Giovanni Donini

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Consulente finanziario

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Consultinvest Investimenti SIM S.p.A.
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Profilo professionale

Essere un’entità indipendente è il primo punto di forza di Consultinvest. Non si tratta soltanto di indipendenza dell’azionariato, il cui nucleo fondamentale è costituito dai soci fondatori. È anche una questione di approccio al mercato: poiché l’unica fonte di ricavi di Consultinvest è la gestione ottimale dell’attività di investimento. Le soluzioni proposte sono composte da un mix di prodotti attentamente selezionati per efficientare le esigenze specifiche di ogni cliente.
L’approccio agli investimenti nella costruzione di soluzioni di investimento flessibili e personalizzate, si basa su uno stile di gestione attivo, volto a cogliere rapidamente le opportunità che di volta in volta si presentano.

Consultinvest offre da trent’anni soluzioni di investimento diversificate e personalizzate, per poter fornire a ogni cliente, dal retail all’affluent, una risposta adeguata alle reali esigenze.Per questo motivo numerosi investitori, sia di medie che di grandi dimensioni, continuano a rivolgersi a Consultinvest per la gestione dei propri investimenti. Un rapporto basato sulla fiducia che l’azienda ha saputo creare attraverso una forte specializzazione ed uno stile di gestione capace di generare performance e risultati.

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Le mie principali competenze

Analisi strumenti finanziari, trading
Consulenza agli imprenditori
Consulenza patrimoniale
Gestione del rischio finanziario
Ottimizzazione di portafoglio
Pianificazione assicurativa
Pianificazione del patrimonio immob.
Pianificazione pensionistica
Pianificazione successoria
Valutazione Mutui e leasing

I miei credit

Le mie ultime attività

Criptovalute: cosa sono, come funzionano e quali sono i rischi

29.01.2024 / 275 / 0

Si parla ormai da tempo delle criptovalute, soprattutto in termini di investimento. In realtà si tratta di vere e proprie monete digitali che si possono usare per comprare beni o servizi e scambiare valore su Internet. Sono diverse da quelle tradizionali, come l’euro o il dollaro, perché non sono controllate da nessun governo o banca, ma sono basate su una tecnologia chiamata blockchain, che è come un grande libro contabile che registra tutte le transazioni in modo sicuro e trasparente. Ogni volta che qualcuno effettua una transazione, la blockchain si aggiorna e tutti possono vedere cosa è successo e questo le rende molto difficili da falsificare o rubare. Le più famose sono il Bitcoin, l’Ethereum e il Tether, che ha la caratteristica di essere stabile, cioè di mantenere un valore fisso rispetto al dollaro statunitense. In realtà, secondo il sito CoinMarketCap, che offre informazioni dettagliate sui prezzi, i grafici e le capitalizzazioni di mercato delle criptovalute, se ne contano più di 8.000, con una capitalizzazione di mercato totale che supera 1.400 miliardi di dollari. Ciascuna ha poi delle caratteristiche diverse, come il prezzo, la velocità delle transazioni, la sicurezza e la disponibilità. Uno dei siti più interessanti per cercare informazioni a riguardo è Criptovalute24.   I rischi e le sfide La sicurezza è un tema molto importante e delicato, che riguarda sia gli aspetti tecnici che legali. Le criptovalute sono appunto monete digitali che utilizzano la crittografia per garantire la sicurezza, l’immutabilità e la trasparenza delle operazioni. Tutte le transazioni sono registrate in modo decentralizzato senza l’intermediazione di istituti centrali come banche e governi. La crittografia consente di proteggere le transazioni e controllare la creazione di nuove unità di valuta. Per questo motivo, offrono una maggiore privacy rispetto alle transazioni tradizionali, consentendo agli utenti di mantenere il proprio anonimato.   Alcune caratteristiche Alcune delle loro caratteristiche sono da conoscere, in modo da avere piena consapevolezza di cosa si acquista: la volatilità: il loro prezzo può variare molto in breve tempo, a causa della domanda e dell’offerta, delle notizie, degli eventi e delle speculazioni. Questo le rende un investimento ad alto rischio, che richiede una buona conoscenza del mercato e una gestione attenta del portafoglio; la sicurezza informatica: le criptovalute sono conservate in portafogli digitali, che possono essere online, offline o hardware. Questi portafogli possono essere vulnerabili agli attacchi informatici, ai virus, ai malware, ai furti e alle perdite. Se un portafoglio viene compromesso o perso, le criptovalute contenute al suo interno possono essere irrecuperabili. Per questo motivo, è fondamentale scegliere un portafoglio affidabile e sicuro, e proteggerlo con password, codici e backup; la regolamentazione: le criptovalute sono ancora in una fase di sviluppo e innovazione, e non esiste una regolamentazione uniforme a livello globale. Ogni paese ha delle norme diverse riguardo alla legalità, alla tassazione, alla supervisione e alla protezione dei consumatori. Questo crea delle incertezze e delle difficoltà per gli utenti, gli operatori e le autorità. Inoltre, per il loro grado di riservatezza, possono essere usate per scopi illeciti, come il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo, l’evasione fiscale e la truffa.   Acquistarle e conservarle Per acquistare le criptovalute, bisogna usare una piattaforma di scambio, che è un sito o un’applicazione che permette di comprarle usando la valuta a disposizione dell’acquirente (euro o dollaro). Tra quelle più popolari segnalo Coinbase,Binance e Kraken. È necessario registrarsi e collegare il proprio conto bancario o una carta di credito, avendo cura poi di scegliere la quantità di criptovaluta che si vuole acquistare. Una volta eseguita l’operazione, la piattaforma invierà la quantità così acquistata sul proprio portafoglio virtuale dell’utente. Il portafoglio virtuale, è come un comune portafoglio, che invece di contenere le monete o le banconote, contiene questa particolare categoria di valuta. Si compone di due elementi che sono un indirizzo e una chiave privata. L’indirizzo è come il numero di conto, che viene usato per ricevere o inviare criptovalute. La chiave privata è come una password, usata per accedere al portafoglio e autorizzare le transazioni. Il portafoglio può essere online se è collegato a Internet e permette di accedere alle criptovalute in modo facile e veloce, anche se è più vulnerabile agli attacchi informatici; quello offline è invece scollegato dalla rete e permette di conservare le criptovalute in modo più sicuro, anche se è meno pratico da usare. Quelli cosiddetti hardware sono invece una forma di archiviazione a freddo, che impedisce agli hacker di accedere alle chiavi private, che sono le password che ne consentono l’uso. I portafogli hardware sono composti da due elementi: un dispositivo fisico, che può avere la forma di una chiavetta USB, di una carta o di un altro oggetto, e un software, che permette di interfacciarsi con il dispositivo e di effettuare le operazioni di invio e ricezione.   Come usarle, venderle o convertirle Le criptovalute possono essere usate per comprare beni o servizi su Internet, oppure per scambiare valore con altre persone. Per fare ciò, è però necessario conoscere l’indirizzo del destinatario, che può essere una persona, un negozio, un’organizzazione o un’altra piattaforma di scambio. È poi necessario inserire l’indirizzo e la quantità di criptovaluta che si vuole inviare dal proprio portafoglio virtuale, confermando poi la transazione, che verrà registrata nella blockchain. A questo punto, il destinatario riceverà la conferma dell’avvenuta transazione. La criptovaluta può essere usata per diversi scopi, come fare acquisti online o donazioni, fare investimenti, scommesse o regali. Oltre che per acquisti o investimenti, le criptovalute possono essere vendute e convertite in valuta tradizionale. Per effettuare questa operazione, è necessario usare di nuovo una piattaforma di scambio, scegliendo la quantità di moneta digitale che si vuole vendere, autorizzandone poi la conversione. Il risultato verrà quindi versato sul conto bancario o sulla carta di credito.   Sicurezza e volatilità delle criptovalute L’uso di criptovalute porta con sé alcuni inevitabili problemi di sicurezza. Il furto o lo smarrimento delle chiavi private, che sono le password che consentono di accedere e gestire le proprie criptovalute, determinano la perdita irreversibile delle stesse, perché non c’è alcun modo per recuperarle in altro modo. Inoltre, gli attacchi informatici alle piattaforme di scambio, possono mettere a rischio i depositi degli utenti. Se vengono violate o falliscono, gli utenti possono arrivare a perdere anche integralmente i propri depositi. Altro caso è quello delle piattaforme truffa, come dimostrato dal recente caso della Società New Financial Technology, che ha raggirato oltre 700 clienti per un valore intorno ai 23 milioni di euro1. Infine, non bisogna dimenticare che la mancanza di regolamentazione e di garanzie legali le rende proprio per questo molto vulnerabili a frodi, truffe, manipolazioni e controversie. Se gli utenti subiscono delle perdite o dei danni a causa di attività illecite o dispute, non hanno la possibilità di rivolgersi a nessuna autorità o istituzione per ottenere un rimborso o un risarcimento.   Proprio per la loro natura, queste valute digitali sono tra gli asset più volatili che esistano, proprio perché il loro valore dipende da diversi fattori, come la domanda, l’offerta, le notizie, le speculazioni, le regolamentazioni e le innovazioni. Questi fattori possono cambiare rapidamente e in modo imprevedibile: è questo che causa le forti oscillazioni sul loro prezzo. Per citare un esempio, il Bitcoin, la criptovaluta più famosa e diffusa, ha raggiunto il suo massimo storico di oltre 60.000 dollari a marzo 2023, ma poi è sceso a circa 30.000 dollari nel successivo mese di maggio, segnando un ribasso record del 50% del suo valore in soli due mesi.   Conclusioni Per tutto quanto esposto, appare naturale suggerire a chi volesse avvicinarsi al mondo delle criptovalute di farlo acquisendo prima consapevolezza sui rischi e sulle opportunità che queste offrono, informandosi molto bene prima di investire o scambiare queste monete digitali. Esse sono una realtà in continua evoluzione e trasformazione e perciò sono anche una sfida per la sicurezza, la regolamentazione e l’innovazione. Pertanto solo con una buona conoscenza e una giusta prudenza si può approfittare delle potenzialità di questa nuova frontiera finanziaria.  

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Quale è il miglior investimento del momento?

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La paura ad investire, nel medio lungo periodo ha un prezzo, ed è molto caro. Il Pic batte il Pac

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PERCHÉ LE PREVISIONI SUI MERCATI FINANZIARI SONO SPESSO SBAGLIATE

11.01.2024 / 217 / 0

La fine dell’anno e l’inizio del successivo sono momenti in cui si moltiplicano le previsioni sulle tendenze economiche e finanziarie. Molti osservatori cercano così di anticipare l’andamento dei mercati e dei principali indicatori economici e finanziari. Ma quanto sono affidabili queste previsioni? E quali sono i rischi di basare le proprie decisioni di investimento su di esse? La verità è che le previsioni sui mercati finanziari sono spesso sbagliate, per vari motivi. Innanzitutto, i mercati sono influenzati da una moltitudine di fattori, molti dei quali imprevedibili o difficilmente quantificabili. Si pensi ad esempio agli ultimi eventi geopolitici, che hanno innescato conflitti bellici, alle crisi sanitarie che ci hanno colpito negli ultimi anni, alle innovazioni tecnologiche, alle sorprese elettorali, alle reazioni emotive degli investitori. Tutti questi elementi possono avere un impatto significativo sui mercati, ma sono difficilmente prevedibili con un certo grado di precisione. Un esempio significativo di ciò si è verificato nel 2020 in occasione dell’esplosione della pandemia di Covid-19 che ha provocato una forte caduta dei mercati azionari globali, seguita da una rapida ripresa, grazie all’intervento delle banche centrali e dei governi. Tuttavia, nessun analista era in grado di prevedere l’entità e la durata della crisi sanitaria, né le sue conseguenze economiche e sociali. Eppure sappiamo come sono andate le cose contrariamente a tutte le previsioni. I bias cognitivi che condizionano le previsioni Non bisogna poi dimenticare che le previsioni sui mercati finanziari sono spesso influenzate da bias cognitivi, cioè da distorsioni psicologiche che alterano il giudizio razionale. Tra le tante ne segnalo alcune tra le più comuni: • bias di conferma, che consiste nel cercare o interpretare le informazioni in modo da confermare le proprie convinzioni o aspettative, ignorando o sminuendo quelle contrarie. Se un investitore crede che il mercato azionario sia destinato a salire, potrebbe concentrarsi solo sulle notizie positive e ignorare quelle negative, o interpretare le stesse informazioni in modo diverso a seconda che confermino o contraddicano la sua visione; • bias di ancoraggio, che consiste nel basare le proprie valutazioni su un punto di riferimento iniziale, anche se irrilevante o arbitrario, senza adeguatamente aggiornarlo in base alle nuove informazioni. Questo capita quando un investitore ha acquistato un’azione a un prezzo elevato, e per questo potrebbe rimanere ancorato a quel valore e rifiutarsi di vendere anche se il prezzo scende, sperando in una futura ripresa, invece di valutare l’azione in base al suo valore attuale e alle sue prospettive; • bias di eccessiva fiducia, che consiste nel credere di avere capacità, conoscenze o informazioni superiori alla realtà, ignorando gli errori, le incertezze o i rischi. Questo è tipico di chi, avendo ottenuto in passato dei risultati eccezionali, attribuisce il merito solo alla sua abilità e non alla fortuna, e si aspetta di replicare i suoi successi negli investimenti; • bias di proiezione, che consiste nel proiettare le proprie preferenze, emozioni o aspettative sugli altri, assumendo che la loro visione sia simile alla propria. Se un investitore è ottimista sulle prospettive di una determinata azienda, potrebbe pensare che anche gli altri investitori lo siano, e quindi che il prezzo dell’azione salga, senza tenere conto che gli altri potrebbero avere opinioni diverse o informazioni aggiuntive. L’effetto delle previsioni Queste distorsioni cognitive possono quindi portare a fare previsioni troppo ottimistiche o pessimistiche, troppo rigide o influenzate da mode o opinioni dominanti, senza tenere conto della complessità e della variabilità che connotano da sempre i mercati. Le previsioni sui mercati finanziari sono spesso anche autocorrenti, cioè tendono a influenzare i comportamenti degli investitori e, di conseguenza, i mercati stessi. Se, ad esempio, molti analisti prevedono un rialzo delle borse, gli investitori potrebbero aumentare le loro posizioni azionarie, contribuendo a far salire i prezzi. Al contrario, se molti analisti prevedono un calo delle borse, gli investitori potrebbero ridurre le loro posizioni azionarie, contribuendo a far scendere i prezzi. In questo modo, le previsioni possono diventare una profezia che si autoavvera, almeno fino a quando non emergono nuovi elementi che le smentiscono. Questo è quanto è accaduto nel lontano 2007, quando molti analisti prevedevano che il mercato immobiliare statunitense avrebbe continuato a crescere, alimentando la domanda di mutui e di titoli derivati. Questo ha portato molti investitori a entrare in questo settore, facendo salire i prezzi e abbassando gli standard di qualità. Tuttavia, nel 2008, la bolla immobiliare è scoppiata, provocando una crisi finanziaria globale, che ha colto di sorpresa molti investitori. Come affrontare i mercati con saggezza Per tutti questi motivi, le previsioni sui mercati finanziari sono spesso sbagliate e possono essere fonte di delusione o di perdite per gli investitori che si basano su di esse. Ciò non significa che sia inutile o impossibile cercare di capire i trend e le dinamiche dei mercati, ma che bisogna farlo con cautela, umiltà e spirito critico, senza farsi abbagliare da previsioni troppo precise, sicure o seducenti. Piuttosto che seguire ciecamente le previsioni altrui, è meglio costruire una propria visione, basata su dati, analisi, esperienza e obiettivi personali, e adeguarla di volta in volta in base alle nuove informazioni e alle proprie esigenze. In questo modo, si potrà affrontare i mercati con maggiore consapevolezza e serenità.

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