Silvia Morelli

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Consulente finanziario

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54 post - 9.567 letture


Diritto all’istruzione ai tempi del Covid-19

Scritto il 21.05.2020

Le norme di contenimento della diffusione del Covid-19 hanno colpito duramente molti settori economici, ma sul piano sociale il prezzo più alto lo stanno pagando alcuni diritti fondamentali della persona, che costituiscono i pilastri su cui si fonda ogni democrazia: istruzione, sanità, welfare. La Costituzione italiana tutela e promuove l’istruzione, stabilendo che: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento” (art. 33); “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore … è obbligatoria e gratuita” (art. 34).

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Conviene comprare casa in questo momento? Cosa è accaduto al mercato immobiliare post-pandemia?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 15.05.2020

Il comparto immobiliare è tra i settori che stanno subendo le maggiori ripercussioni in questo periodo di grande difficoltà economica. Gli italiani e la CASA: Per gli italiani, si sa, la casa ha un valore particolare: un po’ per motivi culturali, un po’ per la grande disponibilità di immobili a disposizione (secondo uno studio recentemente pubblicato ce ne sarebbero circa 1,2 per ogni cittadino). Il 73% della popolazione possiede almeno una casa di proprietà, il dato è tra i più alti al mondo. Possedere un’abitazione è un elemento di sicurezza e stabilità ed in molti ritengono che il mattone sia un investimento assolutamente sicuro, un bene rifugio sul quale investire anche la maggior parte dei propri risparmi.

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Si riparte: è scattata la Fase 2

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 07.05.2020

L'attesa fase 2 è finalmente arrivata, ma convivere con il coronavirus non sarà più semplice che lottare contro di lui, perché gli obiettivi da raggiungere sono molti di più e potenzialmente confliggenti tra loro: salvaguardare la salute pubblica, tutelare la libertà di circolazione, la libertà di impresa e di culto e mantenere l’ordine pubblico. Far ripartire gradualmente l’economia senza pregiudicare la salute e la sicurezza dei cittadini, prevenendo al contempo il rischio di una nuova diffusione dell’epidemia è la sfida che si pone innanzi al Governo, alle Regioni, ai Comuni, ma anche a tutti i cittadini, che sono chiamati ad un forte senso di responsabilità e di comunità.

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Ancora un taglio al rating dell'Italia! Lo sapevi che nel 2002 l'Italia aveva rating AA?

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 30.04.2020

Aprile 2020 Cosa è il rating? Il rating, proprio come nel caso degli elettrodomestici, è un indicatore di affidabilità. Se per gli elettrodomestici si riferisce la qualità e alla capacità di funzionare nel tempo in modo efficiente, Il rating per gli emittenti, siano essi società, banche o stati, indica la capacità nel tempo di far fronte agli impegni finanziari assunti e di riuscire quindi ad onorare a scadenza i debiti contratti. Si tratta di un giudizio che viene espresso da una società esterna e indipendente, l’agenzia di rating, che valuta la solvibilità del soggetto e cerca di attribuire oggettivamente un giudizio circa la capacità dell'emittente di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori.

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Rimborsi a rischio dei viaggi e vacanze annullati per Coronavirus

Scritto il 23.04.2020

23 aprile 2020 La diffusione del coronavirus, oltre a costituire un’emergenza sanitaria, si ripercuote in molti settori e il più colpito in Italia è senza dubbio quello turistico. Pacchetti turistici, alberghi prenotati, viaggi, biglietti di aerei, traghetti e treni: tutto annullato per l’emergenza coronavirus. Cosa succede alle somme già anticipate dai consumatori? Da un lato c’è il pressing dei clienti che chiedono la restituzione integrale dei soldi, dall’altro ci sono gli operatori che, invece, propongono voucher sostitutivi. La normativa sui pacchetti turistici e contratti di trasporto varata dal governo sull’onda dell’emergenza Covid-19 sembra dare ragione agli operatori, mentre quella europea tutela il consumatore: quale delle due prevale?

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Tassa Patrimoniale: come e quando ci colpirà

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 16.04.2020

Aprile 2020 Perché torniamo a parlare di 'Tassa Patrimoniale' e soprattutto perché questa volta dobbiamo preoccuparcene seriamente? Perché mai, come in questo momento di emergenza, il nostro debito pubblico sta salendo in maniera vertiginosa, e i debiti, si sa, prima o poi vanno ripagati! La crisi scatenata dalla pandemia, la riduzione delle entrate e l’esplosione delle spese, stanno scavando un nuovo buco nei conti pubblici dell’Italia.

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Si può sospendere o ridurre il canone di locazione per Coronavirus?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 09.04.2020

9 aprile 2020 Con il decreto #iorestoacasa sono state estese a tutto il territorio italiano le restrizioni previste per le “zone rosse”, disponendosi la cessazione di eventi, spettacoli e manifestazioni, nonché la chiusura obbligatoria di molte attività, bar, ristoranti, negozi, oltre che la drastica limitazione degli spostamenti delle persone; restrizioni che hanno messo in ginocchio la maggior parte degli imprenditori, commercianti, operatori turistici e professionisti, che improvvisamente si sono trovati a dover chiudere l’attività o senza lavoro.

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Una guida per arrivare sano e salvo alla tua meta

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 09.04.2020

Aprile 2020 Sono certa che in questi giorni, che ci obbligano a stare a casa, tutti noi ci siamo ritrovati ad avere più tempo per pensare... Improvvisamente ci siamo dovuti fermare: la situazione di emergenza che stiamo vivendo ci ha catapultato fuori dalle nostre abitudini, da quelle che erano le 'cose di tutti i giorni'.... dalle corse frenetiche... ma per arrivare dove? Sono proprio i momenti di maggiore difficoltà che ci spingono a rivedere le nostre priorità e penso che mai come adesso, sentiamo il bisogno di rimettere a fuoco cosa è veramente importante per noi e quali sono gli obiettivi che si possono e si vogliono raggiungere.

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EuroBond e CoronaBond: cosa sono e perché se ne parla

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  • Obbligazioni - investimenti obbligaz
Scritto il 03.04.2020

La pandemia del Covid-19 non è soltanto un’emergenza sanitaria ed economica, ma anche uno stress test per l’Unione europea, che rischia di morire se non trova risposte adeguate per sostenere le famiglie e le imprese, soprattutto nei Paesi più colpiti dalla crisi.Quanto costerà la crisi e chi ne pagherà il conto?

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Ti spiego perché i tuoi soldi rendono poco

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 06.09.2019

Caro investitore quanto pensi che possano rendere OGGI, proprio OGGI, nel 2019, i tuoi soldi?    Te lo chiedo, perché forse non lo sai, ma ci stiamo muovendo in un mondo che va al contrario, nel quale rende di più avere un mutuo piuttosto che lasciare i soldi sul conto corrente. Pensi sia uno scherzo?   Fino a non molto tempo fa la classica domanda che il ‘buon cliente’faceva alla sua Banca era: “Se ti porto cinquanta o cento mila euro QUANTO MI DAI?”   Adesso capita sempre più spesso di sentirsi dire dalla propria Banca che tanti più soldi liquidi si lasciano sul conto corrente, maggiori saranno le spese applicate: comese alla Banche il denaro non interessasse più! Roba da matti!   Perché sta accadendo questo?   In Germania, secondo una recente ricerca, su 160 istituti intervistati, ben 107 dichiarano di applicare tassi negativi sulle giacenze di conto corrente.  Il tasso generalmente applicato è dello 0,4%, pari al tasso che le banche devono a loro volta pagare per parcheggiare il denaro presso la Banca Centrale Europea.   Questo significa che, i clienti si trovano a dover pagare per depositare i soldi sul proprio conto corrente, piuttosto che ricevere un interesse positivo.   Anche in altri Paesi europei (Svizzera, Austria, Danimarca)  le  banche applicano già  tassi negativi, e probabilmente, molto presto, questo accadrà anche in ITALIA.   Visto il grande stock di liquidità presentesu conti correnti e libretti di deposito, a breve, anche da noi,  le banche saranno costrette a far pagare ai clienti un tasso di interesse negativo per recuperare quanto dovuto alla Banca Centrale Europea, proprio come accade in Europa!   NON SOLO!    Devi sapere che in Svizzera, Danimarca e anche in Germania, in alcuni casi, le banche erogono MUTUI A TASSI NEGATIVI, nei quali, alla fine, si restituirà una somma inferiore a quella presa inizialmente in prestito.   Quale è il motivo di tanta generosità???   La causa va ricercata proprio nell’ andamento dei tassi di interesse che nella storia non sono mai stati così negativi:ad esempio se investo in un titolo di stato tedesco con scadenza 30 anni, dopo 30 anni, riceverò meno soldi di quelli inizialmente investiti.    Una situazione anomala dalla quale derivano anche i tassi negativi sui mutui. Nonostante ciò, le banche rimettono meno ad erogare mutui a tassi negativi (utilizzando così le giacenze di C/C e depositi) piuttosto che  parcheggiare tali somme presso la BCE e pagare lo 0,4%.    Allora, quanto rendono i tuoi soldi? Probabilmente meno di zero sul C/C e zero o pochissimo sulle obbligazioni.    L’unica soluzione rimane un portafoglio ben diversificato, che nel rispetto del tuo profilo di rischio e del tuo orizzonte temporale, individui, nel mondo, le opportunità di rendimento:   solo così, NEL TEMPO, riuscirai ad avere risultati soddisfacenti, anche superiori anche alle tue aspettative! 

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Un mare di liquidità: cosa si rischia ad abbandonare i nostri soldi sui conti correnti

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 29.07.2019

Quanto guadagni dai soldi depositati sul tuo conto corrente? Normalmente zero. E quanto spendi per tenere i soldi sul conto corrente? Normalmente più di zero. Direi quindi che quello che spendi è quasi sicuramente più di quello che guadagni! E sono veramente al sicuro i soldi che tieni sul tuo conto corrente? Ormai lo sanno tutti: in linea generale, fino a 100.000,00 euro, sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.   Sempre, e nella speranza, che il Fondo detenga denaro a sufficienza... e qualche dubbio viene dal momento che nel Fondo sembra ci siano soltanto 300 milioni di euro (fonte Wikipedia), a fronte di giacenze sui conti correnti che ammontano ad oggi a circa 1.400 miliardi di euro (fonte Banca d’Italia) e che continuano ad aumentare.   I motivi che spingono gli Italiani a lasciare i soldi ‘abbandonati’ sui conti correnti senza pensare a soluzioni alternative più efficienti sono molteplici.   Prima di tutto gli italiani hanno paura e non si fidano: l’incertezza dei mercati, l’incertezza politica ed economica, la crisi del sistema bancario il crollo dei tassi rendono difficile trovare alternative che permettano di remunerare i propri risparmi compatibilmente con la propria propensione al rischio.   In secondo luogo c’è poca cultura finanziaria, da cui deriva: l’abitudine a non pianificare il futuro e i propri risparmi, il pensiero diffuso che si possa far fronte agli imprevisti con mezzi propri anziché utilizzare strumenti assicurativi sicuramente più efficienti (eppure l’assicurazione della macchina la paghiamo... e non certo nella speranza di fare un incidente così recuperiamo il costo....)   Tutto questo spinge gli italiani a lasciare i soldi parcheggiati per la paura del ‘non si sa mai’, convinti che sul conto siano al sicuro e che se anche non si guadagna, sicuramente non si perde. Il problema invece è che si perde comunque, poiché in agguato c’è l’INFLAZIONE:  una sorta di tassa occulta che lentamente, ed in silenzio, rosicchia il nostro potere di acquisto tanto che l’aumento dei prezzi di beni e servizi, per quanto più basso di qualche decennio fa, si è portato via nel 2018 non meno di 10 miliardi euro. Tanti vero? Direi Troppi!   Se andiamo a farci la somma del tasso medio di inflazione annua dell’ultimo decennio il risultato è di 12 punti. Questo significa che il nostro denaro rimasto in giacenza sui conti correnti, negli ultimi 10 anni ha perso il 12% del suo potere di acquisto, e che i nostri 100.000,00 è come se oggi fossero diventati 78.000,00.   Allora, siamo ancora convinti che il conto corrente rimanga la scelta più sicura? E soprattutto COSA FARE? E’ indispensabile acquisire maggiore consapevolezza su rischi ed opportunità per poter prendere decisioni consapevoli e razionali che di sicuro ci permetteranno di gestire meglio i nostri risparmi.

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Un conto è risparmiare, un altro è saper investire, un altro ancora è saper pianificare

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  • Formazione/Educazione Finanziaria
Scritto il 15.07.2019

La pianificazione finanziaria non è proprio nelle corde degli Italiani.   Semplice riprova? L’enorme massa di denaro giacente sui conti correnti! La principale causa della mancanza di strategia nelle scelte di investimento deriva sicuramente dai retaggi del passato.   Le “cose” una volta erano semplici e non c’erabisogno di pianificare: i titoli di stato rendevano bene, il mattone era sicuro e poco tassato, la famiglia tradizionale italiana, spesso caratterizzata da una stretta convivenza fisica tra generazioni, garantiva un rete sociale forte nel caso un membro avesse necessità di sostentamento.   Oggi le cose sono cambiate ed il punto critico è rappresentato proprio dai mutamenti socio- demografici che purtroppo non vengono pienamente colti nelle loro conseguenze economico-finanziarie.   Diminuiscono le nascite, i giovani vanno all’estero e in Italia restano gli ultra sessantacinquenni e gli stranieri che, però, da soli, non hanno la forza demografica di mantenere col segno più il tasso di nascite nel nostro Paese.   Del resto già di per sé mettere al mondo un bambino è una scommessa e se lo si fa in un Paese dove ogni nuovo nato si porta nella nursery 35.000 euro di debito pubblico tutto diventa più complesso. Per questo molti giovani tra i 20 e i 34 anni mettono su famiglia fuori dai confini nazionali.   Un declino demografico iniziato nel 2015, che desta particolare preoccupazione: Dal rapporto ISTAT, secondo lo scenario mediano, Nel 2045 la popolazione residente attesa sarà circa 59 milioni Nel 2065 la popolazione è stimata intorno54,10 milioni che corrisponde ad un calo di circa il 10% rispetto al 2017 (60,6 milioni) Rapporto di 168,7 anziani contro 100 giovani.   Riflettiamo allora...   In assenza di un’inversione di rotta, si calcola che tra 25 anni gli over-65 rappresenteranno 1/3 della popolazione italiana in un paese che già oggi ha la spesa pensionistica più gravosad’Europa.   Inoltre, l’incremento degli anziani rispetto ai giovani metterà sicuramente in crisi l’equilibrio del nostro sistema pensionistico nel quale le pensioni vengono pagate da chi attualmente lavora.   L’interferenza tra economia e demografia è quindi il nodo del discorso, se il boom demografico italiano ha coinciso con il miracolo economico degli anni Cinquanta e Sessanta, il crollo delle nascite ha combaciato con il declinoeconomico e l’esplosione del debito pubblico negli anni Ottanta e Novanta.   Infine l’invecchiamento della popolazione spinge verso un modello politico-economico che privilegia gli interessi (e il consenso) degli anziani a scapito di quelli dei giovani, in barba ad ogni criterio di equità intergenerazionale.   Non possiamo far finta che tutto ciò non stia accadendo!   IMPARARE A PIANIFICARE significa anche acquisire consapevolezza di quello che accade intorno a noi, dei cambiamenti e delle sfide che futuro ci impone, per non farci cogliere impreparati.   Solo così riusciremo a fare le scelte giuste, soprattutto nella gestione del nostro patrimonio, che deve essere ‘organizzato’ e pianificato per permettere a noi, e alle persone alle quali teniamo, di affrontare il futuro con serenità!

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