05/08/2024 - Buzzi Unicem S.p.A.: Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024

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Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024

Relazione finanziaria semestrale

al 30 giugno 2024

Buzzi S.p.A.

Sede in Casale Monferrato (AL) - Via Luigi Buzzi 6

Capitale sociale euro 123.636.658,80

Registro delle Imprese di Alessandria-Asti 00930290044

SIAMO UN GRUPPO MULTI-REGIONALE INTERNAZIONALE, FOCALIZZATO SU CEMENTO E CALCESTRUZZO PRECONFEZIONATO.

OPERIAMO CON CORRETTEZZA, COERENZA, VISIONE DI LUNGO PERIODO, AZIONARIATO STABILE E MANAGEMENT DEDICATO.

L'ATTENZIONE AI COLLABORATORI, ALLA SICUREZZA SUL LAVORO E ALLE RELAZIONI CON I TERRITORI SONO ALLA BASE DEL NOSTRO AGIRE QUOTIDIANO.

CREIAMO VALORE ATTRAVERSO UN PROFONDO KNOW-HOW, INNOVAZIONE DI PROCESSO, IMPIANTI EFFICIENTI ED ECOLOGICAMENTE COMPATIBILI, OFFRENDO AI NOSTRI CLIENTI PRODOTTI DI ALTA QUALITÀ SEMPRE PIÙ SOSTENIBILI

Chi siamo

Indice

Relazione intermedia sulla gestione

4

Illustrazione dei risultati

5

Gestione del rischio e descrizione dei principali rischi

19

Operazioni con parti correlate

20

Evoluzione prevedibile della gestione

20

Indicatori alternativi di performance

21

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

22

Conto Economico consolidato

23

Conto Economico complessivo consolidato

24

Stato Patrimoniale consolidato

25

Variazioni di Patrimonio netto consolidato

28

Note ai prospetti contabili semestrali consolidati

29

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato

69

Relazione della società di revisione

70

Relazione intermedia sulla gestione

Illustrazione dei risultati

5

Gestione del rischio e descrizione dei principali rischi

19

Operazioni con parti correlate

20

Evoluzione prevedibile della gestione

20

Indicatori alternativi di performance

21

[ RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE ] 5

ILLUSTRAZIONE DEI RISULTATI

In primavera, l'attività economica globale ha continuato a mostrare segnali di miglioramento, ancora trainata dalla solida dinamica del terziario, affiancata da una manifattura in progressiva ripresa. Tuttavia, la diminuzione dei risparmi nelle principali economie avanzate e la debole domanda interna in Cina continuano a limitare le prospettive di crescita economica. Nei paesi più sviluppati, il mercato del lavoro si sta gradualmente raffreddando e l'aumento dei salari nominali è stato più moderato, fornendo quindi un minor supporto all'accumulo dei redditi disponibili. La spesa dei consumatori a livello globale è rimasta contenuta, mentre il commercio internazionale, dopo la modesta crescita del primo trimestre, ha registrato un più vivace sviluppo a partire da aprile. Il prezzo del greggio è stato piuttosto volatile, con quotazioni in discesa nel bimestre aprile-maggio, poi risalite successivamente per la proroga al 2025 dei tagli volontari alla produzione da parte dei paesi OPEC+. Il prezzo del gas naturale in Europa, invece,

  • tornato a salire, nonostante l'elevato livello di scorte. In tale contesto, le ultime proiezioni dell'OCSE prevedono una crescita del PIL globale sul 2024 del 3,1%. Permangono i rischi ribassisti sull'attività economica e sul commercio, legati all'eventuale inasprimento delle tensioni internazionali, in particolare nel Medio Oriente.

In Stati Uniti, il prodotto ha continuato ad espandersi nella prima parte dell'anno, sostenuto da solidi consumi e investimenti. Tuttavia, i tassi di crescita hanno evidenziato una decelerazione rispetto ai trimestri precedenti, anche per effetto di uno sfavorevole andamento della bilancia commerciale.

In area Euro, il PIL è aumentato dello 0,3% nel primo trimestre, riflettendo una crescita delle esportazioni nette e un lieve incremento dei consumi delle famiglie. La ripresa economica è da ricondursi prevalentemente al settore dei servizi, trainato dal commercio, dai trasporti e dal comparto alberghiero, mentre il contributo dell'industria è rimasto negativo. Anche gli investimenti hanno mostrato un notevole calo rispetto al trimestre precedente. In primavera, si stima che l'attività economica sia rimasta in espansione, grazie alla resilienza del terziario e alla stabilizzazione nel mercato delle costruzioni, mentre il processo di disinflazione si è attenuato, nonostante la componente di fondo si sia ulteriormente ridotta.

In Italia, l'economia è cresciuta in misura contenuta nel secondo trimestre, grazie al settore terziario ed in particolare al turismo, mentre l'edilizia e la manifattura hanno contribuito negativamente all'evoluzione del PIL. L'incremento delle esportazioni ha rappresentato la spinta primaria della domanda, a cui si è contrapposto un quadro meno favorevole per gli investimenti.

Per quanto riguarda i paesi emergenti, in Messico l'economia ha ristagnato a causa di una dinamica più moderata dei consumi e del rallentamento nei settori dell'industria e delle costruzioni. In Brasile, invece, i più recenti indicatori sull'attività economica e sul mercato del lavoro hanno confermato uno sviluppo più dinamico rispetto alle attese, grazie al sostegno dei consumi privati.

Con riferimento alle politiche monetarie delle principali banche centrali, la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi di riferimento, in attesa che il processo di disinflazione si consolidi ulteriormente, mentre la Banca Centrale Europea ha attenuato le restrizioni monetarie con una riduzione dei tassi di 25 punti base in giugno. In America Latina, la banca centrale del Brasile ha promosso un ulteriore taglio dei tassi dello 0,25% in maggio, mentre in Messico sono state confermate le politiche monetarie in essere alla fine del primo trimestre.

In tale scenario, le quantità complessive di cemento e calcestruzzo preconfezionato vendute dal gruppo sono state abbastanza deboli nel secondo trimestre, anche per effetto di condizioni meteo penalizzanti in Europa e Stati Uniti nei mesi primaverili, e hanno chiuso i primi sei mesi dell'anno in contrazione rispetto ai livelli del 2023. Per contro, la variazione dei prezzi di vendita favorevole ha permesso di limitare il calo del fatturato.

[ RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE ] 6

ANDAMENTO ECONOMICO E FINANZIARIO

Le vendite di cemento realizzate dal gruppo nei primi sei mesi del 2024 si sono attestate a 12,0 milioni di tonnellate, in contrazione rispetto allo scorso esercizio (-8,0%). La diminuzione di inizio anno si è protratta nel secondo trimestre, seppur in misura più contenuta, per effetto dell'ancora debole domanda in Europa Centrale e della maggiore piovosità, soprattutto in Italia e Stati Uniti. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha seguito una simile dinamica, chiudendo il semestre con 4,7 milioni di metri cubi, in flessione dell'8,8% rispetto al 2023. I prezzi di vendita hanno continuato a contribuire positivamente, permettendo al gruppo di chiudere il semestre con un giro d'affari di 2.053,6 milioni (- 4,5% rispetto allo scorso anno). Nei primi sei mesi, l'effetto cambi è stato negativo per 27,0 milioni, mentre le modifiche al perimetro di consolidamento, relative alla cessione delle attività di calcestruzzo in Francia, hanno portato ad una riduzione del fatturato di 2,2 milioni. Al netto di tali variazioni i ricavi consolidati sarebbero diminuiti del 3,1%.

In Italia, i volumi di vendita hanno mostrato un andamento negativo, influenzati da un maggio particolarmente piovoso, che è stato controbilanciato da un certo rafforzamento dei prezzi. Il semestre si è quindi chiuso con un fatturato pari a 414,4 milioni (-2,3% rispetto allo scorso esercizio).

In Stati Uniti, il fatturato ha registrato un lieve calo (-1,2%) attestandosi a 836,5 milioni, a causa del rallentamento evidenziato nei volumi di vendita, in parte compensato dalla favorevole dinamica dei prezzi.

In Europa Centrale, i volumi di vendita hanno continuato a contrarsi in maniera evidente, in linea con il fiacco andamento della domanda. Di conseguenza, il fatturato si è ridotto del 13,7% attestandosi a 463,7 milioni, nonostante i prezzi in miglioramento semestre su semestre.

In Europa Orientale, la flessione dei volumi di cemento in Polonia e Russia è stata solo parzialmente bilanciata dalla ripresa in Ucraina, mentre il calo nel comparto del calcestruzzo è da ricondursi principalmente alla sommessa attività in Repubblica Ceca. Nonostante la variazione positiva dei prezzi di vendita, i ricavi pari a 346,4 milioni sono risultati in calo (-2,9%) rispetto al 2023.

Il margine operativo lordo consolidato si è attestato a 552,7 milioni, in diminuzione del 3,9% rispetto ai 575,3 milioni dell'anno precedente. Il dato del periodo in esame comprende proventi non ricorrenti netti per 4,5 milioni. Escludendo tali componenti, il margine operativo lordo ricorrente è passato da 571,6 a 548,3 milioni, con un'incidenza sul fatturato del 26,7% (26,6% nel 2023). La redditività caratteristica del primo semestre si è rafforzata in Italia, grazie ai minori costi variabili legati alla componente energetica, e in Stati Uniti, nonostante costi unitari di produzione abbastanza stabili. La dinamica dei volumi ha invece penalizzato i margini in Europa Centrale, mentre in Europa Orientale l'aumento dei costi per energia elettrica ha inciso negativamente sui risultati operativi.

Dopo ammortamenti per 127,3 milioni (128,4 milioni nel 2023), il risultato operativo è stato pari a 425,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 447,1 milioni del 2023. Il risultato prima delle imposte si è attestato a 535,4 milioni (552,9 milioni nell'esercizio precedente), considerando un contributo di 76,3 milioni dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto (80,6 milioni nel 2023) e oneri finanziari netti positivi per 29,8 milioni (erano 24,9 milioni nel 2023). Dopo imposte sul reddito per 113,5 milioni (121,7 milioni 2023) il conto economico ha chiuso con un utile netto di 421,9 milioni, rispetto a 431,2 milioni del primo semestre 2023.

A fine periodo la posizione finanziaria netta attiva consolidata ammonta a 898,4 milioni (erano 798,0 milioni a fine 2023). Nel semestre in esame il gruppo ha acquistato azioni proprie per 52,5 milioni, pagato dividendi agli azionisti della società per 107,5 milioni e sostenuto spese in conto capitale per complessivi 226,1 milioni. Gli investimenti volti al miglioramento delle performance ambientali e alla decarbonizzazione dei processi produttivi, fra i quali rientrano gli interventi per incrementare la produzione di cementi a minor contenuto di clinker, il maggior utilizzo di combustibili alternativi e la produzione in-house di energia elettrica rinnovabile, sono stati pari a circa 35 milioni.

[ RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE ] 7

Il patrimonio netto al 30 giugno 2024 inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, si è attestato a 5.999,4 milioni, contro 5.632,0 milioni di fine 2023; il rapporto passività/patrimonio netto è rimasto stabile rispetto al precedente esercizio pari al 35%.

ITALIA

Dopo un primo trimestre in moderata crescita, sostenuto dalla domanda estera, dal settore terziario e dall'attività edilizia, nei mesi primaverili l'economia ha continuato ad espandersi. I servizi hanno mantenuto una dinamica solida, specialmente nei settori legati al turismo, mentre la produzione industriale ha registrato un'ulteriore flessione. Il mercato del lavoro è rimasto robusto, con un tasso di disoccupazione in calo e un'accelerazione delle retribuzioni contrattuali nel settore privato. Il buon livello occupazionale ha contribuito al lieve recupero dei consumi, anche se questi restano frenati da una propensione al risparmio oltre i livelli pre-pandemici. La domanda, limitata dalla persistente debolezza degli investimenti, ha invece beneficiato di un aumento delle esportazioni. L'inflazione complessiva si è mantenuta su valori contenuti, con la componente di fondo in discesa. Le più recenti proiezioni macroeconomiche per l'anno in corso stimano un tasso di inflazione dell'1,1% e un aumento del PIL dello 0,6%.

Il mercato delle costruzioni si è indebolito nel secondo trimestre a causa di un generalizzato rallentamento della domanda, anche penalizzato dalla progressiva riduzione dei benefici fiscali, nonché dalle sfavorevoli condizioni meteorologiche. L'attività, infatti, è rimasta fiacca sia nel settore privato, in particolare nel residenziale, che nell'infrastruttura.

In tale contesto, le nostre vendite di cemento e calcestruzzo preconfezionato sono risultate in calo nel primo semestre rispettivamente del 5,9% e del 6,4%, anche per effetto delle abbondanti piogge cadute sul territorio nazionale nei mesi primaverili. I prezzi di vendita hanno chiuso il semestre senza variazioni di rilievo rispetto al primo trimestre.

Il fatturato delle attività italiane è stato pari a 414,4 milioni, in calo del 2,3% (424,1 milioni nel 2023). Il margine operativo lordo si è attestato a 107,9 milioni, in aumento rispetto ai 98,5 milioni dell'anno precedente, nonostante il mancato beneficio del credito d'imposta dedicato alle imprese energivore, che nel 2023 era stato pari a circa 12 milioni di euro. Il risultato include oneri non ricorrenti per 0,4 milioni, al netto dei quali il margine operativo lordo sarebbe stato pari a 108,3 milioni. Il favorevole andamento dei costi unitari di produzione, da attribuirsi principalmente al minor peso della componente energetica, ha permesso un miglioramento della redditività caratteristica che ha raggiunto il 26,1%.

(milioni di euro)

1° Sem 2024

1° Sem 2023

24/23

Ricavi netti

414,4

424,1

-2,3%

Margine operativo lordo

107,9

98,5

+9,5%

Margine operativo lordo ricorrente

108,3

98,5

+9,9%

% sui ricavi netti

26,1

23,2

Investimenti industriali

26,0

19,0

+37,3%

Addetti a fine periodo (numero)

1.558

1.563

-0,3%

[ RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE ] 8

STATI UNITI D'AMERICA

Nel primo trimestre, l'attività economica americana è cresciuta, seppur con meno dinamismo rispetto agli ultimi mesi dello scorso anno. I consumi privati e la spesa pubblica sono rimasti solidi ma in attenuazione, mentre gli investimenti nel comparto residenziale hanno accelerato ad inizio anno. Al contrario, l'andamento delle importazioni nette ha negativamente influito sul quadro congiunturale. Nei mesi primaverili, la domanda interna si è confermata in espansione, mentre il mercato del lavoro ha mostrato segni di raffreddamento con un tasso di disoccupazione in aumento tra aprile e giugno. Dopo l'incremento di inizio anno, l'inflazione ha ripreso a diminuire, chiudendo il trimestre con un tasso del 3%, grazie al calo nella componente energetica. Le ultime proiezioni di crescita economica per il 2024 puntano ad un rialzo del PIL del 2,6%.

Nel mercato delle costruzioni, gli investimenti residenziali hanno mostrato un andamento volatile, con risultati in miglioramento ad inizio anno, poi indebolitisi nei mesi primaverili sotto la pressione degli elevati tassi di interesse e delle posticipate aspettative di allentamento della politica monetaria. Gli investimenti federali e delle amministrazioni locali restano il principale motore dell'industria.

I nostri volumi di vendita, già in rallentamento nel primo trimestre, si sono contratti anche nei tre mesi successivi, risentendo del maltempo registrato in gran parte delle regioni in cui operiamo, oltre che da un aumento dei flussi di importazione nell'area costiera. I primi sei mesi hanno quindi chiuso con volumi di cemento in calo del 5,7% rispetto al livello del 2023. Anche la produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha mostrato una flessione simile (-4,6%). Al contrario, i prezzi di vendita hanno riportato un ulteriore rafforzamento nel settore del cemento, mentre hanno mantenuto i livelli invernali nel comparto del calcestruzzo, mostrando nel complesso un buon sviluppo anno su anno. Il fatturato ha raggiunto così 836,5 milioni di euro, in moderato calo (-1,2%) rispetto ai 846,8 milioni del 2023, mentre il margine operativo lordo è aumentato da 256,9 a 280,2 milioni di euro (+9,1%), mostrando un miglioramento della redditività caratteristica di circa tre punti percentuali. I costi unitari di produzione hanno registrato un andamento abbastanza stabile, dettato dall'aumento dei costi fissi e della spesa per materie prime. Le variazioni del tasso di cambio non hanno avuto un impatto significativo sulla traduzione dei risultati in euro.

(milioni di euro)

1° Sem 2024

1° Sem 2023

24/23

Ricavi netti

836,5

846,8

-1,2%

Margine operativo lordo

280,2

256,9

+9,1%

% sui ricavi netti

33,5

30,3

Investimenti industriali

118,9

72,7

+63,5%

Addetti a fine periodo (numero)

2.359

2.314

+1,9%

[ RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE ] 9

GERMANIA

I dati del primo trimestre hanno evidenziato una generalizzata debolezza dell'attività economica (-0,9%), anche se con un graduale miglioramento rispetto alla fine dello scorso anno (+0,2%). I mesi primaverili hanno sostanzialmente confermato un quadro congiunturale in lieve recupero, con segnali positivi provenienti dal settore dei servizi e dalla domanda estera. Il comparto manifatturiero non ha mostrato una chiara dinamica, oscillando dalla crescita di aprile ad una decisa flessione in giugno. A frenare la domanda interna restano gli investimenti, ancora penalizzati dagli elevati costi di finanziamento, mentre i consumi domestici sono stimati in modesto recupero nel secondo trimestre. Il mercato del lavoro è rimasto robusto e l'inflazione complessiva volatile, con un aumento del tasso annuale su maggio successivamente riassorbito alla fine del trimestre. Le proiezioni più aggiornate stimano per l'anno in corso un tasso di inflazione del 2,4% e una crescita del PIL pari allo 0,2%.

Il mercato delle costruzioni ha continuato a contrarsi nella prima parte dell'anno. L'attività residenziale resta fortemente indebolita dalle avverse condizioni macroeconomiche, seppur con tassi in parziale attenuazione sulla fine del semestre.

In linea con la domanda nel paese, i nostri volumi di vendita di cemento hanno mostrato un andamento piuttosto negativo nel primo semestre (-16,1%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato volumi in contrazione (-11,4%). I prezzi di vendita, invece, hanno chiuso il semestre in contenuto miglioramento anno su anno, sia nel cemento che nel calcestruzzo.

Il fatturato complessivo è così passato da 441,3 a 388,0 milioni (-12,1%) mentre il margine operativo lordo si è ridotto del 26,1% passando da 100,1 a 73,9 milioni. Il risultato ha beneficiato di proventi non ricorrenti pari a 4,9 milioni, mentre i costi unitari di produzione sono nettamente peggiorati rispetto allo scorso esercizio, a causa della maggiore incidenza dei costi fissi, dovuta anche a un effetto volumi piuttosto penalizzante; sono stati invece in miglioramento i costi variabili legati alla componente energetica.

(milioni di euro)

1° Sem 2024

1° Sem 2023

24/23

Ricavi netti

388,0

441,3

-12,1%

Margine operativo lordo

73,9

100,1

-26,1%

Margine operativo lordo ricorrente

69,0

96,4

-28,4%

% sui ricavi netti

17,8

21,9

Investimenti industriali

32,0

22,0

+45,6%

Addetti a fine periodo (numero)

1.741

1.765

-1,4%

[ RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE ] 10

LUSSEMBURGO E PAESI BASSI

In Lussemburgo, l'attività economica ha iniziato a recuperare terreno nel primo trimestre del 2024 (+0,5% rispetto al periodo precedente), evidenziando anche una lieve ripresa anno su anno nel settore finanziario, nei trasporti e nell'industria alberghiera. Il migliorato clima di fiducia delle imprese che, secondo i più recenti indicatori, ha caratterizzato anche i mesi primaverili, non ha tuttavia coinvolto il mercato delle costruzioni, ancora notevolmente debole. Nel complesso dell'anno si prevede una crescita del PIL dell'1,4% e un tasso di inflazione del 2,3%.

Nei Paesi Bassi, il prodotto si è contratto ad inizio 2024, a causa della sfavorevole dinamica della bilancia commerciale, oltre che del calo degli investimenti. La spesa pubblica ha rappresentato il principale contributo positivo, mentre il comparto manifatturiero e l'attività edilizia hanno riscontrato un andamento piuttosto sommesso. Le ultime previsioni puntano ad una crescita del PIL dello 0,7% sul 2024, con un'inflazione al 2,8%.

Le nostre consegne di cemento si sono confermate in contrazione anche nel corso del secondo trimestre, seppur meno sensibile rispetto ad inizio anno, chiudendo il semestre a -12,0%. La flessione è stata invece più evidente nel settore del calcestruzzo preconfezionato (-32,7%), anche per la cessione della controllata Beton Du Ried, mentre i prezzi di vendita non hanno subito variazioni di rilievo nel corso del secondo trimestre.

Il fatturato si è quindi ridotto attestandosi a 89,1 milioni, rispetto ai 115,8 milioni del primo semestre dello scorso anno, mentre il margine operativo lordo è stato pari a 4,7 milioni, anch'esso in calo dai 12,6 milioni del 2023. Il citato deconsolidamento delle attività di calcestruzzo preconfezionato ha portato ad una variazione negativa del perimetro pari a 2,2 milioni in termini di fatturato e ad una riduzione del margine operativo lordo di 0,3 milioni. Guardando ai costi unitari di produzione, al ribasso nella spesa per combustibili, si sono contrapposti gli aumenti registrati dal costo delle materie prime e dalla componente fissa.

(milioni di euro)

1° Sem 2024

1° Sem 2023

24/23

Ricavi netti

89,1

115,8

-23,1%

Margine operativo lordo

4,7

12,6

-62,6%

% sui ricavi netti

5,3

10,9

Investimenti industriali

3,1

7,3

-57,8%

Addetti a fine periodo (numero)

269

295

-8,8%

Disclaimer

Buzzi Unicem S.p.A. ha pubblicato questo contenuto il 05 agosto 2024 ed è responsabile delle informazioni in esso contenute. Distribuito da Public, senza apportare modifiche o alterazioni, il 05 agosto 2024 13:14:52 UTC.

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