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Il TFR dei dipendenti è a rischio

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  • PIP Piani Individuali Pensionistici
Scritto il 16.07.2019

Oggi sul Fatto Quotidiano è uscita una notizia a dir poco allarmante con questo titolo "Tfr, lo Stato non sa dove mette i miliardi dei lavoratori che le imprese private versano ogni anno all’Inps". Leggendo l'articolo si evince che "Circa 40 diversi capitoli del bilancio dello Stato. In queste voci, non meglio identificabili, è finito il trattamento di fine rapporto di chi non ha aderito alla previdenza complementare. Che ha di fatto complessivamente prestato al Paese circa 34 miliardi di euro in dieci anni senza saperlo e senza ricevere la giusta remunerazione o le adeguate garanzie sulla restituzione del denaro". L'articolo continua e non trae conclusioni certe sulla questione, sicuramente i fondi non vengono monitorati nel giusto modo.  Ma perchè non ricorrere ad uno strumento come la previdenza complementare per far confluire il TFR che accumuliamo durante la nostra vita lavorativa? Oltre ad entrarne immediatamente in possesso, (visto che il fondo pensione è nominativo), avremo delle agevolazioni fiscali indiscutibili come ad esempio, la tassazione massima del TFR al 15%. Avremo una gestione professionale degli importi che versiamo nel fondo ed un interlocutore, il nostro consulente, che potrà aiutarci nella pianificazione per arrivare sereni alla pensione. Allora cosa aspetti? Prenota una appuntamento telefonico per una consulenza previdenziale gratuita.  

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Perchè regalare un fondo pensione al figlio adolescente?

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  • PIP Piani Individuali Pensionistici
Scritto il 09.07.2019

"Dobbiamo usare il tempo come uno strumento, non come una poltrona" J.F.Kennedy Non potevo trovare frase migliore che esprimesse il concetto che vorrei trasmettere oggi. Sono ancora troppo pochi gli italiani che non pianificano la propria vita finanziaria e sottovalutano l'annoso problema delle pensioni. Eppure è proprio il tempo che può venirci in soccorso in questo caso, insieme all'interesse composto. Vi faccio un esempio piuttosto banale, mia figlia ha 16 anni, se cominciassi ora a versarle 50 euro al mese (il corrispettivo di neanche 2 caffè al giorno) in un fondo pensione, e, rispettando il suo orizzonte temporale, investissi la somma in un profilo dinamico le regalerei una rendita pensionistica pari a circa 3300 euro che corrisponde ad un capitale accumulato di 70mila euro circa Se dovessi aspettare anche soli 5 anni (la laurea?) passeremmo ad un capitale di 11mila euro in meno corripondenti a 456euro ! Un 40enne con gli stessi versamenti, potrebbe accumulare solo 29mila euro, con una rendita di 1250 euro, molto ma molto inferiore a quella della figlia adolescente. E allora, perchè aspettare ancora? Regaliamo un futuro sereno ai nostri figli!   Prenotate un appuntamento telefonico gratuito per una valutazione personalizzata 

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Pillole di educazione finanziaria, puntata n.1, cosa è il risparmio

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 02.11.2018

Secondo un'indagine Standard & Poor's 'Global Finlit Survey' del 2014 su 140 paesi colloca l'Italia all'ultimo posto tra i paesi europei, con solo il 37% tra gli adulti che risponde correttamente ad almeno 3 delle 5 domande su concetti di base (interesse semplice e composto, inflazione, diversificazione del rischio)".  Alla luce di questa notizia, si è cominciato a capire finalmente che per aiutare gli italiani a capire come gestire i propri risparmi senza cadere in qualche "trappola" bisogna istruirli sull'educazione finanziaria. Da due anni sto tenendo dei corsi di educazione finanziaria nei licei, per insegnare già ai ragazzi dei concetti che spesso neanche i loro genitori conoscono, ma che possono aiutare a porre le basi per una attenta pianificazione dei propri progetti di vita. Alla domanda " cosa è il risparmio?" la maggior parte delle persone risponde dicendo che è ciò che rimane dopo aver sostenuto le varie spese, quindi : RISPARMIO = REDDITI - CONSUMI Questa formula tuttavia, evidenzia che la priorità non è il risparmio, in quanto questo viene generato in maniera residuale dalle entrate e dalle uscite, qui la priorità sono i consumi. La giusta formula per valutare il risparmio invece è questa : REDDITI - RISPARMIO = CONSUMI In questo caso si parte dal presupposto che la ricchezza non dipende tanto dalle entrate quanto dalla capacità di risparmio delle famiglie. La prima regola del risparmio infatti sarebbe : 1) paga prima te stesso. Quindi diamoci un obiettivo da raggiungere, un tempo per farlo e calcoliamo quanto dovremmo risparmiare per raggiungerlo. ad es. acquistare il nuovo IPHONE, costo 1000 euro entro 1 anno. Calcolatrice alla mano, ogni giorno dovremmo accantonare in un ipotetico salvadanaio 2,74 euro e così dopo 1 anno avremmo messo da parte i soldi che serviranno per l'acquisto. Starà a noi poi decidere a quali consumi poter rinunciare per raggiungere l'obiettivo, che sia rinunciare a 2 caffè, piuttosto che fumare meno, piuttosto che uscire una volta in meno a prendere l'aperitivo con gli amici, l'importante sarà mantenere il progetto che abbiamo deciso di realizzare. Per aiutarci a risparmiare proviamo ad utilizzare il trucco della "Contabilità mentale", In sintesi dobbiamo DARE UN NOME ai soldi, in questo modo avranno un valore diverso in base alla destinazione, le nostre nonne utilizzavano i barattoli di vetro, c'era quello per la spesa, quello per pagare le bollette, il barattolo per finanziare gli studi del figlio, quello magari per la vacanza e poi in ultimo quello per "varie ed eventuali". E' un'accortezza semplice, eppure studi qualificati hanno dimostrato che famiglie a basso reddito utilizzando questo metodo hanno raggiunto obiettivi di risparmio significativi, la capacità di risparmio utilizzando questa tecnica sembra venga incrementata del 31%. Il tempo poi può essere un nostro alleato... immaginereste mai che rinunciando ad un caffè al giorno durante la vita potreste accumulare ricchezze per oltre 285mila euro? Ne parleremo alla prossima puntata, a presto!  

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