanziaria (leverage ratio).

La regolamentazione prevede sostanzialmente i medesimi contenuti informativi in vigore sino al 31 dicembre 2013, con l'aggiunta di ulteriori informazioni in tema di governance, remunerazioni, attività non vincolate e con ladisclosuredell'indicatore dileverage ratio. La nuova regolamentazione definisce l'elenco delle informazioni minime richieste, senza prevedere appositi quadri sinottici (le Tavole della precedente normativa), eccetto quanto sopra indicato.

Il Comitato di Basilea ha sottoposto ad analisi ilframeworkrelativo all'Informativa al Pubblico dando indicazione agli organismi di Vigilanza di provvedere a farle recepire, per gli ambiti di competenza, nella normativa prudenziale. A livello europeo, l'EBA ha pubblicato nel mese di giugno 2017 la seconda versione finale delle "Guidelines on disclosure requirements under part Eight of Regulation No (EU) 575/2013" al fine di accrescere la coerenza e la comparabilità delle informazioni da fornire nella documentazione di Informativa al Pubblico di Terzo Pilastro. Le linee guida si appliccano, a partire dal 31 dicembre 2017, alleGlobally and Other Systemically Important Institutions(G-SIIs and O-SIIs). È lasciata alle Autorità competenti la facoltà di richiedere anche a istituzioni diverse da G-SIIs e O-SIIs l'applicazione di alcune o tutte le indicazioni previste dalleGuidelines. A tal proposito si specifica che l'autorità regolamentare nell'esercizio della sua facoltà, non ha previsto la piena applicazione delleGuidelinesper istituzioni significative (SIs) che non sono classificabili come G-SIIs or OSIIs, di conseguenza la modalità didisclosuresdell'informativa al pubblico per la Banca risulta essere sostanzialmente in continuità in quanto caratterizzata da contenuti informativi esaustivi per ottemperare a quanto richiesto dalla parte 8 della CRR, fatto salvo per ladisclosuredell'indicatore diliquidity coverage ratio(linee-guida EBA/GL/2017/01).

La Banca non utilizza sistemi interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi di Primo Pilastro, pertanto, al presente documento non si applicano gli art. 452, 454 e 455 del Regolamento (UE) n. 575/2014. Nonsono inoltre pubblicate le tavole prive di informazioni e le informazioni quantitative sono esposte in migliaia di euro, salvo se non espressamente indicato.

Le informazioni devono essere pubblicate attraverso il sito internet della banca con una frequenza almeno annuale, in concomitanza con la pubblicazione del bilancio d'esercizio. La Banca pubblica la presente Informativa al Pubblico attraverso il proprio sito internetwww.illimity.com, nella sezione Investor Relations.

Il documento riprende l'informativa già riportata nel bilancio 2018 (documento sottoposto a revisione legale dei conti da parte della società KPMG S.p.a.), oltre che nelle segnalazioni di vigilanza. Nella sua predisposizione si sono anche utilizzati elementi comuni col processo di controllo dell'adeguatezza patrimoniale e della liquidità.

2. Obiettivi e politiche di gestione del rischio

Informazione Qualitativa

Il Processo di Gestione dei Rischi (PGR) rappresenta un modello di riferimento nello sviluppo organizzativo e di processo e nell'esecuzione sistematica di tutte le attività operative e di business poste in essere dalla Banca che comportano assunzione e gestione nel continuo dei rischi, coerentemente allamissionassegnata e agli obiettivi perseguiti. Costituisce altresì un riferimento obbligatorio anche nell'impostazione ed esecuzione di tutte quelle attività di carattere non sistematico o di natura contingente. A livello generale, la Banca attua il proprio modello di business attraverso un modello organizzativo che assicura l'impiego coordinato di risorse umane, tecnologie e metodologie sulla base di un complesso normativo interno che definisce gli assetti dei presidi di gestione, lepolicy(regole, deleghe e limiti), i processi in cui si esplica l'attività, comprensivi delle attività di controllo.

Per contribuire al funzionamento efficiente ed efficace del Processo di Gestione dei Rischi in grado di coprire tutti i rischi assunti o assumibili nella sua interezza, la Banca ha implementato, anche nel rispetto delle normative di vigilanza, il sistema degli obiettivi di rischio (c.d.Risk Appetite Framework, nel seguito anche "RAF"), il processo di autovalutazione dell'adeguatezza della dotazione patrimoniale (c.d. ICAAP) ed il processo di autovalutazione dell'adeguatezza del profilo di liquidità (c.d. ILAAP).

Il RAF si propone come un approccio organico e strutturato che ha implicazioni sullagovernancee sui processi di gestione integrata dei rischi e impatti diffusi su quasi tutte le funzioni aziendali. È articolato e declinato a livello operativo per leBusiness Unite comparti operativi. Le sue dimensioni possono essere articolate sia in termine di metriche e limiti, sia in termini linee guida qualitative.

L'obiettivo del RAF è quello di definire un quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio, che fissi ex ante gli obiettivi di rischio/rendimento che la Banca intende raggiungere e i conseguenti limiti operativi. Dunque, la formalizzazione, attraverso la definizione del RAF, di obiettivi di rischio coerenti con il massimo rischio assumibile, ilbusiness model e gli indirizzi strategici diventa un elemento essenziale per la determinazione di una politica di governo dei rischi e di un processo di gestione dei rischi improntati ai principi della sana e prudente gestione aziendale.

L'ICAAP e l'ILAAP hanno l'obiettivo di fornire una valutazione interna in merito all'adeguatezza, attuale e prospettica, rispettivamente dei mezzi patrimoniali rispetto all'esposizione ai rischi che ne caratterizzano l'operatività e del profilo di liquidità operativa e strutturale.

Definendo la propensione al rischio e verificandone l'adeguatezza sotto il profilo patrimoniale e di liquidità, il RAF, l'ICAAP e l'ILAAP sono gli strumenti che rappresentano l'inquadramento complessivo nella gestione dei rischi e si posizionano a corollario del sistema delle regole che norma in maniera dettagliata la gestione delle specifiche fattispecie di rischio nei diversi comparti operativi e di business (le c.d. Politiche di governo dei rischi).

A tali strumenti di cui la Banca si è dotata per la gestione ed il controllo dei rischi (framework di Risk Management) in condizioni di normale operatività, si affianca ed integra il processo diRecovery, che rappresenta invece lo strumento che disciplina la gestione di situazioni di crisi e le strategie atte al ripristino delle condizioni di ordinato funzionamento.

Gli obiettivi di rischio, le politiche di governo e assunzione dei rischi sono definite dal Consiglio di Amministrazione su proposta dell'Amministratore Delegato, con il supporto di specifici Comitati, ovvero il Comitato Rischi endo-

Disclaimer

illimity Bank S.p.A. ha pubblicato questo contenuto il 22 marzo 2019. La fonte è unica responsabile delle informazioni in esso contenute. Distribuito da Public, senza apportare modifiche o alterazioni, il 22 marzo 2019 21:51:04 UTC

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