11/02/2022 - A2A S.p.A.: Trascrizione Webcast Piano Strategico al 2030

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Trascrizione webcast piano strategico al 2030

TRASCRIZIONE

Aggiornamento Piano Strategico @2030 di A2A

Presentazione ad investitori e analisti

28 gennaio 2022

INDICE:

Prima Parte - CEO (pag. 2)

Seconda Parte - CFO (pag. 15)

Closing Remarks - CEO (pag. 20)

Q&A Session (pag. 21)

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IR:

Buongiorno e benvenuti all'aggiornamento strategico di A2A. Il nostro CEO, Renato Mazzoncini, partendo dalle ottime evidenze del 2021 vi presenterà la strategia al 2030, fortemente improntata sulla sostenibilità.

Il nostro CFO, Andrea Crenna, vi illustrerà i dettagli economico-finanziari.

Seguirà una sessione di domande e risposte dedicata agli analisti finanziari.

A questo punto lascio la parola a Renato Mazzoncini. Prego.

CEO - Mazzoncini:

Grazie, Renata. Buongiorno a tutti e benvenuti a questo momento di presentazione dell'aggiornamento del nostro piano industriale. Gli abbiamo dato questo nome, "Beyond expectations", perché effettivamente abbiamo chiuso un 2021 oltre le nostre aspettative e questo ci ha dato la forza per implementare il piano che adesso vi racconteremo sinteticamente.

Siamo esattamente a 12 mesi da quando ci siamo visti, il 20 gennaio, alla presentazione del nuovo piano industriale decennale di A2A, e siamo a 12 mesi dalla presentazione del nostro payoff, "Life is our duty", che sta diventando veramente la guida della nostra missione, della nostra attività, e che sta guidando un po' tutte le strategie che l'azienda porta avanti.

Proprio per questo, vorrei cominciare soffermandoci su questi semplici dati. Siamo usciti da COP26 con la convinzione che sarebbe importantissimo arrivare a Net Zero nel 2050. Siamo usciti da COP26 tutti confermando che la curva di 1,5° di incremento della temperatura è un obiettivo che dobbiamo darci.

Dopodiché siamo anche tutti usciti da COP26 senza avere chiaro, soprattutto dal punto di vista tecnologico, qual è la traiettoria da seguire.

Alcune cose però sono evidenti. Oggi, lo vedete sul grafico di sinistra, abbiamo ancora il 64% di fonti fossili, l'elettrone fa una parte ancora marginale, il 21% dell'energia elettrificata, l'11% sono bioenergie, che hanno dentro le biomasse, i biogas, il biometano, i carburanti sintetici, eccetera.

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Dobbiamo andare in un mondo in cui, se vogliamo avere davvero la decarbonizzazione, al 2050 l'elettrone deve raggiungere il 51% e tutta la parte di bioenergia deve salire sino al 30%, con una riduzione fortissima dei carburanti fossili.

Un'azienda come la nostra, che è attiva e che investe sia sulla parte di elettrone che sulla parte di molecola, ha un ruolo molto importante, e devo dire che ha anche un natural hedging fra queste componenti, perché esattamente come atterreremo nel 2050 non lo sappiamo, ma saranno elementi che si "hedgeranno" tra di loro, compreso ovviamente il fossile, che rimarrà in quantità inversamente proporzionali alla crescita della parte rinnovabile, sia di molecola che di elettrone. Sono tutte componenti ricomprese all'interno dell'attività di A2A e forse questa è una delle specificità su cui dobbiamo certamente lavorare.

Se guardiamo una fotografia del nostro Paese, ci troviamo in una situazione in cui nei prossimi 10 anni bisogna fare almeno 4 miliardi di investimenti sulla parte waste, in particolare per ridurre il conferimento in discarica, che è ancora molto importante, con 17 milioni di tonnellate complessive. Abbiamo fatto un report che avevamo presentato a Cernobbio con Ambrosetti l'anno scorso, sulla necessità di chiudere questo gap, e su questo ci sono molti nostri investimenti.

C'è la necessità di implementare 70 giga di nuove rinnovabili: il tema della crisi energetica e i prezzi del gas, in questo momento, dimostrano la necessità di accelerare sulle rinnovabili, e anche su questo come sapete il nostro piano è molto forte.

Vi annuncio che all'interno di questo piano troveremo tre nuovi elementi sviluppati, che sono tutto il mondo delle bioenergie, il mondo dell'idrogeno e il mondo della mobilità elettrica, delle infrastrutture di ricarica. Erano temi che a gennaio dell'anno scorso sostanzialmente avevamo annunciato e che ora abbiamo trasformato in numeri, economics, Capex ed EBITDA, e sono quindi effettivamente numeri importanti di piano.

Sempre per stare su questo tema, l'anno scorso abbiamo presentato la curva di decarbonizzazione agganciata e certificata al Science Based Target. Nel 2017 il punto di riferimento era 425 grammi di CO2 a kilowattora prodotto, forse ricorderete che nello scorso piano avevamo fissato come target al 2030 226 grammi di CO2 per kilowattora prodotto.

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Qui vi diamo due notizie aggiuntive: una è che, con l'accelerazione che poi vedremo sulle rinnovabili, abbiamo migliorato leggermente il target, portandolo a 216; la seconda è un annuncio su cui stiamo lavorando, che intendiamo arrivare a Net Zero entro il 2040, quindi con 10 anni di anticipo rispetto al 2050. Abbiamo aperto i cantieri per arrivare a Net Zero.

In particolare, considerate che noi abbiamo questo tema: i 216 del 2030 sono una media con la generazione, che con lo sviluppo delle rinnovabili scende moltissimo. Vedete che senza altri interventi, senza interventi di carbon capture, esclusivamente con lo shift dalle fonti fossili alle rinnovabili, si scende già a 130 grammi di CO2 a kilowattora nel 2030, il che vuol dire, per capirci, che siamo in una curva molto vicina a quella di 1,5°.

Vi do due numeri. Oggi la curva dei 2° ci porta a 230 grammi di CO2 a kilowattora, la curva di 1,5° ci porta intorno a 85-90. Capite che 130 è molto vicina a 1,5°.

Quella che ci tiene ancora lontani è la parte del waste, in particolare waste to energy, che però ha un elemento importante: secondo i dati Ispra, in realtà l'utilizzo del waste to energy riduce del 44% le emissioni di CO2 rispetto alla discarica. Considerando che l'obiettivo principale del waste to energy è proprio quello di risolvere il problema della discarica, ad oggi stiamo parlando comunque di una tecnologia che consente di ridurre la CO2.

Detto questo, per riuscire ad arrivare a Net Zero bisognerà lavorare anche sulla nettizzazione della CO2 degli impianti di waste, evidentemente lavorando su tematiche tecnologiche che potranno andare dalla carbon capture, a strategie di decarbonizzazione, fino a tecnologie anche diverse di waste to chemicals o altro.

Esattamente come l'anno scorso, questo è un confronto con il piano di 12 mesi fa. Manteniamo l'obiettivo di riduzione delle emissioni, vedete che c'è un leggero rialzo dell'obiettivo delle nuove rinnovabili, on top sul parco esistente, quindi con 3,9 a fine piano rispetto a 3,7 giga. C'è una sostanziale conferma dei milioni di tonnellate gestite di rifiuti in più, conferma dei milioni di tonnellate di CO2 evitate, 90% dei Capex in coerenza con gli UN SDGs, mentre sugli economics vedete delle modifiche abbastanza significative: i 16 miliardi che erano stati annunciati nel piano 2021-30 diventano 18, quindi stiamo parlando del cumulato 2021-30, questo ovviamente anche

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a seguito dei risultati del 2021. Vedremo poi questi 2 miliardi di Capex in più su cosa sono stati investiti.

Conseguentemente questi investimenti generano un maggiore EBITDA alla fine del piano, che arriva 2,9 billion, con una crescita del net income del 9%, anno per anno.

Manteniamo una posizione di ratio tra la posizione finanziaria e l'EBITDA molto buona, 2,6 a fine piano, con un totale di 7.000 persone assunte nei 10 anni, in sostituzione di circa 5.000. Ci troviamo quindi con una popolazione leggermente cresciuta, di un paio di migliaia di persone, ma fortemente ringiovanita. Su un totale, ve lo ricordo, di circa 13.000 persone attualmente e 15.000 a fine piano.

Guardiamo un attimo il 2021. Nel 2021 c'è stata un'accelerazione formidabile sulle rinnovabili. Quando ci siamo trovati a gennaio dell'anno scorso la principale domanda da parte vostra durante la presentazione è stata: "Siete sostanzialmente a zero su fotovoltaico ed eolico, come pensate di poter accelerare in questo modo?". Ovviamente partivamo con una robusta componente idroelettrica, ma con 99 mega di fotovoltaico.

Questa è la risposta. Oggi siamo al target che ci eravamo dati per il 2024, quindi siamo due anni in anticipo rispetto agli obiettivi di piano. Siamo arrivati a 2,6 giga di capacità installata, sostanzialmente con tre operazioni importanti, che sono state: l'operazione di Octopus all'inizio dell'anno, a febbraio, comprendendo uno dei più grandi parchi italiani solari in market parity; l'operazione, chiusa e annunciata la settimana scorsa, dell'acquisizione dei due portafogli eolici di Ardian, 3New e 4New per complessivi 350 MW installati - quota parte, perché ci sono delle minorities - quasi tutti in Italia, con due impianti relativamente piccoli, ma comunque per noi simbolici, in Spagna, in Andalusia e in Catalogna, di solare.

Questa accelerazione evidentemente produce degli effetti anche sull'energia verde prodotta, che poi vedremo.

Non è stata l'unica operazione in questo settore, abbiamo anche creato una pipeline. L'anno scorso la domanda sulla pipeline che ci ponevate aveva "zero" come risposta, sostanzialmente non avevamo pipeline. Quest'anno abbiamo lavorato creando una pipeline di 2,5 gigawatt, costituita in parte da attività interne che ha fatto

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A2A S.p.A. ha pubblicato questo contenuto il 11 febbraio 2022 ed è responsabile delle informazioni in esso contenute. Distribuito da Public, senza apportare modifiche o alterazioni, il 11 febbraio 2022 14:04:01 UTC.

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