Marco Bigliardi

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Ray Dalio vs Warren Buffet. Cash is King o Cash is Trash?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 07.02.2020

Cash is king o Cash Is Trash?   La liquidità regna, o la liquidità è spazzatura?   Se da una parte Warren Buffet, a capo di Berkshire Hathaway,  è seduto su più di 122 miliardi di liquidità, dall’altra parte Ray Dalio, storico fondatore di Bridgewater, uno dei più grossi hedge fund al mondo (e creatore del modello di risk-parity All Season Portfolio), in un’intervista alla CNBC dichiara come la liquidità sia spazzatura, e che per gli investitori è importante essere dentro al mercato, in una logica di diversificazione.     Chi ha ragione?   La risposta è perfettamente legata all’obiettivo d’investimento del risparmiatore.   Se, ad esempio, Il vostro obiettivo è quello di costruirvi un capitale nel lungo periodo per vi permetta di vivere serenamente l’età avanzata, coprendo il buco che ci lascerà l’INPS, è normale vedere la liquidità come spazzatura. Questo perché il cash non vi aiuterà a raggiungere la vostra meta, anzi, vi ci allontanerà, visto che non crea valore in alcun modo (anzi, soffre pure l’erosione di potere d’acquisto causa inflazione).   Dall’altra parte, se invece avete in progetto di acquistare casa fra 1 anno, Cash is King, con tanto di corona e scettro. Il mercato oggi non vi offre nulla che in un arco temporale così breve possa tutelarvi adeguatamente e premiarvi allo stesso tempo.   La risposta quindi siete voi con le vostre esigenze.   Questa è la base dalla quale partire, per ogni piano finanziario di successo.   Chi fosse interessato a valutare insieme questi aspetti, può contattarmi per un consulto.   Buon investimento a tutti.

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Il mito del market timing

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 24.01.2020

Azzeccare il momento giusto per entrare ed uscire dal mercato, fa veramente la differenza, per l’investitore?   Il mito del market timing è sempre affascinante, e interessa tutti gli operatori del mondo finanziario. E’ giusto quindi approfondire il discorso.   Ora, mettiamo di investire 1.000 euro, ogni anno, sul mercato azionario americano S&P500, nella più totale sfortuna, ovvero comprando ogni anno sul livello massimo della borsa. Ogni anno. Ecco il nostro percorso:     Ora, invece, mettiamo di acquistare ogni anno sui minimi, quindi secondo una logica di market timing fenomenale:      Se pensavate che la differenza sarebbe stata stratosferica, ecco la sorpresa.   E parliamo dell’investitore più sfortunato al mondo contro quello più fortunato!   Se confrontiamo questi due investitori, su un diverso orizzonte temporale, risultato non cambia:     La differenza c’è, è evidente, ma non fa la differenza fra un buon investimento ed un pessimo investimento.   Se contiamo che fra l’altro comprare sui massimi o sui minimi ogni anno è statisticamente impossibile, ecco che il mito del market timing si rivela per quello che è: un mito appunto.   Molto più importante ragionare in termini di corretta allocazione di portafoglio, di corretta finanza comportamentale, e ragionare su costi/benefici degli strumenti in portafoglio, questi sì che fanno la differenza.   Chi fosse interessato a ragionare su questi aspetti, può contattarmi per un consulto.   Buon investimento a tutti.

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Venti di guerra sui mercati, che fare

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 17.01.2020

Le tensioni fra USA ed Iran hanno preoccupato gli investitori di recente.    Come possono comportarsi i mercati finanziari, e quali impatti aspettarci quindi sui portafogli d’investimento, in caso di guerra?   Il punto è molto interessante, e merita quindi di essere approfondito.   Vediamo di seguito, ad esempio, come si è comportato l’indice azionario Dow Jones americano durante la seconda guerra mondiale:     Questo, invece, è l’andamento dell’indice nel corso della guerra di Korea:     Osserviamo anche come si è comportata la borsa americana durante la guerra del Vietnam, che ha coinvolto gli USA:     La borsa, in ognuno di questi conflitti, ne è uscita rafforzata, con un guadagno per gli investitori   Il consiglio quindi è di non farsi distogliere dal rumore di fondo, per quanto assordante possa essere, l’obiettivo finale, se è a quello che puntate, è comunque lì che vi aspetta.   Chi fosse interessato ad approfondire gli argomenti evidenziati, può contattarmi per un consulto.   Buon investimento a tutti.

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Si chiude un decennio sui mercati finanziari. Ecco com'è andata.

Scritto il 10.01.2020

Si chiude un decennio sui mercati finanziari.   Cosa ci ha portato il periodo 2010-2020?   Tanti scandali finanziari, sicuramente, e tante incognite sul fronte mercati.   Ci ricordiamo tutti il crack Bio-On, i fallimenti di Banca Marche, Etruria, della Popolare di Bari, il caso Mps, e la truffa legata alla vendita di diamanti allo sportello.    Abbiamo vissuto un decennio di tensioni politiche, come sul fronte dazi USA-Cina, la Brexit, le elezioni in Italia, le tensioni in Venezuela, in Argentina, il caso Grecia.   Quindi, al netto di tutto questo, cosa ci resta di questi mercati?   Lo vediamo nel grafico di seguito, che ci mostra nella linea verde l’andamento dell’indice azionario mondiale, e linea blu l’andamento dell’indice azionario USA.     10.000 euro investiti nel 2009, sul mercato globale, al netto dei casi Bio-On, Popolare di Bari, dazi USA-Cina, Brexit, Grecia e Argentina, sono più che raddoppiati, diventando 25.160 euro.    Certo, fossimo entrati nel 2008, il risultato sarebbe diverso, ma sempre a nuovi massimi saremmo.   Il punto è che sul mercato avremo sempre ragioni e motivi per non investire, o per uscire dai mercati.   Ecco di seguito elencate tutte quelle che ci hanno accompagnato negli ultimi 10 anni:     (nel grafico, andamento indice S&P500)   Al netto di tutte queste voci, la borsa americana segna però +495%.   E’ stato quindi un ottimo decennio, per chi ha saputo coglierlo.   E’ sempre un buon momento per investire.   Buon investimento a tutti

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Previsioni mercato 2020

Scritto il 03.01.2020

Molti investitori ora si stanno chiedendo: che mercato ci aspetta in questo 2020?   Bella domanda.   La risposta è anche piuttosto semplice, e ci arriviamo subito.   Nella tabella di seguito, il CEO di JP Morgan, giusto per dire, ad agosto 2018 ci allertava, dandoci una sua view di mercato, sui rischi concreti del Treasury Americano di arrivare al 5%. Subito sotto, lo stesso CEO, nel settembre dello scorso anno, ci parla del rischio di vedere i tassi a 0 anche in America.   Ma come, e il 5%?     Proseguiamo con le nostre view di mercato.   Di seguito, Marc Faber, nell’aprile del 2014, ci avvisava sul crollo di mercato che avremmo avuto nel corso del 2014, un crollo peggiore di quello visto nel 1987. Caspita, roba da liquidare tutto immediatamente.     Diciamo che è andata in maniera “leggermente” diversa.   Eppure, anche il reporter finanziario americano Harry Dent, a fine 2011, preannunciava il crollo dell'indice azionario Dow Jones, addirittura verso quota 3.000 punti. Un disastro insomma.     Guardiamo anche in tempi più recenti.   Cito la view della casa di gestione Vontobel per il 2020, ripresa dall’outlook del 1 febbraio 2019 pubblicato sul loro sito: “La nostra allocazione geografica favorisce l'Eurozona e il Giappone, caratterizzati da valutazioni interessanti e da una propensione pro-ciclica.” Bene. Nel 2019 la borsa americana ha dato una pista a tutti.   Morgan Stanley, articolo pubblicato il 31/01/2019 su Advisor Professional: “La nostra analisi mostra che il dollaro statunitense è sopravvalutato di circa il 10% in termini reali, avallando la nostra previsione di un deprezzamento del biglietto verde nel 2019". Bene. Il dollaro nel 2019 si è apprezzato da 1,14 a 1,10.   Legg Mason, articolo dell’ 8 febbraio 2019 pubblicato su Financial Lounge: “Azionario Europa senza mezze misure: un 2019 eccellente o pessimo". Bene. 2019 per borse europee anno perfettamente nella media, né eccellente né pessimo.   Quindi, tornando a noi, che mercato aspettarci per il 2020?   Chi vi dice di saperlo mente, nessuno lo sa, se seguite le view di mercato rischiate di fare solo dei danni ai vostri investimenti. Proprio perché il futuro del mercato non lo possiamo controllare, lavoriamo su quello che invece possiamo controllare, ovvero metodo di investimento, ed approccio comportamentale.   Giusto per dire, un classico modello Permanent Portfolio, semplice e basilare, ha chiuso il 2019 a +16,20%, ed il 2018, nonostante il mercato fortemente negativo, a -1,72%. Alla faccia di ogni previsione di mercato.     Chi fosse interessato ad approfondire gli argomenti evidenziati, può contattarmi per un consulto.   Buon investimento e buon anno a tutti.    

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Borse sui massimi: che fare?

Scritto il 27.12.2019

L’indice azionario Nasdaq ha sforato quota 9.000 punti, raggiungendo il proprio record storico.   Wall Street vola quindi sui massimi. E’ un dato importante questo per l’investitore?   La paura di investire a livelli alti è sempre dietro l’angolo, così come il timore di un calo imminente di mercato. Un conto però è l’emotività, un altro è l’effettivo comportamento del mercato.   Il mercato USA, ad esempio, nel solo 2019, ha visto raggiungere nuovi massimi ben 26 volte. 18 nel corso del 2018, 62 nel 2017, 18 nel 2016 e 10 nel 2015, giusto per rendere l'idea.      Chi nel 2013 non avesse investito, perché il mercato ha presentato nuovi massimi ben 45 volte, si è perso un treno formidabile di rendimento.   Il mercato quindi ci propone nuovi massimi continuamente. Nella nostra mente, il concetto di aver raggiunto il massimo, significa aver raggiunto un traguardo, un risultato importante, sul quale poterci fermare un attimo (anche solo per goderci il momento). Nel mercato, un punto di massimo è invece uno step intermedio, un semplice passaggio, verso un nuovo massimo, suona più come un passaggio normale, che come un evento straordinario.   In questo decennio, ormai prossimo alla sua conclusione, l' America ha toccato nuovi massimi 225 volte. 225. 548 volte negli ultimi 30 anni. Ovvero, 548 volte l'indice azionario ha toccato nuovi record, superando quelli precedenti.     Del resto, non vedo come il proseguo della crescita mondiale, che si riflette sui mercati finanziari, possa fare così notizia. Tutti noi andiamo a lavorare, ogni giorno, produciamo e consumiamo (alimenti, utenze, viaggi, beni di consumo, servizi, ad esempio) e contribuiamo alla crescita stessa. Il mondo non si ferma perchè il Nasdaq ha toccato 9.000 punti, per dire.   Buon investimento a tutti.

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Il caso di Fabio Macellari, ex calciatore di Inter e Bologna

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 20.12.2019

Si è parlato nell’ultimo periodo del caso di Fabio Macellari, ex calciatore professionista che ha militato, fra le varie squadre, nel Bologna e nell’Inter.     Storia che fa molto riflettere.   Parliamo dell’ennesimo caso di una persona passata dallo stato di ricchezza e benessere, a quello di doversi arrangiare per portare a casa il "pane" (in tutti i sensi, in questo caso, vista la professione attuale come panettiere).   La storia di Macellari segue quella di molti altri VIP, finiti dalla stelle alle stalle (anche l'ex miss Italia Chiara Chiabotto non se la sta passando bene, a leggere le ultime notizie).   A questo punto mi domando. Quanto è importante il ruolo di una corretta pianificazione finanziaria?   In questo caso specifico, una consulenza finanziaria appropriata, che considerasse valorizzazione del patrimonio nel corso del tempo, ed equilibrio fra entrate e uscite, per mantenere un corretto e sano bilancio finanziario, sarebbe stata di grande aiuto.   Molto spesso, come in questo caso, ci rendiamo conto del danno, quando ormai è già fatto, e non ci è più possibile recuperare e tornare indietro. Lo sanno bene anche i risparmiatori che hanno investito alla Banca Popolare di Bari.   Prevenire è meglio che curare, dice un noto proverbio.   Chi fosse interessato a valutare una diagnosi del portafoglio in essere, può contattarmi per un consulto.   Colgo l’occasione per augurare a tutti Buone Feste e Buon Natale.    

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Chi è il più grande investitore di tutti i tempi?

Scritto il 06.12.2019

Domanda affascinante.   Nella tabella di seguito, ecco elencati nomi e cognomi dei migliori investitori al mondo, con a fianco indicate performance realizzate, e arco temporale di investimento.      Numeri alla mano, il miglior investitore di sempre risulta essere Richard Dennis, noto per le speculazioni sulle materie prime (su Wikipedia è disponibile tutta la sua storia di investitore). Distanti sia Buffet che Soros (chi l’avrebbe mai detto?).   Numeri importanti, dai quali possiamo imparare molto.   Prima cosa.    Chi opera sul mercato realizzando gain importanti, è impegnato a contare i propri guadagni, non a lanciare pagine sponsorizzate su Facebook per attirare clienti. Il suo profitto deriva dalle proprie operazioni d’investimento, non dalla vendita di corsi o libri. Giusto per dire...   Secondo aspetto.   Dennis, sebbene mostri i migliori guadagni a livello storico, evidenzia tutti i limiti di una strategia speculativa, ed i rischi della stessa. La consiglierei? Certamente no. Molto meglio un portafoglio diversificato, e decorrelato, secondo le logiche condivise da Ray Dalio, e da John Bogle, che consenta di investire sulla crescita mondiale, con pazienza, come più volte condiviso da Warren Buffet. Questo metodo è replicabile, più o meno fedelmente, e in qualsiasi scenario di mercato.   Il buon Dennis ha sì realizzato ottime performance. Poi però ha anche perso 50 milioni di dollari negli anni 1978-1988. Ha aperto un fondo alla fine degli anni 90, chiuso dopo le perdite realizzate nel 2000. La sua strategia speculativa non è stata in grado di generare alcun guadagno nel periodo 1996-2009.   Un portafoglio “All Season”, secondo il modello di Ray Dalio, invece, ha chiuso il 2008 con un -3,93%, poca roba quindi, e viaggia ad un rendimento medio annuo reale (netta inflazione quindi) del 5,3%.   Buon investimento a tutti.

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Meglio un portafoglio 60/40 o 75/25?

Scritto il 29.11.2019

Ovvero, quanto azionario è giusto inserire in portafoglio, in vista del 2020 e del prossimo futuro?   Parliamo di costruzione e allocazione di portafoglio, è un punto importante.   Ovviamente, il peso della componente azionaria da inserire in portafoglio è in funzione del profilo di rischio e tolleranza alla volatilità dell’investitore, il vestito è importante sia sempre su misura del profilo dell’investitore. Giocando di numeri e di portafogli modello, vengono fuori però dei dati interessanti, sui quali riflettere.   Questo di seguito, un confronto, a livello storico, fra un portafoglio modello americano 60% azionario 40% obbligazionario, classico, ed uno 75% azionario 25% obbligazionario. Ecco le performance annue (in termini reali, ovvero al netto dell’inflazione), su più decadi temporali:     Alla fine del percorso, emergono due dati molto interessanti.   Il primo. Il portafoglio 75/25 ha ovviamente reso di più (8.45% performance media rispetto all' 8.29% del 60/40) a fronte però di una maggior volatilità, misurata dalla deviazione standard. Tradotto, più azionario = più oscillazioni = più rendimento. Lo sappiamo.    L’altro aspetto che ne traiamo è che la differenza in termini di rendimento fra i due portafogli, nonostante il diverso peso azionario, non sia così eclatante. Questo proprio in virtù della spinta dell'obbligazionario, che ha portato enorme beneficio al portafoglio 60/40, compensando perfettamente il minor peso azionario.    La domanda ora è: visto il contesto di tassi negativi, l’obbligazionario può mantenere il valore che ha saputo creare a livello storico? Difficile. Se da una parte, il ruolo difensivo, di diversificazione e decorrelazione, propri della parte bond, continuano a dare valore a quest’asset all’interno dei ptf, ragionando in chiave rendimento, è facile aspettarsi in futuro performance inferiori rispetto a quelle passate.   Certamente, imparare a costruire portafogli su queste basi, e sui dati effettivi di mercato, anziché sulle favole del marketing che ci vengono propinate di continuo dall’industria finanziaria, ci aiuta nel nostro percorso di investitori efficienti.   Buon investimento a tutti.

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Venghino, signori, venghino!

Scritto il 22.11.2019

Che qui c’è il vino buono!   Abbiamo approfondito nell’ultimo post il tema Megatrend.   L’industria del marketing finanziario è però molto creativa, e molto interessata a farvi entrare al cinema, facendovi pagare il prezzo del biglietto, quindi continuiamo il nostro viaggio di approfondimento. Ne vale la pena.   ESG.   Tutti ne parlano, tutti ne vogliono. Investimenti a tema etico-sostenibile. Tema molto interessante, e importante, con impatto (notevole) sulla nostra società e sul nostro futuro. Ben vengano quindi investimenti a tema ESG. Purchè siano appunto ESG. Consueto test di realtà.   “La società di ricerca Cerulli Associates ha scoperto che, mentre sempre più società d'investimento annunciano di sposare e considerare la causa ESG all'interno dei propri processi d'investimento, si scopre poi che, analizzando i singoli strumenti, i fondi effettivamente ESG risultano pari al 4,5% rispetto a quelli dichiarati”.   Articolo pubblicato in data 14/11/2019 su Institutional Investor.   Una volta che vi hanno venduto il prezzo del biglietto, poco importa che il film sia diverso dal trailer che vi hanno mostrato. I soldi sono già stati incassati, e non si accettano rimborsi.    Un altro motto che ci propinano spesso è che la liquidità è sempre un male, il cliente deve essere full invested sempre e comunque. Completamente investito. Certo, la liquidità è un costo per la banca/intermediario, se siete interamente investiti, generate utili per il vostro intero patrimonio. Mica male. Ho approfondito questo concetto in un altro post, la liquidità rende 0, l’obbligazionario negativo, e 0 è maggiore di negativo. Ergo, la liquidità è un asset, oggi come oggi a maggior ragione. Lo sa bene anche Warren Buffet.   Buffett, record di liquidità: il re degli investimenti ha in cassa 128 miliardi di dollari. Articolo del Corriere della Sera.   Il concetto chiave è: tutti devono vendervi qualcosa.   Può essere un metodo per arricchirvi in Bitcoin (sto ancora aspettando notizie di Bitcoin a 100.000 dollari, come tutti preannunciavano, oggi siamo a quota 7.400, dopo l’ennesimo tonfo).   Può essere un metodo per arricchirvi con il trading, portandovi ad assumere rischio specifico. Come se Bio-On, Parmalat, Cirio, Lehmann, Enron, Tiscali, Seat PG, MPS, non ci avessero insegnato nulla.   Oppure può essere un metodo per partecipare agli investimenti del futuro, e ottenere risultati fantastici, ESG, Mega-Trend, Smart City, Via della Seta, e soci. Poi scopriamo che di ESG non hanno nulla, che i Mega-Trend sottoperformano l’MSCI World, e che quindi tutto il circo si basa su bei sogni, che non trovano però riscontro nella realtà. Ma intanto il prezzo del biglietto è stato staccato.   Per ragionare in ottica di pianificazione finanziaria, è fondamentale slegarsi dalle logiche di vendita. Il ruolo del consulente non è quello di vendere sogni, a caro prezzo, ma parlare con il cliente dei concetti di una solida pianificazione finanziaria, basata su criteri oggettivi e reali. Tutto il resto è noia e marketing.

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La liquidità è sempre un male?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 15.11.2019

Ah, la liquidità...brutta e cattiva...   Nel grafico di seguito, vediamo gli afflussi sugli strumenti monetari, che ci evidenziano un aspetto importantissimo.     La liquidità è, prima di tutto, un asset.    Un asset in perdita, lo sappiamo, a causa dell'inflazione, e dell'impossibilità di ottenere rendimento. Ma mai come oggi, la liquidità è importante leggerla come asset specifico. Perché se da un lato un’obbligazione ha rendimento a scadenza negativo (lo sappiamo), la parte monetaria (salvo applicazione di tassi negativi) ha rendimento a scadenza 0. Quindi, migliore.    Ragionare in quest'ottica non è semplice, chiunque debba vendervi qualcosa vi vuole full invested, la liquidità è un demonio da combattere. Questo perché non rende nulla neanche all’istituto intermediario (anzi, ci va in rimessa).   Ci sono da abbattere un po' di muri.    E' importante anche valutare appunto per quello che è, ovvero asset a rendimento 0, quindi è chiaro che tutte le distorsioni che disegnano un eccesso sono errate, come ad esempio essere 100% liquidi, o per la maggior parte del proprio patrimonio, quella è un altro roba (emotività, voler fare market timing, procrastinare le decisioni finanziarie, diamogli il nome che preferiamo).   Dico solo che oggi, la parte monetaria di conto andrebbe più che mai considerata e rendicontata all'interno del proprio patrimonio finanziario, e valutata come asset.   In uno scenario eccezionale come questo, è importante ragionare a 360 gradi.   Fatelo, insieme al vostro consulente.   Buon investimento a tutti.

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Te lo do io il Megatrend

Scritto il 08.11.2019

I megatrend sono importanti, bisogna investirci, qui troviamo il valore per i nostri investimenti. Questo è il ritornello degli ultimi tempi. Logiche teoriche che sulla carta non fanno una piega, ci sono sicuramente dei temi molto forti che influenzano e continueranno ad influenzare la nostra società in misura importante. Da qui ad arrivare al concetto che questi investimenti siano veramente profittevoli, è tutto da dimostrare. Ci manca un passaggio che si chiama prova sul campo, test di realtà. Questo perché all’atto pratico i nostri soldi investiti arrivino a risultati reali e non teorici, altrimenti è tutta aria fritta.   Bene.   Chiarito, questo concetto, questa è la prova del 9, che può fare chiunque, da Morningstar come su qualsiasi altra piattaforma che consenta un semplice confronto.   Linea arancione, fondo più famoso e collocato in ottica MegaTrend (ovvero il Pictet Global Megatrend, che investe appunto sui vari macro-trend, diversificando fra questi), linea blu indice Msci World, replicato tramite banalissimo ETF Ishares. Arco temporale 5 anni, giusto per fare un confronto su più anni e osservare la potenza dei trend in tutto il loro splendore. O quasi…     La prova sul campo ci dice che alla teoria, bellissima, non segue la pratica.   In 5 anni, il tema megatrend, tanto acclamato, è indietro. Invece di portare valore (la teoria), l’ha tolto (in pratica) dalle vostre tasche.   Ma come, ma non bisogna investire in Megatrend?   Potenza del marketing…L’armata di venditori è armata e pronta all’assalto. Occhio.   L’unico megatrend in cui vale la pena investire siete voi stessi, investitori, investite su di voi, sul vostro futuro, e sulla vostra efficienza finanziaria. Per arrivarci, basta un semplice test di realtà, e capirete subito chi vuole vendervi qualcosa e chi invece vuole valorizzare il vostro patrimonio.    C’è un abisso di differenza.   Rifletteteci.   Chi avesse piacere, può contattarmi per un rapido consulto.

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