13/04/2022 - Doxee S.p.A.: Fascicoli di Bilancio Doxee Spa 2021

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Fascicoli di bilancio doxee spa 2021

DOXEESPA

Sede legale: V.LE VIRGILIO 48/B MODENA (MO)

Iscritta al Registro Imprese di MODENA

C.F. e numero iscrizione: 02714390362

Iscritta al R.E.A. di MODENA n. 324846

Capitale Sociale deliberato € 1.915.750

Capitale Sociale sottoscritto € 1.769.553,28i.v.

Partita IVA: 02714390362

RELAZIONESULLAGESTIONE

Ai sensi dell'art. 2428 c.c.

Bilancio al 31/12/2021

Signori Azionisti, a norma di Statuto, Vi abbiamo convocato per sottoporre al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, che presenta un utile di euro 1.416.488,60 al netto di imposte sul reddito di esercizio correnti e differite per euro 136.727,00 e dopo aver contabilizzato ammortamenti e svalutazioni per complessivi euro 3.254.270,00.

PRINCIPALI RISULTATI DOXEE SPA AL 31 DICEMBRE 2021

Si riportano di seguito i principali risultati della società relativi all'esercizio 2021:

  • - I Ricavi delle vendite sono pari a euro 20,3 milioni (euro 17,2 milioni nel 2020).

  • - Il Valore della Produzione è pari a euro 25,5 milioni (euro 21,4 milioni nell'esercizio 2020).

  • - L'Ebitda si attesta a euro 5,0 milioni (euro 4,7 milioni nel 2020).

  • - L'Ebit è pari a euro 1,8 milioni (euro 2,2 milioni nel 2020).

  • - Il Risultato netto è positivo ed è pari a euro 1,4 milioni (1,2 milioni nel 2020).

  • - La Posizione Finanziaria Netta è pari a euro -1,3 milioni (euro -2,6 milioni al 31 dicembre 2020).

  • - Il Patrimonio netto è pari a euro 12,5 milioni (euro 8,7 milioni al 31 dicembre 2020).

Il ciclo internazionale

L'attività economica globale, dopo un diffuso rallentamento dell'attività nel terzo trimestre 2021, che non ha investito l'area dell'euro, negli Stati Uniti e in altri paesi avanzati emergono segnali di un ritorno a una ripresa più sostenuta, a fronte di una prolungata debolezza nelle economie emergenti. La recrudescenza della pandemia e le persistenti strozzature dal lato dell'offerta generano tuttavia rischi al ribasso per l'attività economica. L'inflazione è ulteriormente aumentata pressoché ovunque, risentendo del rialzo dei prezzi dei beni energetici e della ripresa della domanda interna. La Federal Reserve e la Bank of England hanno avviato il processo di normalizzazione delle politiche monetarie.

Il rialzo dei contagi da Covid-19 è stato meno marcato rispetto alle precedenti ondate epidemiche, grazie al contributo delle campagne vaccinali. La mobilità globale, che nella seconda metà del 2021 aveva raggiunto livelli nettamente superiori a quelli dell'anno precedente, si è ridotta nelle ultime settimane, anche a seguito della diffusione della variante Omicron.

Nel terzo trimestre 2021, il PIL ha rallentato sia nelle maggiori economie avanzate, con l'eccezione dell'area dell'euro, sia in quelle emergenti, mentre per il quarto trimestre 2021 gli indici dei responsabili degli acquisti delle imprese (purchasing managers' index, PMI) mostrano diffusi segnali di ripresa ciclica tra le principali economie avanzate.

Inoltre, l'indebolimento della domanda globale ha inciso significativamente sui corsi petroliferi. La decisione degli Stati Uniti di attingere alle riserve petrolifere e la volontà dei paesi OPEC+ di rispettare l'impegno ad aumentare la produzione, hanno comportato pressioni al ribasso del prezzo del petrolio. All'inizio di gennaio 2022, i corsi petroliferi hanno mostrato decisi segni di ripresa, portando il prezzo del Brent sopra gli 80 dollari al Barile.

Area Euro

Nell'area Euro, sulla base delle informazioni più recenti, dopo due trimestri di forte espansione, l'attività economica avrebbe decisamente rallentato nell'ultima parte dell'anno 2021, per effetto della risalita dei contagi e della conseguente introduzione di misure di contenimento via via più stringenti, nonché del perdurare delle strozzature dell'offerta che stanno ostacolando la produzione manifatturiera. L'inflazione ha toccato il valore più elevato dall'avvio dell'Unione monetaria, risentendo soprattutto dei rincari eccezionali della componente energetica. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha annunciato il piano per la futura attuazione dei programmi di acquisto di titoli pubblici e privati, ribadendo che l'orientamento della politica monetaria resterà espansivo e che la sua conduzione si manterrà flessibile e aperta a diverse opzioni in relazione all'evoluzione del quadro macroeconomico.

Nel terzo trimestre del 2021, nell'area dell'euro, il PIL è ulteriormente aumentato, sospinto dal marcato incremento dei consumi delle famiglie e, in misura marginale, dalla domanda estera netta. La dinamica dell'attività si sarebbe indebolita marcatamente nel quarto trimestre. In dicembre 2021 l'indicatore €-coin si è collocato su livelli prossimi a quelli dell'ultima parte del 2020, segnalando un'espansione molto contenuta, per effetto del deterioramento della fiducia di consumatori e imprese e della forte accelerazione dei prezzi alla produzione. La produzione industriale, soprattutto nel settore automobilistico, continua a risentire della carenza di semiconduttori a livello globale, con difficoltà particolarmente pronunciate in Germania. Le imprese dei servizi riportano in misura crescente la scarsità di manodopera come fattore di ostacolo alla propria attività. Secondo le proiezioni degli esperti dell'Eurosistema, il PIL tornerebbe sui livelli pre-pandemici nel primo trimestre del 2022. La variazione dei prezzi al consumo in dicembre 2021 è stata pari al 5,0 per cento sui dodici mesi, toccando il valore più elevato dall'avvio dell'Unione monetaria. Questo andamento è ascrivibile per circa metà alla componente energetica, infatti, il prezzo del gas naturale in Europa resta particolarmente elevato sia per le tensioni con la Russia relative alla sospensione temporanea dell'utilizzo del gasdotto Nord Stream 2, sia per le rigide temperature registrate nei paesi nordici che hanno innalzato la domanda e ridotto il livello di scorte di materia prima. Il rallentamento dei prezzi dei servizi è stato compensato dall'accelerazione di quelli dei beni industriali non energetici; anche quest'ultima è associata ai forti rincari delle materie prime e dei semilavorati, la cui scarsità a livello globale dovrebbe esaurirsi nel corso del 2022.

Nel complesso del 2021, l'inflazione è stata pari al 2,6 per cento.

In un contesto di elevata incertezza, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha, inoltre, dichiarato di essere pronto ad adeguare tutti i propri strumenti, ove opportuno e in qualsiasi direzione, per assicurare che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2 per cento nel medio termine.

L'economia italiana

La crescita in Italia è proseguita a un ritmo elevato nel terzo trimestre del 2021, sostenuta soprattutto dai consumi delle famiglie, mentre il PIL ha registrato un forte rallentamento nel quarto trimestre 2021.

Vi ha inciso soprattutto l'impatto sui consumi esercitato dalla recrudescenza dei contagi, in aggiunta alle persistenti difficoltà di offerta legate all'indisponibilità di alcune materie prime e di prodotti intermedi a livello globale. Le informazioni congiunturali finora disponibili, di natura qualitativa e quantitativa, segnalano un rallentamento dell'attività sia nella manifattura sia nei servizi.

Nell'ultimo trimestre del 2021 la produzione industriale ha continuato a crescere, seppure rallentando rispetto ai primi nove mesi dell'anno 2021, come si è mostrato in forte espansione il settore delle costruzioni. L'attività industriale è stata frenata dalle difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di prodotti intermedi, sebbene meno pervasive che in altri paesi. L'attività nei servizi, colpiti dalla recrudescenza della pandemia, nel quarto trimestre 2021 sarebbe cresciuta in misura modesta. L'andamento è coerente con quello del relativo indice PMI e della fiducia delle imprese del settore: pur confermandosi su valori elevati, entrambi si sono deteriorati rispetto ai mesi estivi.

Le prospettive

Le prospettive di crescita sono soggette a molteplici rischi, orientati prevalentemente al ribasso. Nel breve termine l'incertezza che circonda il quadro previsivo è connessa con le condizioni sanitarie e con le tensioni sul lato dell'offerta, che potrebbero rivelarsi più persistenti delle attese e mostrare un grado di trasmissione all'economia reale più accentuato. Nel medio termine, le proiezioni rimangono condizionate alla piena attuazione dei programmi di spesa inclusi nella manovra di bilancio e alla realizzazione completa e tempestiva degli interventi previsti dal PNRR.

Dopo un indebolimento della crescita nell'ultima parte dell'anno 2021, che si potrebbe protrarre nei primi mesi dell'anno 2022, il PIL tornerebbe ad espandersi in misura sostenuta dalla primavera, in concomitanza con l'ipotizzato miglioramento del quadro sanitario, recuperando i livelli pre-pandemici intorno alla metà del 2022. L'espansione dell'attività proseguirebbe poi a ritmi robusti, seppure meno intensi rispetto a quelli

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Doxee S.p.A. ha pubblicato questo contenuto il 13 aprile 2022 ed è responsabile delle informazioni in esso contenute. Distribuito da Public, senza apportare modifiche o alterazioni, il 13 aprile 2022 20:15:31 UTC.

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