Marco Bigliardi

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Che anno è stato il 2021 appena trascorso sui mercati?

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 05.01.2022

Principalmente, un anno di bassa volatilità sul mercato azionario, se si osservano i drawdown registrati dall’indice S&P500: Naturalmente, l’indice è rappresentativo di un ampio paniere di titoli, al cui interno possiamo trovare singole azioni che si sono comportate molto bene, e altre invece che hanno registrato loss decisamente più importanti; tuttavia, se osserviamo il dato nel suo complesso, possiamo parlare di un anno di calma sul mercato, associata ad una performance maturata fra le più importanti degli ultimi anni: Questo infatti il percorso dell’indice S&P500 nell’anno appena trascorso; certamente impressionante, spinto, forse, anche dalle politiche accomodanti portate avanti dalle Banche Centrali: Un percorso quindi ampiamente positivo, ma che ha conosciuto anche fasi negative (come evidenziato nel grafico di seguito), e che ha messo alla prova quindi, come sempre, gli umori degli investitori, oltre ad alimentare ulteriormente il “Wall of Worries“, soprattutto nei confronti di chi pensava di liquidare le posizioni e prendere profitto temendo crolli imminenti: Uno dei driver principali che ha accompagnato le Borse nel corso del 2021, insieme all’incertezza dettata dalle varianti del Covid-19, è certamente l‘inflazione, tornata prepotentemente sulla scena, con un rialzo improvviso che ha sorpreso tutti. Transitoria o meno, l’inflazione ha stressato ulteriormente un mercato obbligazionario già alle prese con uno scenario di probabile rialzo dei tassi, che ha penalizzato la parte bond nel 2021. Se infatti parliamo di anno ampiamente positivo per le Borse, lo stesso non si può dire per l’asset obbligazionario, che ha chiuso uno dei suoi peggiori anni: Questo infatti l’andamento della parte US Aggregate Bond, che chiude il 2021 in perdita, seppur marginale: Anche l’ Oro ha faticato, sottoperformando lo stesso indice Obbligazionario USA (in riferimento al Vanguard Total Bond Market), per quanto proprio dall’ Oro ci si aspetti un andamento positivo nelle fasi di rialzo dell’inflazione: La funzione di hedging nei confronti dell’inflazione, riconosciuta all’Oro, non ha infatti funzionato lo scorso anno, proprio in un momento in cui la stessa inflazione ha spiccato il balzo: Hanno invece funzionato, sempre in ottica di copertura da scenari inflazionistici, i bond inflation linked, che hanno quindi aiutato e sostenuto i portafogli, nell’arco del 2021: Da registrare invece l’anno complicato, parlando di criptovalute, vissuto dai Bitcoin, soggetti a forti oscillazioni e drawdown, a cui tuttavia un’investitore di questo specifico asset dovrebbe ormai essere abituato: Quindi, dopo un rialzo impressionante di quasi il 30% messo a segno dall’indice azionario S&P500, cosa aspettarci per il 2022? Come sempre, fare previsioni è molto difficile, e, forse, non è nemmeno compito dell’investitore, soprattutto se si è condiviso un percorso passivo sul mercato in ottica Life-Strategy; assistere come spettatori del mercato (soprattutto durante i ribassi, quando viene voglia di alzarsi dalla “sedia” e abbandonare la sala) resta un compito difficile ma facilmente più premiante rispetto alla cartomanzia finanziaria.   Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon 2022 a tutti  

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Previsioni di Mercato per il 2022

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 30.12.2021

Il 2021 volge al termine, tempo quindi di fare previsioni per il 2022 in arrivo? Quali aspettative per i rendimenti futuri, fra mancanza di materie prime, ricerca di opportunità sul mercato, varianti del Covid-19, attenzione verso la sostenibilità (sociale-ambientale-economica-energetica) e inflazione? Le determinanti per la creazione di performance, tanto nel lungo periodo storico quanto facilmente per gli anni a venire, sono fondamentalmente 2: ° Crescita economica, quindi degli utili delle aziende ° Febbre speculativa, spinta dall'avidità o dalla ricerca di rendimento (fattore quanto mai attuale, visto quanto offre il panorama obbligazionario), che porta gli investitori a comprare sempre più azioni, portando i prezzi "To the Moon". Naturalmente, le 2 voci funzionano anche in senso inverso; recessione economica, così come paura e timore, portano al contrario i prezzi di mercato in discesa. Rendimenti "scarsi" o "assurdi" quindi sono relativi e frutto di nostri giudizi e valutazioni; il mercato è infatti sempre re e sovrano, e tutto quello che decide di produrre, in termini reali netto inflazione, quello è, e quello sarà raccolto da chi sarà stato in grado di resistere ai vari comportamenti "isterici" del mercato stesso, fra rialzi e ribassi. Se le Borse si comporteranno quindi bene, o male, nel 2022, poco conta, se vogliamo cavarcela e investire i nostri risparmi con giudizio, faremmo meglio a trattare Mr. Market con rispetto e prudenza, piuttosto che pensare di essere noi al comando, e di poterlo scavalcare o dominare con stratagemmi e sotterfugi, tanto tecnici quanto previsionali. La pagnotta è dura lì fuori. A chi invece volesse lanciarsi ugualmente nelle previsioni di fine anno, per cercare di carpire cosa ci attende nel 2022, se quindi un proseguo del trend rialzista, da vivere con entusiasmo, oppure una correzione dei prezzi, auguro buona fortuna. Gli stessi consigli degli esperti, a riguardo, si rivelano spesso errati, ma questo non frena evidentemente la nostra ricerca della view vincente, e la fiducia in analisti e preveggenti. Il fatto è che al mondo d'oggi, ormai, siamo tutti bombardati di informazioni, dati e analisi, view e studi previsionali, ma nonostante questo, pochi hanno le idee chiare sul da farsi. Troppe informazioni = nessuna informazione. Ed è proprio il rumore in sottofondo a spingerci a cercare di arricchirci velocemente, inseguendo “fortuna e gloria”, piuttosto che valorizzare lentamente i nostri risparmi, in modo consapevole e con metodo. Prima di cercare di “capire” il mercato, meglio quindi capire che tipo di investitori vogliamo essere. Chi volesse approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto.   Buon 2022 a tutti

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Rally di Natale in arrivo?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 17.12.2021

Variabili come la variante Omicron, la recente ripresa dell'inflazione, soprattutto riguardo il settore energetico, insieme alle attese sulle prossime mosse di politica monetaria, ad opera delle Banche Centrali, hanno di fatto riacceso la volatilità sui mercati. Cosa aspettarci quindi dalle varie asset, come azionario, obbligazionario, real estate e commodities? E come posizionare il portafoglio per il 2022? Meglio privilegiare strategie ESG, ed eco-sostenibili, oppure cavalcare altri temi, come ad esempio la Cina, protagonista oggi di profondi cambiamenti? Trovare il giusto equilibrio, considerando le aspettative maturate per i prossimi mesi, non è semplice; il futuro infatti non si rivela in anticipo, e non è possibile stabilire a priori i futuri tassi di crescita dell'economia, o della stessa inflazione, o dei mercati finanziari in sè. Tuttavia, è giusto investire ugualmente, con fiducia, se sposiamo una logica di diversificazione e di lungo termine, considerando che le prestazioni storiche del mercato, al netto delle fluttuazioni nei prezzi, mostrano un trend di crescita incessante, pur considerando i possibili Cigni Neri. Quindi, per i più timorosi, basti ricordare il percorso messo a segno dal mercato ad esempio negli ultimi 10 anni, caratterizzati da richiami continui ad imminenti crolli di mercato, a rendimenti modesti, e a basse aspettative, e che ha visto per tutta risposta il solo S&P500 maturare un +16% annualizzato. In sostanza, "Its hard to predict". Shut Up and Invest.   Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon Natale e Buone Feste a tutti.

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L'inflazione è temporanea o duratura?

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  • Formazione/Educazione Finanziaria
Scritto il 10.12.2021

La recente corsa dell'inflazione è un fenomeno temporaneo o più duraturo? Fare previsioni sul futuro, come sempre, non è facile, possiamo però osservare come in passato abbiamo già avuto a che fare con l'inflazione (in America, ad esempio, fra il 1915 ed il 1970 il costo della vita è raddoppiato, con un incremento del 15% nel solo periodo 1965-1970). Costruire portafogli d'investimento che quindi tengano conto della possibilità che l'inflazione salga, e continui a salire, diventa quindi importante. Le stesse commodities, spesso dimenticate nel corso degli ultimi anni, sono ora tornate sotto i riflettori; eppure, la loro funzione di diversificazione, all'interno di un asset allocation ben ponderata, era valida ieri come oggi. Pianificare quindi sulla base degli interi scenari possibili, piuttosto che solamente su quello più probabile, è il modo migliore per gestire i rischi del nostro investimento. A questo, in fondo, dovrebbe servire la diversificazione. Diversificare per tutelarci da quante più condizioni ambientali possibili, andando oltre quindi rispetto al livello dei prezzi in cui si trovano i mercati azionari e obbligazionari. Non si pianifica quindi sul momentoe in base ai possibili "migliori acquisti" che troviamo sulla piazza (anche perchè un portafoglio non lo si costruisce col metro, a misurare i prezzi se sono alti o bassi), ma lavorando su ogni momento possibile a cui potremo andare incontro lungo il percorso d'investimento (fra cui quello inflattivo). Per fare questo, è importante liberarci da influenze, aspettative di breve periodo riguardo il futuro livello dei prezzi, opinioni, previsioni ed ancoraggi sul passato. Mica facile. In un mondo iper-veloce, infatti, la nostra mente tende a processare ogni attimo, e lavorare continuamente, in mezzo ad una miriade di informazioni circolanti, mentre è proprio nella lentezza e calma compostezza che l'investimento riesce a germogliare e dare i suoi frutti. "In un mondo veloce, essere lenti diventa un vantaggio". Ciò non significa chiudere gli occhi, con le mani sul volante, e lasciare che l'investimento prosegua nel lungo termine, quanto piuttosto seguire attivamente il percorso, guardando ad esempio il paesaggio, ascoltando la radio e cambiando magari stazione, mentre manteniamo passivamente posizione, direzione e traiettoria. Se infatti le decisioni di acquisto e di asset allocation sono corrette, vendere diventa un'attività rara; vendite frequenti sono sinonimo di decisioni di acquisto sbagliate.   Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti.  

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Mercati verso il rally di fine anno?

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 03.12.2021

La fine del 2021 si avvicina, e molti investitori si domandano quindi se i mercati siano in procinto di avviarsi verso il tradizionale rally di fine anno. L’ effetto “Babbo Natale” tende infatti a regalare un dicembre mediamente positivo per il mercato azionario, anche se il periodo più favorevole sembra essere dalla seconda metà del mese in avanti: Il recente sell-off sui mercati ha però mosso i primi dubbi ed incertezze, e ci si chiede ora se abbia ancora senso attendersi un proseguo del trend rialzista, soprattutto alla luce delle performance importanti già accumulate sui vari listini mondiali da inizio anno. Se, a tal proposito, osserviamo i dati storici, notiamo come negli anni in cui l’indice S&P500 sia giunto al mese di dicembre con un +20% di performance accumulata, l’ultimo mese dell’anno abbia mediamente comunque ben performato: Naturalmente, quando si parla di stagionalità dei mercati, è bene ricordarsi che non esistono certezze o garanzie, oggi a maggior ragione, alla luce delle politiche monetarie eccezionali operate dalle Banche Centrali, che hanno influenzato l’andamento stesso dei mercati, e della variabile inflazione, che sta portando ora FED e BCE ad assumere un approccio meno accomodante. Lo stesso mese di novembre, ad esempio, storicamente ha portato in media le migliori performance mensili, contribuendo allo stesso Rally di fine anno, eppure questo 2021 ha visto l’indice S&P500 chiudersi in negativo. Il mercato quindi può fare eccezioni, più e più volte, deragliando dal percorso che ci aspettiamo: Nell’incertezza della direzionalità dei mercati, e nella volatilità dei prezzi quindi che ne deriva, è importante quindi non fare scommesse, quanto piuttosto pianificare con metodo e disciplina. Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti.

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La formula per investire sul mercato

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 26.11.2021

Esistono “formule” per investire sul mercato, creando over-performance in modo consistente nel corso del tempo? Chi pensasse di aver in mano l’alchimia perfetta per lavorare sul mercato, o di poter gareggiare per la miglior performance come in Formula 1, farebbe bene a leggere con attenzione. Cercare infatti la via più rapida e veloce verso il guadagno, tradando asset in modo compulsivo, può portarci dalle stelle alle stalle in poco tempo. Chi vi racconta che speculare sul mercato sia facile, farebbe bene quindi a posare il fiasco. Mode, tendenze, e più in generale qualsiasi movimento ripetuto che faccia credere di poter sfruttare trend ed opportunità di mercato in modo sistematico e profittevole, sono sempre destinati prima o poi a scomparire, risucchiando con loro credenze e risparmi. Chi ad esempio avesse seguito il trend del mercato azionario, comprando i titoli in forte ascesa, avrebbe ottenuto ottimi risultati, fino al tonfo del 2000 (o peggio ancora del 1929). In alternativa, chi avesse optato per i titoli più sottovalutati dal mercato, avrebbe ottenuto a sua volta ottimi risultati, fino al 2009, anno di partenza del treno Growth, che dura tutt'oggi. Ecco che le opportunità sul mercato, ambiente le cui condizioni mutano continuamente, sono difficili da cogliere, al fine di ottenere un risultato superiore alla media; lo sforzo diventa interessante, più che per l'investitore, per l'intermediario stesso, visto che ad ogni operazione in Borsa, che sia in guadagno o in perdita, la Banca diventa più ricca. Se esistesse poi una formula sul mercato per comprare e vendere titoli, sfruttando un qualche effetto particolare, stagionalità, o studi storici, che ci permettesse di battere il mercato nel tempo in modo sistematico, tutti la applicherebbero, ed ecco che smetterebbe immediatamente di funzionare. La sua efficacia svanirebbe esattamente come le promesse di chi nel 1999 pubblicizzava rendimenti attesi mirabolanti, tramite panieri dei titoli azionari più in voga in quel periodo, che fino a quel momento stavano effettivamente generando performance stellari. Quando investiamo, quindi, possiamo progettare i nostri obiettivi, come un sostegno pensionistico, o per gli studi dei nostri figli, ma non possiamo progettare algoritmi di rendimento, o di sovra-performance. Poi, naturalmente, a Wall Street c'è sempre qualcuno che indovina il trade giusto e fa il colpo della vita. Ma il fatto che qualcuno ci sia riuscito (fra l'altro affiancato facilmente da team di analisti, strumenti di studio e ricerca di primo livello, e impegno 24 ore su 24) non significa che tutti possano farlo. Eppure, ci si prova ugualmente, e i numeri post-pandemia, legati alle attività speculative sul mercato, sono impressionanti. Come commentarli? Secondo una ricerca condotta da Cerulli Associates, per conto di Schwab Asset Management, dall'inizio della pandemia abbiamo assistito ad un deciso aumento dei bias/distorsioni comportamentali tra gli investitori, influenzati dalla sovra-informazione che ormai accompagna le nostre vite. Accettare i prezzi di mercato, come stima delle prospettive future di un azienda sulla base di tutte le informazioni disponibili, non è facile; molto spesso, diventa oggetto di opinione, e tendiamo ad essere d'accordo o in disaccordo con i prezzi, generando tifi da stadio e over-confidence spinti dalle nostre convinzioni e dal nostro orgoglio. Il fatto è che non ci serve avere ragione o torto, ci serve solo investire e restare investiti. Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti

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Chi tutela gli investitori? Parliamo di MIFID

Scritto il 18.11.2021

Chi tutela gli investitori? Le normative, come la Mifid, ad esempio, impongono alle banche e alle reti di consulenza l'invio di proposte idonee al profilo di rischio dei clienti; tuttavia, si dimenticano di dire che il trading autonomo su singoli titoli equivalga ad una mera speculazione, a maggior ragione se l'operatività avviene in leva, e che l'attività, più che un investimento, assomigli al gioco d'azzardo (per quanto affascinante e divertente possa essere tentare di prevedere il mercato e giocare la fortuna). E' bene sottolineare che al tavolo da gioco del mercato fanno fatica anche professionisti e persone altamente competenti; a tal proposito, interessante l'articolo di Bloomberg che riporta come molti Hedge Funds americani, ad esempio, abbiano sbagliato il proprio posizionamento sui Treasury Usa. Se investire è semplice ma non facile, speculare è quindi ancora più difficile. https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-11-08/hedge-funds-went-all-in-on-short-bonds-at-just-the-wrong-time Il fatto di fare soldi durante un mercato rialzista, ha poi contribuito a creare un'idea distorta dell'operatività sul mercato, e, proprio per questo, è bene, nell'ottica di gestione del rischio, ricordarci di destinare una parte limitata del nostro patrimonio al "parco giochi". Certo, se chi di dovere agisse e tutelasse maggiormente gli investitori, anzichè limitarsi alla compilazione di meri questionari, che neanche valgono per l'operatività in autonomia, forse non avremmo nuovi casi modello "Tiscali" e "Seat PG". Naturalmente, è giusto non vietare o limitare alle persone di operare da soli sui mercati, al contempo è però altrettanto importante che lo facciano nella piena consapevolezza. Quindi, chi tutela effettivamente ad oggi gli investitori?   Buona consapevolezza finanziaria a tutti. Chi volesse approfondire l’argomento può contattarmi per un consulto.

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Investimento o Speculazione?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 12.11.2021

Investimento o Speculazione? Qual è la differenza? Cosa muove i risparmiatori verso una o l'altra direzione? Da una parte, lo speculatore, sulla base di proprie convinzioni, tecniche o emotive, compra un prezzo perchè fiducioso di rivenderlo ad un livello maggiore (o, inversamente, vende perchè convinto di poter ricomprare ad un prezzo inferiore), l'investitore compra per mantenere, nel tempo, seguendo una strategia più di attesa (emotiva e comportamentale), tenendo conto delle possibili oscillazioni future di breve-medio periodo, seguendo un diverso obiettivo. E' chiaro quindi che anche nell'investitore coesiste un fattore speculativo, seppur secondario, nel momento in cui per entrambi, l'azione è mirata comunque alla generazione di un profitto. All'interno di una realtà di mercato comunque complicata, e da cui c'è sempre da imparare, e in cui previsioni e valutazioni finiscono spesso per essere tradite (giusto nel corso del drawdown di marzo 2020, molti richiamavano a crolli analoghi a quelli della "Grande Depressione", salvo poi assistere al rialzo ininterrotto ad oggi delle Borse), è bene comunque prendere le misure di ciò che possiamo, o non possiamo, fare. Fra ciò che dovrebbe accadere, su cui speculare per prendere profitto e guadagnare, e ciò che accadrà, c'è di mezzo il mare. Lo stesso Michael Burry, noto per il Big Short del 2008, ha dovuto chiudere di recente lo short su Tesla ("just in time", fra l'altro, visto il successivo ulteriore rialzo del titolo), perchè, per quanto possa aver ragione, Mr. Market è al momento di un'altra opinione, e la sua è quella che conta più di tutte. E se speculare è difficile per lui, non oso immaginare per tutti gli altri, dotati di meno strumenti ed esperienza sul mercato. Chi fosse quindi interessato ad approfondire le dinamiche d’investimento, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti.

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Investire per comprare tempo

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  • Formazione/Educazione Finanziaria
Scritto il 05.11.2021

Investire è un’attività che ci permette di comprare, oltre che strumenti finanziari, anche del tempo. Dal momento che le Borse "traballano e oscillano", strada facendo, seguendo un moto continuo che può portare anche da un opposto all'altro, spinto da esuberanza ed irrazionalità, nel giro di poco tempo, passare le giornate osservando il pendolo, cercando di capire se i prezzi in quel momento siano troppo alti o troppo bassi, resta un metodo inefficiente, oltre che inefficace, per gestire, più che il portafoglio, la nostra vita come investitori. L'efficienza di un piano finanziario passa infatti anche dall'efficienza del tempo che ci mette a disposizione, proprio perchè investire significa, per l'appunto, comprare tempo, piuttosto che venderlo. Una volta quindi, che abbiamo ottimizzato i costi del portafoglio, che abbiamo definito un protocollo emotivo/disciplinare da seguire (per evitare acquisti impazienti sui rialzi, e vendite sui ribassi), insieme ad un piano in linea con le nostre esigenze ed obiettivi personali, il dado è tratto. La nostra risorsa più limitata, in vita, non sono difatti i soldi, ma il tempo. Un piano ben costruito punta quindi a valorizzare non solo la quota del risparmio investito, ma anche il nostro stesso tempo, dandogli il giusto valore. Del resto, il tempo stesso è denaro. Un portafoglio che richieda quindi un nostro intervento quotidiano, o di guardare le Borse giornalmente, difficilmente sarà efficiente (oltre che efficace) per la nostra vita di investitori. Essere investitori passivi significa quindi diventare persone più attive. Chi volesse approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti.

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Mercati & Pasti Gratis

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  • Formazione/Educazione Finanziaria
Scritto il 29.10.2021

Esistono “Pasti Gratis” sul mercato? La prima regola dell’investimento è che il profitto arriva con un prezzo, inteso in termini di volatilità, emozioni, come paura e rimpianto, e, soprattutto, incertezza. Pasti gratis, quindi, non esistono. Superare questi aspetti, così da arrivare al traguardo, non richiede un quoziente intellettivo straordinario, quanto invece una buona capacità decisionale, ed una disciplina emotiva e comportamentale che ci impedisca di mandare a monte i risultati del nostro piano d'investimento. La "Psicologia dei soldi", infatti, come ci ricorda Morgan Housel, assume un ruolo fondamentale, influenzando continuamente le nostre decisioni. La lotta fra razionalità e irrazionalità, fra follia e saggezza, è perenne, spinta dalla volatilità dei prezzi di mercato, e di un Mr. Market a sua volta schizofrenico. Il ruolo della consulenza finanziaria trova quindi spazio proprio nell'aiutare i risparmiatori ed investitori lungo questo percorso, per rendere accessibile a tutti una valorizzazione efficiente dei propri risparmi (e soprattutto sostenibile, che non ci lanci dal trampolino verso un ipotetico scenario di rendimento, col rischio di cadere a velocità supersonica da altezze spropositate). Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti.  

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Più rischio o meno rendimento?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 20.10.2021

Oggi, come investitori, possiamo scegliere, se meglio aumentare il rischio in portafoglio o ridurre i rendimenti attesi. Sul mercato, di fatto, c'è poco da inventarsi, il tempo passa ma la logica resta sempre la stessa: per avere più rendimento occorre prendersi più rischi. Se per ottenere un rendimento atteso del 7,5%, nel 1995 bastava un portafoglio 100% obbligazionario, già nel 2015, occorreva inserire una discreta quota azionaria (causa evaporazione contestuale dei rendimenti sui bond in circolazione), aumentando di conseguenza la volatilità del portafoglio. L'evoluzione dell'allocazione fra azionario e obbligazionario, da parte degli investitori, nel corso del tempo, ci mostra infatti come l’esposizione azionaria sia aumentata nell’ultimo periodo, seppur lontana ancora dai massimi raggiunti nel 2000, in concomitanza dello scoppio poi della bolla "dot.com”. Più rischio, quindi, a pari rendimento, con la conseguenza di dover poi essere in grado di mantenere il giusto ordine di idee durante le possibili tempeste finanziarie a cui il mercato ci espone, solitamente in grado di mettere alla prova anche le menti più solide. Ecco che col passare del tempo, le abilità richieste per gli investitori, più che di tipo tecnico e di analisi, sono diventate di tipo comportamentale, quasi da monaco esterno ai fatti del mondo. La focalizzazione verso l'obiettivo, il pensiero orientato al non pensiero sui problemi apparentemente rilevanti ma di fatto irrilevanti, ecco che tutto questo diventa fondamentale per il successo del nostro piano d'investimento.   Chi volesse approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti.

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The Investment Way - La via dell' Investimento.

Scritto il 15.10.2021

“The Investment Way – La via dell’investimento”. Il più grosso errore che possiamo commettere, nel nostro percorso d'investimento, è avere fretta. Le buone cose richiedono tempo e pazienza per maturare. Viene in mente un film-documentario visto di recente, "The United Way", sulla storia del Manchester United. Interessante come l'inizio dell 'era Ferguson, nota per il suo ciclo di vittorie, sia coinciso con una sconfitta (2-0 contro l'Oxford United) ed un pareggio senza reti. Ci vollero 6 anni per conquistare il titolo in Inghilterra. Da lì in poi, è storia. https://www.youtube.com/watch?v=MrOYdtSU9Fs Certo, ci vuole pazienza e tolleranza per perseguire una politica ed una disciplina d'investimento ferrea e metodica; seguire regole precise, tradotte tanto dal lato del risparmio, a preservare una parte del reddito disponibile, quanto da quello della negoziazione (o non-negoziazione) degli strumenti finanziari in portafoglio (gestione attiva/passiva) non è facile. Ecco il segreto per una gestione finanziaria super: ° Aumentiamo la nostra capacità di risparmio ° Investiamo il risparmio accumulato ° Ignoriamo i mercati ° Pazienza, e mantenere la rotta E, come direbbe Eric Cantonà, storico attaccante del Man U, "Au Revoir"! Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto. Buon investimento a tutti.

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