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LE VALIDE ALTERNATIVE AL CONTO CORRENTE DOPO L'INTRODUZIONE DEL BAIL-IN

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 03.06.2016

Dopo l'introduzione del bail-in cambia tutto anche per conti correnti e conti deposito superiori a 100 mila euro. I fondi comuni d'investimento nell'ambito del risparmio gestito, sono esclusi dal bail-in e rappresentano una sicura alternativa al conto corrente per "parcheggiare" le proprie risorse finanziarie superiori a 100 mila euro che diversamente, in caso di difficoltà della banca, verrebbero intaccate. Esistono fondi liquidità con zero commissioni di gestione e spese correnti irrisorie, per averli a disposizione è fondamentale rivolgersi a Consulenti Finanziari non di parte che hanno libertà di scelta dall'intero panorama mondiale selezionando quindi i migliori a costi praticamente zero. L'articolo allegato fa comprendere molto bene quanto sia importante oggi pianificare per tempo anche il proprio conto corrente valutando alternative per importi superiori a 100 mila euro per evitare poi il peggio, purtroppo se ne parla ancora molto poco. Rimango a disposizione per chiarimenti e dettagli ai miei riferimenti: M. Giovanna Sammatrice Consulente Finanziario Super Partes email : giovanna.sammatrice@solfin.it mob.: +39 338 5447403

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QUANTO E' IMPORTANTE LA "SPECIALIZZAZIONE" IN MATERIA FINANZIARIA

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 06.05.2016

"E' più facile guadagnare che investire" riporta un detto inglese. Il guadagno è il risultato di un'attività conosciuta mentre investire vuol dire affrontare realtà non conosciute. Sta proprio qui la difficoltà di investire le proprie risorse finanziarie ed ecco l'importanza di utilizzare le conoscenze di un esperto. Diversamente è come sostituirsi all'attività di un medico, di un architetto o di un avvocato, possiamo solo immaginare i risultati. Inoltre esiste una sostanziale differenza tra un farmacista e un medico, il primo può solo vendere farmaci da banco, il medico avendo delle competenze specifiche può effettuare una diagnosi per poi prescrivere i farmaci più idonei per una determinata patologia. Un consulente specializzato esattamente come un medico, che opera in un contesto "sopra le parti" schivo da conflitti d'interesse, che opera in un contesto di Architettura Aperta e Indipendente, è l'unico professionista che potrà rivelarvi e dimostrarvi con tanto di documentazione quello che nessuno vi ha mai detto e illustrato per interesse o per mancanza di competenze, è davvero un'altra realtà assolutamente da conoscere. Ormai sono sempre più evidenti i danni che hanno fatto da sempre e continuano a fare i "farmacisti" della finanza, quanto un investitore può uscire devastato dal conflitto d'interesse, purtroppo quasi la totalità dell'intero sistema è composto ancora oggi da farmacisti. Quanto può valere ed essere di aiuto l'intervento di un "medico" della finanza in simili contesti. L'esperienza di tanti anni nel quotidiano sviluppando Analisi e Check Up Comparativi su portafogli in essere di clienti presso banche, sim, promotori e consulenti finanziari, private banker, etc., confermano l'utilità, la necessità e allo stesso tempo il privilegio di servirsi di un intervento specialistico al di sopra delle parti. Cosa si può pretendere da chi deve fare solo una vendita di quello che ha nel suo cassetto? Non ci si può poi lamentare della pessima riuscita dei propri investimenti o peggio ancora degli sfaceli. La parcella del professionista si paga da sola, i veri costi sono i mancati ricavi in termini di perdite, costi onerosi, mancati guadagni, tassazioni evitabili. Del resto tutto questo è sempre dimostrabile tramite Analisi Comparative tra gli strumenti in cui i propri soldi sono al presente ancora investiti e gli omologhi strumenti migliori sul mercato se si fossero potuti scegliere a suo tempo. I dati pregressi fino ad oggi sono inequivocabili, ovvero quanto è costato davvero non aver potuto scegliere sempre il meglio sul panorama mondiale, aggiornato in qualunque fase di mercato e protetto da tutto. A ognuno le proprie competenze, l'articolo allegato vale più di mille parole. Rimango a disposizione per chi volesse approfondire ai miei riferimenti di seguito riportati, spesso la sera mi trovate anche in chat. M. Giovanna Sammatrice Consulente Super Partes giovanna.sammatrice@solfin.it mob.: 338 5447403

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I FONDI DI ODDO MERITEN A.M. A DISPOSIZIONE DEI CONSULENTI SUPER PARTES SOL&FIN

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Scritto il 02.03.2016

Gentili lettori, faccio seguito al mio ultimo post nel quale ho fornito alcune importanti indicazioni su come evitare il conflitto d'interesse nella scelta dell'intermediario. E' il primo passaggio fondamentale che condiziona o limita addirittura le scelte successive dell'investitore. Non si può pretendere di costruire un edificio di otto piani trascurando o addirittura tralasciando le fondamenta, ben si comprenderà ci siano scarse o nulle possibilità di solidità e stabilità. Nel mio post precedente ho menzionato solo alcune delle Società, Banche, Istituzioni Finanziarie, Compagnie a livello internazionale e del significato di avere a disposizione l'intero panorama mondiale, senza nessun prodotto della casa. Stiamo parlando ancora una volta di ARCHITETTURA APERTA, garanzia di immunità da ogni conflitto d'interesse, infatti i Consulenti Super Partes sono sempre e solo dalle parte del cliente. Questo sistema consente poi di utilizzare a sua volta Piattaforme ad Architettura Aperta nella costruzione e pianificazione dei portafogli ovvero tramite le formule "Financial Container" di cui spesso parlo. Inoltre gli strumenti consulenziali uniti alla concretezza della finanza comportamentale e dell'economia sperimentale fanno sì che il Consulente Super Partes abbia sempre in mano tutto il necessario per proteggere i portafogli dalla volatilità degli strumenti e del mercato, utilizzando addirittura queste fasi critiche come opportunità per i portafogli. A conferma di quanto esposto, nel documento allegato è riportato in rassegna stampa l'ultimo accordo di Sol&Fin con la Società di Gestione franco-tedesca Oddo Meriten A.M. che privilegia nel nostro paese un segmento di Consulenti Finanziari in cerca di asset manager indipendenti con attenzione alle soluzioni ad "Architettura Aperta", soluzioni distintive e di eccellenza che possono soddisfare le esigenze più semplici ma anche quelle più sofisticate, un altro mondo nella pianificazione degli investimenti rispetto a quello tradizionalmente conosciuto. Informazioni aggiuntive e più dettagliate sono sempre reperibili nel mio stand alle sezioni "Le nostre newsletter" e "I consigli dei nostri gestori". Inoltre per chi volesse approfondire, rimango a disposizione ai miei riferimenti, oltre che in chat quando disponibile, preferibilmente la sera : email : giovanna.sammatrice@solfin.it Mob. : 338 5447403

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COME EVITARE IL CONFLITTO D'INTERESSE NELLA SCELTA DELL’INTERMEDIARIO

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Scritto il 09.02.2016

Nell'ultimo periodo sto riscontrando negli investitori che incontro tanto bisogno di sicurezza e protezione, prenderò quindi spunto da questa situazione per le indicazioni che fornirò oggi. Del resto il primo passo che porta alla scelta dell’intermediario (Banche, Sim, Poste, Promotori e Consulenti finanziari, Compagnie Assicurative, Private Banker, etc.) a cui affidare i propri risparmi e patrimoni, è in assoluto il più importante, quanto le fondamenta di un edificio. Se la scelta cade su un intermediario in conflitto d’interessi, non ci potrà mai essere per l’investitore e per il suo patrimonio, sicurezza, protezione, crescita. La pianificazione di un portafoglio con le migliori soluzioni sarà poi il secondo passaggio. Una volta presa coscienza quindi di cosa si ha in mano con i propri investimenti tramite Analisi Comparative, ci si deve rendere conto poi del danno che comunque causa il conflitto d'interesse da parte dell’intermediario. Ma quali sono gli intermediari in conflitto d'interessi? Non è necessario fare nomi, lo sono praticamente tutti, banche e sim ne abbiamo in abbondanza come anche promotori e consulenti che operano per conto delle stesse. Ma vediamo di capire da cosa lo si può comprendere. Avete mai fatto caso alla sottoscrizione di un investimento con il vostro intermediario, a chi viene intestato l'assegno o il bonifico? Assolutamente all'intermediario perché comunque si tratta di prodotti propri o di prodotti già "confezionati" con all'interno fondi di terze Società con cui l'intermediario ha stipulato convenzioni e accordi d'interesse, è lo stesso intermediario che fornisce poi al cliente le conferme d’investimento. La sottoscrizione di un investimento fatta in questi termini già annuncia all'investitore di essere da quel momento creditore dei propri soldi e non proprietario, qualunque variazione o circostanza subentrasse nella struttura del proprio intermediario. Le vicende degli ultimi mesi con le tutte le precedenti al seguito, lo confermano. Quando si è invece di fronte alla "pura indipendenza" dell'Intermediario e del Consulente che opera per lo stesso, fuori dal conflitto d’interesse e “sopra le parti”, le sottoscrizioni avvengono in altro modo. L'assegno o il bonifico sono intestati direttamente alla/e Società di Gestione con cui viene fatto l'investimento, il contratto d’investimento è stipulato direttamente con la/le Società Prodotto scelte. Il cliente riceve le conferme d'investimento e le rendicontazioni a casa propria dalle Società Prodotto. Questo meccanismo fa sì che il cliente sia sempre proprietario dei suoi soldi poichè la Banca Depositaria o Corrispondente delle Società Prodotto, custodisce le quote di proprietà del cliente, quindi SICUREZZA assoluta. Inoltre le operazioni sono registrate presso il Consulente, la Sim che colloca e le Società Prodotto. Un contratto d’Investimento in questi termini è a tutti gli effetti un ATTO DI PROPRIETA’ come per altri beni, il cliente è indipendente e ha il controllo diretto personale su tutto, mai in nessun modo può ricevere il minimo danno, quindi nessuna minima preoccupazione. Questo dimostra la separatezza dell’Intermediario, Banca o Sim, dalle Società Prodotto ovvero dimostra concretamente l’Indipendenza. Pertanto è ben diverso avere a disposizione l’intero panorama mondiale con tutte le Società di Gestione più prestigiose…. Fidelity, Carmignac, BNP Paribas -Parvest, Pictet, La Francaise, J.P. Morgan, Invesco, Schroders, Vontobel, DNCA, Columbia Trheadneedle, Tendercapital, Nordea, Raiffeisen, Henderson, Nextam, Amundi, F. Templeton, Eaton Vance, etc, etc, etc…… Solo in questo caso l’Intermediario è indipendente ed è la rappresentazione del “siamo tutto”, di cui sopra. Ma la Sim non rientrava tra gli istituti nel conflitto d'interessi? Esclusivamente con queste premesse assolutamente no, altra indicazione prioritaria è che l’intermediario NON deve avere nemmeno un suo prodotto proprio da vendere, altrimenti si ricade nuovamente nel conflitto d’interesse. Ci stiamo riferendo a una Sim di Consulenza, collocamento nonchè registrazione delle operazioni. E’ comprensibile quindi come la totalità degli intermediari con relativi consulenti opera in conflitto d’interessi con le conseguenze che tutti conoscono. Provate a chiedere al vostro intermediario di fiducia di collocarvi un fondo/sicav da voi scelto di una delle Società di Gestione menzionate sopra, meglio se con un’ottima valutazione Morningstar. Vi accorgerete non sarà possibile, verrete dirottati su altro e nella migliore delle ipotesi, se il vostro intermediario avesse accordi proprio con quella Società per alcuni fondi di pessima qualità, cercherà di convincervi per quelli o per qualche prodotto “confezionato” che ne contiene alcuni facenti parte dell’accordo. M. Giovanna Sammatrice Consulente Finanziario Super Partes / Sol&Fin Sim Chi volesse approfondire: email: giovanna.sammatrice@solfin.it Mob.: 338 5447403

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LA CONSAPEVOLEZZA DI COME INVESTIRE, COSA POSSONO RIVELARE I TUOI INVESTIMENTI

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Scritto il 28.01.2016

E' un momento particolarmente delicato, tutto sta cambiando e niente sarà più come prima. Gli Istituti bancari stanno continuando a tradire il risparmio, Poste Italiane negli ultimi anni è continuamente bacchettata per le numerose pratiche scorrette a danno dei propri clienti, le COOPerative "rosse" che tutti conosciamo hanno fatto sparire 103 MLN e truffati 17 mila risparmiatori che non hanno nemmeno un Fondo Internazionale di Garanzia a loro tutela, uno dei casi di mala finanza. A tutto questo si aggiunge il mattone in crisi, purtroppo l'investimento in immobili non è più il bene rifugio per eccellenza, è difficile vendere e pesano le tasse. E' davvero un cambiamento epocale da intendersi come la disintegrazione di tutto ciò che in ambito finanziario va eliminato perché ha portato solo a tradire la fiducia degli investitori che ancora oggi si vedono bruciare le risorse finanziarie investite, con assoluta disinvoltura da parte degli intermediari nei quali avevano riposto appunto la loro fiducia. E tutto questo in nome di cosa? Per difendere a spada tratta esclusivamente i propri interessi, mai quelli dei loro clienti, tutto in nome di quel maledetto e irrefrenabile conflitto d'interesse. Purtroppo le Reti dei Promotori/Consulenti Finanziari sono di emanazione bancaria e sono reticenti per non creare dubbi sulle loro mandanti e rendere consapevoli gli Investitori della vulnerabilità delle Banche allo stesso modo di qualsiasi altra azienda produttrice di beni e servizi. Da un'altra angolatura questo disastro andrebbe visto invece come una grande opportunità epocale, per scoprire e comprendere altre realtà, un altro mondo per investire al di fuori e al di sopra di qualunque conflitto d'interesse ovvero come avere la maggior e miglior tutela, protezione dei propri investimenti, come disporre della vera indipendenza che permette di poter selezionare scientificamente sempre il meglio sul panorama mondiale con la massima diversificazione nonché di poter operare sulla certezza delle conoscenze e non sull'incertezza delle previsioni di mercato, una realtà dove gli investimenti non sono più in caduta libera e in balia degli eventi di mercato, dove la volatilità non esiste, proprio perché non si specula ma si pianifica un investimento per ottenere il miglior risultato, dove una fase di inversione di mercato con l'intervento di alcune opzioni diventa un'opportunità di remunerazione per il portafoglio e dove lo stesso beneficia di un'Architettura Aperta e Indipendente, dove predomina la miglior ottimizzazione in termini di protezione, costi, tassazioni e risultato. Come spesso ribadisco la Finanza Comportamentale serve proprio a questo, creare la consapevolezza del cliente su ciò che investe. Non è più tempo di "farmacisti" che si limitano ad aprire il cassetto del proprio negozio per vendere il farmaco che sta per scadere piuttosto che quello più costoso agendo esclusivamente per il proprio interesse. Nel presente e futuro molto prossimo c'è una forte richiesta di "medici" della finanza, di una figura che affianca il cliente e tutela in ogni dove i suoi interessi, lo protegge come anche le sue risorse finanziarie, facendogli vivere un'esperienza davvero unica che mai ha conosciuto nel sistema tradizionale degli intermediari. Mai come nelle ultime settimane mi sono vista chiamare da diversi investitori per verificare i loro investimenti in essere presso i loro intermediari di fiducia. Sta cambiando la coscienza e la consapevolezza, gli investitori alla luce di tutto quello che sta succedendo hanno voglia di capire, di comprendere, di salvare il salvabile. Le domande che mi sono state rivolte dagli investitori con cui mi sono incontrata, hanno un unico filone in comune, a maggior ragione se sono in gioco grandi patrimoni gestiti da private banker o simili: "Come è possibile che una gestione patrimoniale sofisticata e personalizzata sia in caduta libera così affondata dagli eventi di mercato?" "Certo è però che se il mercato va così male, anche strumenti diversi ma dello stesso tipo si sono comportati alla stessa maniera, vero?" "Perché mi ritrovo delle somme così importanti dentro un'obbligazione bancaria? Mi è parso di capire che si tratta di prestiti, non di investimenti e posso anche non ritrovare più nulla di quanto investito." "Dopo tanti anni in attesa non ha mai visto un risultato positivo, la mia Unit Linked si sta consumando per costi e per un mercato negativo, è normale?" In realtà in nessuno di questi portafogli c'era niente di sofisticato, di personalizzato, di qualità, sono portafogli con sottostanti mediocri o "spazzatura"e con costi molto elevati, zero protezione e abbandonati al mercato. I CHECK UP COMPARATIVI sono strumenti verità, inequivocabili che hanno detto tutto a quegli investitori, al di là di mille parole. La tranquillità finanziaria è un'altra cosa. Chi volesse approfondire, di seguito i miei riferimenti: giovanna.sammatrice@solfin.it Mob.: 338 5447403

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COME VERIFICARE I PROPRI INVESTIMENTI E PROCEDERE CON LE SOSTITUZIONI SCIENTIFICHE

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Scritto il 15.01.2016

Buon Anno a tutti i lettori della Community! Vorrei che questi Auguri fossero di buon auspicio al cambiamento, conoscere e prendere coscienza di qualcosa che non non va bene, che non funziona e che è contrario ai propri interessi vuol dire anche aprirsi a contesti differenti da quelli abituali e tradizionali, vuol dire intravedere le soluzioni migliorative a ciò che fino a quel momento ha dimostrato di non funzionare. Continuare a fare le stesse cose perpetuando gli stessi errori preclude questa possibilità nonchè di sperimentare un mondo totalmente diverso dal sistema tradizionale che purtroppo continuerà a tradire il risparmio finchè esisterà il mestiere dei “controllori di se stessi”. E’ bene ricordare che le obbligazioni bancarie subordinate e non, sono state collocate per la maggior parte da intermediari lontani dalle banche emittenti, quali sim, promotori e quant’altro, a clienti ancora oggi ignari di avere in portafoglio carta straccia. Ecco al link di seguito il sistema che sostiene il “risparmio tradito”: http://bit.ly/1SkXlgW Settimana scorsa ho incontrato un cliente per la prima volta, si è rivolto a me per capire in che modo potevo intervenire per migliorare il suo portafoglio azionario in essere presso il proprio intermediario di fiducia. Da qualche anno aveva la sensazione che il suo promotore non gli dicesse tutto, soprattutto quando gli chiedeva perchè i suoi fondi negli anni non riuscivano mai a recuperare le perdite subite, anzi si sommavano. L’unica risposta che gli ha fornito il suo promotore era rivolta al mercato che da diversi anni non stava andando bene, c’era una continua volatilità e quindi i suoi fondi non hanno semplicemente trovato spazio per riprendersi, gli ha aggiunto che del resto bastava ascoltare giornali e televisione per comprenderlo. Il promotore aveva anche effettuato negli anni un buon numero di switch e conversioni da un fondo all’altro con aggravio anche di ulteriori costi per cercare di migliorare il risultato, sembrava però andasse sempre peggio. A questo punto il cliente mi chiede se condividevo la giustificazione che gli ha fornito il suo promotore, gli ho risposto che più di mille mie parole sarebbe stato molto più “illuminante” verificare qualcuno dei suoi fondi con analisi finanziarie e Check Up Comparativi e così mi ha conferito delega per l’analisi di alcuni suoi fondi. Ho preparato quindi i Check Up e ci siamo incontrati nuovamente. Questo tipo di analisi metteva a confronto i fondi da lui scelti per essere analizzati con tutti gli omologhi delle stesse categorie (nello specifico, globali, emergenti, Europa, USA) presenti sul panorama mondiale in termini di rendimento negli anni, volatilità, rapporto rischio/rendimento, di costi e quant’altro. Gli si è aperto un nuovo mondo, finalmente aveva dei riferimenti, vedeva chiaramente come si erano comportati negli anni tutti i fondi della stessa categoria di ognuno dei suoi e durante lo stesso mercato negativo e volatile, come avesse davanti una radiografia panoramica con i risultati a confronto in tempo reale. Se il mercato è andato male o c’è stata volatilità, lo è stato anche per tutti i fondi della stessa categoria del cliente. Come mai allora c’era un gap, una forbice così ampia che li distaccava da altri? Semplicemente il suo promotore non ha potuto selezionare i fondi migliori sul panorama mondiale, gli aveva venduto fondi della casa e fondi di qualche Società di Gestione con cui ha preso accordi la Sim a cui apparteneva, ma di qualità pessima. Aveva compreso molto bene quanto gli era costato convivere con un portafoglio sempre in perdita a fronte di costi elevati di gestione e quant’altro, addirittura gli venivano applicate sui fondi le commissioni di performance anche sul minimo recupero dentro la perdita. Il cliente mi evidenziava che se non avesse avuto modo di visionare delle analisi di questo tipo in termini soprattutto di costi e risultati, mai avrebbe pensato che costasse molto meno avere in portafoglio i migliori fondi rispetto ad avere quelli mediocri o pessimi. Anche i fondi migliori hanno delle inflessioni in alcune fasi di mercato ma sono parecchio contenute, inoltre hanno una reattività straordinaria e lo si vede molto bene dai Check Up, inoltre è possibile proteggerli o monitorarli con alert. Mi ha chiesto quindi in che modo potrebbe accedere ai fondi migliori, gli ho spiegato è possibile tramite “Sostituzioni Scientifiche” che consentono di passare da uno o più fondi meno validi a fondi di valenza storicamente dimostrata, mantenendo le stesse categorie di origine. Se invece desidera ampliare la diversificazione potrà estendersi anche ad altre categorie di fondi. Le Sostituzioni Scientifiche sono attuabili attraverso il Cambio Ente Collocatore. Chi volesse approfondire l’argomento potrà farlo tramite i miei riferimenti: email : giovanna.sammatrice@solfin.it Mob. : 338 5447403 M. Giovanna Sammatrice Consulente Super Partes

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LA BANCA NELLA STORIA, NATA PER DIFENDERE I RISPARMI, COME MAI OGGI E’ IL RISPARMIATORE A DOVERSI DIFENDERE DALLA BANCA?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 17.12.2015

Se torniamo indietro di qualche secolo ripercorrendo a ritroso la storia fin alla nascita dell’istituzione Banca, il significato originale era nettamente differente. L’abitudine di conservare i propri risparmi in luogo sicuro, protetto e difeso nonchè ricorrere ad altri per chiedere prestiti in condizioni di necessità, infatti, ha origini molto antiche. Già Sumeri e Babilonesi, alcuni millenni prima della nascita di Cristo, facevano custodire i loro averi dai sacerdoti del tempio. La banca era nata per prestare e ricevere denaro in deposito, cosa è successo quindi nel corso dei secoli? E’ stata semplicemente stravolta la funzione originale dell’Istituzione Banca, di colpo si è improvvisata nella funzione di investimento dei risparmi depositati ed ecco dove si è perso il significato di conservare i risparmi al sicuro e difesi da tutto. Non è difficile comprendere a questo punto come nell’attuale era i risparmiatori si trovino a reclamare intere somme affidate agli Istituti e bruciate in un attimo. Ma non erano le banche preposte a proteggere e difendere i risparmi e i patrimoni affidati? Come è possibile che adesso sia il risparmiatore a doversi difendere dalle Banche e soprattutto a sentirsi permanentemente seduto su una polveriera? Malgrado la funzione di investire non fosse di pertinenza della Banca, dove comunque sono state pilotate da sempre le più grandi fette di risparmi e patrimoni su consiglio dello stesso Istituto? Nelle forme di autofinanziamento ovvero bond, azioni, obbligazioni bancarie subordinate e non, e siccome purtroppo alla maggior parte di risparmiatori e investitori è rimasta impressa l’etichetta della Banca (Poste comprese) come garanzia, sicurezza, protezione..…ecco che nel tempo si sono imbattuti negativamente più o meno tutti affinchè si comprendesse che il quadro non è mai stato esattamente questo. Con l’introduzione del bail-in dal primo gennaio, ovvero del salvataggio pubblico pagato da tutti, le banche dovranno salvarsi da sole a spese degli azionisti, obbligazionisti, anche correntisti e titolari di conti deposito per importi superiori a 100mila euro, quindi si aggraverà purtroppo quanto già visto in questi ultimi mesi. Che cosa prevede quindi la nuova scala del rischio per chi investe in banca? In realtà non è molto diversa da quella vecchia, l’unica differenza stabilita è che se l’istituto entra in dissesto finanziario, la possibilità di perdere i propri soldi e di subire quindi abbattimenti del valore investito fino al 100%, è ora concreta. E attenzione a non cadere nella trappola di credere che questo problema riguardi solo i clienti degli istituti eventualmente in crisi, non è così. La maggior parte di questi strumenti finanziari sono distribuiti da altre reti sul territorio nazionale, ben lontane dall’istituto coinvolto nel dissesto finanziario e ad oggi, una moltitudine di investitori sono assolutamente ignari di avere in portafoglio strumenti finanziari che sono già carta straccia e nessuno si è preso nemmeno la briga di informarli. Il risparmio “amministrato” è da considerarsi un gioco molto pericoloso a differenza del risparmio “gestito” il cui elemento principe è rappresentato dai fondi comuni d’investimento. Uno dei punti di forza dei fondi comuni è proprio la diversificazione, ogni fondo è a sua volta costituito da centinaia di titoli e questo vuol dire che anche con un solo fondo/sicav non si sta puntando o facendo la scommessa con un solo “cavallo”, anche se ne cadesse uno ce ne sono centinaia di altri che correranno per lo stesso fondo. E’ un luogo protetto, regolamentato e liquido. Se un solo fondo è già di suo diversificato, si provi a immaginare un “contenitore” costituito da parecchi fondi/sicav, davvero l’eccellenza. A questo proposito, uno schema ad Architettura Indipendente Aperta consente di selezionare i migliori fondi/sicav sul panorama mondiale delle più prestigiose Società di Gestione Internazionali. In questo modo è possibile creare un portafoglio massimamente diversificato anche in settori, categorie, aree geografiche, stili di gestione, orientamenti gestionali, etc., a cui si possono abbinare diverse opzioni, sia a protezione del capitale investito sia per cogliere le opportunità a favore del portafoglio nelle fasi più critiche di mercato nonchè di spiccata volatilità. E se queste soluzioni fossero anche insequestrabili e impignorabili oltre che protette da costi e tassazioni? Sono le formule Financial Container di cui parlo spesso nei miei post, tutte le caratteristiche nelle mie newsletter. E’ fondamentale optare per un investimento seriamente pianificato negli anni a secondo delle esigenze, preferenze e profilo del cliente. Gli strumenti migliori hanno sempre remunerato i portafogli nell’arco della loro ottica temporale, la storia ci insegna che i mercati hanno sempre superato le crisi, i grafici riportano un trend sempre in ascesa nel tempo. …………per poi non ritrovarsi a doversi difendere dalle banche…….

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I SOCI DI VENETO BANCA PERDONO L’81% DEI LORO RISPARMI

Scritto il 09.12.2015

Di certo non è mai saggio comprare azioni e obbligazioni, soprattutto di banche non quotate. Non c’è niente di nuovo, si allunga solo la fila dei disastri e ancor di più lo sarà dal primo gennaio con l’entrata in vigore del bail-in. Dopo Banca delle Marche, Popolare Etruria, CariChieti e CariFerrara di cui ho parlato nel mio precedente post, arriva anche Veneto Banca, già in pericolo la Popolare di Vicenza. Tutti i dettagli dell'articolo nel link: http://bit.ly/1QVLfdu Azioni e obbligazioni, vediamo insieme la classifica dei titoli che rischiano maggiormente in caso di salvataggio delle banche. Ritengo a questo punto fondamentale che ogni investitore e risparmiatore debba comunque porsi una sola domanda : CONOSCO IL MIO BOND? Le banche emettono bond per finanziarsi e rinforzare il patrimonio. Le obbligazioni hanno differenti livelli di rischio e rendimento, si va dal bond senior meno rischioso fino ai bond subordinati che poi sono coinvolti nel contributo alle perdite, subito dopo le azioni. Quindi sono i primi a essere intaccati, per questo motivo rendono parecchio. Soprattutto dal crack di Lehman Brothers del 2008 chi compra un bond ovvero chi "presta soldi a una banca", rischia di non riaverli indietro se l'Istituto entra in dissesto finanziario. La mia esperienza nel quotidiano mi dice che è praticamente impossibile non trovare nei portafogli dei clienti di banche e sim per i quali sono chiamata a fare un'analisi, delle obbligazioni e la cosa più raccapricciante è vedere che la quasi totalità di risparmi e patrimoni, è proprio investita in questi strumenti. Per quale motivo? Le obbligazioni della banca, comprate allo sportello spesso su proposta del direttore della filiale che si conosceva da anni, rappresentano una delle forme di risparmio più apprezzate dagli italiani. Non importa se fossero emesse dalla stessa banca o da altri istituti, sono stati venduti come "privi di rischio", investimenti (prestiti) liquidabili se ce ne fosse stato bisogno, con cedole puntuali e rendimenti appetibili. Inoltre nessun investitore è mai a conoscenza della differenza tra obbligazioni subordinate e non o quale rischio corresse in caso di dissesto finanziario del proprio Istituto di fiducia. Del resto se fosse stata fornita una qualche avvertenza da parte della propria banca, quale cliente avrebbe mai sottoscritto questi strumenti e quindi, come si sarebbero potuti finanziare i vari istituti? Avevo evidenziato nel mio precedente post che più è alto il rendimento, maggiore è il rischio di insolvenza dell'istituto. Dal prossimo gennaio con l'entrata in vigore del bail-in, il salvataggio delle banche da parte dello Stato potrà esserci solo dopo che saranno stati coinvolti nelle perdite soci, titolari di obbligazioni e i depositanti oltre 100mila euro. Pe essere precisi, allo sportello non vengono collocati solo bond propri della banca ma anche quelli di altri istituti. Nel caso dei bond di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti, la maggior parte sono stati collocati presso altre reti parecchio distanti con il risultato che migliaia di investitori residenti a grande distanza dall'emittente, se li sono ritrovati in portafoglio come carta straccia. Mi rivolgo a tutti gli investitori, non è più tempo di dire "la mia banca o il mio istituto non hanno questi problemi e se così fosse mi avvertirebbero perché sono cliente da una vita" piuttosto che "non mi possono aver dato strumenti del genere". Solo in poche settimane, tralasciando di nominare tutte le banche coinvolte in precedenza, sono stati bruciati e continuano a bruciarsi larghe fette di ricchezza, nessuno viene risparmiato, nemmeno gli azionisti delle banche. Qualcuno ha detto che "è meglio prevenire che curare" anche perché quando si perde tutto e magari non si è più tanto giovani, è davvero pesante soprattutto di questi tempi, dover ricominciare tutto daccapo quando forse si contava su risorse importanti per sé e per i propri figli. E' anche assurdo precipitare poi nella disperazione lamentando quello che è successo se si è stati avvertiti per tempo e se da anni se ne parla. La Consulenza Super Partes è a disposizione di tutti gli investitori proprio per comprendere come stanno trattando gli Istituti in questo momento i vostri soldi, per tutelare i vostri interessi, non quelli degli istituti, i risultati dei Check Up e delle Analisi sono incontestabili. Per tempo si può correre anche ai ripari e salvare il salvabile. Perché quindi non fare una semplice verifica tramite un Consulente Super Partes? Quando l'investitore inizia a insospettirsi perché le voci corrono, è già troppo tardi anche perché l'informazione porta avanti solo la notizia trionfale del salvataggio degli istituti, quasi nessuno ha interesse a parlare del disastro dietro le quinte. Nel precedente post avevo avvertito e anticipato Gruppo Veneto banche, Popolare di Vicenza e Monte Paschi di Siena. Sembra ieri, sembrava impossibile ma è successo anche per Veneto Banca.

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QUANTO E’ COSTATO AGLI INVESTITORI IL SALVATAGGIO DI 4 BANCHE

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Scritto il 25.11.2015

Qualche giorno fa fa il consiglio dei ministri ha approvato il decreto per salvare Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti. Ma vediamo cosa si nasconde dietro il salvataggio di queste banche come di tante altre in precedenza. Solo per CariFerrara in un attimo sono stati bruciati risparmi per 78 MLN di euro e per Banca Marche ci sono 40mila clienti truffati che hanno perso tutto. Di seguito i link che portano ai relativi articoli su il Resto del Carlino: http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/banca-marche-azionisti-1.1515831 http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/carife-azionisti-capitanio-ferrara-banca-1.1514800 I correntisti al momento sono rimasti protetti da questa operazione insieme agli obbligazionisti ordinari, mentre azionisti e obbligazionisti subordinati perdono oltre 700 milioni di euro poichè il valore delle “vecchie” banche è stato azzerato come anche il valore delle obbligazioni subordinate. Da gennaio con l’entrata in vigore della procedura bail-in ovvero di “salvataggio interno”, anche i correntisti e gli obbligazionisti ordinari delle banche saranno coinvolti in caso di salvataggi. Lo stesso discorso vale per le emissioni da parte dei gruppi in difficoltà quali Gruppo Veneto Banca, Gruppo Popolare di Vicenza, Gruppo MPS. A questo proposito ci sarebbe da chiedersi chi si prenderà la briga di informare migliaia di investitori che diversi anni fa hanno sottoscritto bond subordinati bancari per finanziare le proprie banche su menzionate, quando ancora non si parlava di bail-in, quando ancora non erano i clienti a entrare in gioco nel salvataggio delle stesse. Oggi, senza esserne stati informati, questi clienti detengono in portafoglio titoli rischiosi, anche illiquidi e non quotati. Altri potrebbero detenere questi titoli per via indiretta ovvero perchè i bond sono a sottostante di altri strumenti (ad esempio pronti contro termine) o perchè compresi nei panieri di fondi, ETF e polizze indicizzate. Quindi dal primo gennaio 2016 azionisti e obbligazionisti e correntisti (con depositi superiori a 100mila euro) saranno chiamati a rifinanziare l’eventuale dissesto del proprio Istituto di credito. Con l’aumento del rischio di default di una banca è normale un aumento di rendimenti delle obbligazioni. In sintesi, l’aumento di rendimenti per alcuni strumenti finanziari è solo indice di aumento di rischio. Ci saranno sempre più emissioni di obbligazioni bancarie con rendimenti allettanti ma questo purtroppo è solo indicazione di un istituto bancario in sofferenza e in condizioni di insolvibilità, non denota certo solidità e buona salute della banca. Più i rendimenti delle obbligazioni bancarie sono alti, maggiore è il rischio e la sofferenza, “nel rendimento è compreso anche il costo del grave rischio”. Le operazioni di salvataggio di queste 4 banche che si aggiunge a tutte le precedenti, deve essere tenuto ben presente dagli investitori, purtroppo non sono episodi isolati, anzi se ne sentirà parlare sempre più spesso, attenzione ai gruppi bancari su menzionati già in difficoltà. Ad ogni operazione di salvataggio di un Istituto bancario corrispondono in un attimo milioni di euro di risparmi bruciati, sono gli investitori a pagarne il conto poichè si trovano azzerati i valori delle azioni e obbligazioni subordinate e ordinarie sottoscritte a suo tempo, i classici investimenti per finanziare la propria banca. Del resto è tutto specificato nei prospetti informativi, negli ultimi anni anche in neretto, ed è il cliente ignaro che accetta le condizioni apponendoci sopra le firme. Di certo sarebbe opportuno che gli operatori che propongono con grande facilità e leggerezza questa tipologia di strumenti ai propri clienti spiegassero per filo e per segno a quali rischi esattamente vanno incontro, se gli strumenti sono adeguati al profilo di rischio del cliente, magari anche informare che questi strumenti al presente rientrano tra i “Prodotti Complessi” e quindi non consigliabili e non collocabili. A quel punto però, chi mai sottoscriverebbe ancora quei prodotti? E questo sarebbe un risultato assolutamente contrario agli interessi della banca. Per quanto esposto quindi, chi si prenderà la briga di spiegare e avvertire migliaia di investitori di tutto questo? Una cosa è certa, è impossibile possa farlo il consulente dell’Istituto bancario o della Società per cui lavora essendo in conflitto d’interessi. Come sempre ricordo e ribadisco, può farlo solo una figura “Super Partes” che ha tutte le Società a disposizione su panorama internazionale, non lavora però per nessuna e non ha prodotti propri da proporre e vendere. L’investitore che si avvicina alla Consulenza Super Partes scopre e assapora il privilegio di avere sempre i propri interessi tutelati, di poter sapere sempre tutto, di avere in ogni momento il controllo sulle scelte d’investimento, dei movimenti di denaro, dei dati. Il dubbio fondato e la preoccupazione di poter ricevere un danno diventano una lontana esperienza.

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COME INVESTIRE AL MEGLIO, I CONSIGLI E LE VOCI PIU' AUTOREVOLI

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 13.11.2015

Partiamo prima di tutto da alcune premesse fondamentali. Liquidità, Investimento e Speculazione sono concetti totalmente differenti, la maggior parte di errori in finanza derivano dalla confusione tra gli stessi, con conseguente errata interpretazione della Volatilità che non riguarda il Risparmiatore/Investitore ma solo lo Speculatore. Come più volte ho evidenziato, l'economia è un oceano immenso e parecchio profondo sulla cui superficie si propagano onde di diversa altezza, fino a pochi metri. Per quanto potenti, questi "spruzzi" sono locali e limitati nel tempo. L'Investitore investe nella profondità degli oceani (Stabilità e Crescita) e non sulle onde (Volatilità) come lo Speculatore, quindi l'investitore è "lento" e si concede tempo mentre lo Speculatore è "veloce". Detto questo e avendo la possibilità di diversificare selezionando e scegliendo il meglio sul panorama mondiale, è sempre il momento di investire e un buon affare non viene cancellato da un affare migliore. Gli eventi di mercato e i fatti quotidiani altro non sono che l'aspetto volatile delle Economie ovvero semplici onde che non incidono nella profondità degli oceani. E' sufficiente considerare il periodo che va dal 2000 ad oggi, dalle Torri Gemelle in poi, tutti gli eventi che hanno fortemente contrastato e destabilizzato fino ad oggi il mercato non hanno però contaminato la profondità degli Oceani, la ricchezza mondiale si è più che raddoppiata e le nuove scoperte scientifiche hanno prodotto crescita e nuova ricchezza. A questo proposito, nel documento allegato sono riportate 6 citazioni famose da parte di voci autorevoli del settore economia/investimenti e ritengo siano ottimi spunti di riflessione per l'investitore. E' tempo di modificare l'ottica con cui si interpretano le fasi negative di mercato, i rialzi e i ribassi, la conseguente volatilità come anche è bene comprendere che la Liquidità è nemica se viene utilizzata come un investimento, è solo da considerare per spese programmate nel breve, i rendimenti sono arrivati addirittura ad essere negativi. Se l'investitore non modificherà il modo di pensare e credere come anche le azioni e le abitudini, continuerà a fare scelte sbagliate e gli errori si ripeteranno all'infinito sempre accompagnati da pessimi risultati, sistema perverso che porta solo a perdere e sprecare tutte le opportunità che si affacciano invece nelle fasi negative di mercato. Certo è che occorre avere anche in mano gli strumenti e le soluzioni migliori, non guasta se anche protetti e che consentono di beneficiare di opzioni a vantaggio del portafoglio sfruttando i ribassi di mercato e la volatilità. Non certo da meno, potersi consultare e rivolgere a un professionista "Super Partes" per scegliere liberamente gli strumenti migliori. Tra le citazioni, sono riportate anche quelle dell’oracolo di Omaha, che al di là di ogni previsione di mercato incerta e regolarmente smentita, semplicemente con un metodo ben preciso, da sempre conferma quanto dice e con risultati sopra l’immaginario di chiunque. Del resto il suo motto principale “Non serve predire la pioggia, ma conta saper costruire l’Arca”, dice davvero tanto. Il medio-lungo termine in un investimento è fondamentale come anche essere in condizioni di “poter scegliere sempre il meglio” sul panorama mondiale. Di fronte alla domanda "Quando si deve investire su un bene, meglio comprare scontato oppure si può anche comprare a prezzo di mercato?" La maggior parte di investitori per qualunque bene (titoli, gioielli, immobili) opterebbero per il prezzo scontato, W. Buffet invece ha sempre privilegiato il vantaggio competitivo di lungo periodo nella scelta dei suoi investimenti, uno dei segreti che lo hanno portato a diventare l'uomo più ricco del mondo. "Se un bene è sano, ha una solidità vera, allora posso fare un ottimo affare anche se non acquisto questo bene a un prezzo scontato, posso anche acquistarlo a prezzo di mercato. Rinuncio a un po' di soldi nel breve periodo, ma alla lunga ne esco vincente". Ovviamente non è escluso che si può fare un affare migliore se si riesce a coniugare qualcosa di solido a un prezzo fortemente scontato. Ma quando ciò non è possibile, non è detto che acquistare un bene a un prezzo inferiore a quello di mercato sia meglio che acquistare un altro bene a prezzo di mercato.

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IL "FAI DA TE" SEMPRE PIU' INEFFICIENTE E RISCHIOSO

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 28.10.2015

Come riportato anche nell'articolo allegato, i principi della Finanza Comportamentale conquistano terreno e sono sempre più indispensabili, anche alla Casa Bianca. Il "fai da te" da tempo si sta sempre più rivelando inefficiente, rischioso, può costare davvero tanto all'investitore, fosse anche solo perché le correlazioni di mercato non rispettano più i consueti parametri. In un simile contesto si viene colti ormai sempre di sorpresa, peggio ancora se si tende a seguire l'incertezza delle previsioni di mercato. Inoltre le limitate conoscenze in materia fanno tutto il resto. Le sorprese purtroppo si traducono in danni irreparabili nelle scelte d'investimento e si rischia di pagare davvero tanto. E' anche vero che, se ci si affida al consulente che opera in pieno conflitto d'interessi a favore del proprio intermediario di riferimento, ignorando totalmente gli interessi e la cura del cliente, non si sa cosa sia peggio. Rimane comunque prioritario affidarsi a un consulente ma altrettanto importante è verificare che lo stesso operi "al di sopra delle parti", altrimenti come potrà mai tutelare e difendere gli interessi del proprio cliente o fornire supporto e suggerimenti non di parte? La scelta appropriata di un Consulente Super Partes costituisce un "extrarendimento" per il cliente ma non certo un costo. I costi effettivi sono dati dalle scelte d'investimento dettate dall'interesse dell'intermediario, dalla mancata protezione, dai costi elevati e dalla pessima qualità degli strumenti finanziari utilizzati. Le parole chiave che contraddistinguono un Consulente non di parte sono: - SISTEMA AD ARCHITETTURA APERTA ovvero il cliente deve disporre di tutto quanto il mercato offre. - STRUMENTI VERITA' quali Check Up Comparativo, Analisi Finanziarie, Alert Informativi, che permettono all'investitore non solo di poter verificare come la propria banca, sim, promotore, etc. trattano i suoi risparmi ma anche di poter scegliere sempre il meglio sul panorama mondiale in termini di qualità/prezzo. Il cliente deve essere sempre protetto (i Check Up Comparativi sviluppati come esempio nelle mie newsletter e post, ne sono la testimonianza). - PREVENZIONE nelle scelte d'investimento secondo lo schema "Piramide della Tranquillità Finanziaria" (vedi newsletter). - PROTEZIONE in qualunque fase di mercato - CONTROLLO costante e continuo delle scelte d'investimento, qui entrano in gioco i principi scientifici nonché un'operatività che si affida alle certezze delle conoscenze scientifiche, non certo alle opinioni personali. - CONSAPEVOLEZZA, crearla nel cliente su ciò che investe = Finanza Comportamentale. Il cliente deve sapere e poter controllare tutto.

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COME UNA DIFFERENTE PROSPETTIVA PUO' MODIFICARE IL SIGNIFICATO DI RISCHIO, VOLATILITA', PAURA DEL MERCATO

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 20.10.2015

Diciamo che il periodo si presta a utili riflessioni che se utilizzate in modo appropriato, aiutano in modo importante l'investitore a uscire dal tunnel della paura del mercato nelle fasi negative o di spiccata volatilità, nonché evitano la paralisi totale che porta solo a perdite di opportunità piuttosto che a inutili soste guardando dalla finestra cercando di captare timidi segnali di ripresa. Peggio ancora è alimentare la confusione ascoltando previsioni di mercato che non portano a nulla proprio perché sono solo PREVISIONI e quindi assolutamente INCERTE. Nessuno ha la sfera di cristallo, infatti le previsioni sono sempre regolarmente smentite, è molto meglio affidarsi alla CERTEZZA delle CONOSCENZE scientifiche. Ovviamente le riflessioni di seguito esposte partono da questi fondamentali presupposti nonché da quello di poter sempre SCEGLIERE IL MEGLIO sul panorama mondiale. L'investitore per poter proteggersi dall'incertezza delle previsioni non necessita di essere un esperto finanziario ma è semplicemente necessario conoscere le proprie esigenze di spesa e gli obiettivi d'investimento dei propri capitali e nessuno può conoscere questo al di fuori di lui e meglio di lui stesso. Una volta esaminate le proprie esigenze di spesa con la loro cadenza nel tempo nonché gli obiettivi d'investimento dei propri capitali con la loro cadenza nel tempo, tutto diventa una logica conseguenza. "Il rischio non sta nel prodotto finanziario che ha le sue caratteristiche ben definite e che si conoscono a priori, ma si trova nell'errata valutazione delle proprie esigenze di spesa e degli obiettivi d'investimento e soprattutto nell'errata valutazione del tempo in cui si avrà bisogno del capitale investito". E' il corretto posizionamento nel tempo del proprio investimento che protegge l'investitore e lo rende razionale. Infatti non si può pensare di investire in fondi azionari la liquidità che serve a un anno, così facendo si corrono dei seri rischi. Quindi anche il difficile problema della conoscenza della propria tolleranza al rischio si riduce solo alla capacità di comprendere che i prezzi delle azioni quotate o delle quote dei fondi azionari salgono e scendono. Ogni giorno quindi sono oggetto di acquisti e vendite in Borsa con prezzi diversi ai quali possono essere acquistate e vendute. Le oscillazioni dei prezzi non riguardano assolutamente chi ha investito i capitali nel lungo periodo al fine di ottenere una valida remunerazione del capitale, quindi l'investitore deve solo prendere in considerazione il prezzo iniziale e il prezzo finale. Non è importante cosa fanno gli altri nel frattempo, cosa fa chi vende per necessità, per paura o per convenienza, questo riguarda gli altri investitori e ognuno fa il suo mercato. Un esempio rende ancor più chiaro questo concetto: se il condomino vende l'appartamento esattamente identico e attiguo al mio a un prezzo stracciato, non è che per questo è andato giù anche il valore del mio appartamento, il mio mercato è separato dal suo mercato, è un problema suo che non mi riguarda. Semmai se ne fossi stato a conoscenza, avrei potuto approfittarne comprandolo io, quando i prezzi sono giù si compra con lo sconto senza avere da dire su ciò che si è comprato precedentemente a un prezzo equo anche se più elevato. Un migliore affare non cancella un buon affare. Il comportamento tenuto nei confronti dell'investimento fatto in un appartamento suggerisce come l'investitore deve comportarsi nei confronti dell'investimento in fondi azionari. Ovviamente nell'investimento immobiliare questo comportamento è più facile poiché non essendoci negoziazione giornaliera non è nemmeno possibile vedere pubblicate le quotazioni giornaliere. Solo comprendendo e accettando le oscillazioni si può accedere agli investimenti più validi e remunerativi nel tempo. Lo speculatore negozia volatilità, comprando e vendendo spesso in base alle oscillazioni dei prezzi. La speculazione è rischio, quindi è opportuno destinare a questa attività solo il denaro che si può tranquillamente perdere. Proprio perché le azioni quotate possono essere vendute e comprate di continuo, sono adatte alla speculazione che amplifica le oscillazioni dei prezzi. Di conseguenza anche i fondi azionari ne risentono. Ma all'investitore che conosce le proprie esigenze di spesa e gli obiettivi d'investimento dei propri capitali, ciò non deve interessare. "Non è il prodotto finanziario che sbaglia ma il suo cattivo utilizzo". E' importante che l'investitore si impegni in questa prospettiva rendendosi conto che ciò è possibile, senza lasciarsi fuorviare.

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