Marco Minotti

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Consulente finanziario

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Universo obbligazioni, qualche primo chiarimento

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 12.03.2019

In questi giorni tornano di attualità le obbligazioni (bonds) e per questo vorrei fare un riepilogo sulle varie tipologie di obbligazioni e sulle loro caratteristiche.   Partirei intanto da una definizione, sì da capire di cosa si sta parlando: le obbligazioni sono titoli di debito rilasciati da Enti diversi, come imprese, Stati sovrani, Pubbliche Amministrazioni ed organizzazioni internazionali, e che servono loro per finanziarsi. Dall’altra parte, nella prospettiva dell’investitore, esse costituiscono titoli di credito che conferiscono il diritto di percepire, secondo la modalità fissata gli interessi, e una volta raggiunta la scadenza, la restituzione del capitale nominale.   Le obbligazioni si classificano poi in base al saggio d’interesse, che può essere fisso, ovvero con interessi predefiniti e concordati tra emittente ed investitore, o variabile, con interessi che varieranno a seconda delle fluttuazioni dei mercati. In Italia si registra una preferenza per gli interessi rientranti nella prima categoria, ciò in quanto garantiscono la sicurezza e la prevedibilità dei flussi e dei rendimenti.   È bene anche ricordare che le obbligazioni non prevedono solo rendimenti, ma anche il c.d. capital gain: con tale termine, tradotto in italiano come “guadagno in conto capitale”, si indica la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto, esso sostanzialmente rappresenta il guadagno conseguito dall’investitore, almeno quando di segno positivo (plusvalenza).    Dal punto di vista dei rischi poi, le obbligazioni sono meno rischiose delle azioni perché con l’acquisto delle prime si presta denaro, al contrario nell’azionario si comprano quote di partecipazione di un’azienda, tradotto: con le azioni si guadagna se l'impresa va bene (ossia se stacca un dividendo e/o il suo valore cresce), mentre le obbligazioni garantiscono comunque il rimborso del prestito più un interesse, e se poi l’impresa dovesse fallire gli obbligazionisti hanno diritto al rimborso in base a quanto rimane all'azienda, gli azionisti no.

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Scenari per l’immediato futuro

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 07.03.2019

Dal 2008, cioè dal fallimento di Lehman Brothers ad oggi, i nostri portafogli finanziari hanno subito un radicale cambiamento.   I motivi sono vari, ma il principale deve rinvenirsi nel tentativo di creare valore/ottenere maggiori performance dal proprio portafoglio, considerata la graduale riduzione dei rendimenti dei classici strumenti obbligazionari (BOT/BTP) e soprattutto la loro drastica riduzione di sicurezza. I risparmiatori hanno infatti progressivamente spostato i loro asset dalle obbligazioni a strumenti più flessibili, virando addirittura verso il mondo azionario, andando in molti casi ad innalzare il loro grado di rischio del portafoglio in maniera impensata fino a poco tempo prima.   Il 2018 è stato infatti un anno molto impegnativo per tutti gli investitori, sia in termini di performance assolute, sia soprattutto per la diffusione pressoché generalizzata di negatività su tutti gli strumenti investibili. Il susseguirsi di fattori geopolitici significativi, l’affacciarsi di una guerra commerciale non prevista e dati economici sotto le attese per molte economie ha posto un accento più negativo sulle stime introducendo molta negatività proprio nell’ultima parte dell’anno. Ma dopo un 2018 di questo tenore, ritengo sia opportuna una riflessione sul proprio portafoglio in vista di un possibile aggiustamento futuro. Se è pur vero che il 2019 è iniziato con un altro piglio, soprattutto per l’azionario, bisogna cominciare a reinserire nel portafoglio una maggiore decorrelazione per evitare che picchi di volatilità possano farsi sentire in maniera eccessiva, soprattutto se non propriamente coerenti con il nostro profilo di investitore.   A tal proposito ritengo che l’obbligazionario di alta qualità, dopo le recenti dichiarazioni di rallentamento nella politica di rialzo dei tassi da parte della Fed (Federal Reserve System), possa gradatamente rientrare nei nostri portafogli, sì da cominciare a creare quella decorrelazione necessaria in una fase avanzata del ciclo.

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Smart cities, approdo sicuro per un giusto investimento

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 06.03.2019

Torno oggi sul tema già più volte trattato delle smart cities per analizzare il loro circolo virtuoso che ne porterà all’esplosione dei prossimi anni.   Come in precedenza chiarito, con il termine “smart city” si fa riferimento a quell’insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all'ottimizzazione dei servizi pubblici, in modo da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita. Tale obiettivo si raggiunge essenzialmente per via dell’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, dell’implementazione della mobilità, della cura dell’ambiente e dell’investimento nell'efficienza energetica, anche al fine migliorare la qualità di vita e soddisfare le esigenze di tutti.   I punti focali del circolo virtuoso della smart city sono così riassumibili: espansione economica che crea nuovi posti di lavoro - popolazione che cresce - talenti che rendono le città smart.  Proprio questo processo porta a dei dati impressionanti, ed in particolare:   1950: 37% aree urbane, 63% aree rurali 2008: 50% aree urbane, 50% aree rurali 2035: 37% aree urbane, 63% aree rurali    Una vera e propria rivoluzione che favorirà lo sviluppo di queste aree, con un conseguente incremento del valore immobiliare, a dispetto della inevitabile svalutazione di altre zone. Quindi Mega cities e Large cities saranno certamente il contesto immobiliare migliore in cui investire nei prossimi anni, soprattutto in un’ottica di lungo periodo.

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Una nuova luce sul risparmio, un'occasione di investimento

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 28.02.2019

Secondo l’ultima indagine dell’Anasf (Associazione nazionale consulenti finanziari) il 71% degli intervistati dovrebbe essere avviato a un percorso di educazione finanziaria.    Questo dato mostra chiaramente che ci troviamo in una situazione estremamente difficile, una situazione ove risulta in particolare complessa l’analisi della propria situazione patrimoniale, ed è proprio tale complessità che rischia di dare luogo ad errori estremamente gravi, per sé e per la propria famiglia. Il problema è dato dal fatto che il più delle volte si risparmia per il “non si sa mai”, ovverosia non si guarda al risparmio come una forma di investimento, il che rende molto difficile una buona pianificazione finanziaria, e conseguentemente la realizzazione di veri guadagni. Per esempio, quando si approccia un Pac bisognerebbe in primo luogo scegliere il tema che in una prospettiva di 15/20 anni crescerà di più (intelligenza artificiale, robotica, energie alternative), e successivamente occorre definire una cifra sostenibile, sì da far crescere di conseguenza il proprio investimento. Se si ragiona in quest’ottica non accantono 200 euro tanto per risparmiare, ma accantono quella somma per sfruttare al meglio i nuovi trend di sviluppo a livello mondiale, nonché per ottenere i migliori risultati nel medio lungo termine.   In mercati sempre più dinamici è del resto fondamentale ragionare nell’ottica di medio lungo termine e con la mentalità dell’attento investitore.

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Come i rallentamenti dell’economia globale di riflettono sull’Eurozona

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 27.02.2019

Nel 2018 i mercati hanno anticipato il trend dell’economia reale certificando il rallentamento della crescita dopo 10 anni di sviluppo ininterrotto.   Per la maggioranza dei Paesi non si può certo parlare di recessione ma di semplice e normale rallentamento: grazie soprattutto alla robusta crescita degli anni precedenti, ad esempio la Germania ha dovuto rivedere le stime di crescita dal 2,3 % all’1,8% fino all’attuale 1%. Va detto che i fattori che hanno influenzato il rallentamento sono principalmente esterni, primi tra tutti la guerra commerciale Cina/USA, la Brexit e l’inizio della recessione in Italia (uno dei paesi che sta soffrendo maggiormente questa fase di debolezza). Rimanendo alla Germania, secondo gli economisti la decelerazione non è però dovuta a fattori strutturali; l'indebolimento avvertito nella seconda parte dello scorso anno sarebbe riconducibile solo a fattori temporanei, e dunque facilmente riassorbibili nel 2019.Pertanto, si dovrà concentrare l’impegno verso gli obbiettivi di lungo periodo, comprendendo delle serie riflessioni circa alcuni importantissimi problemi, come ad esempio l’istruzione di tutte le fasce della popolazione, non solo i giovani, ma anche i lavoratori in fase avanzata. Il tema dell’istruzione si presenta invero fondamentale in tutta Europa per poter tenere il passo con la digitalizzazione e la robotica. Quegli stessi economisti del resto precisano come i consumi pubblici e privati abbiano la possibilità di contrastare le forze recessive, e che dal punto di vista degli ordini industriali i dati appaiono confortanti.Certo è che in questa fase paesi come la Germania, grazie all’importante surplus commerciale in partite correnti e al risparmio in interessi del debito pubblico, terranno meglio rispetto alle fragilità italiane dovute principalmente al cronico problema del debito.

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Progettualità e pianificazione in ogni fase della vita

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 20.02.2019

La progettualità è ora più che mai fondamentale per ricoprire efficacemente il ruolo di consulente finanziario/assicurativo; è difficile ormai dividere la vita a compartimenti stagni, isolando l’aspetto lavorativo da quello personale, l’uno influenza l’altro, ed è un rapporto reciproco. Quando si è giovani è probabile che si abbiano a disposizione poche risorse economiche, e che al contempo si debbano sopportare ingenti costi legati a figli piccoli, un mutuo, dei debiti ecc. In questa fase una perdita delle entrate economiche potrebbe essere devastante per tutta la famiglia, ed ecco che diviene fondamentale una corretta pianificazione assicurativa, prima ancora che finanziaria, per mettere al sicuro i propri cari da eventuali imprevisti di percorso, che potrebbero ripercuotersi nei fondi messi a risparmio. Andando avanti nel percorso della vita si riducono i debiti accumulati, si estingue il mutuo, si raggiunge una posizione economica più solida, ma si deve anche far fronte a nuove spese per l’educazione dei figli. In questa fase sarebbe allora opportuno avere dei risparmi da parte, e a tal fine probabilmente si andrà a modificare il programma assicurativo precedentemente delineato, o, in altro senso, si deciderà di implementare il piano pensionistico, per non correre il rischio di dover fare delle rinunce in futuro. Diviene dunque fondamentale, in considerazione delle proprie esigenze, modificare la pianificazione finanziaria/assicurativa nel corso del percorso di vita, sì da essere trovare adeguata copertura e garantirsi un risparmio. In questo senso, avere un consulente capace di guidarvi in questo percorso è estremamente importante se non fondamentale, data la complessità delle problematiche in gioco.

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Nuovi trend: scopriamo quali sono e dove investire

  • 84
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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 19.02.2019

Spesso vi ho parlato dei trend che stanno cambiando il mondo e di come sia importante, in un’ottica di medio lungo termine, investire su di essi per ottenere i migliori risultati dal proprio investimento azionario. Tante persone continuano a rimanere ancorati al vecchio modo di investire, un’abitudine che nella prospettiva del 2030 potrebbe determinare la perdita del “treno dell’innovazione”. L’Onu, nella risoluzione del 25 settembre 2015, aveva elencato i 17 goal/obbiettivi in materia di sviluppo sostenibile che si dovrebbero raggiungere entro il 2030, chiaramente indirizzati al miglioramento dello stato dell’ambiente e alla implementazione dei modelli di sviluppo. Ebbene, tra essi vorrei focalizzarmi su alcuni trend spesso citati nei miei articoli ed in particolare: n.3 Salute e benessere (tema Health) n.6 Acqua pulita e servizi igienici sanitari (tema Acqua) n.7 Energia pulita e accessibile (tema energia pulita) n.11 Città e comunità sostenibili (tema smart city) n.13 Lotta al cambiamento climatico (tema energia pulita) Investire su questi temi tramite una buona gestione, oltre a rappresentare una scelta assolutamente in linea con gli obbiettivi, significa investire eticamente in fondi sostenibili e soprattutto capaci di intercettare i maggiori trend globali, e allora l’individuazione dei maggiori trend di lungo termine è fondamentale per ottenere una maggiore efficienza nei propri investimenti.

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Gennaio: buone notizie per l’azionariato, ma ricordarsi sempre la prospettiva del proprio investimento

  • 86
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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 06.02.2019

Molte volte non analizziamo e non intendiamo correttamente la parola investimento: spesso si realizzano operazioni di breve termine con l’obiettivo di conseguire un immediato beneficio, ma con il risvolto negativo che alla prima situazione di volatilità ci si ritrova in crisi, cercando talvolta scuse e soluzioni improvvisate. Il mese di gennaio appena trascorso rappresenta in maniera esemplare esattamente quanto ora chiarito: per coloro che hanno ascoltato i consigli del proprio consulente è stata un’occasione di riscatto dopo un trimestre di profondo rosso, S&P 500 (l’indice che segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione)dal 24 dicembre al 30 gennaio ha segnato il 14%. L’inizio del 2019 indica anche una rimonta dei listini UE, tanto che il mese ora chiusosi si posiziona come miglior periodo da oltre tre anni, e tra le piazze principali dell’Eurozona è proprio di Milano l’incremento più significativo.  Al contrario, coloro che, presi dall’istinto, hanno optato per il disinvestimento si ritrovano dalla parte dei perdenti. Ovviamente i momenti di volatilità continueranno a presentarsi, è una caratteristica intrinseca del mercato, ma se affianchiamo all’investimento un corretto orizzonte temporale difficilmente avremo problemi: come più volte specificato, avere come obiettivo temporale il lungo periodo mette al riparo dall’ansia della volatilità e dalle decisioni prese sull’onda degli choc di mercato.

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Perché, e come, un buon gestore può fare la differenza? Approccio multidisciplinare e consulenza a 360°

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 29.01.2019

L’immagine allegata rappresenta i principali eventi che caratterizzeranno il 2019: sicuramente non ci sarà da annoiarsi, anche perché i momenti di volatilità non mancheranno, e allora vorrei fare un punto circa il lavoro del gestore di un fondo Sicav (società di investimento a capitale variabile). La maggior parte dei principali gestori ha a disposizione vari team di lavoro sparsi in tutto il mondo ed investe in maniera massiccia nella ricerca per ottenere il c.d. Alfa, un indicatore che esprime l’attitudine di un titolo a cambiare di valore indipendentemente dall’andamento mercato (rischio specifico); in particolare un indicatore alpha positivo segnala che il titolo è in grado di crescere più del suo mercato di riferimento, mentre un valore negativo indica la possibilità dello stesso a subire perdite indipendentemente dall’andamento generale del mercato. Molti gestori allora utilizzano strategie che cercano di generare Alpha in maniera attiva, attraverso continue attività di compravendita. Alcuni di essi inoltre, per avere una visione sempre più multidisciplinare, stanno assumendo nuovi consulenti con estrazioni professionali svariate, considerato soprattutto lo sviluppo di nuovi temi di investimento che necessitano di un approccio più aperto. Pensiamo all’intelligenza artificiale, alla nuova medicina nei c.d. ospedali digitali, oppure alla clean energy: appare evidente come l’approccio multidisciplinare assuma un’importanza fondamentale. Insomma, le aziende del risparmio stanno affinando sempre di più la loro attività allo scopo di offrire un sempre maggiore valore aggiunto in primis ai consulenti, e di conseguenza ai clienti finali.

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Una prospettiva di lungo termine è fondamentale per ottenere risultati

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 28.01.2019

Vorrei tornare brevemente sul tema della visione di lungo termine: se si assume una prospettiva di questo genere la nostra attitudine rispetto al mondo finanziario cambia molto, permettendoci in particolare di comprendere meglio l’andamento dei mercati e l’importanza di alcuni strumenti automatici come i PAC. Se si analizza infatti il grafico dello sviluppo sul lungo termine (S&P Index), comprendiamo agevolmente come il risparmiatore in un arco temporale più esteso guadagni sempre, e anche molto bene, e si rileva altresì come i momenti di volatilità (esempio ottobre/dicembre 2018) non sono altro che occasioni da sfruttare e trasformare in opportunità, evidenziando peraltro che gli stessi vengono infine sempre superati nel lungo termine. Più volte ho del resto rimarcato come la pianificazione costituisca il primo fondamentale passo per ottenere dei risultati soddisfacenti; agire diversamente significa infatti non comprendere, in caso positivo, come si sia pervenuti a determinati risultati, e quindi come poterli replicare, e, in caso negativo, come non ripetere i medesimi errori. La storia si ripete sempre, anche nel settore economico-finanziario, e purtroppo a causa dell’emotività o dell’istinto si effettuano molti errori; riguardare di tanto in tanto i grafici di lungo termine, piuttosto che quelli di breve, ci permetterebbe di comprendere anche in maniera più agevole i consigli del consulente finanziario, e soprattutto di ottenere migliori risultati. Vorrei tornare brevemente sul tema della visione di lungo termine: se si assume una prospettiva di questo genere la nostra attitudine rispetto al mondo finanziario cambia molto, permettendoci in particolare di comprendere meglio l’andamento dei mercati e l’importanza di alcuni strumenti automatici come i PAC. Se si analizza infatti il grafico dello sviluppo sul lungo termine (S&P Index), comprendiamo agevolmente come il risparmiatore in un arco temporale più esteso guadagni sempre, e anche molto bene, e si rileva altresì come i momenti di volatilità (esempio ottobre/dicembre 2018) non sono altro che occasioni da sfruttare e trasformare in opportunità, evidenziando peraltro che gli stessi vengono infine sempre superati nel lungo termine. Più volte ho del resto rimarcato come la pianificazione costituisca il primo fondamentale passo per ottenere dei risultati soddisfacenti; agire diversamente significa infatti non comprendere, in caso positivo, come si sia pervenuti a determinati risultati, e quindi come poterli replicare, e, in caso negativo, come non ripetere i medesimi errori. La storia si ripete sempre, anche nel settore economico-finanziario, e purtroppo a causa dell’emotività o dell’istinto si effettuano molti errori; riguardare di tanto in tanto i grafici di lungo termine, piuttosto che quelli di breve, ci permetterebbe di comprendere anche in maniera più agevole i consigli del consulente finanziario, e soprattutto di ottenere migliori risultati.

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Alcune riflessioni sulla distribuzione mondiale dei redditi

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 25.01.2019

Si parla spesso in politica di redistribuzione dei redditi tra classi sociali attraverso lo strumento fiscale, ma al contempo si parla troppo poco di un’altra forma di redistribuzione della ricchezza, che invero riguarda tutti noi, indipendentemente dalla classe sociale. Nel momento in cui, spinti dall’ansia legata all’aumento della volatilità, ci affrettiamo a disinvestire in attesa di tempi migliori, dall’altra parte del mondo c’è qualcuno che contemporaneamente compra quelle quote; è dunque in quel momento che avviene una redistribuzione di ricchezza a livello globale tra chi conosce i meccanismi dei mercati finanziari e chi, preso dall’agitazione, si affretta a vendere quando invece bisognerebbe comprare. Va segnalato come la disuguaglianza di reddito vari molto tra paesi, e in generale, essa risulti più bassa in Europa e più alta in Medio Oriente: gli Stati del “vecchio continente” hanno in effetti riscontrato un maggior successo nel contenere l’aumento di questo disequilibrio, anche grazie ad un contesto politico e istituzionale più favorevole ai gruppi della popolazione economicamente più svantaggiati. Ma se tanto mi dà tanto, l’Italia, essendo oggi al 69° posto al mondo per cultura finanziaria, rischia di dilapidare velocemente la sua importante ricchezza, a discapito dell’intero paese e a favore degli speculatori di tutto il mondo. In questo senso i dati non offrono conforto, le ultime rilevazioni inerenti ai disinvestimenti dai fondi azionari tra ottobre e dicembre 2018 certificano nuovamente come gli italiani vivano uno stato quasi di angoscia rispetto alla volatilità, dando luogo appunto a gravi errori strategici. Se non si è in grado di gestire questi momenti in via autonoma, diventa allora fondamentale affidarsi ad un consulente che, forte di una visione più distaccata e neutrale, sia in grado di aiutarvi; agendo altrimenti continueremmo infatti a erodere i nostri risparmi lasciandoli sui conti, o ridistribuendo la ricchezza in tutto il modo con inevitabile impoverimento dell’intero nostro paese.

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Questione sanità e possibili soluzioni al problema dell’attesa

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 24.01.2019

I tempi di attesa nella sanità si allungano sempre di più, questo è un dato. Per tempo di attesa si intende il numero di giorni che intercorre tra la data di prenotazione della visita e la data di effettiva erogazione della prestazione sanitaria. Una recente ricerca del Polis ha ad esempio segnalato come il tempo medio di attesa per una visita ambulatoriale, in Lombardia, sia di 45 giorni.  Se si pensa poi alle visite specialistiche e alle prestazioni strumentali, i tempi aumentano ancora: l’attesa maggiore è per le ecografie, circa 59 giorni, segue la tomografia computerizzata con 39 giorni, la risonanza magnetica con 24 giorni e la radiografia con 15 giorni. Si arriva persino ad un’attesa di 124 giorni per una mammografia. Per rimediare a questa problematica una soluzione può essere quella di ricorrere al settore privato: in Italia esiste infatti un uno specifico Piano nazionale di governo delle liste d’attesa (PNGLA), emanato nel 2010 secondo cui ci sono dei tempi massimi di attesa per alcune prestazioni, e in base a questo piano, ci si può rivolgere al settore privato pagando il solo ticket previsto nel pubblico se entro 60 giorni non è stato fissato un appuntamento nel sistema sanitario nazionale. Quella proposta è però una soluzione a posteriori, quando il problema dell’attesa è ormai maturato; per avere una corsia preferenziale è, a mio avviso, fondamentale affidarsi ad una copertura assicurativa che permetta in tutti i casi di intervento o visite specialistiche un passaggio prioritario. L’iscrizione ad un fondo o cassa sanitaria integrativa consentirebbe infatti di ottenere una serie di prestazioni mediche, ospedaliere ed assistenziali in base alla tipologia di iscrizione, comprese alcune non sempre fornite dal SSN, con maggiore facilità e ovviando al problema dell’attesa.  

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