Matteo Giovagnoni

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Consulente finanziario

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Laurea specialistica
41 anni
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30 marzo 2020
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Awards: 2024, 2023, 2022, 2021,

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Profilo professionale

Costruire il futuro con metodo
"Investire è semplice, ma non facile" Warren Buffett. Il mercato vive dell'incertezza, la ricerca di un protocollo per averne il massimo controllo è ciò che ha fatto diventare il mio lavoro una vera e propria PASSIONE.

Ogni giorno mi appassiono nel costruire, organizzare e seguire Patrimoni di Clienti e Amici che da anni mi rinnovano la fiducia condividendo con me un’idea: “Qualità e Consapevolezza prima di tutto”. Studi, esperienze e passione per la tecnologia mi hanno permesso di creare un Robusto Protocollo base adatto ad ogni investitore che fonde insieme innovazione e norme finanziarie.

Applico i più efficienti protocolli di Risk Allocation "liability driven", utilizzati dai maggiori Fondi Pensione Internazionali, come il famoso Fondo Sovrano di Abu Dhabi o Norway’s Government Pension Fund Global o i più famosi lazy portfolio come l’All Season di Ray Dalio. Utilizzo un metodo di profilatura per il miglior rapporto Rischio/Rendimento atteso per rendere consapevole ciascun singolo Individuo ed Investitore.

Scelgo i migliori Strumenti Finanziari al mondo dopo un’attenta analisi personale valutando sempre il rapporto costi/benefici per i clienti. Oggi viviamo nel mondo degli algoritmi e della tecnologia, diventa essenziale unire il lato umano alla efficienza delle “macchine”. Ogni portafoglio è monitorato H24 dal sistema informatico ADVICE, che controlla costantemente:

  • La QUALITA’, degli strumenti usati
  • La COERENZA con il profilo scelto dal cliente
  • L’EFFICIENZA, minimo rischio e massimo rendimento.

La professionalità umana e la perfezione tecnologica per il controllo degli investimenti ed avere la serenità di star facendo sempre le cose bene.

C’è soprattutto anche altro nel fare Consulenza Finanziaria, e sta nella gestione emotiva durante il percorso di investimento. La finanza comportamentale ci insegna che nel lungo periodo i migliori risultati si ottengono mantenendo i giusti comportamenti ed evitando di cadere vittima di errori cognitivi come la paura, l’avidità e l’overconfidence.

Il mio compito è anche quello di garantire consulenza ai comportamenti finanziari attraverso la razionalità e l’informazione costante. Tutto e sempre senza compromessi.“L’investimento di successo è un insieme di tecniche e di criteri che possono essere appresi, piuttosto che il prodotto di facoltà mentali uniche ed incomunicabili.” Benjamin Graham

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Le mie principali competenze

Analisi strumenti finanziari, trading
Consulenza agli imprenditori
Consulenza patrimoniale
Gestione del rischio finanziario
Ottimizzazione di portafoglio
Pianificazione assicurativa
Pianificazione del patrimonio immob.
Pianificazione pensionistica
Pianificazione successoria
Valutazione Mutui e leasing

I miei credit

Le mie ultime attività

COSA SUCCEDE ADESSO PER I MIEI INVESTIMENTI CON TRUMP?

08.11.2024 / 393 / 0

Probabilmente la domanda che riceveranno gran parte dei consulenti finanziari oggi e nei prossimi giorni dai propri clienti. Ci sono due possibili risposte: - i settori x e y saliranno, z scenderà. I dazi rischiano di complicare le esportazioni con perdite per PMI europea. EU e USA potrebbero allontanarsi e si riapre la questione Cina e.... - NULLA. Ci potrà essere volatilità nel breve, qualche correzione nei prossimi mesi anche se nessuno sa quando esattamente. Quindi NULLA DI DIVERSO. Nessuno può controllare i mercati, ne prevederlo MA TUTTI possiamo avere il controllo dei nostri piani e vita. "Less is more" TEMPO + METODO + GIUSTO COMPORTAMENTO ⤵️L'alternanza tra repubblicani ? e democratici ? dal 1901 e la crescita dello S&P500

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INVESTIRE: come, dove, quando e perché

27.10.2020 / 1516 / 0

Un botta e risposta su 5 temi fondamentali per investire consapevolmente.

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Tassi giù, ma FED e BCE hanno ritmi diversi

27.09.2024 / 458 / 0

Tassi di interesse in calo nell’area euro Nella riunione di settembre, la BCE ha varato il nuovo, e atteso, taglio     Fonte: Banca Centrale Europea È andata: le tanto attese riunioni di settembre della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve si sono concluse e, come già largamente pronosticato, i tassi calano al di qua e al di là dell’Atlantico. E di là dell’oceano, calano di ben 50 punti base. Quali sono, ora, gli scenari di qui a fine anno? I tassi scenderanno ancora? E se sì, di quanto? Prima, però, un recap delle ultime decisioni, a cominciare da quella della BCE.   Secondo taglio dei tassi per la BCE, ma la linea si conferma prudente I recenti tagli, si sa, sono stati effettuati nell’ottica di ammorbidire la politica monetaria e abbassare il costo del credito, a tutto vantaggio di un sistema economico che nel frattempo, proprio grazie all’azione della politica monetaria, sta assistendo a un ripiegamento dell’inflazione. Nel complesso, però, la linea resta prudente: la BCE ci dice infatti che “manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi” finché necessario a conseguire “il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine”1. Tutto ciò premesso, giovedì 12 settembre il Consiglio direttivo ha deciso di ridurre di 25 punti base, al 3,50%, il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale. Non è un dettaglio: si tratta del tasso attraverso il quale il Consiglio orienta la sua politica monetaria.  I tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginali si collocano ora, rispettivamente, al 3,65% e al 3,90%, entrambi in netto calo rispetto al livello dello scorso giugno2. Quello di metà settembre è stato il secondo taglio del 2024, dopo la revisione di giugno. La domanda, adesso, è se ce ne sarà un terzo già nella riunione del 17 ottobre o se invece si dovrà attendere dicembre. E, con dicembre, le prossime proiezioni economiche.     1https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2024/html/ecb.mp240912~67cb23badb.it.html 2https://www.ecb.europa.eu/stats/policy_and_exchange_rates/key_ecb_interest_rates/html/index.en.html   Nell’area euro, la disinflazione va avanti e si conferma sulla buona strada Quindi come procederanno le politiche monetarie? La risposta alla domanda non è semplicissima, anche perché sul punto la Banca Centrale Europea non si è minimamente sbottonata, limitandosi a dire appunto che “per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”. Per il momento, l’unico dato certo è che la Banca Centrale Europea ha compiuto un ulteriore passo in avanti “sulla base della sua valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”, preso atto che “i dati recenti sull’inflazione rispecchiano sostanzialmente le attese” e “le ultime proiezioni degli esperti della BCE confermano le prospettive di inflazione precedenti”. Nel complesso, le proiezioni macroeconomiche dello staff BCE sono apparse pressoché invariate. Le prospettive dell’economia e dell’inflazione Gli esperti della BCE confermano le precedenti proiezioni     Fonte: Banca Centrale Europea Certo è che la massima autorità monetaria dell’area euro si trova alle prese con un’inflazione che appare sì in calo, ma accompagnata da una crescita economica ancora al minimo sindacale, con un +0,2% sia nell’area dell’euro sia nell’Unione Europea nel secondo trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente, a fronte del +0,3% del primo trimestre in entrambe le zone. Rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, il PIL destagionalizzato è aumentato del +0,6% nell’area euro e del +0,8% nell’UE3. 3https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-euro-indicators/w/2-06092024-ap   Tassi di crescita del PIL nel secondo trimestre del 2024 Variazione % rispetto al trimestre precedente, dati destagionalizzati     Fonte: Eurostat In questo quadro, è soprattutto la Germania a impensierire. Di recente, l’Istituto IFO4 ha detto di prevedere per la locomotiva d’Europa un Prodotto Interno Lordo corretto per i prezzi stagnante per quest’anno: e “stagnante” significa crescita zero, dopo il -0,3% dell’anno passato. Nei prossimi due anni, poi, la graduale ripresa: +0,9% e +1,5%, rispettivamente. Ma le stime sono state sensibilmente riviste al ribasso rispetto alle indicazioni precedenti. Non stupisce, quindi, che i mercati pronostichino ulteriori tagli da parte della BCE, per un maggior supporto alla crescita del Vecchio Continente. E del Paese che, fino ad oggi, ne è stato considerato il motore. 4https://www.ifo.de/en/facts/2024-09-05/ifo-economic-forecast-autumn-2024-german-economy-stuck-in-crisis   Taglio aggressivo in casa Fed: tassi giù di mezzo punto percentuale Ancor più di quello della BCE, però, i mercati attendevano il taglio della Federal Reserve. Arrivato, puntuale, nel corso della riunione del 17 e 18 settembre. Un taglio bello convinto, di mezzo punto invece del più tradizionale quarto di punto (al 4,75-5% dal 5,25%-5,50%), per prevenire un rallentamento eccessivo del mercato del lavoro. Insomma, il presidente della Fed Jerome Powell vuole fare il possibile per rendere l’economia USA a prova di recessione e mantenere l’occupazione in salute. Le nuove proiezioni della Fed prevedono ora un ulteriore taglio di mezzo punto entro dicembre, il che implicherebbe un taglio di un quarto di punto in ciascuna delle due restanti riunioni del 2024. Per quanto riguarda il 2025, la proiezione mediana segnala quattro tagli di un quarto di punto. Ma attenzione perché Powell ha avvertito: l’era dei tassi ultra-bassi non tornerà. Come l’hanno presa i mercati, che con tanta trepidazione aspettavano questo appuntamento? In generale, l’equity tende ad accogliere favorevolmente decisioni e annunci percepiti come espansivi (o meno restrittivi del temuto), posto che avvengano nel quadro del famoso “soft landing” (l’“atterraggio morbido”, con l’inflazione che cala in assenza di scossoni economici esagerati) e non in risposta a una frenata troppo brusca dell’economia. Ma anche in questo caso, l’andamento del mercato nei prossimi mesi e anni potrebbe non essere sfavorevole. Non possiamo certo prevedere il futuro, ma qualche indicazione interessante ci arriva dal passato. Per esempio, un’analisi dei rendimenti dell’S&P 500 a 1, 3 e 5 anni dopo il primo taglio dei tassi da parte della Fed ci dice che, nell’arco di ben cinque decenni, le azioni sono quasi sempre salite. Anche quando la Fed ha tagliato con una recessione economica in corso o in avvicinamento.   Viaggio tra i rendimenti dopo i tagli della Federal Reserve Rendimenti totali medi dell’S&P 500 dopo i tagli Fed dal 1970 al 2019     Fonte: Ritholtz Wealth Management, A Wealth of Common Sense blog   Calano i tassi: come muoversi in quest’ultimo trimestre dell’anno? Naturalmente, niente è scolpito nella pietra. E in un contesto di questo tipo, la sola strategia possibile è la stessa di sempre: restare fedeli alla pianificazione a suo tempo effettuata, al di là dei movimenti quotidiani o settimanali dei mercati e attraverso le varie fasi economiche e monetarie, con una diversificazione che consenta di mixare adeguatamente le fonti di rischio e rendimento

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