Marco Minotti

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Consulente finanziario

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Le obbligazioni: un investimento prudente (soprattutto ora)

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  • Obbligazioni - investimenti obbligaz
Scritto il 05.06.2024

Nell’ultimo anno, si è sentito parlare molto di obbligazioni che, fino a poco tempo fa, erano prese poco in considerazione per il loro basso rendimento rispetto ad altri strumenti finanziari. Se guardiamo l’ultimo decennio, di fatto, le obbligazioni hanno avuto un rendimento prossimo all’1% con periodi in cui si è visto un rendimento addirittura negativo. Le obbligazioni sono dei titoli di debito per chi le emette (ad esempio, uno stato o un’azienda) e di credito per chi le compra, ma, a differenza di un normale prestito, il titolo obbligazionario è cedibile. Nel caso di uno stato, l’obbligazione prenderà la denominazione di governativa mentre, per quelle emesse da un’azienda, si parlerà di obbligazioni societarie. L’obbligazione è un titolo che conferisce all’investitore che lo compra il diritto a ricevere, alla scadenza del titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse. Questa remunerazione, chiamata cedola, può essere a tasso fisso o a tasso variabile: le prime garantiscono periodicamente un ammontare di interessi stabilito a priori; invece, le secondo variano al variare di indici finanziari, ad esempio, tassi di inflazione o di cambio. Le obbligazioni possono essere lo strumento di investimento più adatto per chi desidera rischiare poco. In particolar modo quelle a tasso variabile offrono rendimenti sempre in linea con quelli di mercato. In questo contesto storico, il mercato obbligazionario è una grossa opportunità: a causa delle politiche restrittive che le banche centrali hanno adottato per combattere l’inflazione, si è visto un incremento notevole dei tassi di interesse che hanno fatto innalzare notevolmente (si possono trovare obbligazioni tra il 3% e il 5%) i rendimenti delle obbligazioni. Bisogna però tenere conto che anche l’investimento in obbligazioni può presentare dei rischi. Nel caso si voglia vendere il proprio titolo prima della scadenza il controvalore potrebbe essere inferiore a quanto investito a causa dell’andamento del corso dell’obbligazione stessa. Un rischio più remoto, ma comunque presente, è quello dell’insolvenza dell’emittente, nel caso in cui fallisca e non riuscisse a liquidare il proprio debito. Questo rischio è maggiormente presente nel momento in cui si acquistano singole obbligazioni, mentre diminuisce notevolmente nel momento in cui l’investimento venga effettuato in un fondo dove, essendo presenti centinaia di singole obbligazioni, anche se una dovesse essere insolvente non comporterebbe perdite significative. E nel caso di obbligazioni acquistate in valuta estera? Un rischio che dobbiamo considerare è quello legato alla variabilità del rapporto di cambio che, nel caso sfavorisca la nostra valuta, potrebbe andare a provocare una perdita anche nel caso l’obbligazione abbia fruttato cedole positive. In conclusione, come si è potuto vedere l’investimento in obbligazioni, con le giuste attenzioni, è senza dubbio l’investimento più prudente che un investitore può considerare per non esporsi troppo al rischio e, soprattutto in questo periodo storico, può essere una buona soluzione.  

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Affronta l’inflazione con sicurezza: strategie per proteggere il tuo patrimonio

Scritto il 03.06.2024

L’inflazione: nemico silenzioso del patrimonio L’inflazione può essere definita come l’aumento generale dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia nel corso del tempo. Un tasso di inflazione moderato è da considerarsi normale per un’economia sana, ma se questo comincia a crescere in modo significativo, la conseguenza è l’erosione del potere d’acquisto del denaro nel tempo. Implicazioni sull’investimento L’alta inflazione influenza negativamente i rendimenti degli investimenti, poiché l’aumento dei prezzi può ridurre il rendimento reale dei titoli e degli altri asset finanziari. Strategie per proteggere il patrimonio Fortunatamente, ci sono diverse strategie che si possono adottare per proteggere il patrimonio dall’impatto dell’inflazione: Asset a protezione dell’inflazione: si può considerare l’allocazione di una parte del portafoglio in strumenti che sono tradizionalmente considerati come una protezione dall’inflazione.  Azioni di qualità: le azioni di società con una solida base di redditività e una capacità dimostrata di aumentare i prezzi dei loro prodotti o servizi possono rivelarsi un’efficace copertura contro l’inflazione. Cerca società con vantaggi competitivi sostenibili e flussi di cassa prevedibili Riduzione del denaro liquido: tenere una grande quantità di denaro liquido può esporre maggiormente all’inflazione. Considera l’opportunità di investire il tuo denaro in asset che hanno il potenziale di generare rendimenti superiori al tasso di inflazione.   Conclusione: proteggi il tuo futuro finanziario In sintesi, l’inflazione rappresenta una minaccia silenziosa per il proprio patrimonio finanziario. Comprendere i suoi effetti e adottare strategie adeguate è essenziale per mitigare gli effetti negativi che può provocare. Con il supporto di un consulente finanziario qualificato, puoi sviluppare una strategia personalizzata per proteggere il tuo patrimonio dall’impatto dell’inflazione e massimizzare il potenziale di crescita finanziaria.  

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Scopri l’arte della diversificazione finanziaria: massimizza il rendimento, minimizza il rischio

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 31.05.2024

L’arte della diversificazione La diversificazione è una strategia intelligente che consiste nel distribuire i tuoi investimenti su una vasta gamma di attività finanziarie, settori e classi di asset. L’obiettivo? Ridurre l’esposizione al rischio specifico di un singolo investimento o settore e proteggere il tuo portafoglio da imprevisti. Immagina di avere una rete di sicurezza che ti protegge dalle incertezze del mercato. Massimizza il rendimento, minimizza il rischio Investendo in un mix diversificato di asset, distribuisci il rischio e riduci la sensibilità del tuo portafoglio alle fluttuazioni del mercato. Ma la diversificazione non è solo una questione di protezione: offre anche l’opportunità di massimizzare il rendimento nel lungo termine. Con una varietà di asset che hanno differenti profili di rischio e rendimento, puoi catturare le opportunità di crescita in diversi settori e condizioni di mercato. Ecco come ottimizzare il tuo potenziale di guadagno. Il ruolo del consulente finanziario Per ottenere i massimi vantaggi dalla diversificazione, è essenziale adottare un approccio bilanciato e oculato. Un consulente finanziario qualificato può essere la tua bussola in questo viaggio, aiutandoti a sviluppare una strategia di diversificazione personalizzata. Con la loro esperienza e competenza, potrai costruire un portafoglio che rispecchi i tuoi obiettivi finanziari, il tuo orizzonte temporale e il tuo livello di tolleranza al rischio.   Conclusione: proteggi e cresci La diversificazione è la chiave per proteggere e far crescere il tuo patrimonio nel mercato finanziario. Comprendi l’importanza di questa strategia e applicala saggiamente per ottenere risultati finanziari solidi nel lungo termine. Il futuro del tuo portafoglio è nelle tue mani.

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Longevity Risk: la copertura assicurativa come alleato in caso di non autosufficienza

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  • Consulenza patrimoniale
Scritto il 29.05.2024

Lo stato di non autosufficienza può verificarsi a seguito di infortunio, malattia o invecchiamento. È, comunque, doveroso fare una premessa riguardante la distinzione tra i concetti di cronicità di una malattia e di non autosufficienza: una malattia cronica ha un impatto negativo sui livelli di autonomia nelle attività essenziali e sulla qualità della vita, ma non necessariamente è tale da minare l’autosufficienza della persona; la non autosufficienza, invece, si manifesta in presenza di “gravi difficoltà nelle attività funzionali di base” o “gravi limitazioni motorie, sensoriali e cognitive” tali da compromettere in modo significativo le capacità individuali. Ad oggi, in Italia, la situazione è la seguente: tra gli ultrasessantacinquenni più di uno su due (per un totale di circa 7 milioni di persone), dichiara di avere almeno 3 patologie croniche e la presenza di cronicità è più diffusa tra i soggetti appartenenti alle fasce di reddito più basse, con progressiva diminuzione dell’incidenza al crescere della disponibilità economica. Passando al tema della non autosufficienza in senso stretto, è necessario verificare il livello di autonomia nello svolgimento dell’attività della vita quotidiana: muoversi, alzarsi, nutrirsi, lavarsi, vestirsi ed eseguire le normali funzioni fisiologiche. Da una situazione di non autosufficienza derivano inevitabilmente maggiori consumi non discrezionali, legati ad uno stato di salute che diventa più precario: il problema è che il sistema pubblico denota una capacità assistenziale insufficiente e copre soltanto una piccola percentuale del fabbisogno totale. A titolo di esempio l’aspettativa di vita di una persona che diventa non autosufficiente a 45 anni è di circa 15 anni. I costi da sostenere potrebbero essere molto impegnativi per il bilancio familiare, tenendo conto che il sistema pubblico integra solo in parte queste spese che in media possono ammontare a 1.500 euro al mese per una badante e superare i 4.000 euro al mese per una struttura privata di qualità. Costi rilevanti che, ripetuti negli anni, potrebbero rappresentare un problema. Se da un lato l’aumento della speranza di vita è positivo, dall’altro, per un motivo o per l’altro, vivere a lungo costa sempre di più e, può essere un rischio nei confronti del quale è importante prepararsi bene, con programmazione e lucidità: in questo senso, è opportuno valutare una copertura assicurativa che possa intervenire con una rendita mensile in caso di non autosufficienza per far fronte ai costi quasi proibitivi che ne derivano.

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Scopri l’inestimabile sicurezza della copertura sulla vita

Scritto il 27.05.2024

Una rete di sicurezza finanziaria La copertura sulla vita è un pilastro essenziale della pianificazione finanziaria. Protegge coloro che ami garantendo loro un sostegno finanziario nel caso in cui tu non possa farlo più. È un atto di responsabilità che offre una protezione preziosa in tempi difficili. Personalizzazione su misura Ogni individuo ha esigenze uniche e la copertura sulla vita non fa eccezione. Un consulente assicurativo esperto valuterà attentamente la tua situazione finanziaria e le tue aspirazioni future per determinare il tipo di copertura di cui hai bisogno. Non esiste una soluzione universale, ma piuttosto un piano su misura per il tuo stile di vita e le tue esigenze. Una dimostrazione tangibile di amore e responsabilità Immagina un futuro in cui non sei più presente per sostenere la tua famiglia finanziariamente. La copertura sulla vita assicura che i tuoi cari non siano lasciati indifesi di fronte alle spese quotidiane, ai mutui o ai debiti. È un segno tangibile del tuo amore e della tua responsabilità verso le persone care. Versatilità e protezione Una delle caratteristiche distintive della copertura sulla vita è la sua versatilità. Può essere strutturata per soddisfare una vasta gamma di esigenze finanziarie, che includono la protezione del reddito, l’assicurazione ipotecaria o la creazione di un fondo per l’istruzione dei figli. Investi nella tua tranquillità e nella sicurezza dei tuoi cari Decidere di proteggerti con una copertura sulla vita significa investire nella tua tranquillità mentale e nella stabilità finanziaria dei tuoi cari. È un passo proattivo per garantire che, qualunque cosa accada, i tuoi cari siano al sicuro e protetti.   Conclusione: certezza in un mondo incerto In un mondo in cui il futuro è incerto, la copertura sulla vita offre delle certezze. È un investimento nel tuo futuro e in quello dei tuoi cari, una dimostrazione tangibile dell’impegno per la loro sicurezza finanziaria. Contattami per proteggere ciò che conta di più nella tua vita Come consulente assicurativo, sono qui per valutare le tue esigenze e creare un piano personalizzato che protegga ciò che conta di più nella tua vita. Contattami oggi stesso per iniziare il percorso verso una maggiore sicurezza finanziaria per te e per i tuoi cari.

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Il rischio catastrofi naturali è scomparso? La giusta copertura assicurativa per la protezione di casa e patrimonio

Scritto il 27.04.2024

In pieno periodo invernale, sembra che gli eventi climatici catastrofali siano momentaneamente scomparsi dal nostro orizzonte. Tuttavia, dobbiamo interrogarci se questa apparente tranquillità sia reale o piuttosto il frutto di una percezione distorta della realtà. La percezione del rischio, un intricato processo cognitivo, guida le decisioni quotidiane e diventa particolarmente rilevante quando si tratta di affrontare fenomeni atmosferici estremi. L’anno in corso ha testimoniato una serie di eventi climatici sempre più anomali ed estremi, al punto che il termine “maltempo” è ormai inappropriato. Le tragiche calamità che hanno colpito l’Italia nei mesi scorsi hanno posto al centro dell’attenzione la questione climatica e le sue conseguenze umane, sociali ed economiche. Durante i mesi estivi precedenti, l’Italia ha subito ingenti danni economici a causa di eventi climatici estremi, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente, totalizzando 378 eventi meteorologici estremi, ovvero uno o più al giorno. Tuttavia, nonostante la gravità di tali avvenimenti, sembra che la società abbia già dimenticato la lezione appresa. La tendenza in aumento del verificarsi di tali eventi climatici suggerisce che l’impatto economico delle condizioni atmosferiche potrebbe diventare sempre più significativo, ma, purtroppo, molte famiglie italiane sembrano non essere del tutto consapevoli dell’entità di questo impatto sul loro patrimonio, se non quando si trovano direttamente coinvolti durante lo svolgimento dell’evento stesso. Inoltre, è fondamentale sottolineare che il 75% delle abitazioni in Italia è esposto a un rischio idrogeologico significativo. Questo dato sottolinea ulteriormente l’urgenza di adottare misure preventive e di protezione per salvaguardare le abitazioni e le comunità dalle potenziali catastrofi. Per affrontare questa situazione in evoluzione, è necessario un cambio di mentalità e un impegno collettivo nella pianificazione e nell’implementazione di strategie di protezione civile. Non possiamo più permetterci di rimandare la protezione contro i rischi climatici, al contrario, è necessario implementare la consapevolezza pubblica educando le famiglie sulle misure preventive e sulle soluzioni disponibili per proteggere le loro case e le loro vite. Anche le istituzioni devono svolgere un ruolo attivo nell’incentivare politiche per la costruzione di abitazioni resilienti, il potenziamento delle infrastrutture e la promozione di pratiche agricole sostenibili che possano ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici. La cooperazione tra settore pubblico e privato è essenziale per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili. Un altro aspetto critico è l’educazione continua sulla gestione del rischio. Le comunità devono essere informate e preparate su come affrontare situazioni di emergenza, con protocolli chiari e risorse a disposizione. Questo dovrebbe contribuire a minimizzare i danni materiali. Infine, è necessario considerare il ruolo della sostenibilità ambientale nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Ridurre le emissioni di gas serra e adottare pratiche sostenibili può contribuire a rallentare l’andamento attuale dei fenomeni climatici estremi. La transizione verso un’economia verde è essenziale per proteggere il nostro pianeta e le generazioni future. Data la frequenza inquietante di tali eventi, diventa imperativo non limitarsi a reagire quando si verificano, ma adottare un approccio proattivo proteggendosi dai rischi con largo anticipo. La percezione del rischio climatico non deve essere influenzata solo dagli eventi recenti, ma deve essere basata su una valutazione ponderata e consapevole dei dati scientifici e delle tendenze in atto. Tutelare il proprio patrimonio attraverso una copertura assicurativa preventiva rappresenta una decisione strategica importante e di valore.  

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La situazione sanitaria in Italia e l’importanza di una pianificazione preventiva personalizzata

Scritto il 24.04.2024

L’anno è appena iniziato, ma sono già evidenti le lacune presenti nel sistema sanitario e garantire la soddisfazione dei bisogni nel settore si prospetta come una missione sempre più impegnativa per i prossimi mesi. Prima ancora dell’irruzione della pandemia, che ha ulteriormente pressato un sistema già in difficoltà, la spesa sanitaria era stata ridotta con l’intento di contenere le spese pubbliche. Nel medesimo periodo, tuttavia, la popolazione italiana ha continuato ad invecchiare, con la percentuale di persone oltre i 65 anni che è salita dal 20% al 23% e l’indice di vecchiaia che ha registrato un incremento di oltre il 30%. L’evidente scarsità di risorse è ancora più preoccupante se confrontata con altri Paesi europei. La spesa sanitaria pro-capite italiana è stata di 3.255 dollari, a fronte dei 4.128 della media dell’Unione Europea. La spesa sanitaria privata in Italia costituisce quasi il 25% della spesa totale, ma il 90% di essa è rappresentato dagli esborsi diretti dei pazienti, mentre solo il restante 10% è intermediato da soggetti autorizzati, come le compagnie assicurative. Purtroppo, l’accesso ai servizi sanitari privati è difficile, con i due terzi degli esborsi diretti per cure che riguardano famiglie con un reddito annuo lordo superiore a 85.000 euro. Questa problematica ha portato a una situazione ancor più triste: il 16% delle famiglie ha dovuto rinunciare a cure mediche essenziali a causa di difficoltà economiche. È fondamentale che le istituzioni e la società lavorino insieme per sviluppare politiche che assicurino un accesso equo ai servizi sanitari, riducendo al contempo la pressione sul sistema. L’educazione sulla gestione finanziaria della salute e la consapevolezza delle opzioni disponibili devono essere promosse a tutti i livelli. Di fronte alla realtà attuale, le opzioni possibili sono tre: – affidarsi al sistema sanitario pubblico sperando in prestazioni adeguate – cercare soluzioni con risorse proprie nella speranza di non intaccare il proprio patrimonio – pianificare preventivamente cedendo il rischio a una compagnia assicurativa. Tuttavia, nella maggior parte dei casi in cui le persone si sono rivolte a compagnie assicurative, l’hanno fatto senza una valutazione accurata delle proprie reali esigenze. È per questo che emerge l’importanza di essere guidati da un consulente competente, pronto ad assisterci nella scelta delle soluzioni più adatte alle specifiche condizioni e necessità individuali.  

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Overview 2024: prospettive di protezione e investimento per il nuovo anno

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Scritto il 22.04.2024

A inizio 2023, le economie occidentali si trovavano ad affrontare due sfide principali: l’inflazione in aumento e l’aumento dei tassi d’interesse. Poi, nel corso dell’anno, si è assistito a una riduzione dell’inflazione sia in Italia che nell’Eurozona e la Banca Centrale Europea (BCE) ha risposto all’evoluzione della situazione iniziando ad allentare la stretta monetaria, prefigurando la possibilità di un taglio dei tassi d’interesse. Per il 2024, questo cambiamento potrebbe rendere nuovamente interessante il tradizionale portafoglio 60/40, che prevede una combinazione del 60% di asset azionari e del 40% di asset obbligazionari. Indipendentemente dalla configurazione finale di questo modello di allocazione, sembra che l’anno possa segnare una svolta per gli investitori che potrebbero rivalutare positivamente la loro allocazione in strumenti a reddito fisso. L’espressione “reddito fisso” si riferisce a soluzioni d’investimento, come le obbligazioni, che offrono rendimenti stabili nel tempo. Nel 2024, una delle grandi opportunità per rafforzare questa componente di portafoglio potrebbero essere le obbligazioni societarie a breve termine. Tuttavia, è importante sottolineare che queste opportunità potrebbero presentarsi soprattutto all’interno di fondi diversificati e gestiti in modo professionale. Le obbligazioni societarie a breve termine possono offrire vantaggi significativi agli investitori. – In primo luogo, hanno un periodo di maturità più breve il che significa che i detentori riceveranno i loro capitali entro un periodo relativamente breve. Questo aspetto può essere particolarmente attraente in un contesto di incertezza economica in quanto fornisce maggiore flessibilità agli investitori nel gestire i propri portafogli. – Un altro importante vantaggio, sempre correlato alla scadenza breve, è la loro capacità di generare reddito con un rischio relativamente basso. È fondamentale, tuttavia, sottolineare che la diversificazione rimane la strategia chiave, pertanto, la scelta di obbligazioni societarie a breve termine dovrebbe essere considerata all’interno di una strategia di investimento più ampia e ben ponderata. Nel contesto dell’investimento azionario, il 2024 potrebbe offrire opportunità interessanti grazie alle varie elezioni governative in programma, tra cui quelle negli Stati Uniti. Le elezioni possono influenzare i mercati finanziari, creando nuove dinamiche e offrendo spunti per gli investitori attenti alle opportunità. Monitorare attentamente gli sviluppi politici e adattare le strategie di investimento potrebbe essere cruciale per sfruttare al meglio le opportunità che il 2024 potrebbe presentare. In conclusione, nonostante le sfide iniziali legate all’inflazione e all’aumento dei tassi d’interesse, il 2024 si prospetta come un anno in cui gli investitori potrebbero riconsiderare le proprie strategie. Le obbligazioni societarie a breve termine potrebbero emergere come una grande opportunità per rafforzare la componente di reddito fisso dei portafogli, mentre le elezioni governative potrebbero influenzare positivamente i mercati azionari. Come sempre, farsi affiancare da un consulente rimane fondamentale per affrontare le incertezze e sfruttare al meglio le opportunità di investimento.  

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Soluzioni per la propria liquidità: le obbligazioni come valido strumento finanziario

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 19.04.2024

Le obbligazioni rappresentano titoli di debito emessi da entità come stati o aziende, fungendo da credito per chi le acquista. A differenza di un prestito tradizionale, però, il titolo obbligazionario è cedibile. Nel caso in cui uno stato sia l’emittente, l’obbligazione sarà denominata “governativa”, mentre nel caso di un’azienda si parlerà di “obbligazioni societarie”. L’obbligazione concede all’investitore che l’acquista il diritto a ricevere, alla scadenza del titolo, il rimborso dell’importo investito e una remunerazione sotto forma di interesse. Questa remunerazione, nota come cedola, può essere a tasso fisso o variabile. Nel primo caso, assicura periodicamente un importo di interessi stabilito in anticipo; nel secondo caso, varia in base a indici finanziari come tassi di inflazione o di cambio. È importante sottolineare che l’interesse di un’obbligazione è correlato ai tassi d’interesse imposti dalle Banche Centrali. Durante i periodi in cui i tassi d’interesse sono in aumento, il valore di mercato delle obbligazioni tende a diminuire. Pertanto, coloro che decidono di vendere i propri titoli in un contesto di politica monetaria restrittiva devono essere consapevoli del fatto che il prezzo di vendita potrebbe essere inferiore a quello di emissione. Questo aspetto non influisce sugli investitori che, invece, conservano i titoli fino alla scadenza, in quanto il valore tornerà al livello stabilito all’emissione, a meno che non si verifichi un default dell’emittente. Per questa ragione, quando si investe in obbligazioni, è consigliabile farlo attraverso un fondo che possiede una diversificazione di titoli. Questa diversificazione consente di mitigare il rischio di insolvenza di uno specifico emittente, garantendo maggiore sicurezza all’investitore. In conclusione, l’investimento in obbligazioni, con la dovuta attenzione, rappresenta senza dubbio l’opzione più idonea per gli investitori che desiderano limitare l’esposizione al rischio. In particolare, in un periodo storico in cui i rendimenti delle nuove emissioni sono allettanti, le obbligazioni sono uno strumento da prendere in considerazione per investire una parte della liquidità disponibile.  

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Cos’è il rating e perché è importante conoscere questo strumento?

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Scritto il 17.04.2024

Spesso si sente parlare di rating e di investment grade, ma cosa rappresentano esattamente e perché sono così cruciali nel mondo degli investimenti? Il rating è la valutazione del merito di credito di un emittente di titoli obbligazionari, un giudizio sulla sua affidabilità e sulla capacità di ripagare i debiti. È un elemento fondamentale nella valutazione degli investimenti poiché un basso rating implica un maggiore rischio di insolvenza dell’emittente alla scadenza del titolo. Il rating è assegnato da agenzie indipendenti, tra le quali le più rilevanti sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Esse esprimono il loro giudizio attraverso classi di rating che possono variare da 20 a 22 a seconda dell’agenzia. Le classi si suddividono principalmente in tre macrocategorie: investment grade, non-investment grade e default. Le obbligazioni investment grade sono considerate più sicure dal punto di vista finanziario, mentre quelle non-investment grade sono più speculative, con un elevato rischio di insolvenza; infine, nella categoria default rientrano i titoli che sicuramente non verranno ripagati. Benché possa sembrare che esista un collegamento diretto tra la classe di rating e l’interesse di un’obbligazione, non è sempre così. Mentre è vero che un emittente con un rating basso avrà difficoltà a ottenere prestiti a tassi favorevoli, le classi di rating non forniscono una rappresentazione statica, ma sono basate sulla prospettiva futura. Ad esempio, obbligazioni governative con un rating basso potrebbero offrire interessi inferiori rispetto ad altre obbligazioni con un rating più elevato, poiché hanno una prospettiva futura più positiva di solvenza. Recentemente, si è discusso ampiamente del rating dell’Italia, specialmente in relazione alle nuove emissioni obbligazionarie del 2023. Attualmente, l’Italia si trova vicino al livello “spazzatura” secondo tutte e tre le principali agenzie di rating. In caso di declassamento dell’Italia a livelli inferiori, ciò avrebbe un impatto significativo sulla sua capacità di gestire le spese future. Il passaggio da investment grade a non-investment grade potrebbe causare notevoli difficoltà nel reperimento di finanziamenti, poiché gli investitori istituzionali non possono più acquisire in modo massiccio titoli emessi da emittenti considerati a rischio. Considerando che i principali acquirenti di obbligazioni emesse dall’Italia sono proprio gli investitori istituzionali, un declassamento potrebbe rendere problematico ottenere finanziamenti a titolo di credito. In conclusione, le scale di rating sono strumenti fondamentali per la valutazione e la classificazione iniziale degli investimenti. Se utilizzate correttamente, forniscono un metro preciso per la mappatura del portafoglio futuro. Tuttavia, è essenziale confrontarsi con un consulente per comprendere appieno le sfaccettature di un indicatore di questo tipo che potrebbe sembrare semplice ma richiede una valutazione accurata delle prospettive future.

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Fondo pensione: come sfruttarlo a tutte le età

Scritto il 17.04.2024

Il sistema pensionistico italiano si trova in una situazione critica da molto tempo, con una costante riduzione degli importi delle pensioni man mano che gli anni passano. Nel 2023, il bilancio dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha registrato un deficit di 9.250 milioni di euro. Per fronteggiare questa problematica, il legislatore ha adottato misure volte a incentivare la sottoscrizione dei fondi pensione, offrendo interessanti vantaggi per mitigare in parte la carenza previdenziale pubblica. Tuttavia, non tutti sono a conoscenza di questi vantaggi, che non solo arricchiscono l’aspetto previdenziale ma fungono anche da strumento di efficientamento fiscale. Innanzitutto, il fondo pensione può essere sottoscritto da individui di qualsiasi età, dal primo anno di attività lavorativa fino a un anno prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Dopo questo periodo, non sarà più possibile aprire una nuova posizione. La sottoscrizione del fondo pensione non impone obblighi di versamenti regolari. A seguito del decreto legislativo n° 252 del 2005 in materia previdenziale, è possibile destinare alla previdenza complementare l’intera quota di TFR (trattamento di fine rapporto) futura alla sottoscrizione del fondo pensione e, in alcuni casi, anche quella pregressa. Ciò consente di contribuire al proprio fondo senza dover effettuare ulteriori esborsi. Il TFR, solitamente liquidato al termine dell’attività lavorativa con il datore di lavoro, è soggetto a tassazione in base alle aliquote medie degli ultimi 5 anni, con un minimo del 23%. Invece, il TFR versato nel fondo pensione è tassato con aliquote che vanno dal 15% al 9%, a seconda degli anni di partecipazione al fondo (riduzione dello 0,3% annuo dal 15° al 35° anno). Un secondo vantaggio significativo è di tipo fiscale: il legislatore ha introdotto la possibilità di dedurre fiscalmente i versamenti volontari al fondo pensione. Infatti, oltre al TFR, il fondo può essere alimentato con contributi volontari, senza limiti minimi o massimi di versamento annuale. Tuttavia, su una quota predefinita dalla normativa (5.164,57 € all’anno), è possibile usufruire della deduzione fiscale. È fondamentale distinguere la deduzione fiscale dalla detrazione fiscale: la detrazione non incide sulla quantificazione del reddito, ma solo sull’importo che deve essere corrisposto per un determinato tributo, mentre la deduzione agisce sul reddito complessivo, riducendo la base imponibile per calcolare l’imposta sul reddito (IRPEF). In altre parole, la deduzione fiscale agisce sullo scaglione più elevato del reddito complessivo. Da questo piccolo esempio, possiamo evincere che il fondo pensione non è solo un efficace strumento di pianificazione previdenziale, ma anche un mezzo per ottimizzare la propria situazione fiscale. Tuttavia, è essenziale valutare attentamente le opzioni disponibili e consultare un consulente per adottare una strategia personalizzata. In un contesto in cui il sistema pensionistico pubblico è in crisi, queste opportunità possono offrire una soluzione individuale per affrontare il futuro con maggiore sicurezza finanziaria. Inoltre, i fondi pensione, essendo degli strumenti assicurativi, godono delle ordinarie caratteristiche di impignorabilità, insequestrabilità, non rientrano nell’asse ereditario e non fanno cumulo in ottica ISEE. Con questi presupposti, i fondi pensione possono essere di estremo interesse per chi è nella fase di consolidamento finanziario della propria vita e avvalendosi dei vari vantaggi fiscali è interessato anche alla propria pianificazione successoria.

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BTP italiani: cosa c’è da sapere? Ecco una guida per orientarsi prima di investire

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  • Titoli di Stato, Spread e Tassi di i
Scritto il 17.04.2024

Sei interessato a investire nei Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) italiani ma sei preoccupato per i rischi che potrebbero derivare da questo tipo di investimento? È comprensibile! Prima di decidere di investire nei BTP, è importante comprendere chiaramente quali sono le insidie e come mitigarle. Come consulente finanziario, sono qui per guidarti attraverso questo percorso e fornirti le informazioni necessarie per prendere decisioni finanziarie consapevoli. I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) sono titoli di stato emessi dal governo italiano per finanziare il debito pubblico. Sono garantiti dallo Stato italiano e offrono un tasso di interesse fisso o variabile per un periodo di tempo specifico. Prima di investire nei BTP italiani, è importante essere consapevoli delle seguenti insidie: Rischio di credito sovrano: i BTP sono titoli di stato, il che significa che sono soggetti al rischio di credito sovrano. Quindi, se il governo italiano dovesse avere difficoltà finanziarie o non riuscisse a pagare il debito, potrebbe esserci un impatto sul valore e sulla redditività dei BTP. Rischio di tasso di interesse: i BTP possono essere emessi con un tasso di interesse fisso o variabile. Se investi in BTP con un tasso di interesse fisso e i tassi di interesse sul mercato aumentano, il valore dei tuoi BTP potrebbe diminuire. Allo stesso modo, se investi in BTP con un tasso di interesse variabile, potresti essere esposto al rischio di fluttuazioni dei tassi di interesse. Rischio inflazione: l’inflazione è un altro fattore da considerare quando si investe nei BTP italiani. Se l’inflazione aumentasse più velocemente del tasso di interesse dei tuoi BTP, potresti rischiare di perdere potere d’acquisto nel tempo. Rischio di liquidità: potresti incontrare difficoltà a vendere i tuoi BTP sul mercato se hai bisogno di liquidità in modo tempestivo. È importante considerare la liquidità dei tuoi investimenti quando scegli di investire nei BTP italiani. Nonostante le insidie associate ai BTP italiani, ci sono alcune misure che puoi adottare per mitigare i rischi: Diversificazione del portafoglio: investi in una varietà di asset finanziari, inclusi titoli di stato di diversi paesi, per ridurre il rischio complessivo del tuo portafoglio. Fare ricerche approfondite: prima di investire nei BTP italiani, prenditi del tempo per capire appieno i rischi e le potenziali ricompense associati a questo tipo di investimento. Consultare un esperto finanziario: parla con un consulente finanziario esperto che può aiutarti a valutare il tuo profilo di rischio e a prendere decisioni di investimento informate. In conclusione, investire nei BTP italiani può essere un’opzione interessante per gli investitori che cercano una fonte di reddito abbastanza stabile. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi associati e adottare le misure necessarie per mitigarli. Con la giusta strategia e un adeguato livello di consapevolezza, puoi affrontare con fiducia il mondo dei BTP italiani e ottenere i migliori risultati possibili dal tuo investimento. Se hai domande o hai bisogno di assistenza, non esitare a contattarmi. Sono qui per aiutarti a orientarti e navigare attraverso il complesso mondo degli investimenti finanziari.

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