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SIM e Società di consulenza finanziaria

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diario di trading - settimana del 24 gennaio 2022- Crollano i tech

Scritto il 24.01.2022

Buonasera a tutti, Ho aspettato le prime contrattazioni di Wall Street quest’oggi prima di scrivere la mia tradizionale riflessione settimanale sui mercati finanziari. Onestamente pensavo che la giornata di oggi ponesse un freno alle perdite generalizzate delle scorse settimane, enfatizzate a dir poco sull’indice Nasdaq e sul comparto Tech azionario. Invece mi sono sbagliato e non di poco visto che mentre scrivo lo stesso indice segna una perdita intra day del 4,30% che però è più o meno il risultato dei principali listini azionari globali. Stiamo parlando, per il Nasdaq100, di una perdita di circa il 15% da inizio anno e cioè in poco meno di un mese. Da un punto di vista statistico siamo di fronte alla peggior settimana dallo scoppio del Covid, al peggior mese dalla crisi del 2008 e alla peggior partenza dall’anno 2000 ( anno celebre per la bolla “dot com”). Questi ultimi anni avevano “viziato” gli operatori di mercato con recuperi facili e repentini ad ogni storno; invece in quest’ultimo episodio qualcosa è cambiato, il giocattolo si è rotto. Anzi ha funzionato proprio al contrario; dopo uno storno forte ce ne è stato uno ancora più forte e deciso. Come trader devo solo prendere atto del cambio di paradigma e agire di conseguenza. Per fortuna era da tempo che avevo una visione negativo su questo listino ma purtroppo non ho perseverato fino in fondo la mia idea e dopo lo storno iniziale, diciamo da 16.500 a 15.000 punti circa, ho pensato che dopo un -10% iniziasse il consueto recupero che però, ahimè, non c’è stato. Ora mille punti più in basso le riflessioni da fare sono molte e vi pongo alcuni spunti che sto prendendo in esame in queste ore: non c’è stato rimbalzo nell’ultima settimana, cosa che mi fa credere che da ora in poi ogni giorno è buono per un recupero di 700/800 punti Alcuni titoli che compongono l’indice, vedi Netflix, iniziano a quotare a valori interessanti che passata la bufera inizieranno ad interessare gli investitori ( Netflix ha perso oltre il 30% nelle ultime due sedute) È vero che a causa dell’imminente rialzo dei tassi c’è stato uno spostamento su titoli Value, ma è vero anche che questo tonfo di 3000 punti del Nasdaq ha attualizzato il deprezzamento dovuto al rialzo del costo del denaro La tecnologia non è uscita dalle nostre vite e per quanto oggi le aziende tech quotino a multipli più accettabili il loro predominio non è per nulla minato In sintesi “maneggiare con cura” perché personalmente non lo so se il fondo è stato toccato o se l’indice può tornare a vedere i 10.000 punti a breve; quello che possiamo fare se vogliamo andare al rialzo è monitorare giorno per giorno, usare size ridotte e provare a prendere il punto di inversione gestendo bene il capitale e cioè non bruciando tutto prima che la nostra idea diventi realtà. Io ci provo Buon trading a tutti!  

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Diario di trading - settimana del 17 gennaio 2022

Scritto il 17.01.2022

La prima parte della scorsa settimana è stata caratterizzata dal rimbalzo generalizzato, in special modo su Nasdaq e azioni tech in generale; mentre la seconda parte della stessa è ha visto la fiducia verso questo titoli volare via ima cerca di nuovi lidi. In sintesi la situazione sui mercati di quest’inizio d’anno è più tecnica rispetto a quanto fossimo abituati a vedere negli ultimi tempi; meno direzionalità e più cambi d’animo da positivo a negativo e per finire in una situazione di stallo delle quotazioni. Bene o male la maggior parte degli indici azionari dei paesi sviluppati già da diverse settimane quotano in un range di prezzo abbastanza stretto ed identificabile. Una manna per un trader, se riesce a leggere correttamente la situazione, in quanto se da investitore sono settimane che non portano ne guadagno ne perdita, da trader posso guadagnare sia sui rialzi che sui ribassi; un effetto “tergicristallo” come l’ha definito un po’ di tempo fa il mio amico Tony Cioli Puviani. Personalmente la scorsa settimana, come avevo scritto su queste pagine, sono andato al rialzo su Nasdaq100 portando a casa oltre 500 punti di rimbalzo tra lunedì’ e martedì. Dopodiché visto il poderoso recupero ma tenendo presente la mia idea di debolezza temporanea dei titoli tecnologici ho venduto “allo scoperto” Tesla in zona 1080$ per azioni portano a casa l’operazione in profitto solo poche ore con il titoli che è tornato a vedere i 1000$ per azione. Il dax resta più resiliente, trading range molto stretto tra 15800 e 16100 negli ultimi giorni. La mia visione è spostata per il ribasso di breve termine ma monitoro con attenzione la situazione cercando di capire da quale verso partirà il prossimo trend. Cryptosfera in una situazione simile, minimi toccati da Bitcoin and Co e difesi con forza nelle ultime giornate. Effetto paura ai massimi tra gli investitori retail mi portano ad essere super ottimista per il medio periodo sapendo che di solito una buona abitudine da investitore è fare l’esatto opposto di quello che fa la massa sopratutto negli eccessi di paura o avidità. Da un punto di vista macro economico non ci sono dati molto importanti questa settimana, sono giornata con pochi scambi a partire da oggi, lunedì 17 con gli USA chiusi per la festa di Martin Luther King. Un dato però va tenuto a mente: il rendimento del bond governativo americano su 10 anni ha toccato l’1,80% di rendimento, un tasso che non si vedeva da tempo e che potrebbe essere il primo segnale di un inversione del trend nei listini azionari. Staremo a vedere.   Buon trading a tutti!

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Diario di trading - settimana del 10 gennaio 2022 -Buy the Dip

Scritto il 10.01.2022

La settimana del 10 Gennaio 2022 inizia con forti ribassi sui principali asset d’investimento in linea con il trend della prima settimana dell’anno. I ribassi sono diffusi e trasversali anche se in due casi sono molto marcati; sto parlando di Nasdaq100 e Bitcoin. La paura principale che sta accompagnando le contrattazioni in queste ore non è per nulla legata alla pandemia ma alla pre-annunciata rialzata dei tassi americani. A peggiorare la situazione oggi ci si mette pure Bloomberg che ha diffuso una notizia per cui secondo i propri analisti i rialzi nel corso dell’anno non saranno tre, come annunciato dalle minute della FED, ma bensì quattro. Questa news a metà mattina a fatto scattare ulteriori vendite che si sono trasformate in un Sell-Off generalizzato all’apertura di Wall Street. Personalmente gli ultimi movimenti sono stati molto positivi per la mia strategia in quanto nelle ultime settimana avevo ipotizzato un’eccesso nelle quotazioni di Nasdaq e Dax e di alcuni titoli come Apple e Tesla. Immaginavo che appena gli investitori, tornati dalla pausa natalizia, avessero iniziato a prendere confidenza con l’idea di un’inflazione duratura e di una FED meno accomodante avrebbero iniziato a capitalizzare gli ingenti profitti realizzati nel 2021 sui titoli Tech e in genare sui mercati azionari. Quindi da mercoledì’ scorso ad oggi, piano piano ogni giorno, ho ridotto la mia posizione “corta” contro Nasdaq100, Dax, Apple e Tesla. L’ultima operazione su Apple l’ho chiusa proprio oggi in apertura a 168.85$. Adesso dopo una discesa di oltre 1300 punti di Nasdaq in soli 5 giorni lavorativi inizio a pensare che almeno un rimbalzo sia fisiologico e  per il livello di 15300/15400 punti è spartiacque per capire se da questo punto torneranno alla carica i compratori o se si è rotto il magico trend che durava da marzo 2020 e dobbiamo aspettarci per il 2022 un anno più difficile rispetto a quelli dell’ultimo decennio. Riepilogando nel corso delle ultime giornate: Ho chiuso giovedì 6 lo short Tesla a 1070 usd Ho chiuso oggi lo short Apple a 168.85 usd Ho chiuso lo short Nasdaq a 15850 Resto sempre della mia visione rialzista di medio-lungo periodo sul segmento Crypto e ho iniziato a comprare il Nasdaq100 pochi minuti fa circa a 15300 usd di prezzo medio su due operazioni.   Buona giornata e buon trading a tutti!

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Diario di trading: settimana del 03/01- Si riparte

Scritto il 03.01.2022

Oggi lunedì 3 Gennaio 2022 è il primo giorno di operatività sui mercati per questo nuovo anno. Anche se non tutti i mercati sono aperti, come per esempio quello Giapponese, Cinese o Inglese, è importante per non perdere mai del tutto il contatto con il mercato per assimilare in maniera costante l’andamento e il sentimento prevalente che gli operatori trasmettono attraverso gli innumerevoli scambi che ogni vengono effettuati su ogni mercato mondiale. Per il momento dopo un paio d’ore dall’inizio delle contrattazioni in Europa il 2022 sembra iniziare esattamente come ha chiuso il 2021, con gli indici sui massimi, la volatilità bassa e una diffusa sensazione di tranquillità che rende la maggior parte degli operatori in modalità Risk On. Per chi mi segue sa che spesso per le speculazioni di breve termine io cerco l’inversione veloce rispetto al trend di fondo, spesso andando in “rosso”, ma portando a casa profitti interessanti quando questo accade. É un tipo di strategia difficile da mantenere in quanto il grosso del tempo si vedono le operazioni in negativo ma una ferrea gestione del denaro e una pianificazione fatta ex ante permettono di portare a casa nel lungo termine risultati positivi. Infatti una buona strategia non va giudicata tale dopo poche operazioni ma bisogna applicare il metodo scientifico e misurare i risultati nel medio-lungo periodo per decidere se le ipotesi che ognuno di noi si da danno dei risultati profittevoli e in caso cambiare e mettere da parte tale strategia. Personalmente il 2022 sarà per me il quinto anno di operatività professionale sui mercati come trader e la consapevolezza dei risultati conseguiti negli ultimi 4 anni aiuta non solo il portafoglio ma anche il “saldo emotivo” nella gestione delle situazioni negative quando non riesco a scegliere lo scenario migliore per le operazioni o addirittura quando il mercato fa esattamente il contrario di quello che avevo pensato e ti lascio solo con molto amaro in bocca. Inizio è anche il tempo dei bilanci, i risultati conseguiti nell’anno precedente diventato definitivi e “storici” e vanno a sommarsi a quelli delle annate passate andando a formare il track record personale della nostra storia borsistica. Sia a chi è andata bene sia a chi è andata male le lancette del cronometro tornano sullo zero e si riparte da capo, tutti insieme alla linea di partenza cercando di capire come si muoveranno i mercati tra un giorno, un mese un anno e così via. Per me questi primi giorni saranno di osservazione e attesa, gestendo le operazioni che messo in essere sul finire di Dicembre e che non ho ancora chiuso, che voglio riassumere di seguito: Due short su Apple a 165 e 176 Due short su Tesla a 1039 e 1103 Uno short Dax a 15500 Uno short Nasdaq a 15800   Buon anno e buon trading a tutti!!

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Diario di trading: settimana del 20/12- TORNA LA PAURA

Scritto il 20.12.2021

Lockdown, contagi, varianti e tutto il tema legato al Covid hanno rifatto capolino nelle ultime diffondendo un senso di paura chiaramente leggibile in queste prime ore di contrattazione. I listini asiatici e per il momento anche quelli europei stanno registrando ribassi che si aggirano attorno al 3% e e che colpiscono indistintamente tutti i settori; forti vendite anche sulle materie prime con il petrolio che in questo momento cede il 6%. Nei miei ultimi due diari scrivevo, un po’ fuori dal coro, che mi sembrava strano che i mercati stessero snobbando la situazione che si stava creando con la curva dei contagi in rapida crescita le le relative restrizioni decise dai governi alle porte. Di solito i mercati si muovono sulle aspettative, in questo caso hanno aspettato i dati certi. Da un lato le chiusure in europa, Paesi Bassi in primis che hanno già chiuso tutto e altre nazioni pronte a fare lo stesso, dall’altro incremento repentino di casi ovunque anche UK e USA che stanno velocemente adottando misure restrittive nonostante pensassero che il peggio fosse passato. La massa di liquidità delle Banche Centrali ad oggi è diminuzione e la combinazione tra questi due fattori crea l’ambiente perfetto per le vendite sull’azionario. Del resto veniamo comunque da un anno incredibile dal punto di vista dei rialzi e proprio a pochi giorni dalla fine contabile dell’anno sia investitori che gestori preferiscono non rischiare di “sporcare” le buone performance preferendo in questa fase un approccio più prudente. Dal mio canto, come molti sanno, sono leggero sull’azionario già da fine estate pensando che in qualche modo, non prevedibile sia nelle modalità che nelle tempistiche, sarebbe arrivata l’occasione di presa di beneficio/ribasso. Oggi siamo in una situazione difficile a mio avviso, almeno analizzando i miei cavalli di battaglia; mi ritrovo indeciso sul da farsi con il Dax sulla soglia dei 15.000 che potrebbe fornire un supporto per far ripartire gli acquisti oppure essere bucato qualora l’impostazione di medio periodo cambiasse da positiva a negativa. Grande prudenza Credo sia meglio rimanere ad aspettare e vedere quale scenario si va delineando beneficiando delle ultime settimane positive non mi ritrovo nemmeno la necessità di operare per forza ma preferisco passare queste giornate con la mente più libere per osservare ed analizzare come si comporta il mercato in questa nuova situazione. Rispetto alle operazioni indicate la scorsa settimana: sono ancora dentro con Bitcoin ed Ether a prezzi poco più bassi di quelli comunicati long Gold andato a target a 1790 short Apple quasi a target visto che a chiuso la settimana a 171 dai 179 dell’operazione short Per la settimana entrante : rimango investito su Bitcoin ed Ether long Gold se rivede 1770   Il resto è attesa Buona giornata e buon trading a tutti!

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Diario di trading: settimana del 13/12- In attesa della FED

Scritto il 13.12.2021

La scorsa settimana è stata segnata dalla ripresa di quasi tutti i listini azionari sull’onda del “buy the dip” scaturita dopo i ribassi di fine Novembre. La paura per la variante Omicron, di cui già non si parla più, per la possibile stretta monetaria e per l’incremento dei casi e delle restrizioni in Europa non fa paura ai mercati che pian piano mettono a segno solo chiusure positive nel corso della scorsa ottava. Nemmeno il dato sull’inflazione americana, la più alta degli ultimi 40 anni, non ha avuto effetti negativi anche perché era ampiamente attesa. Se vado però a fondo a scrutare bene come si stanno muovendo i titoli azionari trovo comunque dei segnali che mi fanno credere che alcune quotazioni siano basate su aspettative un po’ troppo rosee. E infatti se per esempio si va a vedere l’indice Nasdaq, che da inizio anno mostra un rialzo superiore al 30%, si può notare come 35 dei 100 titoli che lo compongono siano in rosso. Questo è dovuto soprattutto al fatto che le Bit Tech pesino per il 55% dell’indice. 6 aziende  su 100 fanno oltre metà della capitalizzazione e visti i recenti record su record di Apple, che tra le citate è quella con il peso specifico maggiore, si può intuire come il trend dell’indice non sia il trend di una nutrita pattuglia di titoli tech che già stanno scontando un futuro alquanto incerto. L’inflazione, forse non al 7%, a mio avviso è qui per restare e prima o poi la FED dovrà agire sui tassi se non vorrà ritrovarsi per le mano una situazione ingovernabile che faccia riaffiorare i ricordi degli anni 70 dove in America l’inflazione aveva toccato il 13%. I primi a pagare per me saranno i titoli Tech, che già nella parte bassa dell’indice si stanno muovendo a fatica. Su questa tesi decido di proseguire con le mie idee di fondo di medio periodo gestendo le operazioni comunque a livello giornaliero, per cui resto ribassista sui Tech, rialzista su Oro e Crypto e alla finestra per il momento sul cambio euro/dolaro perché a 1.125 ho sempre identificato uno spartiacque da cui può ripartire o accelerare al ribasso. Le operazioni della settimana precedente: preso lo stop su Apple che oggi quota 179 bene il long su Ether e Bitcoin non pervenuto il long Gold Per la settimana entrante: short Apple da questi prezzi, 179, stop 185 e target 165 Long Ether 4070 Long Bitcoin 48.800 Long Gold 1770, stop 1755 e target 1790   Buon trading a tutti!!         

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Diario di trading: settimana del 06/12- crollano le Crypto

Scritto il 06.12.2021

Le vendite che hanno colpito quasi tutti i mercati finanziari la scorsa settimana hanno continuato a “mietere” vittime nel fine settimana nel settore Crypto. La paura si è fatta sentire, da Bitcoin in giù ribassi nell’ordine del 20-30% in poco più di 48 ore approfittando anche dei pochi volumi del weekend che non sono riusciti a contrastare l’onda ribassista. In questi momenti è interessante notare come ormai anche il settore stia assomigliando sempre più al comparto azionario; infatti in questi momenti è facilmente individuabile quali sono gli asset più resilienti, come per esempio Ethereum che ha perso all’incirca il 10% nel periodo, e quali i più volatili, come Cardano e Polkadot che dopo record su record delle ultime settimane hanno perso circa il 50% e più dai massimi appena raggiunti. Quindi se si intende avere a che fare con questa macro asset class bisogna entrare nell’ordine delle idee che va fatta una ulteriore sub-diversificazione se si vuole avere una corretta esposizione alla Cryptosfera. L’alternativa rimane quella di guardare solo il Bitcoin e rimanere più “integralisti” ma a mio avviso la rivoluzione digitale passa anche per questo e se si vogliono rendimenti a tre cifre bisogna selezionare anche qualche altro asset digitale, con il giusto peso, che ha ancora del potenziale inespresso rispetto al Bitcoin che per quanto volatile è ufficialmente entrato a far parte del nostro mondo. Proprio questa mattina mentre arrivavo in ufficio, a Conegliano (TV), ho notato un negozio in centro con all’esterno una vetrofania che faceva intendere che lì il Bitcoin è accettato come metodo di pagamento; sono i primi segni della rivoluzione digitale/finanziaria che per me caratterizzerà questo decennio. Il resto del mercato dopo il brusco crollo dello scorso weekend è in attesa di capire da che parte andare e molti indici, come il Dax, sono all’interno di un trading range di qualche punto percentuale. Eccezione fatta per il Nasdaq che all’inizio di questo periodo negativo aveva retto il colpo meglio degli altri ma che ha recuperato il gap nell’ultima settimana perdendo quasi 1000 punti. Di tutta questa paura ne hanno beneficato i titoli di stato che hanno visto ridursi i rendimenti a 10 anni e quindi aumentare di valore nonostante, soprattutto in USA, sia chiaro che la politica monetaria ultra espansiva abbia le ore contate. Personalmente è stata una super settimana di trading, questa volatilità per la mia strategia è oro colato e ho portato a casa diversi profitti vendendo allo scoperto Tesla, Nasdaq100, Apple e andando al rialzo su Oro e Dax in inizio settimana. Per la settimana attuale la strategia è focus Crypto e Gold al rialzo e Apple al ribasso: Long Gold 1760, Stop 1730 e Target 1810 Long Bitcoin 48500 Long Ether 4000 Short Apple 165, target 155 stop 171 Buon trading a tutti!!

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Diario di trading: settimana del 29/11- La variante Omicron sveglia l’orso

Scritto il 30.11.2021

Il mondo si è svegliato lo scorso venerdì mattina con una nuova paura, la variante proveniente dall’africa australe del virus Covid-19. Nei mercati che aveva affrontato la settimana del “ringraziamento” americano con una certa sonnolenza questa forte scossa ha svegliato di soprassalto l’orso che portato per poche ore panico e terrore su quasi tutti i listini mondiali e sulle quotazione del petrolio; in senso opposto la ritrovata voglia di protezione che spinto verso il basso i rendimenti obbligazionari e portato ancora più in alto i prezzi dei principali titoli di stato. Un esempio che non può non essere citato è quello del Dax che in poche ore ha perso quasi 900 punti, 5-6 punti percentuali, fatto che non si era ancora visto in questo 2021 che ha deciso di chiudere, forse, nella maniera meno scontata dagli operatori finanziari. Stesso movimento per quasi tutte le borse europee mentre Wall Street ha certamente girato al ribasso ma, sopratutto grazie alla resistenza delle Big Tech, ha limitato fortemente i ribassi e staccato di oltre 6 punti percentuali la corsa in parallelo con il Dax che andava avanti da questa primavera. Anche nel settore crypto è stato un vero massacro con Bitcoin ed Ether che hanno subito un crollo del 10% circa e le altre che raggiunto e superato anche il 20% di storno tornando, come nel caso di Cardano, ai valori di questa estate lontani il 50% dai massimi delle ultime settimane. La domanda da farsi ora è la seguente: sarà veramente questa variante a minare la forte crescita economica che stavamo seguendo facendo tornare il mondo alle stesse condizioni di chiusura, incertezza e paura della primavera 2020? Io non credo. Molti sanno che spesso “scommetto” al ribasso contro alcuni indici o titoli ritenuti da me sopravvalutati ma in questo momento non vedo questo storno del 10% sull’azionario come l’inizio del vero crollo per una serie di motivi: non credo che il mondo possa tornare solo con la paura di una variante alla situazione incerta di marzo 2020 L’economia ha preso un tale slancio, tant’è che fino a pochi giorni fa il problema era quello di reperire le materie prime, che non può essere fermato da un evento che comunque era probabile Le banche centrali non hanno ancora messo da parte il bazooka, ma non hanno nemmeno voglia di aumentare la dose di stimoli e rischiare che l’inflazione diventi ingestibile e più pericolosa della crisi sanitaria   Per cui, dopo queste valutazioni, credo che appena tornerà un attimo di quiete i mercati torneranno al loro trend di fondo e queste quotazioni, soprattutto per Dax Crypto e Petrolio siano degli ottimi spunti d’entrata sapendo che la volatilità di queste giornate non ci deve spaventare e mettendo in conto di superare alcuni momenti di draw down un po’ più pesanti del solito. Ma quasi sempre sono questi i movimenti che fanno la differenza sul bilancio di trading alla fine dell’anno. Rispetto alla settimana precedente ho venduto Ether comprato tra 4100 e 4000 a 4350 e tengo duro su BTC. Ottimo profitto su Tesla che ho scaricato a 1125 dopo averla veduta allo scoperto, come scritto, oltre i 1190. Per la settimana in corso: Long BTC fino a 64.000 Long Dax da 15.000   Buon trading a tutti!

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Diario di trading: settimana del 22/11 - alta rotazione verso i tech

Scritto il 22.11.2021

La settimana scorsa ha visto il tema Covid fare di nuove capolino nelle valutazione degli operatori di mercato, specialmente in Europa. L’incremento dei contagi che ha avuto come conseguenza il lockdown in Austria da oggi per venti giorni e misure molto stringenti in buona parte della Germania e dei Paesi Bassi ha portato nelle ultime giornate della settimana scorsa ad una frenata ai rialzi degli indici europei. Viceversa il Nasdaq a Wall Street a festeggiato quasi ogni giorni, compreso oggi, nuovi massimi assoluti ringraziando queste news negative ma favorevoli per i titoli tech che potrebbero portare le Banche Centrali ad un’estensione della politica monetaria accomodante e quindi ad un appiattimento dei tassi d’interesse ancora per molto tempo. Apple, Amazon, Alphabet e amici brindano ai nuovi record fiduciosi che un persistere della situazione d’emergenza faciliti i loro business e mantenga bassi i tassi di finanziamento e valutazione. Da speculatore non posso che continuare ad osservare questa dinamica notando che ormai l’indice Nasdaq100 sta recuperando sempre più la figura che aveva nel lontano ’99, pochi mesi prima dello scoppio della bolla dot.com. Non credo che oggi le quotazioni siano totalmente senza fondamento come allora, tranne che per alcune aziende, ma reputo comunque questa valutazione non così importante. Importa invece il fatto che oggi non esiste grande alternativa all’azionario e le azioni più in voga sono quelle relative ai prodotti che usiamo ogni giorno in ogni parte del mondo. Le azioni FAANG catalizzano investitori al dettaglio da ogni parte del mondo e le piattaforme di negazione più innovative, come Robinhood, permettono oggi di comprare anche solo un pezzo di un’azioni che di solito non mi potrei permettere come per esempio i 3000$ che servono per un’azione Alphabet (Google) o i 3700$ per un’azione Amazon. D’altro canto credo anche che la storia alla fine prima o poi si ripete sempre e sono convinto che questi rialzi facili e senza ostacoli non possano continuare per sempre per cui mi preparo attento ad un possibile storno cercando di captare qua e la, quando capitano, le situazioni limite come per esempio il caso Tesla in queste settimane. Sul fronte materie prime la situazione si sta sgonfiando e la quotazione del petrolio sta piano piano rientrando a prezzi più sostenibili. Oggi mi focalizzo sull’oro che ho appena comprato a 1816$ per oncia dopo un leggero crollo dalle quotazioni di 1870 della settimana scorsa. Mi preparo a fare tre entrate su questo strumento qualora scendesse, una a 1795 e una 1760. La situazione delle Crypto è più o meno la stessa di sette giorni fa, ora il Bitcoin quota circa 58.500 ed Ether 4240. Poco sotto e poco sopra ai prezzi dello scorso lunedì. Ultimo tema la debolezza dell’euro nei confronti del Dollaro USA che ha toccato i 1.12500. Attenzione, livello sparti acque. Per il momento sto fermo e guardo, in quanto a questi prezzi non riesco a decidere se da qui è pronto per ripartire o può scendere ancora di più fino a toccare i minimi del 2020. Delle operazioni comunicate la scorsa settimana: BTC più o meno in pari e continua il long Nasdaq stop raggiunto Per questa settimana ho appena eseguito quanto segue: Long Gold a 1816 Short Tesla a 1193   Buon trading a tutti!

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Diario di trading: settimana del 15/11 - USA/CINA vs CRYPTO

Scritto il 16.11.2021

Nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 il presidente americana Joe Biden in una cerimonia alla Casa Bianca alla presenza dei rappresentanti dei partiti Democratico e Repubblicano ha approvato un piano sulla infrastrutture da 1.200 miliardi di dollari. L’obiettivo sarà quello di distribuire a stati e contee ingenti fondi per risanare la viabilità, nello specifico strade e ponti e per portare internet in “banda larga” anche nelle regione più remote. Facendo ciò oltre al rimodernamento infrastrutturale l’amministrazione Usa conta di dare ulteriore slancio all’occupazione e alla crescita del PIL. Il piano è stato realizzato a quattro mani con l’impegno congiunto sia del partito Repubblicano che di quello Democratico ed è stato accolto da quasi tutti con grande clamore in quanto ricorda i vecchi piani post-crisi, per esempio il New Deal di Roosvelt, che hanno saputo in passato ridare slancio all’economia americana. Dico da “quasi” tutti proprio perché all’interno del disegno di legge vi è una norma atta a minare e sopratutto tassare il comparto Crypto in maniera pesante. Tant’è che alla firma della legge e seguita una forte vendita su tutto il comparto Crypto che ha portato Bitcoin & friends a perdere oltre il 10% nelle ultime 24 ore. Non era certo un segreto che questa amministrazione non vedesse di buon occhio il settore, specialmente il segretario del Tesoro Janet Yellen, e a mio avviso era prevedibile che il governo USA, di solito molto attento al controllo delle finanze dei suoi cittadini, arrivasse prima o poi ad una stretta del mondo Crypto. L’amministrazione in fondo ha tre scopi: da una parte avere un effettivo controllo sulla ricchezza dei proprio cittadini in un settore che oggi è ancora un buco nero normativo dall’altra parte tassare dei profitti che con i rialzi degli ultimi due anni hanno arricchito molte persone spesso senza contribuzione verso lo stato, non per evasione ma per assenza di normativa rallentare il proliferare di valute digitali che possono in futuro minare l’egemonia globale del Dollaro Statunitense In questo campo gli Stati Uniti d’America si stanno allineando alla rivale Cina che già da tempo ha espresso la proprio ostilità verso il mondo crypto e gli ha dichiarato guerra nel corso dell’ultimo trimestre rendendo Bitcoin, Ethereum ecc. illegali sul suolo cinese. Nonostante a mio avviso le due super potenze dei giorni nostri si stiano schierando contro questa innovazione tecnologica sono convinto che il processo di implementazione e crescita del settore sia irreversibile. Per cui ogni storno determinato da queste news per me va coniato come un’opportunità di acquisto e si ulteriore slancio verso quotazioni sempre più elevate. La scarsità del bene e l’entrata sul campo dei colossi della finanza a mio avviso è sintomo di forza nel medio lungo periodo, non saranno le norme fiscali a distruggere il comparto anzi, lo renderanno sempre meno di nicchia e più istituzionale. Per cui io oggi compro Bitcoin a 59.000$ e Ethereum a 4100$. Rispetto le operazioni della settimana precedente: long su Bitcoin ha sfiorato di pochi dollari il target a 69.000, fermandosi a 68.938 lo short su EurUsd non è entrato per poco ma la direzione è stata quella, anzi molto più profonda di quanto mi aspettassi ho chiuso appena sotto i 1000$ lo short su Tesla della settimana precedente portando a casa un ottimo profitto avendo avuto la posizione “corta” ad un prezzo medio intorno a 1130$   Per la settimana in corso:   long Bitcoin come scritto sopra, target 68.000$ short Nasdsaq 16280, con stop 16380 e target 15980 Buon trading a tutti

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Diario di trading dell'08/11 - MALE CHE VADA ANDRA’ MALE

Scritto il 08.11.2021

Per citare una delle frasi che preferisco del mio caro amico e maestro Tony Cioli Puviani credo che siamo entrati in una fase del mercato azionario totalmente scollegata con la realtà. Fare trading e speculazioni di breve termine in movimenti con bassa volatilità come quello attuale per me è sempre stato difficile; riesco a tenere la mente lucida e i nervi saldi quando si genera il panico e quando calvacare i mercati sembra sempre molto incerto ma dopo 4 settimane di rialzi continui e costanti con range di movimenti giornalieri ai minimi anche la mia strategia viene messa a dura prova e allora devo ridurre size ed esposizione ed aspettare momenti più propizi. Dico questo perché sembra proprio un ossimoro, da un lato abbiamo gli indici sui massimi storici, nessuna news negativa, trimestrali d’oro e vola al minimo e questo è un bene per gli investimenti, ma per il trading avere così pochi scambi e tutti nella stessa direzione non è la stessa cosa in quanto si ha sempre paura di rischiare 100 per prendere 10, strategia diametralmente opposta alla mia dove rischio 10 per prendere 100. Nelle ultime settimane salvo qualche colpo giusto su Bitcoin e Oro sono state più le giornate negative che quelle positive a livello di borsa dove Nasdaq100 e SP500 mi hanno sfiancato e negli ultimi giorni anche Tesla sembrava essere a senso unico. La mia considerazione, forse basilare , è stata quella che visto il tapering annunciato e poi confermato e le trimestrali positive, a mio avviso scontate, il mercato prendesse una pausa prima di quello che stagionalmente viene chiamato “rally di Natale”. Ma così non è stato, anzi, e il mercato ha continuato a macinare record su record distruggendo tutte le pozioni short se non gestite con la dovuta cautela. Allora ho deciso di andare flat su tutti gli indici e aspettare il da farsi senza voler provare ad anticipare qualcosa che rischiava di portarmi via una buona parte dei profitti realizzati quest’anno e rimanere concentrato su quei mercati che negli ultimi tempi mi hanno dato quasi sempre ragione come Oro, Bitcoin e EurUsd. Anche se di solito non tratto azioni singole non ho potuto non notare il caso Tesla e l’avidità con cui il titolo saliva senza oppositori fino a raggiungere quotazioni stellari. Con la massima prudenza e senza l’uso della leva ho deciso di scommetterci contro accumulando una posizione short nelle ultime giornate convinto del fatto che prima o poi il mercato riporterà questa azienda e la sua quotazione ad un livello sempre alto, ma congruo con i multipli di una società tech che ad oggi vale oltre 1200 miliardi di dollari. Per la settimana entrante continuerò a monitorare Tesla anche se non credo di aumentare la pozione salvo strappi al rialzo e penso che inizierò a liquidare una parte della pozione corta intorno a quota 1000$. Gold bello tonico lo lascio stare questa settimana anche se la view di medio periodo è sempre rialzista. Bitcoin long da 63000, con stop 59000 e target a 69000 EurUsd short da 1.16300, con stop 1,16800 e target 1,15500 Buon trading a tutti!    

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diario di trading del 25 ottobre 2021 - NEW ALL-TIME HIGH

Scritto il 25.10.2021

Settimana in netto rialzo per gli indici americani, tutti molto positivi con S&P500 e Dow Jones che hanno ritoccato nuovi massimi storici e Nasdaq100 due punti percentuali sotto il massimo. Questa crescita a due velocità, se così si può dire, è determinata dal rapido aumento delle quotazione delle aziende della Old Economy, nello specifico enegertici e bancari, che stanno in questo 2021 sovraperfomando l’indice S&P500 mentre i tecnologici e medicali stanno facendo sempre molto bene, circa +20% da inizio anno, ma sono molto lontani dal +50% messo a segno dal S&P Energy che al momento sta chiudendo il migliore anno della sua storia. In relazione a ciò le commodities legate al settore energetico guidate dal petrolio stanno anch’esse registrando nuovi massimi con il petrolio sia Brent che WTI in area 85$ al barile, decisamente nella fascia alta del range degli ultimi 5 anni, ma molti analisti vedono a portata i 100$ al barile per la fine dell’anno. Del resto con il petrolio e affini si fa presto a capire la correlazione diretta con inflazione e vita di tutti i giorni in quanto noi tutti ci rendiamo conto di come questo repentino aumento delle materie prime sia già stato attualizzato nei prezzi alla pompa di benzina e nelle prossime bollette. In tendenza opposta rispetto agli indici azionari le quotazioni dei titoli di stato, in netta discesa nelle ultime settimane, con il repentino aumento dei rendimenti sia del T-Note a quasi +1,70% che del Bund tedesco che ha a raggiunto il -0,10% . Questa settimana c’è super attesa per il meeting della BCE di giovedì anche se è abbastanza scontato che la Banca Centrale Europea resti ultra accomodante ancora per diverso tempo rispetto ad un inversione di approccio da parte della FED. Questo è uno dei motivi per cui mi sento ancora pro dollaro, a maggior ragione dopo l’indebolimento delle ultime due settimane. In Europa gli indici sono vicinissimi ai massimi di periodo, piccola eccezione per il DAX che corre meno degli altri. Il FTSE MIB è tra i migliori proprio per concentrazioni di bancari e assicurativi che nell’ultimo periodo sono andati a ruba. L’oro invece fa fatica a superare i 1800$ per oncia e potrebbe nel breve periodo essere influenzato negativamente dall’apprezzamento del dollaro americano anche se a questi prezzi resta un ottimo affare a mio avviso per accumuli di lungo periodo sopratutto se ci aspettiamo che questa forte inflazione sia qui per restare. Ultimo, ma non meno importante, il Bitcoin che questa settimana ha raggiunto il massimo storico appena sotto i 68.000$. Come sempre alcuni giorni dopo ha trascinato con se al rialzo anche le altre cripto valute per poi stranare circa di un 10%; storno a mio avviso fisiologico in quanto la crescita nell’ultimo mese era stata di circa il 50%. Torna l’interesse tra i piccoli risparmiatori il che può farci presumere che il rally sia solo all’inizio e che la probabilità di questa quarta bolla tra Natale e inizio 2022 diventi sempre più concreta. Delle 3 operazioni segnalate la settimana scorsa la tabella dice che: Long BTC ineseguito, anche se la direzione è stata azzeccata e il Buy limit non è entrato per soli 500$ Long Gold entrato e andato a target, 30 punti di profit da 1760 a 1790. Short Nasdaq ha preso lo stop di 150 punti, qui ho sbagliato totalmente la lettura del mercato nel corso della scorsa settimana. Errore che mi è costato anche una posizione in IT CUP, da primo a secondo, e oltre il 30% di performance nella competizione. Per la settimana entrante: short EurUsd da 1.16330, stop 1.16900 e target 1.1550 Long Bitcoin da 62.000$, stop 59.000 e target 69.000 Long Gold 1780, stop 1760 e target 1820   Buon trading a tutti!!

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