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10 giorni per capovolgere le previsioni
Scritto il 13.01.20232023 Europa in sofferenza per la crisi energetica Cina lontana dalla riapertura Consenso generalizzato che il peggio per economia e mercati in arrivo nel primo trimestre per poi invece vedere un recupero nel secondo trimestre. ... ???? 10 ?????? ??? 2023 In Europa, l’ondata di clima mite ha permesso di sopportare l’inverno senza intaccare più di tanto le riserve di gas. Nessuno poteva aspettarsi un aiuto dal clima. Nuovi problemi potrebbero presentarsi nel 2023 ma il prossimo inverno è comunque lontano e tante altre cose possono succedere. La Cina ha a sorpresa riaperto e in maniera sostenuta l'economia. Ad aumentarne la portata il fatto che il governo sembra aver assunto un atteggiamento meno ostile verso le società tech e abbia aiutato il settore immobiliare con provvedimenti sostanziosi. Continua l'opera del la banca centrale di politiche espansive in controtendenza rispetto alle altre banche centrali. Si allontana il rallentamento dell’economia che molti si aspettavano per il primo trimestre. Una recessione resta possibile ma oggi è certo sarà affrontata con un mercato del lavoro forte e con bilanci di banche, imprese e famiglie solidi. La parte difficile della previsione del futuro nei mercati o nell'economia è che è difficile prevedere il futuro. Peter Bernstein una volta scrisse: "?? ??????????à ?? ?????? ????? ?????? ?????? ???????????, ??? ??? ?????? ?? ??????, ?'???????? ?????????? ?? ???????, ??? ??????????? ???? ?????? ????????, ?'????? ??????????? ? ??ò ??? ?????????????? ????????". Nel mondo degli investimenti, quindi, è sin da subito fondamentale mettersi dal lato giusto delle probabilità dandogli una interpretazione funzionale al nostro piano. 55% sono i giorni di mercato positivo degli ultimi 100 anni quasi di mercato statunitense. Ciò significa che nei restanti 45% i nostri investimenti saranno negativi. Sulla base di ciò per il 2023 sicuramente dovremmo aspettarci giorni in rosso e correzioni. dal 1928 il 94% delle correzioni nell'anno sono state del 5% o superiori Nelle 10 decadi passate 8 volte ha avuto rendimenti molto positivi ma sempre passando attraverso numerose correzioni ??? 1928 ?? 2022 ?'?????? ?&? 500 è ????????? ???????? 0 ? 3900 Quindi cosa succederà nel 2023? Qualunque siano i rendimenti alla fine dell'anno, il mercato azionario subirà una sorta di correzione durante i prossimi mesi. Il rischio è più facile da prevedere rispetto ai rendimenti quando si tratta del mercato azionario. Per questo alla base di ogni protocollo di investimento ci sono metodologie di controllo e monitoraggio del rischio, non di promesse di rendimenti. Ed ora ad ognuno le sue considerazioni.
Continua a leggereLettera agli investitori di fine anno
Scritto il 31.12.2022Siamo ai titoli di coda per il 2022 ed in vista di un nuovo anno con la fiducia che sia migliore di quello appena concluso. I principali mercati azionari del pianeta hanno avuto tutti ribassi a doppia cifra. Mentre la montagna di debito con tassi negativi o prossimi allo zero, frutto di un decennio di politica monetaria super accomodante, ha visto crollare le sue quotazioni su una politica di rialzi delle banche centrali che non solo è stata violenta, ma certe volte anche nebulosa negli obiettivi finali. Inflazione ritornata prepotentemente, celeri restrizioni di politica monetaria, crisi energetica subentrata in seguito alla guerra russa in Ucraina. Questi i principali fattori, già di per sé sufficienti per innescare un trend ribassista, sono riusciti ad dar vita alla “tempesta perfetta” per ogni portafoglio riuscendo a mettere ko, insieme, il mercato azionario e quello obbligazionario. Il grafico della distribuzione dei rendimenti è un mantra che utilizzo con ogni investitore da anni perché con le dovute riflessioni permette a chiunque di crearsi una idea personale razionale sugli investimenti che andremo a fare. Ogni mattoncino rappresenta i rendimenti dei Treasury a 10 anni (a sinistra) e S&P 500 (a destra) degli ultimi 100 anni. E’ evidente come siano di gran lunga superiori i mattoncini con rendimenti positivi, ma al contempo anche che possono esserci anni negativi e che l’obiettivo di un investitore, quindi, deve essere quello di andare alla ricerca del miglior rendimento medio nel medio-lungo termine. Il 2022 si piazza come il peggior anno in assoluto per le obbligazioni e tra i peggiori per le azioni. Un anno che ha visto perfino cadere uno dei lazy portafoglio storici ossia il 60/40. La statistica però ci fa ben sperare, visto che generalmente ai peggior anni poi seguono delle ottime annate. ATTENZIONE: solo alla fine del 2023 vedremo dove cadrà in nuovo mattoncino. I fatti salienti dell’anno 2022 Ogni mese c’è stata una brutta notizia (alibì finanziario) per trovare un perché del ribasso ma vediamo i principali: L’evento indiscutibilmente più rilevante del 2022 è stato l’inizio della guerra in Ucraina: il 24 febbraio l’esercito russo ha varcato il confine e riportato un conflitto sul suolo europeo dopo decenni. Il mondo occidentale, con Stati Uniti e Ue in testa, ha comminato crescenti sanzioni economiche alla Russia, compreso un embargo e un price cap al suo petrolio a 60 dollari. In risposta, Putin ha tagliato in maniera importante le forniture di gas all’Europa, causando un’impennata spaventosa dei prezzi sul mercato Ttf di Amsterdam che ha costretto i governi europei a spendere massicciamente per proteggere le economie da bollette energetiche fuori controllo. In questo caso, l’approdo finale è stato un accordo su un price cap che entrerà in vigore a febbraio: la novità, arrivata a fine anno, ha contribuito, insieme all’entità considerevole degli stoccaggi in Europa, complici le temperature miti, ad abbassare i prezzi. Nel frattempo, negli ultimi mesi dell’anno in Cina sono scoppiate violente proteste contro la politica zero Covid del presidente Xi Jinping, confermato nel 2022 alla leadership del Partito Comunista cinese. Il governo ha quindi deciso di allentare le restrizioni per placare la popolazione, facendo riprendere quota al prezzo del petrolio che si era fortemente contratto nella parte finale dell’anno sui timori di una recessione globale. Grandi protagoniste le banche centrali, a partire dalle due più significative: la Federal Reserve e la Banca centrale europea. In Usa il banchiere centrale Jerome Powell, con l’inizio del 2022, e dopo aver considerato l’inflazione un fenomeno transitorio, ha repentinamente modificato la direzione della sua politica. Meeting dopo meeting, la Fed ha messo a segno diversi rialzi significativi, portando il costo del denaro tra il 4,25 e il 4,50% (e non ha ancora finito). Questo ha pesato sui listini azionari, che hanno continuato a ripiegare in preda alle ansie per le ripercussioni (recessione in vista?) di questa linea così aggressiva sull’economia, e ha portato il dollaro a un clamoroso sorpasso sull’euro. Scenario simile in Europa, con la banchiera centrale Christine Lagarde che ha messo insieme diversi rialzi dei tassi, portando quello principale al 2,5% e annunciando, da marzo, un restringimento del bilancio della Bce da 15 miliardi al mese. Una politica che ha portato i rendimenti dei titoli di Stato a crescere vertiginosamente, cosa che costituisce un rischio per la tenuta del debito sovrano. Imparare dal 2022 per affrontare al meglio i prossimi anni Il 2022 è stato un anno complesso e sicuramente sfidante per i nervi di ognuno. In particolare per tutti i neo investitori che di fatti hanno fatto i conti con uno degli anni peggiori di sempre. Nell’anno andato: ci siamo ritrovati alle prese con un mix senza precedenti di rischi geopolitici; l’inflazione è tornata a livelli che non si vedevano da decenni; il deterioramento del quadro macroeconomico è stato pronunciato; la politica monetaria, da una quindicina d’anni sempre pronta a intervenire, si è convertita a una linea prevalentemente restrittiva proprio per fronteggiare l’inflazione, determinando un importante aumento delle probabilità di recessione in varie aree del globo, seppure con differenze tra Usa, Cina ed Europa. Anni come il 2022 però rappresentano un vero test per capire la differenza tra propensione e percezione del rischio per ogni investitore. Tradotto, un conto è leggere -20% su un prospetto un altro è viverlo sulla propria pelle. Facendo una ultima considerazione tecnica la recessione è almeno in parte già scontata dal mercato oltre al fatto che si è concretizzato un importante “repricing” di molte asset class, che hanno potuto così spurgare anni e anni di mercato “toro” e di politiche monetarie storicamente anormali e di tassi d’interesse bassissimi. Dopo un anno “sfidante”, ci troviamo ora con rendimenti obbligazionari nuovamente appetibili e indicatori fondamentali azionari sui livelli decisamente bassi, che non molti investitori considerano altrettanto appetibili. Ciò detto, probabilmente nei primi mesi del 2023 dovremo ancora fare i conti con la coda dei vari shock economico-finanziari dell’anno concluso, ma è in situazioni così che si costruiscono i migliori rendimenti. Nel 2023 sarà fondamentale avere il giusto focus cercando di capitalizzare al meglio le opportunità di oggi per i propri piani finanziari futuri. Ricorda sempre questo MANIFESTO. È qualcosa su cui puoi riflettere se ti sei mai sentito bloccato nella tua vita di investimento. Se ci credi, lo segui e lo difendi, la tua vita da investitore sarà buona.
Continua a leggereCosa è successo a novembre sui mercati?
Scritto il 09.12.2022Prosegue la positività di ottobre anche per questo mese sulle Borse mondiali. A sostenere il rialzo sono stati i primi dati positivi sull’inflazione che sembra aver lasciato alle spalle il picco in America e rallenta in Europa. Tutto fa sperare ai mercati in una Fed meno aggressiva con i rialzi dei tassi di interesse. Resta ancora, però, incertezza sul conflitto in Ucraina che non sembra essere vicino a una risoluzione e i prezzi dell’energia, nonostante la vistosa discesa osservata a ottobre, hanno ripreso a salire. Continua la discesa dei prezzi del petrolio, di fronte ai timori per un rallentamento economico a livello globale e alla prosecuzione della politica zero Covid in Cina, malgrado l’insofferenza ormai conclamata della popolazione. Sui mercati è andata bene pressoché ovunque, a partire dall’Europa e dagli Stati Uniti. Più di tutti, però, si è evidenziata la grande rimonta dell’azionario cinese, che aveva vissuto momenti particolarmente grigi nel corso dell’anno. I principali fatti del mese All’inizio dello scorso mese c’è stato l’atteso meeting della Federal Reserve, la banca centrale Usa, che ha decretato il quarto rialzo dei tassi d’interesse consecutivo da 0,75%, portando il costo del denaro nella forchetta fra il 3,75% e il 4%. Dai verbali della Fed, usciti verso fine mese, emerge però una maggioranza del board orientata verso un rallentamento del ritmo nel rialzo dei tassi, che nella riunione di dicembre dovrebbe essere di mezzo punto. A dare manforte a questo orientamento sono arrivati i buoni dati sul fronte del carovita: a ottobre, infatti, il dato sui prezzi al consumo è risultato al 7,7% su base annua, meno delle attese che avevano posizionato l’asticella al 7,9%. Sembrano andare meglio anche i dati in Europa. Nell’Eurozona il dato sull’inflazione si è attestato per il mese di novembre al +10% su base annua, dal +10,6% di ottobre. In Italia il dato è stato stabile al +11,8%, una novità se si pensa che la corsa dei prezzi continuava ad accelerare ormai da molti mesi consecutivi. Anche questo, secondo gli analisti, dovrebbe essere un buon viatico verso una marcia più mite della Bce sul fronte dei tassi d’interesse. Sempre a novembre si è tenuta la Cop27 a Sharm El-Sheikh, che per molti osservatori ha portato a pochi impegni concreti da parte delle potenze mondiali nella lotta al cambiamento climatico. In ogni caso, il risultato più tangibile è l’accordo sulla creazione di un fondo per compensare le drammatiche conseguenze degli eventi estremi nei Paesi più vulnerabili del mondo. È stato anche il mese del G20 di Bali, evento che può annoverare il ripristino del dialogo tra Stati Uniti e Cina come tra i risultati più degni di nota. In Cina, nel frattempo, è in atto un’ondata di proteste contro le restrizioni della politica zero Covid del governo di Pechino. Se da una parte il governo ha risposto allentando leggermente le restrizioni, dall’altra sta reprimendo il dissenso per riportare l’ordine. Conclusioni Sono stati 12 i mesi di ribasso, storicamente tra i più lunghi di sempre. Indubbiamente la prima e vera prova di tempra per gli investitori degli ultimi 10 anni. Mercati così portano una “naturale” selezione tra investitori occasionali e consapevoli. Anni di rialzi hanno portato snaturamenti e overconfidence sia tra che investe e chi fa investire, eccessi che nel 2022 si pagano cari. Per chi invece è arrivato all’ultimo mese dell’anno ancora convinto e sicuro del proprio piano finanziario si aprono portoni di opportunità. In questo grafico la differenza tra lo yield del 2021 ed oggi nelle principali asset class. Queste sono le occasioni che capitano poche volte in un percorso di investimento, i momenti in cui realmente si deve fare gestione attiva sui propri comportamenti e piani. Ricordo ancora nel 2021 tutti parlavano di mercati troppo alti, tanti leoni affermare “aspetto un ribasso per entrare” ma quanti realmente lo hanno fatto? Prova a chiederlo a chi ti è vicino o sai investe e la risposta sarà POCHI o NESSUNO. In questi momenti devi essere bravo nel guardare i tuoi denari con distacco, consapevole che non sai e nessuno sa se realmente siamo sui minimi, sforzandoti a ragionare in maniera cruda sui dati. Oggi investire nell’obbligazionario porta rendimenti doppi o tripli rispetto a 12 mesi fa, mediare sull’azionario rappresenta per dividendi e prezzi un occasione unica per migliorare il rendimento medio del tuo portafoglio.
Continua a leggereSconfiggere il mercato orso è possibile?
Scritto il 18.11.2022Partiamo subito con una bella doccia fredda: SIAMO NEL PEGGIOR MERCATO RIBASSISTA DOPO QUELLO DEL 2007/09. Siamo ad oltre 9 mesi di ribasso con la S&P500 che segna un -28% circa, mentre il Nasdaq ed altri mercati indubbiamente non performano meglio. Bene, se ancora sei in piedi cerchiamo di vedere insieme cosa sta succedendo al comparto obbligazionario. Negli ultimi 27 mesi, il mercato obbligazionario statunitense è sceso di oltre il 17%, il calo più lungo e profondo della storia. Sulla stessa linea negativa quello europeo. L’aumento dei tassi di interesse ha poi dato in questo anno il colpo di grazie ai bond già in sofferenza dal coronavirus. Il noto portafoglio 60/40, infatti, registra nel 2022 il secondo peggior anno dal 1976 ma era scontato visto la negatività che riguarda le sue due principali asset. Intanto, se stai ancora leggendo, devo farti i complimenti perché sei un investitore migliore di quello che magari pensi. Sono due le principali domande che girano nella testa degli investitori oggi: Quanto dureranno i mercati ribassisti di azioni e obbligazioni? Quanto saranno profondi i cali prima che venga raggiunto un fondo? C’è chi cerca risposte nel web e chi invece le vende facendo i propri interessi, ma la realtà dei fatti è che sfortunatamente oggi le risposte nessuno può averle perché ogni crisi è diversa. Dal 1929, il mercato ribassista medio dell'S&P 500 è diminuito del 36% in 14 mesi, ma la deviazione attorno a tale media è stata estremamente elevata. E per quanto riguarda le obbligazioni, siamo già in un territorio inesplorato, ben oltre i cali storici sia in termini di durata che di entità. Il che significa che cercare di prevedere dove e quando si verificherà un fondo è un gioco inutile da giocare. In momenti di stordimenti finanziario come questo porsi le giuste domande è l’unico rimedio al senso di smarrimento che rischia di farti prendere decisioni devastanti per il tuo portafoglio d’investimento. Ecco una breve check list anti-ribasso di mercato che sono convinto ti aiuterà. 1) Conosci il tuo orizzonte temporale Quando i mercati stanno marciando costantemente al rialzo, il tuo orizzonte temporale può sembrare quasi irrilevante. Ma quando l’orso alza la sua brutta testa, niente potrebbe essere più importante. Come mai? Perché se stai investendo con denaro di cui hai bisogno nel prossimo mese o anno, è più probabile che tu diventi un venditore forzato, trasformando la volatilità a breve termine in una perdita permanente. Ma se stai investendo per il prossimo decennio o più, il tempo è dalla tua parte e tutto ciò di cui hai bisogno è la forza d'animo per mantenere il tuo portafoglio nei momenti difficili. Ciò che può aiutare in questo è la prospettiva, sapendo che ogni mercato ribassista del passato è stato infine seguito da un nuovo massimo storico ad un certo punto nel futuro. Dal 1950, il tempo medio di recupero (dal minimo al nuovo massimo) per l'S&P 500 (compresi i dividendi) è stato di 14 mesi, con il recupero più lungo di 48 mesi. Se sembra un'eternità, il tuo orizzonte temporale potrebbe essere troppo breve e non compatibile con un investimento in azioni. Come singolo investitore, il tempo è la tua più grande risorsa. Per utilizzarlo in modo efficace, conosci il tuo orizzonte temporale. 2) Assicurati di essere ben diversificato La diversificazione è sempre importante, ma durante i lunghi mercati rialzisti questo concetto spesso cade nel vuoto. Durante i 40 anni di mercato rialzista secolare delle obbligazioni che si sono conclusi nel 2020, possedere il mercato obbligazionario totale ti avrebbe reso abbastanza bene (+7,6% di rendimento annualizzato da gennaio 1981 a dicembre 2020 in Bloomberg US Aggregate). Ma il passato non è un prologo negli investimenti e con i rendimenti che hanno toccato i minimi storici nel 2020, le obbligazioni come asset class sono diventate quasi tutte a rischio senza alcuna ricompensa. All'interno del mercato azionario, la diversificazione è stata ugualmente ignorata nell'ultimo decennio, con portafogli concentrati in titoli ad alta crescita (es: $ARKK ETF) e Nasdaq 100 ($QQQ ETF) che superano di gran lunga qualsiasi altra cosa. Ma c'è un ciclo in ogni cosa, e la corsa di 14 anni dei titoli growth ha iniziato a tornare alla media rispetto ai value. 3) Cerca opportunità per ribilanciare La volatilità nei mercati tende a creare una più ampia dispersione nella performance delle asset class. Ciò può portare a grandi cambiamenti nelle ponderazioni del tuo portafoglio e opportunità di ribilanciamento. Una delle più evidenti di queste opportunità oggi è nelle azioni internazionali, che hanno sottoperformato le loro controparti statunitensi per quasi quindici anni. Il ribilanciamento è in definitiva uno strumento di gestione del rischio, che prende profitti in aree che hanno fatto molto bene su base relativa e si aggiunge ad aree che sono rimaste indietro. Va fatto quindi non solo per aumentare l'esposizione alle aree in ritardo che sono spesso più economiche, ma soprattutto, come protezione contro brusche inversioni verso la media che possono aggiungere volatilità indesiderata al tuo portafoglio. 4) Concentrati sul lato positivo della situazione Durante i mercati ribassisti, c'è sempre una lunga lista di cose di cui preoccuparsi, e questa non fa eccezione. Dai timori di recessione all'inflazione galoppante alla minaccia di una guerra nucleare, tutte le notizie di oggi sembrano essere cattive notizie. In questi periodi si è tentati di passare interamente alla liquidità (una quota per il tuo piano d’investimento devi sempre averla), che ha facilmente battuto sia le azioni che le obbligazioni nel 2022. Ma questo è focalizzato sul breve termine. Man mano che il periodo di tempo si allunga, le probabilità che la liquidità sia il miglior investimento svaniscono. Nell’immediato il contante può darti l’idea di sicurezza, ma nel breve e lungo termine è solo una perdita. Questo perché dopo lunghi mercati ribassisti di azioni e obbligazioni, le valutazioni scendono e i rendimenti aumentano, rendendo le azioni e le obbligazioni più difficili da battere. Nessuno può dirti dove e quando i mercati ribassisti di azioni e obbligazioni raggiungeranno il minimo. E va bene, perché prevedere il futuro non è un prerequisito per il successo negli investimenti. Conoscere il tuo orizzonte temporale, assicurati di essere davvero diversificato, cercare opportunità per riequilibrare e concentrati sul lato positivo, sono solo questi fattori che ti permetteranno di resistere a qualsiasi mercato ed ottenere risultati dai tuoi investimenti.
Continua a leggereCos'è successo a ottobre sui mercati
Scritto il 11.11.2022Ottobre è stato un mese di rimbalzo per quasi tutti i mercati, dopo un agosto e un settembre parecchio difficili. Lo scenario inflattivo continua a persistere e, anzi, in Europa si è aggravato ulteriormente, però si vede qualche spiraglio di luce in lontananza, con il vistoso calo delle quotazioni del gas naturale scese a un certo punto addirittura sotto i 100 euro al megawattora. Il mercato europeo, beneficiando dei ribassi del gas, è stato quello più in salute. Mentre l’America, pur recuperando un po’ di terreno, ha patito gli orizzonti di nuove, forti, strette monetarie e la delusione sugli utili nelle trimestrali di diverse aziende importanti. A Tokyo, l’indice Nikkei si è posto a metà strada tra Europa e Stati Uniti e continua a essere una sorta di mosca bianca non toccata dall’inflazione, unico insieme alla Cina tra i grandi Paesi industrializzati a mantenere una politica monetaria largamente accomodante. Ultima, ma non per importanza, la Cina, di gran lunga il mercato azionario peggiore tra quelli principali: la perdita mensile è stata a doppia cifra in seguito ai nuovi focolai di Covid e alla riconferma di vertici del partito Comunista cinese che in questi anni hanno iniziato a intervenire pesantemente nell’economia. Un’economia che, tra l’altro, continua a crescere, ma a livelli nettamente inferiori a quelli a cui il Dragone ci aveva abituati. I principali fatti del mese Le banche centrali continuano a essere molto aggressive. A ottobre è stato il turno della Bce che ha varato un altro rialzo dei tassi da tre quarti di punto, il secondo di fila, portando il tasso di rifinanziamento principale al 2%. Le prospettive non sembrano essere di altro segno, con la banchiera centrale, Christine Lagarde, determinata a domare l’inflazione, arrivata in Italia a ottobre al record da 40 anni dell’11,9% mentre nell’Eurozona si è attestata al 10,7%. A fare da contraltare, un’economia italiana che dimostra ancora una certa resilienza con il Pil nel terzo trimestre che, secondo le stime Istat, è cresciuto dello 0,5% battendo le stime preliminari dell’Ufficio parlamentare di bilancio che si aspettava un -0,2%. Il Pil acquisito per il 2022 quindi si attesta al +3,9%. Tutto questo mentre il governo Meloni si è insediato nel corso del mese, salutando la fine dell’Esecutivo Draghi. Ultimo atto per il vice premier è l’accordo sul gas raggiunto in Europa. Intanto, nel suo World Economic Outlook, il Fondo monetario internazionale stima per l’Italia una crescita negativa nel 2023 (-0,2%). In ottica mondo, per il prossimo anno l’istituto prevede una crescita di solo il 2,7% (dal +3,2% stimato per il 2022). In Gran Bretagna, Liz Truss si è dimessa da primo ministro dopo appena 45 giorni pagando per il maxi taglio delle tasse a debito bocciato clamorosamente dai mercati. Al suo posto, Rishi Sunak, che è anche il nuovo leader del partito Conservatore. Conclusioni Con il mese di novembre si “festeggia” l’anno dai massimi sui principali mercati. Le principali banche centrali continuano a mantenere una linea forte di politica monetaria mantenendo la rotta dell’aumento dei tassi contro l’inflazione. Manovre che sembrano pian piano iniziare a far vedere una luce in fondo al tunnel. Occhi puntati sia su azionario ma soprattutto sul comparto obbligazionario. Lentamente ci stiamo allontanando da rendimenti bassi o negativi sui bond che tornano appetibili per ogni investitore con rendimenti che vanno dal 4 al 9% a seconda dell’asset class. L’investitore deve prendere coraggio, guidato anche da un professionista, e strattonare con forza le redini del proprio piano finanziario perché sono momenti rari come quest’anno che permettono di avere performance strepitose nel tempo.
Continua a leggereOra: meglio le obbligazioni o le azioni?
Scritto il 04.11.2022Mi è stato chiesto giorni fa da un lettore sui miei social se fosse meglio ora investire in obbligazioni o in azioni. E’ interessante vedere come durante le fasi di stress c’è pure chi riesce a porsi le giuste domande per andare oltre i segni negativi di questo 2022. Molti investitori, infatti, oggi sono in preda all’oblio da perdite focalizzati solo sul rischio di breve termine senza riuscire ad ampliare il focus e razionalmente vedere opportunità per i propri investimenti che magari cercavano fino a novembre scorso. Perdere denaro fa male, ma se entri in ottica che non stai perdendo nulla ma che è una normale onda da navigare nel mare del tuo percorso finanziario allora potrai guardare pure ai mercati ribassisti come un'opportunità. E con le azioni e le obbligazioni in forte calo quest'anno, le occasioni non mancano in questo momento. Obbligazioni I rendimenti del reddito fisso sono superiori a quelli degli ultimi anni: A seconda della tua tolleranza al rischio e alla volatilità delle obbligazioni, i rendimenti in questo momento variano dal 4 al 9% sulle varie asset class disponibili per ogni investitore. Ciò significa per l’investitore avere finalmente una valida alternativa all’azionario. E’ vero che i rendimenti reali con questa inflazione sono ancora negativi ma, per la prima volta da molto tempo, i rendimenti nominali forniscono una concorrenza al mercato azionario in un modo che non accadeva da molto tempo. Nel mondo obbligazionario rendimenti più elevati sulle obbligazioni portano a rendimenti più alti nel lungo termine. Nel breve-medio termine, invece, la cosa che conta di più in termini di volatilità per il reddito fisso è la direzione dei tassi di interesse. Per semplificare le cose, ci sono fondamentalmente tre scenari per le obbligazioni da considerare: 1. I tassi di interesse scendono 2. I tassi di interesse rimangono dove sono 3. I tassi di interesse aumentano L'inflazione è il jolly in questo contesto per i rendimenti reali, ma diamo un'occhiata a ciascuno di questi scenari per capire come reagirebbero le obbligazioni. Se i tassi scendono, i prezzi delle obbligazioni aumenteranno. Maggiore è la durata o maggiore è la scadenza, migliore sarà la performance delle tue obbligazioni. Quando si combinano rendimenti iniziali più elevati con tassi di interesse in calo, si ha un buon risultato a breve termine per le obbligazioni. Ciò potrebbe essere causato dal calo dell'inflazione, dall'abbassamento dei tassi di interesse da parte della Fed altre banche centrali o da una possibile recessione in cui gli investitori si precipitano nella sicurezza delle obbligazioni. In realtà penso che questo sia lo scenario peggiore per gli investitori a reddito fisso perché significherebbe rendimenti migliori nel breve termine ma rendimenti inferiori per i rendimenti futuri nel lungo termine. E se i tassi continuassero a salire? I prezzi cadrebbero sicuramente nel breve periodo, ma oggi si hanno rendimenti iniziali molto più elevati rispetto a quando è iniziato questo ciclo di rialzo dei tassi. C'è un margine di sicurezza molto più grande a partire da tassi del 4-6% rispetto a tassi dello 0-2%. Se hai obbligazioni a breve termine, in questo scenario non perderebbero tanto denaro quanto le obbligazioni a lungo termine. Ricorda, le obbligazioni con duration più lunga hanno prestazioni relativamente migliori se i tassi scendono, ma una duration più breve fa meglio, relativamente parlando, quando i tassi aumentano. Se l'inflazione rimane alta e i tassi di interesse continuano a salire, ci sarà più dolore a breve termine per i prezzi delle obbligazioni, ma ciò significa anche rendimenti più elevati per i rendimenti futuri dopo aver recuperato quelle perdite. Infine, cosa accadrebbe se le quotazioni rimanessero ferme per un po' e rimanessero in un intervallo, diciamo, del 4-5%? Questo è lo scenario in cui gli investitori potrebbero aspettarsi la minor quantità di volatilità e semplicemente incassare quelle cedole e guadagnare un po' di rendimento. Le obbligazioni in genere non sono così volatili come lo sono state negli ultimi 3 anni circa. Le obbligazioni dovrebbero essere noiose, quindi la maggior parte degli investitori accoglierebbe con favore un ambiente in cui i rendimenti si appiattiscano per un po'. Con rendimenti a livelli molto più elevati, la probabilità di buoni risultati nel mercato obbligazionario è alta come da anni. Azioni Se i tassi di interesse iniziano a cambiare, si presume che il mercato azionario andrà bene, ma non vi è alcuna garanzia che ciò accadrà. Il mercato azionario è una specie di ribelle a cui piace infrangere le regole. Se guardi i dati storici, i tassi di interesse in aumento o in calo non hanno un impatto così grande sulla performance del mercato azionario come potresti pensare: L'aumento o il calo dell'inflazione ha avuto un impatto molto maggiore sulla performance del mercato azionario rispetto all'aumento o al calo dei tassi di interesse. Tuttavia, se i tassi scendono, si presume che anche l'inflazione stia diminuendo nel contesto attuale. Ancora una volta (senza nulla di certo) la combinazione di calo dei tassi e inflazione sembrerebbe essere una buona cosa per le azioni. MA... Se inflazione e tassi di interesse scendono perché entriamo in recessione? È un bene o un male per il mercato azionario? Una recessione è già scontata o le cose peggiorerebbero ancora in quello scenario? Onestamente non ho idea per quanto tempo le cattive notizie dell'economia sarebbero considerate buone notizie per le azioni perché potrebbero significare che la Fed può fare marcia indietro ed abbassare i tassi. Le recessioni di solito non sono grandiose per il mercato azionario, ma una contrazione economica nel 2023 sarebbe il rallentamento più scontato della storia. Insomma nessuno ne rimarrebbe spiazzato. Come sempre, il breve termine del mercato azionario rimane poco chiaro. Tuttavia, l'acquisto di azioni quando sono in ribasso così tanto ha avuto la tendenza a funzionare bene per gli investitori nel lungo periodo. Il passato non è una garanzia di performance future e tutte le solite accortezze, ma l'acquisto di azioni quando sono in calo del 20-30% è una strategia vincente a patto che si abbia un orizzonte temporale sufficientemente lungo.
Continua a leggereLe opportunità del 2022 per gli investitori di ogni età
Scritto il 28.10.2022Siamo a fine anno ma che siano stati mesi difficili per ogni investitore ed ogni asset penso sia noto a tutti. A rincarare la dose l’immagine che mostra i rendimenti da inizio anno di tutte le asset class principali. Come vedi il rosso in doppia cifra ha colpito l’intero mondo degli investimenti. Il mercato azionario statunitense è sceso fino al 25% nel 2022. A peggiorare le cose, quest'anno anche le obbligazioni sono in forte calo. In genere, quando il mercato azionario scende, le obbligazioni fungono da ammortizzatori per portafogli diversificati. Ma poiché i tassi di interesse stanno aumentando pure l'Obbligazionario aggregate è sceso di quasi il 15% quest'anno. Ciò significa che qualsiasi investitore esposto ad attività finanziarie tradizionali come azioni e obbligazioni è in calo di circa il 20% su base annua. E se ti trovi nelle parti più rischiose del mercato, sei ancora più in basso. Il Nasdaq, ricco di tecnologia, è sceso di oltre il 30% dai suoi massimi. Anche l'indice Russell 2000 delle azioni delle società più piccole è in calo di oltre il 30% dai massimi storici. E le criptovalute come Bitcoin sono diminuite del 70% nell'ultimo anno circa. A nessuno piace perdere soldi, ma i mercati al ribasso creano opportunità per rendimenti attesi più elevati in futuro. Non è mai bello essere investitori quando i mercati scendono, ma ogni mercato ribassista della storia sembra un'opportunità di acquisto con il senno di poi. Non ho idea di quando l'attuale contesto di mercato cambierà. Ma può essere utile per gli investitori riflettere su alcune delle opportunità che il mercato ci offre in questo momento. I mercati ribassisti non sono mai divertenti da vivere, ma ogni correzione del mercato azionario nella storia è stata un'opportunità e lo è anche questa volta per te, sia che tu sia un baby boomer, generazione X o millenials. Diamo quindi un'occhiata all'attuale panorama degli investimenti attraverso la lente di diverse generazioni di investitori: Baby boomer (pensionati) Le generazioni più anziane di investitori dovrebbero avere un portafoglio di attività finanziarie ma non molto in termini di risparmi futuri. Ciò ha rappresentato un enigma negli ultimi anni perché i rendimenti delle attività sicure sono stati così bassi da costringere i baby boomer ad uscire dalla confort-zone di rischio prendendosene maggiore alla ricerca di rendimenti attesi più elevati. Per molti investitori, ciò significava che il tradizionale mix 60/40 di azioni e obbligazioni avrebbe potuto essere più simile a 70/30 o 80/20 a favore delle azioni poiché i rendimenti obbligazionari sono stati molto bassi o nulli e per tanto tempo. Questa strategia può aiutare a migliorare i rendimenti a lungo termine, ma aggiunge anche un livello di volatilità con cui la maggior parte dei pensionati non si sente a proprio agio. La situazione è però cambiata in fretta quest'anno. Per la prima volta da prima della crisi finanziaria del 2008, gli investitori sono finalmente in grado di guadagnare un po' di rendimento sulla parte obbligazionaria. Basta guardare quanto sono aumentati i rendimenti nell'intero spettro delle scadenze per i titoli di stato statunitensi, ma anche europei, nell'ultimo anno: Il motivo per cui i rendimenti obbligazionari sono stati così terribili quest'anno è dato dalla combinazione aumento tassi di interesse e rendimenti iniziali bassi o bassissimi. La peggior combinazione per l’investimento in bond. Ma ora che quei rendimenti sono molto più alti, gli investitori hanno un margine di sicurezza molto più grande se i tassi dovessero continuare a salire. E la parte migliore per i pensionati è che le obbligazioni a breve termine come i Treasury a uno e due anni ora hanno rendimenti più elevati rispetto alle obbligazioni a lungo termine. Questa è una buona cosa perché, a parità di condizioni, minore è la durata dell'obbligazione o del fondo obbligazionario, minore è la volatilità del prezzo quando i tassi di interesse si muovono. Ciò significa che i pensionati possono ora bloccare i rendimenti del 4% su obbligazioni che hanno pochissima sensibilità ai tassi di interesse. Tradotto, se hai una età oltre i 65 e liquidità in conto probabilmente hai l’occasione per comperare ottimi nuovi rendimenti per la parte più difensiva del tuo portafoglio. Gen Z / Millennials (investitori più giovani) I giovani sono all'estremo opposto dello spettro di rischio rispetto ai pensionati. Il consiglio per i giovani durante un mercato ribassista è abbastanza semplice: continua a risparmiare, continua a investire e non farti spaventare dai mercati. La pazienza e un orizzonte temporale sufficientemente lungo possono appianare molti terribili scenari di mercato. Oggi il mercato ti rimette a disposizione l’occasione per costruire un FONDO IMPREVISTO dove parcheggiare al sicuro i tuoi risparmi per emergenze, acconti, matrimoni o qualsiasi altro obiettivo finanziario a breve termine e con rendimenti. Ma in questa parte della vita la maggiori risorsa dei giovani è il tempo, o meglio, l’orizzonte temporale e soprattutto il capitale umano. Hai tempo per permettere all’interesse composto di essere il vento alle tue spalle. Hai il tempo di aspettare un mercato ribassista prolungato. E il tuo potere di guadagno futuro equivale al risparmio futuro, che può essere messo in funzione periodicamente, indipendentemente dal fatto che i mercati siano alti o bassi. Le cattive notizie per coloro che sono completamente investiti sono buone notizie per chiunque in questo momento sta costruendo il suo FONDO PENSIONE con accantonamenti. Alla fine di settembre, l'indice S&P 500 è sceso del 25% dai massimi storici. Ho trovato un elaborato che mostra cosa succede ai rendimenti dell’indice americano al termine di ribassi oltre il 25% dai massimi: Puoi vedere che in tutti questi casi nonostante ribassi anche peggiori i rendimenti futuri a uno, tre, cinque e 10 anni sono stati fantastici nella maggior parte dei casi. Ogni periodo ha visto rendimenti positivi tranne un periodo di 12 mesi durante la Grande Crisi Finanziaria. Non ci sono garanzie che questa relazione esisterà in futuro. Ma i giovani dovrebbero essere felici di quando le azioni scendono perché verranno ricompensati più lautamente. È così che guadagni a lungo termine quando hai molti decenni davanti a te e lasci fare il lavoro pesante all’interesse composto al posto tuo. Questa è la mia situazione essendo nato nell’84, questo è quello che sto facendo nella mia pianificazione finanziaria. Generazione X (mezza età) I pensionati hanno generalmente molte attività finanziarie ma poco in termini di capitale umano in termini di capacità di guadagno futura. I giovani in genere hanno poche risorse finanziarie ma molto capitale umano da risparmiare in futuro. Ma che dire delle persone di mezza età? La generazione X è spesso la generazione dimenticata, dal momento che i baby boomer e i millennial ottengono sempre tanta attenzione. La generazione Reality Bites è nata tra il 1965 e il 1980, il che significa che hanno un'età compresa tra i primi quarant'anni e i cinquanta. Le persone di mezza età vivono nell’enigma del bicchiere mezzo pieno contro il bicchiere è mezzo vuoto. Brucia vedere il valore del tuo portafoglio diminuire, ma è anche bello acquistare azioni quando sono in svendita quando hai effettivamente della liquidità per farlo. Questa fascia di età dovrebbe avvicinarsi agli anni di picco dei guadagni, raggiungendo anche il massimo impiego in attività finanziarie. Probabilmente anche i più anziani della Generazione X, come me, dovrebbero pensare a diventare lentamente ma sicuramente più difensivi con il loro portafoglio man mano che invecchiano. La buona notizia oggi è che i rendimenti degli asset più difensivi come le obbligazioni sono ora molto più alti e i prezzi delle azioni sono molto più bassi. Insomma, il mercato finanziario oggi ti dà la miglior opportunità per fare qualsiasi investimento. È il meglio di entrambi i mondi. Il rischio è spesso negli occhi di chi guarda quando si tratta di investire. Non scompare mai completamente; cambia solo forma. Ma il rischio dipende molto anche da dove ti trovi nel tuo ciclo di vita come investitore. Capirlo, contestualizzare il mercato di oggi nella tua life cycle da investitore ti permette di trovare nel percorso d’investimento occasioni anche in quelle che sono semplici difficoltà di breve termine.
Continua a leggereLA CALAMITA’ SUL MONDO OBBLIGAZIONARIO
Scritto il 22.10.2022Questo 2022 dovrebbe spingere molti investitori a farsi le giuste domande. Sto investendo nel modo giusto per me? Ho un piano finanziario per il mio futuro resiliente? Sono assistito nella maniera migliore da un professionista? Proprio su quest'ultima domanda in particolare tutti gli investitori "prudenti" devono soffermarsi per il proseguo dei propri investimenti per capire se si riceve consulenza o semplice vendita. Ora provo a spiegarmi meglio. Da almeno 5 anni si legge del problema obbligazioni, sul fatto che non erano sostenibili all'infinito tassi bassi o addirittura negativi e che prima o poi le banche centrali sarebbero intervenute con aumenti che avrebbero portato scossoni sul comparto BOND. Hai affrontato almeno una volta con il tuo referente il discorso? Negli ultimi 3 anni è nato l'acronimo T.I.N.A. sulla velata esigenza di spostare quote più o meno importanti su asset azionari per cercare rendimenti in sostituzione alla parte obbligazionaria con rendimenti negativi o quasi ma con una tempesta in arrivo Hai preso in considerazione questa opzione facendo le giuste valutazioni con il tuo referente? Da inizio anno i principali indici azionari sono in negativo, ben oltre il 20% in maniera generalizzata. Razionalmente potremmo dire che è ??????? per l'equity e che negli anni ha sempre dato prova di reattività. L'indice Bloomberg Global Aggregate TR da gennaio è sceso del -21,43% e come puoi vedere dal grafico non è per niente normale anzi è una clamorosa eccezione che probabilmente impiegherà anni per ristabilirsi (ed il ????? è moneta irrecuperabile). Se le risposte alle domande sono NO sono solo 2 le possibili motivazioni: - Ti è stato venduto il prodotto del momento o semplicemente quello che chiedevi, quindi ??? ??? ?????? ?????????? - Ti sei interessato poco dei tuoi investimenti non dando la dovuta importanza al tuo futuro finanziario.
Continua a leggereNiente paura! Il mercato funziona così, mantieni la calma
Scritto il 14.10.2022Che siano mesi difficili tutti ormai lo sanno. Tutti noi, infatti, in questi tempi particolarmente impegnativi, siamo più o meno alle prese con ansie e timori spesso frutto però o di poca esperienza o delle dovute certezze nella propria pianificazione. Quindi che fare? Subire i colpi di una fase di mercato orso oppure provare ad essere attivi attaccando o fuggendo? Nelle varie argomentazioni ed articoli scritti da me negli anni passati ho trattato di psicologia ed investimenti, di bias comportamentali e miraggi da stress che troppo frequentemente rischiano di mandare gli investitori fuori percorso. Market timing e meccaniche perverse di ingressi rischiano di entrare a gamba tesa sul tuo portafoglio creando gravi danni. Questo è ciò che capita a chi sta fuori dal mercato, o è nel mercato ma con l’insana perversione di trovare il momento giusto. Dubbi, domande e confusione rischiano di far perdere lucidità. Chi da tempo mi segue sa bene che la gestione dei risparmi e in generale le questioni legate al denaro scatenano in tutti noi un sacco di emozioni e di pulsioni irrazionali. Forse perché siamo ancora in una fase della nostra storia nella quale è il denaro la principale misura del nostro successo. Oppure per la fatica che abbiamo fatto per mettere insieme i nostri risparmi. Il risultato è che spesso e volentieri commettiamo degli errori proprio quando invece dovremmo essere lucidi al massimo. Errori che però sono gli stessi che compiono gli investitori da decenni, ecco perché dovremmo imparare dalle esperienze altrui per evitare di sbagliare. Ecco quindi alcuni consigli pratici, un piccolo elenco per non sbagliare e gestire bene i propri investimenti personali e far si che sia sempre il TEMPO DI INVESTIRE. Non fatevi prendere dallo spirito di emulazione, lasciate perdere il vostro vicino che dice di esser diventato ricco con gli investimenti comprando la tale azione e criptovaluta (sono un po’ come quelli che sostengono di aver avuto tantissime donne). Come dice il saggio: ricchi si diventa lavorando. Investendo bene si può solo mantenere e aumentare il proprio gruzzolo. Definite prima i vostri obiettivi, il vostro orizzonte temporale e le vostre aspettative di rischio e rendimento. Abbiate coerenza con il voi del domani ed il patto che avete fatto. Quando investite, pensate di dover acquistare un’auto nuova. Sicuramente il vostro gusto personale vi porterà ad un modello specifico (psicologia). Analisi sui consumi, manutenzioni ed altre considerazioni tecniche poi saranno l’ago della bilancia nell’acquisto (razionalità). Quanti siti web consultate? E quante ore spendete costruendovi il vostro modello virtuale di macchina sul sito del produttore? Quando si decide di acquistare un’auto si guarda la motorizzazione, la carrozzeria, gli optional e, non ultimo, si cerca di spuntare la miglior combinazione qualità/prezzo. Affrontate anche gli investimenti con lo stesso approccio. Attingete a fonti serie, riconosciute ed evitate gli esperti del “comblotto a prescindere”. Diffidate, anzi ripudiate soluzioni miracolose e di chi ve le propone. Diversificate: non mettete mai tutte le uova in un solo paniere. La diversificazione tra varie tipologie di investimento lavora per voi, vi aiuta a difendere il vostro portafoglio e a farlo crescere in modo equilibrato Investite solo in prodotti e strumenti che potete capire e di cui capite perché il valore sale o scende. Non abbiate fretta, gli investimenti non scappano ma anzi hanno bisogno del loro tempo. Vedi punto 2 Sforzatevi ad essere sempre lucidi anche nei momenti di stress, mantenendo la stessa coerenza sia che i mercati salgano sia che scendano. Affidatevi a chi ne sa più di voi: in giro non mancano i filibustieri, è vero, ma per fortuna ci sono anche tanti professionisti seri, in gamba e preparati. Chiedete consiglio, ascoltate, non esitate a chiedere ogni professionista è tenuto ad educare e formare i propri clienti. Insomma, gli strumenti per difendersi (anche da sè stessi) non mancano come questo semplice decalogo. Sta a voi utilizzarlo nel migliore dei modi.
Continua a leggereCosa è successo a settembre sui mercati
Scritto il 07.10.2022Tutti ricordano agosto come un mese pieno di acquazzoni sui mercati, bene settembre è stato una tempesta tropicale. La marcia delle banche centrali, con Fed e Bce in testa, ha deluso i listini azionari mondiali che speravano in un rallentamento sui rialzi ai tassi d’interesse. Oltre a ciò, gli investitori sembrano essere disorientati sulla politica monetaria non ancora chiara su termini e fini ma sempre agganciata a dati sull’inflazione poco rassicuranti e alle vicende di una guerra in Ucraina (soprattutto se pensiamo all’Europa) contraddistinte da un’escalation continua delle minacce. Intanto continua il processo di rafforzamento del dollaro e il mondo obbligazionario sta vedendo lievitare sempre di più i suoi rendimenti, causando non pochi dolori agli Stati più indebitati ma anche a tutti coloro che investivano abitualmente nei bond e sono stati colti di sorpresa dai rialzi fulminei dei tassi d’interesse. L’Europa, nel frattempo, non è riuscita a trovare un accordo significativo per contrastare il prezzo impazzito del gas e i Paesi faticano a trovare le risorse per dare respiro alle loro aziende. Non se la passa meglio nemmeno la Cina, dove Xi Jinping ha detto alla Russia di essere preoccupato per l’escalation del conflitto in Ucraina e di aspettarsi che le parti dialoghino quanto prima per trovare un accordo. I principali fatti del mese Banche centrali sempre sotto i riflettori. La Fed, lo scorso 21 settembre, ha deciso per il terzo rialzo consecutivo dei tassi da 0,75% punti base, portandoli ai livelli più alti dal 2008 nella forchetta fra il 3 e il 3,25%. Ha fatto lo stesso la BCE, con un ritocco da tre quarti di punto che ha portato i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali all’1,25%. Entrambe hanno confermato che continueranno nella normalizzazione della loro politica monetaria, con l’obiettivo di portare l’inflazione intorno al 2% anche a costo di causare una recessione. Rallentamento economico evidente: l’agenzia di rating Standard’s and Poor’s ha tagliato le previsioni di crescita dell’Eurozona nel 2023 dall’1,9% allo 0,3%. Per l’Italia è prevista una lieve recessione (-0,1%), con una robusta sforbiciata alla crescita che era prima prevista al 2,1%. Inflazione ancora mordente: in Europa a settembre era al 10% mentre in Italia è arrivata all’8,9% trainata da un carrello della spesa sempre più caro. Negli Usa, il dato del carovita di agosto ha segnato un +8,3%, peggiore delle aspettative che convergevano sull’8%. Questo ha provocato una forte caduta delle borse mondiali. Nessuna novità su price cap al gas e strategia comunitaria europea in tema di energia. Al contrario, ha fatto molto discutere l’iniziativa unilaterale della Germania, che ha varato un pacchetto da 200 miliardi per proteggere le sue aziende. Gran Bretagna sotto pressione: Liz Truss è diventata la nuova premier succedendo a Boris Johnson. Tra i primi atti, ha annunciato un maxi taglio delle tasse, soprattutto a beneficio dei più ricchi, che ha causato una tempesta sulle sterlina, costringendo la Bank of England a intervenire sul mercato comprando titoli di Stato. Perfino l’Fmi ha criticato in modo inusuale la misura, portando infine la Truss a fare retromarcia. Conflitto Ucraina-Russia ancora in alto mare: Mosca pare essere in difficoltà e sta perdendo territori e città dopo la controffensiva di Kiev. Nei giorni scorsi, però, Vladimir Putin ha risposto indicendo un referendum farsa, non riconosciuto dalla comunità internazionale, in quattro regioni occupate dell’Ucraina in Donbass. L’esito, scontato e favorevole all’annessione russa, è stato celebrato a Mosca, che si è detta pronta a difendere i nuovi territori anche con l’uso della bomba atomica. Altro fatto saliente è l’attentato ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 in ben quattro punti, cosa che ha causato fuoriuscite di gas nel Mare del Nord. Sono ancora ignoti gli autori, ma di certo la cosa ha destabilizzato il mercato del gas, con il prezzo del metano che ha ripreso a salire. Mentre lo scenario peggiora, le cose non vanno molto bene nemmeno in Cina: la Banca Mondiale ha tagliato le stime di crescita per il 2022 solo al 2,8%, un livello estremamente basso per gli standard cinesi. Conclusioni Il contesto globale è ormai in sofferenza da più di 10 mesi, con una durata stile 2008, ma in continua evoluzione. L’investitore si trova alle prese con cambiamenti importanti che vedono pressioni maggiori per chi detiene grandi quantità di bond, in sofferenza e con perdite a doppia cifra. Negli ultimi 3 anni l’acronimo T.I.N.A. (there is no alternative) legate all’aumento dell’azionario in portafoglio per cercare rendimenti ha spinto parecchi nell’aumento di quote a sfavore dei bond. Un sacrificio in termini di volatilità che ad oggi più essere stata la miglior scelta che andava fatta. ATTENZIONE ciò non significa che questo 2022 non porti difficoltà anche a chi ha operato in questa maniera, ma sicuramente avrà evitato di ritrovarsi impantanati nel mondo obbligazionario attaccato dai tassi in aumento e ma decisamente con capacità reattive ai drawdown a dir poche pachidermiche.
Continua a leggereConsigli dal mondo per gli investitori
Scritto il 30.09.2022La bellezza del mondo moderno di connetterci con persone in ogni parte del mondo permette anche a professionisti di confrontarsi con colleghi fino ad anni fa lontanissimi. Il CFA indiano Safal Niveshak reputo sia una ottima fonte di ispirazione soprattutto per la “familiarità” con cui tratta argomenti di finanza personale. Dal confronto di idee spesso nascono i migliori consigli, Twitter, in questo caso è stata la piattaforma che ha permesso di radunare 10 consigli per investitori nuovi e vecchi. Lezioni per nuovi investitori Investire non è rischioso per i motivi (come la volatilità) descritti da analisti, gestori di fondi e altri esperti di mercato pieni di gergo. Investire è rischioso se non capisci in cosa ti stai cacciando e perché. In effetti, non investire bene è un rischio maggiore. Non hai bisogno di un QI elevato per fare bene come investitore. In effetti, le maggiori crisi finanziarie sono state causate dalle persone con il QI più alto. Ciò di cui hai bisogno è un buon EQ (come il controllo degli impulsi emotivi) in modo da ridurre al minimo gli errori di comportamento scorretto che portano gli investitori a commettere grandi errori. Per diventare un investitore decentemente buono, non è necessario dedicare 5-6 o più ore alla settimana a preoccuparsi delle proprie azioni o di altri investimenti. Ci sono cose migliori da fare nella vita. Diventa ben istruito sui tuoi investimenti "prima" di realizzarli, e poi lascia girare la ruota. Investire NON significa battere il mercato o il tuo collega, vicino o nemico. Il tuo compito principale come investitore dovrebbe essere quello di proteggere il tuo capitale a lungo termine e battere l'"inflazione", in modo da essere in grado di mantenere o far crescere il tuo potere d'acquisto e raggiungere i tuoi obiettivi finanziari. A differenza di ciò che il folklore del mercato azionario potrebbe averti fatto credere, alto rischio non equivale ad alto rendimento. Quando acquisti buoni investimenti a prezzi ragionevoli – e lo sai bene – stai assumendo rischi bassi che dovrebbero prepararti per rendimenti ragionevolmente elevati. Il leggendario investitore Sir John Templeton ha detto: "Le quattro parole più pericolose per investire sono 'Questa volta è diverso '". Non è "mai" diverso. Boom e crolli si verificano quasi allo stesso modo e gli investitori perdono denaro quando iniziano a credere che "questa volta è diverso". "La diversificazione è per i perdenti, devi concentrare", è un consiglio che ho ricevuto all'inizio della mia carriera. È un cattivo consiglio per la maggior parte dei nuovi investitori. La concentrazione può farti guadagnare un sacco di soldi, ma ha enormi rischi che si spiegano solo con il tempo. Diversificare abbastanza. Non troppo. È probabile che tu abbia successo come investitore non solo per le azioni, bond ecc. che possiedi, ma soprattutto per quelle che non possiedi. Crea portafogli come un curatore di un museo (scegli bene), non un responsabile di magazzino (scegli tutto). Sono sufficienti 12-15 azioni e 3-5 fondi. Non hai bisogno di altro. Quello di cui hai bisogno per avere successo come investitore è il pensiero indipendente. Ricorda, solo tu sei la persona più capace al mondo di gestire i tuoi soldi. È ora che inizi a crederci. Educati bene. Quindi scegli bene i tuoi investimenti. Lezioni per vecchi (esperti) investitori Il solo fatto di essere sui mercati per 15-20 anni non significa che tu abbia conosciuto e visto tutto ciò che c'è da vedere negli investimenti. I mercati continueranno a preparare per te alcuni documenti di domande davvero difficili. Non farti sorprendere a fare un pisolino. Potresti aver ottenuto una previsione giusta negli ultimi 20 anni. Questo non fa di te un esperto nella previsione, specialmente nel futuro. Quindi, smetti di fare previsioni e cercare previsioni. Continua a prepararti per i tempi difficili che ti verranno incontro (e lo faranno). I migliori investitori non sono stati in grado di dominare le proprie emozioni. Quindi, se pensi di avere speranza, ripensaci. Non siamo esseri razionali, anche se i libri di testo di economia presumono che lo siamo. E quindi, la migliore speranza che hai è ridurre al minimo gli errori delle emozioni, non eliminarli. Un modo sicuro per evitare di diventare un pazzo emotivo di tanto in tanto è avere un "processo" adatto a te e una solida lista di controllo che tolga un po' di peso dalla tua mente e aiuti ad automatizzare gran parte del tuo processo decisionale. Quindi, avere un processo. Allora, abbi fede in esso. L'esperienza non garantisce la comprensione della complessità dei mercati e dei suoi partecipanti. Un potente antidoto contro la complessità dei mercati è la semplicità con cui dovresti investire. "Keep it simple" è un buon consiglio per i bambini e anche per i bambini più grandi. Smetti di consultare i media, anche se l’informazione sembra bella, o suona intelligente. La maggior parte è rumore. Dal momento che spesso non sai cosa non lo è, è meglio evitarlo completamente. Credimi, la vita è più felice evitando i media e le decisioni di investimento sono più sane. Con circa 20 anni sul mercato, devi avere 40 o 50 anni. Il tuo corpo non è abbastanza in forma per gestire molto stress. Quindi, per favore, non stressarti guardando il ticker delle azioni minuto per minuto e facendo perdere i battiti al tuo cuore. Non puoi controllare il ticker. Accetta questo. Potresti aver accumulato abbastanza nei primi 40 anni della tua vita. Ora è il momento di sottrarre. Sottrarre dalla tua vita le persone negative, un sacco di cose inutili, scorte inutili, consigli inutili e pratiche inutili. Concentrati su ciò che è duraturo. Lascia fuori l'effimero. Il leggendario investitore Howard Marks afferma: "Ci sono vecchi investitori e ci sono investitori audaci, ma non ci sono vecchi investitori audaci". Ricorda questo. Con molta probabilità, se continui a comportarti in modo audace, potresti non raggiungere mai il tuo vecchio. La mente e il corpo hanno i loro limiti. Trascorri sempre meno tempo nel mercato azionario e più tempo al di fuori di esso. Forse, aggiungi filosofia e spiritualità alla tua vita. Impara l'arte. Leggi libri antichi. Impara a scrivere. Inizia un diario. Fai qualsiasi cosa invece di concentrarti costantemente su azioni, portafoglio e patrimonio netto. Goditi la vita.
Continua a leggereAndare a passeggio con il mercato
Scritto il 23.09.2022"Paragona il mercato a un cane frenetico a passeggio per New York con un guinzaglio molto lungo, e che sfreccia a caso in ogni direzione. Il proprietario del cane ha una metà. Sta camminando da Columbus Circle, attraverso Central Park, per andare al Metropolitan Museum. In qualsiasi momento, non è possibile prevedere in che direzione oscillerà il cane. Ma a lungo andare, sai che si sta dirigendo a nord-est a una velocità media di tre miglia orarie. Ciò sorprende è che quasi tutti gli attori del mercato, grandi e piccoli, sembrano tenere d'occhio il cane e non il proprietario." The Four Pillars of Investing di William Bernstein è uno dei libri che tengo nella mia biblioteca personale e che consiglio perchè permette di comprendere meglio alcune dinamiche dei mercati e come vanno interpretate nel giusto modo dagli investitori. Siamo in un mercato ribassista da inizio anno, e questo tutti dobbiamo saperlo. Dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico nel primo giorno di negoziazione dell'anno, l'S&P 500 è sceso del 12% fino all'inizio di marzo. Da quel momento fino alla fine di marzo, il mercato è salito dell'11%. Quella breve ripresa è stata seguita da un crollo del 20% fino a metà giugno. Metà giugno rimane il minimo di questo ciclo (finora) e da quel momento le azioni sono aumentate del 17% fino a metà agosto. Da lì, l'ultimo mese ha visto movimenti di -9%, +5% e ora un altro 6% in meno. Quindi nel tragitto da inizio anno il cane ha cambiato direzione svariate volte. Ma il proprietario comunque sta andando al Metropolitan Museum. Ed il tuo piano, i tuoi obiettivi sono cambiati? Se Sì, approfittane per rimodulare le tue scelte d'investimento. Se NO, mantieni la strada per il tuo Metropolitan Museum. La volatilità è una caratteristica del mercato, nessuno può controllarla ma si può provare a contenerla in un range. Sei tu che tieni al guinzaglio quel cane frenetico, sei tu che decidi nel percorso se farti trascinare dalla "belva" correndogli appresso oppure mantenere con fermezza il percorso con un bello strattone alla tua emotività.
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