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Aggiornamenti da Wall Street, dai rialzi di Amazon alle prospettive su Apple

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 27.06.2024

Ultime da Wall Street: Nasdaq ancora leggermente in crescita, mentre il Dow Jones chiude in leggero ribasso. Dow Jones e Nasdaq: traiettorie ancora divergenti Due dei maggiori indici statunitensi, il Dow Jones e il Nasdaq, continuano a divergere tra loro: nella seduta di borsa di ieri, il Dow Jones ha ceduto lo 0,1%, mentre il Nasdaq è cresciuto dello 0,5%. Tra i titoli che hanno contributo di più a questo leggero rialzo c’è Amazon: l’azienda fondata da Jeff Bezos è cresciuta del 3,9% raggiungendo peraltro la capitalizzazione di mercato di duemila miliardi di dollari. Anche altre due aziende big-tech hanno registrato un rialzo: Apple +2% e Meta +0,5%. Due altri rialzi significativi in borsa Più in generale, pur restando sui mercati finanziari statunitensi, sul “Wall Street Journal” Gunjan Banerji fa notare anche i rialzi decisamente significativi di FedeEx, +15%, e Rivian, +20%: la famosa azienda di spedizioni postali ha conseguito questo risultato dopo la pubblicazione di guadagni superiori alle aspettative, mentre l’azienda automobilistica specializzata in veicoli elettrici è cresciuta impetuosamente dopo l’annuncio dell’intenzione di Volkswagen di investire cinque miliardi nel settore dell’auto elettrica. Apple e la strategia dell'intelligenza artificiale che fa attenzione alla privacy Ma torniamo per un momento all’azienda fondata da Steve Jobs e diretta oggi da Tim Cook: sul “Market Watch”, Emily Bary riporta a tale proposito alcune considerazioni di Barton Crockett, analista di Rosenblatt Securities. Crockett considera importante la strategia di Apple relativa all’intelligenza artificiale, in modo particolare per quanto concerne la privacy: stando a delle indagini condotte da Rosenblatt Securities, la privacy costituirebbe il primo elemento di interesse da parte degli utilizzatori di smartphone integrati dalla tecnologia di intelligenza artificiale. Estesi modelli linguistici e chip di produzione di Apple: due asset per la "Mela" Inoltre, spiega sempre Crockett, un altro elemento di interesse della strategia di Apple in materia di intelligenza artificiale consiste nell’essersi concentrata su a) larghi e specializzati modelli linguistici e b) sui chip di produzione di Apple. Quest’ultimo è un vantaggio soprattutto nei termini della crescita delle spese, che resteranno contenute, secondo Crockett, a fronte di un previsto e generalizzato aumento dei prezzi del mercato. Ti potrebbero interessare anche: Altalena Nvidia, il titolo che muove oggi di più le borse L'IA nell'iPhone fa tornare Apple la società più capitalizzata, ma Microsoft può ancora sorprendere

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Altalena Nvidia, il titolo che muove oggi di più le borse

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 26.06.2024

Dopo tre sedute di perdite consecutive sui mercati, Nvidia è tornata a guadagnare terreno sui mercati, contribuendo a spingere verso l’alto anche il Nasdaq Composite. Dopo tre sessioni negative, il titolo di Nvidia torna a crescere Il risultato di martedì di Nvidia è stato notevole: l’azienda produttrice di chip con la maggiore capitalizzazione di mercato al mondo ha guadagnato oltre il 6,7%, dopo che nelle tre sedute precedenti era arrivata a perdere poco meno del 13%. Come scrive Gunjan Banerji sul “Wall Street Journal”, questo risultato ha contribuito a fare tornare in positivo i risultati borsistici del Nasdaq Composite, che ha chiuso la sessione con un rialzo dell’1,3%. Divergenze tra Nasdaq e Dow Jones Questo stesso discorso – prosegue Banerji – non può essere fatto invece per il Dow Jones, che non a caso non contiene al suo interno Nvidia: l’indice ha chiuso con una flessione dello 0,8%. Questo, cioè la presenza di Nvidia o no, spiega anche un fatto di cui si può leggere ancora sul “Wall Street Journal”: la divergente traiettoria dei due indici borsistici (Nasdaq Composite e Dow Jones Industrial Average), che è stata differente in otto degli ultimi dieci giorni di sedute borsistiche. Prospettive su Nvidia È impossibile prevedere l’andamento delle azioni di Nvidia. Nondimeno, su “Market Watch” Emily Bary scrive di un report positive della banca di investimento Morgan Stanley proprio in riferimento all’azienda produttrice di semiconduttori. Joseph Moore di Morgan Stanley ammette che l’incredibile aumento della capitalizzazione di mercato dell’azienda rende “un outlook buono almeno in parte scontato” (“a good outlook is at least partly discounted”). E però, anche in ragione della robustezza della domanda, le prospettive sull’azienda guidata da Jen-Hsun Huang restano positive. Ti potrebbero interessare anche: Borse USA in negativo: comincia la ritirata? Borse americane sempre al top nonostante il rinvio del taglio ai tassi La Fed lascia i tassi invariati e dà adito a un solo taglio: prospettive sui mercati

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Gli ETF domineranno presto il mondo degli investimenti?

Scritto il 25.06.2024

Prosegue il successo dei fondi passivi, che trainano la crescita dei prodotti finanziari tra gli investitori e superano il volume di investimenti dei fondi attivi. Alcuni punti di forza degli ETF Si scrive spesso che dietro il successo degli ETF (i fondi di investimento passivi) ci sono almeno tre ragioni: i bassi costi rispetto ai fondi tradizionali, la relativa semplicità del meccanismo di funzionamento e la loro trasparenza (i dati sono generalmente pubblicati ogni giorno). Questi aspetti sono evidenziati anche da Luca Giorgi, head of iShares and Wealth Southern Europe di BlackRock, menzionato in un articolo di Patrizia Puliafito comparso sul “Corriere della Sera”. Il ritmo di crescita degli ETF Ma la cosa davvero interessante dell’articolo di Puliafito è il dato che l’industria finanziaria è oggi principalmente guidata proprio dai fondi passivi: negli ultimi vent’anni i fondi passivi sono arrivati a superare il volume dei fondi di investimento attivi, grazie a un ritmo di crescita del 14% all’anno, a fronte di una crescita dei fondi attivi “soltanto” del 5% all’anno. Complessivamente, ad aprile di quest’anno, il volume complessivo di fondi passivi ha raggiunto i 12 mila miliardi di dollari. La gamma dei prodotti passivi tenderà ad aumentare Non stupisce che, a fronte di una simile crescita, dovuta certamente anche al crescente interesse dei risparmiatori, l’industria finanziaria cerchi di mettere a punto una gamma sempre maggiore e più sofisticata di prodotti. Nell’articolo di Puliafito, ad esempio, si fa menzione degli ETF obbligazionari, che è possibile raggiungano i 6 mila miliardi di dollari entro il 2030. A tale proposito, il manager di BlackRock parla di prodotti miranti a diventare sempre più personalizzati e diversificati. Tra le novità sul mercato europeo commercializzate da BlackRock – si può leggere sempre sul “Corriere” – ci sono, del resto, proprio due ETF attivi ad alto dividendo. Ti potrebbero interessare anche: Cosa sono gli ETF e come funzionano Quali sono i principali stili di gestione rispetto al Benchmark?

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Quale scenario per i titoli di Stato (e le obbligazioni) da qui alla fine dell'anno?

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  • Titoli di Stato, Spread e Tassi di i
Scritto il 24.06.2024

Il 6 giugno scorso la BCE ha tagliato i tassi di interesse dello 0,25%: il tasso sui depositi è sceso dunque dal 4% al 3,75%. Anche alla luce dell’inflazione e dell’attuale scenario economico, quali sono le prospettive per il mercato obbligazionario europeo? Le conseguenze delle elezioni europee in Francia I risultati delle elezioni europee hanno avuto delle importanti ricadute nazionali, soprattutto in Francia, dove sono state indette nuove elezioni. A tale proposito, in un articolo di Sandra Riccio comparso su “La Stampa”, si possono leggere alcune considerazioni di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm: il manager fa notare che le elezioni seguono un declassamento della Francia da parte di S&P. I mercati e il debito pubblico francese Inoltre, per quanto riguarda i mercati finanziari, la notizia di nuove elezioni sembra avere suscitato i timori che un nuova maggioranza in Francia potrebbe portare a un aumento della spesa pubblica, con conseguenze sulla sostenibilità del debito (benché oggi lo spread tra i titoli francesi a dieci anni e quelli tedeschi sia ancora lontano – spiega sempre Flax – dai livelli da record del 2022.    Uno scenario in miglioramento per i titoli di Stato? Nell’articolo di Riccio su “La Stampa” vengono riportate anche alcune considerazioni di Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor: il manager innanzitutto parla di una situazione in miglioramento per i titoli di Stato (complice anche, sembra suggerire Riccio, l’avvio della cauta politica di taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea di Christine Lagarde). Prospettive sull’obbligazionario Castelli formula però anche alcune considerazioni sul mercato del reddito fisso. In primo luogo, fa notare come gli spread si fossero già in parte ridotti proprio in vista dei primi tagli ai tassi di interesse. Tuttavia, Castelli ritiene che resti importante considerare sia i rendimenti sia la qualità dei titoli obbligazionari. Il manager fa notare altresì che alcuni titoli di Stato offrano dei rendimenti reali positivi, ma che la loro prospettiva, per quanto riguarda la seconda metà dell’anno, sia quella di “recuperare terreno” nel più generale contesto obbligazionario. Ti potrebbero interessare anche: Borse USA in negativo: comincia la ritirata? Le elezioni in Francia ed europee scuotono i mercati, ma solo forse nel breve termine Che cosa aspetta gli investitori nella seconda metà dell'anno?

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Borse USA in negativo: comincia la ritirata?

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 21.06.2024

Nella giornata borsistica di ieri, 20 giugno, due dei maggiori indici azionari statunitensi, lo S&P 500 e il Nasdaq, hanno chiuso in perdita: rispettivamente, -0,3% e -0,8%. Si tratta di un calo temporaneo, oppure è forse l’inizio di un ciclo ribassista? Il ribasso in borsa di Nvidia Giovedì, il titolo di Nvidia ha perso sui mercati il 3,54%. Come si può leggere in un articolo comparso sul “Wall Street Journal” realizzato da Hannah Miao, questa brusca contrazione del titolo dell’azienda produttrice di semiconduttori potrebbe avere esercitato a suo modo una pressione sul mercato più in generale, volgendolo verso il segno meno. L’azienda produttrice di semiconduttori era persino riuscita a superare la capitalizzazione di mercato di Microsoft, che dopo la giornata di ieri è dunque tornata a essere l’azienda con la maggiore market cap. L’analisi tecnica e delle previsioni incerte Come emerge da un articolo di Joseph Adinolfi comparso su “Market Watch”, il titolo di Nvidia potrebbe trovarsi ora in una fase che l’analisi tecnica dei mercati finanziari denomina “bearish engulfing”. Non è chiaro però se ora il titolo attraverserà una fase di limitato ribasso, oppure tornerà a crescere, come successo in passato. L’economia USA rischia di andare in crisi? C’è però anche la possibilità che i mercati debbano fare i conti con una situazione economica in deterioramento. Tornando all’articolo di Miao sul “Wall Street Journal”, si può notare come negli USA, da un lato, siano diminuiti i permessi di costruzioni di nuove case e, dall’altro lato, le richieste di disoccupazione (238 mila) siano cresciute oltre le aspettative degli analisti. Resta difficile sapere come si comporterà la Federal Reserve (Fed) nei prossimi mesi. Ma anche nel caso in cui la Fed tagliasse i tassi di interesse, fornendo così in qualche modo liquidità ai mercati, la variabile economica peserebbe molto: un conto sarebbe trovarsi in una situazione di “soft landing”, mentre ben diverso sarebbe lo scenario di un “hard landing”, cioè con un’economia in crisi. Ti potrebbero interessare anche:   Che cosa aspetta gli investitori nella seconda metà dell'anno?

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Focus Cina: dalle mosse di Warren Buffett al mercato immobiliare fino alla fame di investimenti all'estero

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 18.06.2024

Aggiornamenti dalla Cina: da una piccola mossa di Warren Buffett nel suo portafoglio, all’esigenza degli investitori fino all’attuale situazione del mercato immobiliare. Buffett e le partecipazioni a BYD Warren Buffett ha di poco ridotto l’esposizione del suo portafoglio (quella della società Berkshire Hathaway) nei confronti della società automobilistica BYD: la quota è passata dal 7% al 6,9%, ossia un disinvestimento di poco meno di 40 milioni di dollari. BYD è diventata leader nel settore della produzione di auto elettriche: basterebbe ricordare, come scrive Yun Li su “CNBC”, che BYD ha superato Tesla come maggiore casa automobilistica produttrice di auto elettriche. Era stata inserita nel portafoglio di Berkshire Hathaway in ragione soprattutto della volontà dell’ex vicepresidente Charlie Munger. L’esigenza di esposizione estera dei cinesi facoltosi Nel frattempo, è interessante quanto viene fatto notare da Reuters, in un articolo di Xie Yu: cresce la domanda di investimenti a Hong Kong da parte dei cinesi più abbienti, con lo scopo di proteggere il loro patrimonio. Come spiega a Yu la head of wealth and personal banking a Hong Kong di HSBC, Maggie Ng, sono 45 milioni i clienti facoltosi cinesi che desiderano, oltre alla formazione, esposizioni internazionali per i propri investimenti e protezione. Le misure del governo di Pechino aiutano soprattutto l’immobiliare nelle grandi città Sempre su Reuters, in un articolo di Liangping Gao e Marius Zaharia, si fa invece riferimento al mercato immobiliare cinese. In particolare, le misure di sostegno varate da Pechino sembra siano efficaci soprattutto nelle grandi città, mentre lo risultano meno nei centri di minori dimensioni. Da una parte, il governo cinese ha ridotto ulteriormente i costi minimi di finanziamento per l’acquisto di una casa. Dall’altra parte, ha dato la possibilità alle autorità locali di acquistare delle case per adibirle a progetti di edilizia residenziale sociale (“social housing”). Il problema strutturale e di lungo termine delle città più piccole La situazione del mercato immobiliare cinese, benché in miglioramento in città come Pechino e Shanghai, resta comunque critica: come riportano nel loro articolo Liangping Gao e Marius Zaharia, Zhang Zhiwei, capo economista a Pinpoint Asset Management, il problema dell’eccesso di offerta di case nelle piccole città cinesi è un problema strutturale a lungo termine al momento difficile da risolvere. Ti potrebbero interessare anche: Le elezioni in Francia ed europee scuotono i mercati, ma solo forse nel breve termine Che cosa aspetta gli investitori nella seconda metà dell'anno? Borse americane sempre al top nonostante il rinvio del taglio ai tassi

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Le elezioni in Francia ed europee scuotono i mercati, ma solo forse nel breve termine

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 17.06.2024

L’esito delle elezioni europee ha trovato molto spazio sui giornali, soprattutto in relazione a quanto accaduto in alcuni grandi Paesi. Ma quali sono le conseguenze sui mercati? Elezioni europee e voto in Francia La vicenda forse più importante che è seguita alle elezioni europee riguarda la Francia, dove il presidente francese Emmanuel Macron (che pure ha già affermato che resterà in carica fino alla fine naturale del suo mandato, nel 2027) ha indetto nuove elezioni. La ragione è stato il successo elettorale della maggiore forza di opposizione oggi, il Rassemblement National, guidato da Marine Le Pen e da Jordan Bardella. Ma quali sono le ricadute di queste vicende sui mercati finanziari? I timori sulle instabilità forse sono eccessivi Sul “Sole 24 Ore”, Morya Longo riporta alcune delle considerazioni che sono state fatte nel corso del World Investment Forum di Amundi (svoltosi peraltro proprio a Parigi). In una intervista rilasciata a Longo, Anna Rosenberg, Responsabile per la geopolitica di Amundi Investment Institute, ritiene che queste elezioni non avranno particolari conseguenze e che sono eccessive alcune ipotesi sull’instabilità di Paesi come la Francia o la Germania (dove la SPD, il partito del Cancelliere Olaf Scholz, ha subito una dura sconfitta elettorale). I risultati sulle borse Nel frattempo però – fa notare Longo sul “Sole 24 Ore” – le borse hanno segnato dei risultati piuttosto negativi. Guardando agli ultimi cinque giorni, i risultati sono i seguenti: quasi -4% per il CAC 40 e -3% per il DAX tedesco, -3,37% per l’IBEX spagnolo e anche il FTSE MIB ha chiuso in perdita, nonostante i risultati – caso isolato in Europa – hanno rafforzato la leadership della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il suo partito, Fratelli d’Italia. Più che timori, prudenza in vista delle elezioni francesi Un alto movimento interessante – si può leggere sempre nell’articolo di Longo sul “Sole 24 Ore” – riguarda l’ambito del mercato dei titoli di Stato: sono saliti infatti gli interessi sui titoli di Stato francesi, italiani e spagnoli, mentre gli interessi sui titoli tedeschi sono scesi. A tale proposito, Longo riporta una considerazione dello chief global strategist di Intermonte, Antonio Cesarano, che fa notare che gli investitori più che mostrare paura sembrano però comportarsi con prudenza, in attesa di capire, quantomeno, l’esito delle elezioni francesi.   Ti potrebbero interessare anche: Che cosa aspetta gli investitori nella seconda metà dell'anno? Borse americane sempre al top nonostante il rinvio del taglio ai tassi La Fed lascia i tassi invariati e dà adito a un solo taglio: prospettive sui mercati

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Che cosa aspetta gli investitori nella seconda metà dell'anno?

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 14.06.2024

Il “2024 Midyear Investment Outlook” della società Invesco (riportata anche su IFA Magazine) è un’opportunità per approfondire i “market mover” degli scorsi mesi e quelli potenziali dei prossim Dazi, IA e politiche industriali La prima parte del 2024 è stata sostanzialmente in continuità con il 2023. Kristina Hooper, Chief Global Market Strategist di Invesco, ritiene che invece la seconda parte del 2024 potrebbe presentare qualche discontinuità. Da un lato, ci sono gli annunciati tagli ai tassi di interesse. Dall’altro lato, ci sono gli esiti delle elezioni (in primis, le elezioni negli USA). Ad ogni modo, ci sono almeno tre temi che secondo Hooper domineranno i prossimi mesi: a) le tariffe doganali, b) l’intelligenza artificiale, c) le politiche industriali riguardanti ambiti cruciali, come la produzione di semiconduttori. Divergenza e disinflazione Paul Jackson, Global Head of Asset Allocation Research, parla invece di due fattori da tenere da conto: la divergenza e la disinflazione. Per divergenza, Jackson intende il fatto che, se nella prima metà del 2024 è stata l’economia americana a raggiungere i risultati migliori, nella seconda metà di quest’anno potrebbe invece verificarsi una decelerazione; allo stesso tempo, però, l’economia della Cina e dell’Europa si prevede possano accelerare la loro crescita. La disinflazione da parte sua consiste nell’intuitivo rallentamento della crescita dei prezzi. Anche in questo caso lo scenario tra USA ed Europa è diverso: negli USA l’inflazione resta più elevata e il rialzo dei tassi di interesse è stato procrastinato; nel caso dell’Europa (ma anche parzialmente dell’Inghilterra), l’inflazione è diminuita più rapidamente, tanto che la BCE ha già tagliato i tassi di 25 punti base nella seduta di giugno. Prospettive sul rame Jackson formula anche alcune considerazioni sulle materie prime. Ritiene che l’apprezzamento del rame sia dovuto alle prospettive di crescita dell’economia e al ruolo del metallo nelle tecnologie legate alla transizione energetica. Sebbene il manager di Invesco non neghi che soprattutto l’impiego del rame nell’ambito della transizione verde possa contribuire a rendere solido il rialzo dei prezzi, avanza invece più dubbi sullo scenario di crescita dell’economia ipotizzato dai mercati. Prospettive sull’oro Infine, c’è la questione dell’oro, metallo che ha battuto ogni record, nonostante la politica monetaria restrittiva negli USA e la forza del dollaro: Jackson menziona come fattori di traino l’incertezza geopolitica e l’acquisto da parte delle banche centrali. Ma proprio a fronte di questi due specifici fattori e del prezzo elevato, Jackson ritiene che la crescita dell’oro a questi ritmi potrebbe diventare sempre più difficile. Ti potrebbero interessare anche: Borse americane sempre al top nonostante il rinvio del taglio ai tassi La Fed lascia i tassi invariati e dà adito a un solo taglio: prospettive sui mercati

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Borse americane sempre al top nonostante il rinvio del taglio ai tassi

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 14.06.2024

La Federal Reserve (Fed) di Jerome Powell ha rimandato ancora il taglio ai tassi di interesse. Nondimeno, due dei maggiori indici borsistici americani, lo S&P 500 e il Nasdaq, hanno raggiunto nuovi record. Nuovi record per S&P 500 e Nasdaq Nonostante la Fed prosegua con la sua politica monetaria restrittiva, S&P 500 e Nasdaq continuano a crescere (il Dow Jones invece resta indietro). Sul “Wall Street Journal”, Ryan Dezember individua almeno due fattori di traino: a) il trend di scambi che interessa l’intelligenza artificiale e b) la crescita del valore delle azioni di Tesla (+2,9%), in seguito all’approvazione da parte degli azionisti di Tesla della remunerazione da record di Elon Musk (56 miliardi di dollari) e il trasferimento dell’azienda in Texsas. I mercati si muovono nell’attesa di un taglio ai tassi Dezember scrive che gli investitori sembrano avere deciso di allocare una parte dei loro capitali in asset un po’ più rischiosi proprio in vista di un taglio ai tassi. Ma questa strategia potrebbe incontrare degli ostacoli. A tale proposito, Dezember menziona alcune considerazioni di Adam Hetts, global head of multi-asset investing, e di Sébastien Page, chief investment officer di T. Rowe Price Group. Hetts ritiene che questa strategie potrebbe rivelarsi un errore soprattutto se il taglio dei tassi sarà dovuto a un deterioramento dell’economia. Page invece ritiene che ci siano fattori più importanti rispetto ai tassi di interesse, segnatamente i) la liquidità sui mercati, ii) il trend dell’intelligenza artificiale, iii) i ricavi aziendali. La volatilità storicamente bassa dello S&P 500 Si può notare altresì, come fa Mark Hulbert sul portale “Market Watch” che l’indice di volatilità VIX dello S&P 500 è storicamente basso. Per Hulbert il basso livello del VIX non è – come per alcuni investitori contrarian – un pericoloso segno di una acquiescenza dei mercati, bensì un buon segno. Che lo S&P 500 performi meglio in un contesto di volatilità al di sotto della media lo mostrano anche alcuni risultati delle ricerche di Alan Moreira dell’Università di Rochester e di Tyler Muir della UCLA. Ti potrebbero interessare anche: La Fed lascia i tassi invariati e dà adito a un solo taglio: prospettive sui mercati Mercati, prepararsi a incertezza e crescita al tempo stesso

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L'IA nell'iPhone fa tornare Apple la società più capitalizzata, ma Microsoft può ancora sorprendere

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 13.06.2024

Apple torna sopra i 3 mila miliardi di valore in borsa: ma la corsa all’intelligenza artificiale tra i big tech USA prosegue senza sosta. Apple torna a essere l’azienda con la maggiore capitalizzazione al mondo Apple ha annunciato che integrerà gli iPhone 15 pro e 16, nonché i Mac e gli iPad a partire dalla serie M, con un sistema di intelligenza artificiale. L’annuncio ha avuto come conseguenza un ritorno di fiducia sui mercati nei confronti dell’azienda guidata da Tim Cook: la crescita del valore delle sue azioni ha permesso ad Apple di tornare a essere la maggiore azienda per capitalizzazione al mondo e di tornare a superare la soglia dei 3 mila miliardi di dollari. Musk ritira la causa contro OpenAI A frenare l’entusiasmo degli investitori non è dunque bastato il disappunto del fondatore di Tesla, Elon Musk, che ha messo in guardia da dei presunti pericoli derivanti dalla condivisioni di dati tra Apple e OpenAI, la società fondata da Musk stesso (poi ritira tori dal board) insieme a Sam Altman. Musk ha comunque ritirato la sua causa contro OpenAI. La collaborazione di Apple con OpenAI di Sam Altman L’azienda di Cupertino, infatti, integrerà i suoi dispositivi proprio con il prodotto finora di punta di OpenAI, ossia ChatGpt. Agli utenti sarà data peraltro la possibilità di usufruire nel caso anche dei sistemi di intelligenza artificiale sviluppati da Google (Gemini) e dal gruppo industriale che fa capo a Elon Musk (Grook). L’altra novità è che Apple ha annunciato che realizzerà autonomamente i chip per la propria intelligenza artificiale senza dovere passare dalle forniture di Nvidia. La corsa all’intelligenza artificiale Come emerge da un articolo di Tom Dotan e Berber Jin comparso sul “Wall Street Journal”, quella che si sta delineando nell’ambito dell’intelligenza artificiale sembra essere una gara tra le maggiori aziende statunitensi e mondiali della tecnologia: non solo Apple, Google ed Elon Musk ma anche Meta con Llama e Amazon con i suoi quattro miliardi di investimenti in Anthropic. E poi naturalmente c’è Microsoft. Satya Nadella e gli investimenti di Microsoft nell’intelligenza artificiale Che Microsoft punti in modo particolare sull’intelligenza artificiale lo dimostra sia l’investimento in OpenAI sia il fatto che il CEO Satya Nadella – come scrivono Tom Dotan e Berber Jin sul “Wall Street Journal” – (tra i primi tra i CEO delle big tech, forse, a essere così sensibile ai temi dell’intelligenza artificiale) cerchi di attrarre sempre più start-up, aziende promettenti e pionieri del settore: è il caso di Mustafa Suleyman che, cofondatore di Inflection e partecipante del progetto DeepMind, proprio dentro Microsoft ha portato una parte della sua squadra di Inflection. Ti potrebbero interessare anche:     OpenAI e Google, i due campioni della sfida sull'intelligenza artificiale

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La Fed lascia i tassi invariati e dà adito a un solo taglio: prospettive sui mercati

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Scritto il 13.06.2024

Nell’ultima seduta della Federal Reserve la politica monetaria degli Stati Uniti esce invariata: quali sono le prospettive sui tagli e quali sono state, a grandi linee, le reazioni dei mercati? La Fed rimanda ancora il taglio ai tassi I dati sull’inflazione statunitense sono stati leggermente migliori delle aspettative: l’incremento dei prezzi da aprile a maggio è stato del 3,3% contro delle previsioni del 3,4%. Tuttavia, i progressi per portare l’inflazione al livello del 2% sono giudicati dalla Federal Reserve (Fed) ancora troppo modesti. Ecco perché nel corso dell’ultima seduta la banca centrale americana ha deciso di non tagliare i tassi, lasciandoli nella forchetta tra il 5,25-5,5%, un livello che mantengono ormai da undici mesi. Le aspettative degli analisti: un solo taglio quest’anno Non è bastato a convincere la Fed nemmeno il dato sull’inflazione “core”, cioè al netto della componente energetica e dei beni alimentari, che ha segnato un ulteriore calo: dal 3,6% di aprile al 3,4% di maggio. E così, dopo la seduta di ieri (12 giugno), gli analisti si aspettano che la Fed di Jerome Powell taglierà probabilmente i tassi di interesse soltanto una volta prima della fine di quest’anno e soltanto dopo che si saranno svolte le elezioni. I dati sull’inflazione e i Treasuries Resta però difficile capire l’impatto di questa notizia per i mercati. In questo caso – come fa notare “La Repubblica” – è possibile che la decisione della Fed di rimandare il taglio ai tassi sia stata, per così dire, compensata dai dati relativi all’inflazione, sicché i movimenti dei Treasuries americani avrebbero segnalato anzi la possibilità di non uno bensì di due tagli da qui alla fine dell’anno. Le borse USA ed europee Le borse americane hanno dunque chiuso la giornata del 12 giugno segnando anche degli incrementi: +1,3% il Nasdaq e +0,9% lo S&P 500. Anche le borse europee hanno, in generale, segnato risultati positivi: +1% circa il CAC 40, +1,4% il DAX e il FTSE MIB, +0,6% l’IBEX e +0,8% il FTSE 100. Ti potrebbero interessare anche: Che cosa sono i tassi d’interesse? Inflazione, stagflazione e deflazione

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Terre rare scoperte in Norvegia, le conseguenze per i mercati

Scritto il 12.06.2024

In Norvegia è stato scoperto un giacimento di terre rare: se si considerano i gli obbiettivi dell’Unione Europea in questo senso, si tratta di una buona notizia. La scoperta di Rare Earths Norway Forse è ancora presto per parlare di un punto di svolta nell’ambito dell’approvvigionamento di materie prime cruciali. Nondimeno, resta un fatto che l’azienda svedese Rare Earths Norway abbia scoperto il più grande giacimento di terre rare in Europa. Come scrive Sam Meredith (CNBC), è possibile che da questo giacimento possano essere estratte 8,8 milioni di tonnellate di terre rare, delle quali 1,5 milioni di tonnellate potrebbero essere usate nella produzioni di auto elettriche e di turbine eoliche. Un passo in avanti per il Critical Raw Materials Act Questa scoperta è una buona notizia se si considera il piano strategico varato dall’Unione Europea, il Critical Raw Materials Act: l’obbiettivo comunitario è quello di arrivare a estrarre almeno il 10% del fabbisogno di terre rare all’interno dei confini dell’Unione, un obbiettivo a cui – come hanno affermato i rappresentanti di Rare Earths Norway – la nuova scoperta in Norvegia può sperare di contribuire. L’impiego delle terre rare e il quasi monopolio cinese Oggi, la questione delle terre rare è importante da due punti di vista. Il primo è che si tratta di materie prime cruciali nell’ambito della transizione energetica, dacché usata in tecnologie come le auto elettriche e le infrastrutture inerenti alle energie rinnovabili. Il secondo punto di vista è, se si vuole, di natura geopolitica: oggi la Cina possiede quasi un monopolio per quanto concerne le terre rare, giacché a livello mondiale è detentrice del 70% delle estrazioni e del 90% delle lavorazioni. In programma nuove esplorazioni a fini minerari in Norvegia La scoperta del giacimento di terre rare in Norvegia segue la scoperta di un altro piccolo giacimento di terre rare in Svezia accaduto l’anno scorso. Oggi però non esiste ancora nell’Unione Europea nemmeno un’attività mineraria legata alle terre rare. La scoperta di Rare Earths Norway è avvenuta nella regione di Telemark, a duecento chilometri circa a sudovest rispetto alla capitale Oslo. La compagnia mineraria ha peraltro fatto sapere di essere intenzionata a proseguire nell’opera di esplorazione nella zona. Ti potrebbero interessare anche: Perché i prezzi delle terre rare stanno crescendo così in fretta? Terre rare, un asset decisivo: che cosa sono e dove si trovano?

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