Linda Leodari

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Consulente finanziario

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La pianificazione dei vostri obiettivi, un regalo importante per tutta la famiglia

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  • Consulenza patrimoniale
Scritto il 19.12.2023

Il Natale è un momento speciale, un momento in cui la famiglia si può riunire, fermarsi dalla routine quotidiana e dedicarsi a sé stessa e ai propri cari. È un'occasione preziosa per riflettere sulle cose che ci sono importanti, sulle nostre priorità e sui nostri desideri. Perché non approfittare di questo momento per fare a se stessi e alla propria famiglia un regalo importante? Un regalo che non ha un prezzo, ma che ha un valore inestimabile: quello della condivisione, della riflessione e della pianificazione del futuro. Prendetevi un po' di tempo tutti insieme e riflettete su cosa vorreste realizzare. Quali sono i vostri obiettivi? Quali sono i vostri sogni? Quali sonoi vostri punti deboli? Una volta che li avrete individuati, metteteli per iscritto, dando loro un ordine di priorità e indicando per ognuno quando dovrebbe avvenire e quale costo economico dovrebbe avere. Questa attività vi permetterà di ragionare assieme su obiettivi, desideri e punti critici di tutti, nessuno escluso! Confrontateli con le vostre risorse economiche, considerando anche le entrate future, nel tempo che intercorre fino alle scadenze dei vostri obiettivi. Prevedete poi di tenere qualcosa per le emergenze o gli imprevisti così da affrontare eventuali difficoltà senza mettere a rischio i vostri obiettivi. Questo lavoro, fatto assieme a tutta la famiglia, vi porterà a creare un quadro chiaro, ma soprattutto condiviso, dei vostri obiettivi. Vi permetterà di comprendere se siano realizzabili e, in caso contrario, di modificarli o di riorganizzarli in modo da renderli più realistici. Includere i vostri figli in questi ragionamenti li responsabilizzeràe li farà sentire importanti Questa è un'attività che unisce, che rafforza i legami e che fa capire loro che state costruendo qualcosa assieme, che vi state muovendo insieme verso il futuro e in modo ragionato, considerando anche la loro opinione. Ma quali sono gli obiettivi da individuare? Non possiamo definirli in modo netto e uguale per tutti: ognuno di noi può averne uno o più e possono essere diversi da una persona all’altra. Ad esempio, per i nostri figli possiamo desiderare di potergli offrire la possibilità di un buon percorso di studio; per noi e per il nostro futuro al ritiro dal lavoro potremmo aver bisogno di una rendita che ci permetta di vivere in tranquillità. Guardando ad orizzonti temporali più vicini, per molti un obiettivo potrebbe essere un bel viaggio o l'acquisto della nuova auto, o di una casa più grande. Qualunque siano i vostri obiettivi, prendervi un momento per voi, in cui riflettere su tutto questo e su come gestire al meglio le vostre risorse per arrivare a raggiungerli, sarà un passaggio di grande importanza e di crescita familiare Non vi eviterà le difficoltà di ogni giorno e non spariranno gli imprevisti. Avere però già un piano, che tenga conto di molte variabili e in cui avrete previsto già delle soluzioni, vi permetterà di vivere e guardare al futuro con molta più serenità

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Obbligazioni in portafoglio: il punto della situazione

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  • Obbligazioni - investimenti obbligaz
Scritto il 28.11.2023

Su Plus 24 de Il Sole 24 Ore di sabato 25/11/23, trovate il mio contributo all’articolo sul tema “Bond governativi fino a 5 anni. Lungo termine? In chiave tattica”  Nell’articolo si è parlato di inflazione e di tassi di interesse e mi è stato chiesto quale durata media dovrebbero avere oggi i titoli presenti nella parte obbligazionaria di un portafoglio investimenti ideale. Le mie risposte sono partite da un analisi dello scenario attuale, in cui probabilmente siamo giunti alla fase conclusiva dell’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali europea e statunitense, anche se non si può dare per certo che l’inflazione sia domata del tutto, nonostante il suo trend sia in evidente rallentamento. Quali obbligazioni inserire nel portafoglio?  Considerando di giungere alla fase che stiamo vivendo ora, già qualche mese fa ho iniziato a proporre ai clienti di inserire nel comparto obbligazionario dei loro portafogli strumenti con una duration (durata finanziaria, di cui spiego in seguito il significato del termine) più lunga, portandosi mediamente su scadenze intorno ai cinque anni. Ovviamente, essendo i portafogli dei miei clienti creati su misura delle loro esigenze e obiettivi, anche la parte obbligazionaria segue questa logica, per cui, in linea con l’orizzonte temporale degli obiettivi, propongo strumenti obbligazionari con scadenze e tipologie diverse (governativi, aziendali, di buona qualità e ad alto rischio/rendimento). La mia strategia come consulente finanziario indipendente Ho ritenuto interessante iniziare questo cambiamento nei portafogli già qualche mese fa, in quanto in quel periodo il comparto obbligazionario presentava quotazioni molto depresse rispetto al passato e, in molti casi, rispetto a oggi. Avevo preparato i miei clienti per comprendere che, anche se il momento di ingresso non fosse stato quello ottimale, avrebbero comunque potuto acquistare degli strumenti con un grado di rischio non particolarmente elevato (es. titoli governativi o obbligazioni societarie di buona qualità), con rendimenti molto interessanti (generati soprattutto dalle quotazioni allettanti, più che dalle cedole offerte), fissandoli per più anni, anche a fronte di qualche sbalzo di valore iniziale. In diversi casi, ma per quote di portafoglio più limitate, ho suggerito anche l’acquisto di BTP con durate lunghe, oltre i dieci anni. Per clienti con necessità di recuperare le minusvalenze ho consigliato l’utilizzo ad esempio di un BTP scadenza 2037 con cedola molto bassa, in combinazione con altri strumenti che permettano la compensazione dei guadagni ottenuti con le perdite pregresse, dal momento che i guadagni in conto capitale ottenuti dai titoli di stato sono compensabili solo per il 48,077%. A titolo di esempio, il  BTP 12/01/21-01/03/37 0.95% – IT0005433195, cedola annua 0.95% lordo, con cadenza semestrale e prezzo di acquisto ad oggi di circa 65. Offre al momento un rendimento annuo lordo del 4,50% lordo fino alla scadenza del 01/03/2037, di cui la maggior parte derivante da guadagno in conto capitale.  L’idea è di sfruttare l’incremento del prezzo che il titolo dovrebbe ottenere in seguito all’avvio del calo dei tassi di interesse fra qualche mese, in quanto la sua lunga duration funge da amplificatore della performance. Duration: cosa è importante sapere le obbligazioni in portafoglio Che cos’è la duration? E perché è importante conoscerla e tenerne conto nella scelta degli strumenti che vanno a comporre la parte obbligazionaria del portafoglio?  La duration è espressa in anni e giorni e misura il tempo necessario per recuperare il capitale investito attraverso le cedole e il rimborso a scadenza di un’obbligazione. Essa misura la sensibilità del prezzo dell’obbligazione alle variazioni dei tassi di interesse. In generale, un’obbligazione con una duration più lunga è più sensibile alle variazioni dei tassi di interesse rispetto a un’obbligazione con una duration più breve. Cosa significa in sostanza? Facciamo un esempio. Immaginiamo di avere un’obbligazione che scade tra 10 anni e che offre un rendimento del 5%. Se i tassi di interesse aumentano di 1%, il prezzo dell’obbligazione diminuirà di circa il 5%. Questo perché gli investitori saranno disposti a pagare un prezzo inferiore per un’obbligazione che offre un rendimento inferiore ai tassi di interesse correnti. La duration si utilizza per determinare l’impatto di un aumento dei tassi di interesse sul prezzo di un’obbligazione. Ad esempio, se la duration di un’obbligazione è di 5 anni, un aumento dei tassi di interesse di 1% comporterà una diminuzione del prezzo dell’obbligazione di circa il 5% (ipotizzando che si tratti di un titolo che non paga cedola). In un periodo di aumento dei tassi di interesse quindi, il valore delle obbligazioni cala proporzionalmente tanto più quanto la loro duration è lunga. Al contrario invece, in fase di calo dei tassi di interesse, tanto più è lunga la duration e tanto più è la crescita di valore dell’obbligazione. Obbligazioni in portafoglio con duration lunghe quindi sono molto volatili e possono quindi avere oscillazioni di valore importanti, sia in positivo, che in negativo. Quali altri fattori determinano il rendimento di uno strumento obbligazionario? La duration non è l’unico parametro che determina le variazioni di valore di un’obbligazione o di un ETF o fondo comune obbligazionario. Vanno considerati altri fattori, come la qualità creditizia degli emittenti delle obbligazioni, o l’influenza del cambio valutario, se si acquistano strumenti in valuta estera, senza la copertura valutaria. Conoscere questi concetti e conoscere in quale scenario ci si trovi, è estremamente importante al fine di scegliere gli strumenti giusti per comporre un portafoglio equilibrato e adatto alle proprie esigenze.

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Cosa è importante considerare quando si decide di investire in T-Notes.

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  • Obbligazioni - investimenti obbligaz
Scritto il 15.11.2023

Nell’edizione del 07/11/2023  di PLUS 24 Rubrica Filo diretto a pagina 8, ho avuto modo di rispondere a una domanda di un lettore circa l’investimento in T-Notes. Riporto di seguito la domanda e la mia analisi su cosa è importante considerare quando si decide di investire in T-Notes. In base alle prospettive di andamento dell’inflazione e del cambio Euro/Dollaro, può essere conveniente attualmente investire in T-Bond (T-Notes, ndr) a medio lungo termine (tra i 5 e 10 anni). Qual è il rapporto tra andamento dell’inflazione americana e cambio euro/dollaro? Non conoscendo la situazione finanziaria del lettore, le sue necessità in ordine temporale e la sua propensione al rischio, consiglio prima di tutto di assicurarsi di aver impostato una strategia di investimento che tenga conto dei suoi obiettivi, per poi valutare in base a essi la convenienza della scelta di un asset di investimento rispetto a un’altra. Ciò premesso, la politica restrittiva di aumento dei tassi di interesse attuata dalla Banca centrale americana per ridurre l’inflazione, ha portato i rendimenti dei T-Notes (i titoli di stato americani con scadenze da 1 a 10 anni che interessano al lettore) ai livelli di vent’anni fa, oggi molto vicini ai rendimenti da dividendo del settore azionario, che però non sta offrendo un adeguato premio per il rischio. È più che lecito quindi chiedersi se non sia il caso di approfittarne per accumulare nel portafoglio una quota più importante, rispetto al passato, di titoli governativi, piuttosto che esporsi nel settore azionario. Quali fattori mantengono elevati i rendimenti dei T-Notes? Nel caso dei T-Notes va considerato che i rendimenti sono sostenuti anche da fattori ulteriori rispetto all’aumento del tasso praticato per contenere l’inflazione come la riduzione del numero degli acquirenti. Da un lato la banca centrale americana, oltre ad aver aumentato i tassi, sta riducendo gli acquisti di titoli di stato; dall’altro alcuni grandi compratori del passato, come Cina e Giappone, per motivi diversi uno dall’altro, li stanno riducendo.  Questa dinamica che contribuisce a mantenere i rendimenti agli elevati livelli attuali, rende le emissioni più interessanti per nuovi acquirenti, ma costituisce nel contempo un ostacolo nel processo di riduzione dei tassi di interesse. Il rischio del debito degli USA D’altro canto, va considerato il rischio rappresentato dalla grande mole del debito statunitense, che ha raggiunto un livello mai visto finora. Gli Stati Uniti se non fossero in grado di ridimensionare il rapporto tra debito e PIL, potrebbero essere considerati meno affidabili, arrivando a subire un declassamento del rating creditizio. In tal caso il Paese dovrebbe aumentare ulteriormente i tassi offerti dalle proprie emissioni, rendendo quelle precedenti meno attrattive, provocandone un inevitabile calo di valore. Cosa considerare quando si vuole investire in T-Notes? Arrivando alla domanda del lettore, i T-Notes ai tassi attuali e con scadenze diversificate sono interessanti, ma come investitore italiano deve considerare che li acquisterebbe con un dollaro relativamente forte, che, a una futura riduzione dei tassi, potrebbe perdere vigore, portando a una diminuzione del valore dell’investimento in euro. Il rafforzamento del dollaro è stato infatti la diretta conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse praticato per contenere l’inflazione. I rendimenti più elevati hanno attratto capitali, incrementando la richiesta della valuta facendone impennare il valore. Viceversa un’inflazione in calo avrebbe come conseguenza una minore domanda di valuta americana e il suo relativo indebolimento Nel medio-lungo termine, tuttavia il preciso andamento del cambio euro/dollaro non è prevedibile.  Potrebbe giocare a favore, come compromettere l’esito dell’investimento. Per neutralizzare le oscillazioni del cambio euro dollaro si può optare per un Etf che replichi questi titoli con copertura valutaria, considerando che questa garanzia da un lato comporta un maggior costo, dall’altro preclude la possibilità di godere degli eventuali effetti positivi dall’esposizione alla valuta americana. Ritengo che, in un’ottica di diversificazione, una quota in T-Notes con scadenze diversificate, si possa comunque detenere, affiancata a emissioni di paesi europei in valuta euro con rating creditizi di buon livello e con scadenze medio lunghe dai rendimenti molto interessanti, senza esposizione al rischio di oscillazioni valutarie.  

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Investimenti a breve termine per far fruttare la tua liquidità dormiente

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 02.11.2023

La liquidità dormiente nel tuo conto corrente spesso rappresenta una mancata opportunità di gestire bene il proprio risparmio. In questo articolo approfondisco come gestirla al fine di farla fruttare grazie a investimenti mirati, senza vincoli di tempo e a costi contenuti. Da mesi tenere il denaro fermo in conto è diventato un onere da non sottovalutare, con il ritorno di un’inflazione galoppante, che ha eroso e tutt’ora erode il valore dei nostri risparmi, giorno dopo giorno. Conseguenze dell’inflazione sulla liquidità dormiente Per domare l’inflazione la banca centrale europea ha aumentato i tassi di interesse, portando a un aumento del costo di mutui e finanziamenti, arrivato in questo ultimo anno a livelli che non si vedevano da oltre 10 anni. Questo, tuttavia, ha portato anche un cambiamento positivo, seppur maturato in modo più lento. Ci ha riportato la possibilità di ottenere dei rendimenti interessanti dalla liquidità ferma in conto corrente, attraverso l’investimento in strumenti finanziari a basso rischio, a costi di gestione contenuti o nulli (escluse eventuali commissioni di acquisto e/o vendita) e spesso senza vincoli temporali di mantenimento. In questo modo riusciamo a guadagnare qualcosa che contribuisce a contrastare la perdita di valore del nostro denaro causata dell’inflazione. Gli strumenti per investimenti a breve termine della liquidità dormiente  Gli strumenti a disposizione sono principalmente tre: Titoli di stato: sono titoli di debito emessi da un governo o da una banca centrale. Sono considerati investimenti tra i più sicuri. Con l’aumento dei tassi di interesse le vecchie emissioni hanno subito degli importanti cali di valore e ancora oggi si trovano diverse occasioni a “sconto” che permettono guadagni più che discreti agevolati anche dalla tassazione ridotta al 12,50%, rispetto alle obbligazioni emesse da aziende, i cui rendimenti sono tassati al 26%. Va inoltre considerato che non hanno costi di gestione annui. ETF monetari: sono fondi comuni di investimento passivi (senza un gestore e con costi molto contenuti) che replicano l’andamento di titoli di stato e/o altri strumenti finanziari a breve termine. Offrono rendimenti a volte anche leggermente superiori ai titoli di stato, ma sono comunque considerati investimenti sicuri. La tassazione dei guadagni di questi etf dipende da quali titoli replicano. Può partire per alcuni dal 12,50% per arrivare in altri al 26%. Conti deposito: sono conti bancari che offrono un rendimento fisso sul deposito, che di norma è più elevato se si accettano dei vincoli sulle tempistiche di investimento. Se si decide di disinvestire prima della scadenza spesso si perde il guadagno accumulato. I rendimenti sono assoggettati all’imposta del 26%.   Come scegliere lo strumento adatto per noi? Nella scelta dello strumento, è importante considerare diversi fattori, tra cui: Liquidità: è la possibilità di poter liquidare l’investimento rapidamente e a costi contenuti (nel caso di titoli di stato ed etf vanno verificati quindi i volumi di scambio in borsa dello strumento e più elevati sono e minore è lo spread denaro/lettera, ovvero il differenziale tra il prezzo di acquisto e vendita, che rappresenta un costo implicito, che va a sommarsi alle commissioni di acquisto e vendita, addebitate dal proprio intermediario. Costi: è importante considerare i costi di gestione, di negoziazione e di tassazione dello strumento, cercando ove possibile il meno costoso. Tassazione: i rendimenti sono tassati in modo diverso a seconda dallo strumento da cui derivano, per cui vi può essere un impatto più che doppio della tassazione a seconda che derivi, ad esempio, da un titolo di stato o da un conto deposito. Un vantaggio da considerare nell’investimento della liquidità in titoli di stato con scadenze brevi è la possibilità di usarli in strategie di recupero delle minusvalenze. Di per sé comunque tenere i propri risparmi tutti in conto corrente non è una scelta adatta a chi ha degli obiettivi di medio lungo termine (come, a puro titolo di esempio, mettere da parte un capitale a sostegno della futura pensione, o per ritirarsi dal lavoro anticipatamente, o, ancora, per poter sostenere il percorso di studi dei propri figli…). L’investimento dei nostri risparmi, per poter essere veramente essere di aiuto nel contribuire al raggiungimento dei nostri obiettivi, va organizzato considerando le loro tempistiche, oltre al nostro personale grado di sopportare le oscillazioni dei mercati finanziari. Vuoi rivedere la tua gestione finanziaria? Ti aiuto io! Se sei abituato a tenere in conto corrente buona parte dei tuoi risparmi, ti consiglio vivamente di riflettere se sia proprio indispensabile lasciarli lì, o se non sia il caso di rivedere la tua gestione finanziaria, mettendo quello che hai al servizio dei tuoi obiettivi. Se credi sia arrivato il momento di fare ordine nell’organizzazione dei tuoi risparmi, per pianificare e attuare una strategia di investimento efficace, che ti aiuti a concretizzare i tuoi obiettivi, posso affiancarti in questo processo, passo dopo passo, lavorando per te e con te, senza nessun conflitto di interesse. Contattami per sapere come. Il primo colloquio è sempre gratuito. Ti spiegherò come lavoro, quali sono i vantaggi che la mia consulenza ti può offrire e ti darò già un preventivo di costo

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Conflitto Israele/Hamas – impatto sui portafogli. E’ necessario un cambio di strategia di investimento?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 23.10.2023

Questa settimana sono stata intervistata da Plus24 – Il Sole 24 Ore sul conflitto tra Isrele e Hamas. Ecco la mia risposta, di cui Plus24 ha pubblicato un estratto nell’articolo di copertina di sabato 21/10/23, a pagina 5. Approfondisco il conflitto in Israele e le sue conseguenze per i mercati finanziari. Alla luce del conflitto in Israele ritiene sia necessari cambiamenti nei portafogli dei suoi clienti? Se no qual è l’evento da monitorare per capire se modificarlo? La risposta a questa domanda è: dipende. Dipende dagli obiettivi che il cliente si pone, dall’orizzonte temporale di questi, dalla sua sensibilità e dalla sua propensione al rischio. Volendo analizzare i recenti eventi della guerra in Israele, unicamente dal punto di vista economico finanziario, (per quanto, come in tutti gli scenari di guerra, le conseguenze in termini umanitari siano drammatiche), non mi aspetto porti conseguenze particolarmente rilevanti nei mercati finanziari, soprattutto se il conflitto tra Israele e Hamas rimane confinato nelle zone attuali. In caso di ampliamento ad altri stati musulmani e soprattutto a seguito di un coinvolgimento dell’Iran, da sempre sostenitore di Hamas, credo vi possa essere comunque il concreto rischio nei prossimi mesi di un incremento dei costi energetici e in particolare del petrolio. Questa evoluzione, nei portafogli dei miei clienti, costruiti sulla base dei loro obiettivi di vita, potrebbe avrebbe un impatto nel breve termine e quindi, potenzialmente, potrebbe essere una minaccia per il raggiungimento dei loro obiettivi più vicini.  Di regola, tuttavia, per essi consiglio strumenti prudenti, come titoli di stato a breve termine o ETF monetari, che non dovrebbero risentire delle conseguenze del conflitto, offrendo anzi, da un anno a questa parte, rendimenti molto interessanti, senza rischi eccessivi, così da dare la quasi relativa certezza del raggiungimento di quanto desiderato. Per la parte dei portafogli destinata ad obiettivi più lontani nel tempo invece ho previsto sia una quota in oro che in titoli governativi, in parte legati all’andamento dell’inflazione e diversificati, oltre a una quota in materie prime. Questi strumenti dovrebbero contenere le eventuali conseguenze del conflitto o, nel caso delle materie prime, addirittura trarne vantaggio. Propongo questa impostazione da tempo, al fine affrontare i cambiamenti avvenuti e tuttora in corso nello scenario macro-economico mondiale, dallo scoppio della pandemia ad oggi; mutamenti che hanno portato ad un generale aumento dei rischi geo politici, oltre a una situazione di stress dell’offerta di materie prime, dovuta al reshoring post pandemico (la pratica di riportare in patria o in paesi amici le produzioni in precedenza dislocate in paesi ora non più affidabili), unito alle conseguenze dei fenomeni naturali sempre più estremi in molte parti del mondo, nonché ai conflitti in corso. Sulla base di queste considerazioni, quindi, non ritengo sia necessario apportare modifiche al mio attuale approccio. Se infine il conflitto dovesse evolvere in uno scenario ancora più critico di quanto ipotizzato e i mercati vedessero in ciò una minaccia, con conseguente crollo delle quotazioni, cinicamente, per coloro che hanno un orizzonte temporale di lungo termine potrebbe aprirsi un’occasione di acquisto interessante.

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Come investire in criptovalute senza acquisto diretto?

Scritto il 12.10.2023

Le criptovalute sono un asset finanziario volatile e complesso, che può essere difficile da comprendere per gli investitori alle prime armi. Nemmeno le modalità di acquisto e detenzione (se si considerano anche gli obblighi fiscali) possono essere così agevoli. Se sei interessato a investire in criptovalute, ma l'acquisto diretto ti sembra troppo complicato, puoi optare per l'investimento indiretto attraverso strumenti finanziari quotati nei mercati. Con questa modalità di investimento, e cioè senza acquisto diretto, non detieni effettivamente le criptovalute, ma acquisti uno strumento che ne replica l’andamento. Quali sono le modalità utilizzabili? A oggi il mercato non offre molte opzioni di scelta. Sono infatti solo tre le alternative tra cui muoversi: Se si desidera uno strumento che replichi l’andamento di una singola criptovaluta o di un paniere di criptovalute gli strumenti ideali sono gli ETN (Exchange-Traded Note). Si può valutare anche di investire in criptovalute per via indiretta, attraverso le azioni delle maggiori aziende al mondo che investono e acquistano costantemente grandi quantità di criptovalute, presumendo che il valore di queste azioni sia fortemente condizionato dall’andamento delle criptovalute stesse, o tramite ETF che ne replichino l’andamento. L'ultima opzione è l’acquisto di quote di fondi comuni, in cui vi è una gestione attiva delle attività di investimento in criptovalute. Approfondiamole insieme e scopriamo i vantaggi e i contri di ognuna. Leggi anche: Acquisto diretto di criptovalute e NFT Investire in criptovalute senza acquisto diretto: le tre alternative ETN Gli ETN (Exchange-Traded Note) sono dei titoli di debito emessi da una società veicolo che replicano la performance di un indice di riferimento. In questo caso, l'indice di riferimento può essere composto da una o più criptovalute, acquistate e detenute dalla società stessa. Gli ETN sono regolarmente quotati e scambiati in borsa. Il valore dell'ETN è legato al valore del portafoglio sottostante. Se il valore del portafoglio sottostante aumenta, il valore dell'ETN aumenta. Se il valore del portafoglio sottostante diminuisce, il valore dell'ETN diminuisce. Quali sono i rischi dell’investimento in criptovalute attraverso un ETN? Rischio di mercato. Il rischio di mercato è il rischio che il valore dell'ETN diminuisca a causa della volatilità del mercato delle criptovalute. Il mercato delle criptovalute è noto per la sua volatilità, il che significa che i prezzi delle criptovalute possono fluttuare notevolmente in tempi brevi. Questo può portare a una perdita di valore dello strumento. Rischio di controparte. Il rischio di controparte è il rischio che l'emittente dell'ETN fallisca. Se l'emittente dell'ETN fallisce, gli investitori potrebbero perdere i loro soldi. Quali sono i vantaggi dell’investimento in criptovalute attraverso un ETN? Sono accessibili e facili da acquistare e vendere. Sono liquidi, il che significa che è più facile venderli in caso di necessità. Sono regolamentati, il che offre agli investitori una maggiore protezione. Azioni di aziende che operano nel mondo cripto e blockchain Andiamo avanti con la seconda opzione per investire in criptovalute senza acquisto diretto. La seconda alternativa consiste nell'acquistare azioni di grandi aziende quotate operanti nell’ambito blockchain e criptovalute. È un modo indiretto di approcciarsi al settore, ma un modo con rischi ancora maggiori che acquistare direttamente le criptovalute stesse. Lo si può fare con la selezione e acquisto diretto delle aziende, se si conoscono e si è in grado di valutarle o attraverso un ETF, che replica l’andamento di un gruppo di titoli del settore, fornendo la possibilità di diversificare il rischio tra più aziende, attraverso l’investimento in un solo strumento quotato. Pro e contro Con questa modalità, tuttavia, ci si espone anche al potenziale rischio di fallimento di queste aziende oltre al rischio oscillazione delle criptovalute stesse; non avendo comunque la certezza che l’andamento delle loro azioni sia rappresentativo appieno dell’andamento del valore delle criptovalute con cui operano. I vantaggi invece, nel detenere un’azione in portafogli (indipendentemente da qualsiasi settore appartenga), sono l’assenza di costi di gestione, presenti invece in ETF, ETN, ETC e fondi comuni e la possibilità di compensare gli eventuali guadagni con minusvalenze pregresse. Il fondo comune con gestione attiva in criptovalute A oggi nel panorama italiano non vi sono molti fondi comuni che possono proporre la gestione attiva di criptovalute. Da pochi mesi è disponibile sui mercati un fondo comune di investimento con un gestore che, in parte con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e in parte attraverso l’analisi dei propri esperti, mette in atto delle strategie di investimento. Pro e contro I vantaggi di questa opzione sono di potersi esporre al mondo delle criptovalute, beneficiando della segregazione degli asset e di una gestione attiva orientata a ridurre la forte volatilità di questo settore.  A compensazione dei vantaggi su indicati, va considerato che questa opzione ha costi superiori rispetto a molti ETN, che non hanno una gestione attiva, ma sono veri e propri cloni dei sottostanti che rappresentano. Quali sono gli aspetti fiscali negli investimenti in strumenti finanziari con oggetto criptovalute? I guadagni derivanti da questi strumenti vengono tassati come plusvalenze all’aliquota attuale del 26%. Secondo la normativa fiscale attualmente in vigore, inoltre, i guadagni derivanti da ETN e da azioni, sono considerati redditi diversi e come tali sono compensabili con minusvalenze pregresse presenti nel proprio zainetto fiscale. I guadagni derivanti dal fondo comune invece sono considerati redditi di capitale e come tali non sono compensabili con minusvalenze pregresse. È in definizione una riforma fiscale che potrebbe cambiare l’imposizione fiscale attuale, ma ad oggi non vi è ancora nulla di definito e certo. Criptovalute senza acquisto diretto, in breve Investire in criptovalute attraverso strumenti finanziari è una valida alternativa all'acquisto diretto. Gli strumenti finanziari possono rendere più semplice l'accesso al mercato delle criptovalute, offrendo agli investitori maggiore diversificazione e liquidità.  Il piano di investimenti di ognuno di noi, comunque, dovrebbe sempre tenere conto dei propri bisogni e obiettivi, nonché del grado di rischio che si è disposti a tollerare. In questa ottica, se si è interessati a detenere anche degli strumenti operanti nel mondo cripto, è importante inserirli in portafoglio nella giusta proporzione diversificando anche in altri asset. Cerchi un consulente indipendente che ti segua nell'investimento in criptovalute? Contattami qui.

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Acquisto diretto di criptovalute e NFT

Scritto il 30.08.2023

Ti affascinano il mondo Fintech, criptovalute ed NFT e ne stai valutando l’acquisto diretto? Pensi che nel tuo portafoglio investimenti in questo ambito possano contribuire a creare una buona diversificazione? In questo articolo ti spiegherò come acquistare direttamente criptovalute e NFT. Ebbene, in effetti in un’ottica di diversificazione degli investimenti, destinare una parte, anche piccola, dei propri investimenti a questi strumenti potrebbe contribuire a portare uno sprint di rendimento interessante, in caso di trend positivo, a fronte del rischio di calo di valore su una quota del portafoglio molto contenuta. Naturalmente non si tratta di una tipologia di strumenti adatti a tutti. La loro estrema volatilità può essere vissuta psicologicamente molto male. Perciò, va valutato a priori se sia o meno il caso di inserirli nel proprio portafoglio. Detto ciò, qualora invece si intendesse investire in criptovalute, le vie possibili sono due: si possono acquistare direttamente si possono acquistare degli strumenti finanziari, quotati in borsa, che ne replicano l’andamento. Nel caso l’interesse fosse per gli NFT, oltre all’acquisto, sappi che si possono anche creare direttamente e vendere in piattaforme dedicate. Come funziona l’acquisto diretto criptovalute e NFT Criptovalute Se si desidera acquistare fisicamente uno o più tipologie di criptovalute, è possibile farlo attraverso un broker di criptovalute, oppure attraverso un exchange. Il broker di criptovalute è un intermediario finanziario che si frappone tra il cliente e la piattaforma di scambio di criptovalute. Fissa esso stesso i prezzi delle diverse cripto monete, applicando un sovraprezzo per l’uso della sua piattaforma. Il broker di criptovalute offre inoltre altri servizi quali ad esempio: depositi e prelievi, che consente ai propri clienti di depositare e prelevare fondi in una varietà di valute fiat, tra cui euro, dollari americani e sterline britanniche; supporto clienti, per cui u broker di criptovalute offrono supporto clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per rispondere a domande e risolvere problemi. L’exchange invece è una piattaforma online tramite la quale acquirenti e venditori possono scambiare le proprie valute digitali con altro cripto, o con valute fiat. Qui è il mercato a determinare il prezzo degli asset di criptovaluta. Nell’exchange avviene l’abbinamento degli ordini immessi. Affinché uno scambio venga eseguito, devono incrociarsi gli ordini di almeno due trader (uno che vende e uno che acquista). Il guadagno dell’exchange deriva dalle commissioni addebitate ai trader a ogni scambio avvenuto. QUALI SONO LE TUTELE PER IL RISPARMIATORE IN QUESTO AMBITO? Qualora tu decida di acquistare direttamente criptovalute, è fondamentale che consideri una serie di fattori e informazioni per tutelarti da possibili truffe, riciclaggio di denaro o furti. Devi essere pienamente consapevole che si stanno utilizzando canali e piattaforme che non dispongono delle medesime tutele dei classici mercati finanziari. Adotta tutte le precauzioni possibili per la protezione del tuo denaro, sia nel caso tu decida di operare attraverso un broker o un exchange. Prima di iniziare quindi informati e documentati meglio che puoi sugli investimenti in criptovalute. QUALI ASPETTI CONTROLLARE DEL SERVIZIO/PIATTAFORMA CHE INTENDI UTILIZZARE? In particolare per il broker di criptovalute premurati di  verificare: Sicurezza: i broker di criptovalute devono adottare misure di sicurezza rigorose per proteggere i fondi dei propri clienti. È importante scegliere un broker che abbia un track record di sicurezza solido, con una licenza di fornitore di servizi di pagamento PSD2, che implica per il cliente l’autenticazione a due fattori (2FA) per le transazioni online. Si tratta di una funzionalità di sicurezza che richiede agli utenti di inserire un codice di verifica aggiuntivo oltre alla loro password, quando accedono al loro account. Questo rende più difficile per gli hacker accedere agli account degli utenti. Reputazione: è importante scegliere un broker di criptovalute che abbia una solida e buona reputazione. Commissioni: i broker di criptovalute applicano una varietà di commissioni, tra cui commissioni di trading, commissioni di deposito e commissioni di prelievo. È importante scegliere un broker con costi competitivi. Supporto clienti: è importante scegliere un broker che offra un buon supporto clienti. Fruibilità della piattaforma e dei servizi: piattaforme con un’interfaccia utente semplice e intuitiva rendono più agevoli le operazioni di trading. Anche per le piattaforme di scambio, exchange, va accertata la presenza di requisiti minimi di sicurezza quali: Autenticazione a due fattori (2FA): funzionalità di sicurezza spiegata nel paragrafo precedente. Crittografia dei dati: i dati degli utenti, come le loro password e le loro informazioni finanziarie, devono essere crittografati per evitare che vengano rubati dagli hacker. Portafogli freddi: (Cold wallet) le criptovalute degli utenti devono essere conservate in portafogli freddi, ovvero in dispositivi fisici non connessi a Internet. Questo rende più difficile per gli hacker accedere alle criptovalute degli utenti. Politiche di sicurezza rigorose: gli exchange di criptovalute devono avere politiche di sicurezza rigorose, come l’esecuzione di audit periodici e la formazione del personale sui rischi informatici. Commissioni: come per la scelta del broker, anche nella scelta dell’exchange è importante l’attenzione ai costi del servizio, che anche in questo caso possono essere di diverse tipologie. Sede del servizio: è importante appurare in quale stato si trova l’azienda fornitrice del servizio. In Europa è stato approvato a fine maggio 2023 il regolamento Mi.ca ed entro luglio 2024 tutte le aziende operanti nel settore criptovalute dovranno adeguarsi ad esso, con l’importante obbligo di separazione dei propri asset da quelli dei clienti (cosa che fino a prima non era obbligatoria). CONSIGLIO IMPORTANTE N. 1: DOTATI DI UN TUO HARDWARE WALLET (PORTAFOGLIO) PRIVATO A prescindere che tu utilizzi un broker di criptovalute o una piattaforma di exchange, ti consiglio vivamente di non lasciare mai le tue criptovalute nel portafoglio virtuale (wallet) offerto dal servizio. Per quanto questo possa aver messo in atto tutti i migliori sistemi di sicurezza, è decisamente più sicuro spostare le tue cripto monete in un hardware wallet proprio, ovvero in un dispositivo fisico, che esteticamente sembra una chiavetta usb, ma che ti consente di archiviare e gestire le criptovalute in modo sicuro. Gli hardware wallet sono dotati di un chip di sicurezza, che isola le tue chiavi private (una stringa di codici che ti permettono di accedere alle tue criptovalute) dal computer o dal dispositivo mobile. Preferisci gli hardware wallet ai software wallet, i quali sono delle applicazioni scaricabili da internet sul tuo pc o sul tuo dispositivo mobile, aventi la stessa funzione degli hardware wallet, ma che, rispetto ad essi, possono essere più facilmente compromesse da un attacco informatico. Un hardware wallet è inoltre, di solito, facile da usare; supporta un’ampia varietà di criptovalute ed è coperto da garanzia, che ti protegge in caso di malfunzionamento o danneggiamento. CONSIGLIO IMPORTANTE N. 2: CUSTODISCI CON CURA LE CHIAVI PRIVATE DI ACCESSO AL TUO HARDWARE WALLET Se perdi le chiavi di accesso hardware wallet, non sarai più in grado di accedere ai tuoi fondi. Pertanto, è fondamentale conservarle in modo sicuro. Puoi scriverle su un pezzo di carta e conservarlo in un luogo riservato e noto solo a te, o puoi usare un servizio di archiviazione di chiavi di accesso. Esistono anche delle capsule in acciaio, resistenti a fuoco e acqua, in cui inserirle e conservarle. Sappi che se anche dovessi perdere o rompere l’hardware wallet, potresti acquistarne un altro e ripristinare il tuo account, ma per farlo, dovrai avere le tue chiavi private. Lo staking di criptovalute Se hai acquistato delle criptovalute, puoi mantenerle al sicuro nel tuo hardware wallet, ma puoi anche decidere di destinarne una parte allo staking. Cosa è lo staking? Lo staking, in estrema sintesi e semplificazione, è un processo con il quale impegni le tue monete digitali in una piattaforma, assieme ad altri partecipanti, al fine di permettere il funzionamento e la convalida delle transazioni nella piattaforma stessa. A fronte di questo impegno e quindi blocco delle tue cripto monete, ricevi una ricompensa periodica, pagata in cripto valuta. Si tratta di un’attività attrattiva per i forti rendimenti offerti, ma che comporta rischi molto elevati, che possono portare alla perdita totale dell’investimento. NFT e acquisto diretto Gli NFT inizialmente erano acquistabili solo in marketplace a essi dedicati. Con il tempo tuttavia diversi exchange si sono aperti a questi strumenti e in alcuni di essi non solo gli NFT si possono oggi acquistare o scambiare, ma si possono addirittura creare e mettere in vendita. Questi exchange mettono a disposizione delle istruzioni per insegnarti a creare il tuo NFT personale e unico, che poi, come detto, puoi vendere direttamente nella piattaforma stessa. Sappi che per acquistare NFT dovrai prima aprire un portafoglio (wallet) nella piattaforma e convertire i tuoi soldi in criptovaluta. Infatti, gli NFT sono acquistabili solo con criptovalute. Il regolamento Mi.ca, che, come detto, norma le criptovalute, a oggi non riguarda gli NFT. Fiscalità e tasse per criptovalute e NFT Con la Legge di bilancio 2023 è stato decretato che ogni plusvalenza (guadagno) superiore a €2000, derivante dalla compravendita di criptovalute, dallo staking, dalla compravendita di NFT o dalla vendita di NFT di propria creazione, sia considerata nella categoria dei redditi diversi e come tale, tassata con imposta sostitutiva del 26%. La Legge di bilancio 2023 abroga quindi la precedente norma per cui erano considerati tassabili le plusvalenze derivanti da criptovalute detenute su depositi o conti correnti nel periodo di imposta per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi e per un importo che superava la soglia di 51.545,69 euro, calcolato sulla base del cambio al primo gennaio del periodo di imposta considerato. Nel caso tu fossi il creatore dell’NFT, i guadagni ottenuti da questa attività verrebbero considerati come redditi di lavoro autonomo, salvo nei casi in cui l’attività fosse esercitata occasionalmente. In questo caso, tali guadagni sarebbero considerati redditi diversi, soggetti a imposta sostitutiva del 26%. Ricorda inoltre che vi è inoltre l’obbligo di indicazione in dichiarazione dei redditi (quadro RW) del valore degli asset detenuti, ai fini del monitoraggio fiscale. Alternative possibili all’acquisto diretto di criptovalute e NFT? Se desideri investire in criptovalute e NFT, ma la via diretta ti sembra troppo complessa, puoi farlo attraverso l’acquisto di strumenti finanziari quotati nei mercati di borsa, che ne replicano l’andamento. Per saperne di più, seguimi nel mio prossimo articolo in cui ti parlerò di come investire in questo mondo tramite strumenti finanziari. Mi trovi anche su Facebook e Instagram.    

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Investire nel Fintech: criptovalute, blockchain e NFT in parole semplici

Scritto il 23.08.2023

Sempre più spesso si sente parlare di criptovalute, blockchain, NFT o Fintech. Sono la nuova frontiera del mondo finanziario, attraggono per le grandi potenzialità che rappresentano e molti vi investono o desiderano farlo. Ma cosa sono esattamente? Quali opportunità offrono e quali sono i loro rischi? Vale ancora la pena investire in criptovalute, blockchain e NFT nel 2023? In questo articolo cercherò di spiegarti cosa sono, in estrema sintesi, semplificando i concetti per permettere a chiunque di comprenderli. Se stai partendo da zero e vuoi investire nel Fintech, devi prima capire di cosa parliamo e conoscere i termini del settore. Di cosa parliamo quando diciamo criptovalute, blockchain o NFT? Per prima cosa criptovalute, blockchain e NFT sono tutti parte di una nuova finanza che si sviluppa solo in ambiente tecnologico, che comprende anche altri strumenti finanziari e che si identifica con il termine Fintech. Sono tuttavia cose molto diverse tra loro, anche se spesso sono collegate e interdipendenti. Per capire come investire nel Fintech è bene approfondirle. Criptovalute, le monete digitali Le criptovalute sono un tipo di “moneta” digitale che può essere usata per le transazioni online. Sono rappresentate da Token fungibili, ovvero unità di dati che possono essere scambiate con altre dello stesso tipo e valore sulla blockchain. Sono decentralizzate, il che significa che non sono controllate da nessun governo o autorità centrale. Le più popolari sono Bitcoin, creata già nel 2008, ed Ethereum. Cosa sono gli NFT in breve Gli NFT (Non-fungible token, gettone non copiabile in italiano), invece, non sono una valuta. Sono token (unità di dati) che rappresentano oggetti del mondo reale, come un’opera d’arte, una canzone, un videogioco, un oggetto da collezione. Gli NFT sono unici e non fungibili, il che significa che non possono essere scambiati alla pari come i normali token fungibili. Blockchain Una blockchain è un registro distribuito di dati, condiviso tra un gruppo di computer. In essa i dati sono archiviati in blocchi, legati tra loro in una catena, in cui ogni blocco contiene un hash (una parte di codice) del blocco precedente. Questo rende molto difficile modificare o cancellare le registrazioni, in quanto per farlo bisognerebbe variarle in ogni singolo blocco della catena. Vi sono diverse blockchain, che possono essere utilizzate per molte tipologie di applicazioni, tra cui le criptovalute, la finanza decentralizzata e la gestione delle catene di fornitura. Possono essere pubbliche (accessibili a tutti) o private. L’applicazione nel mondo finanziario di tutte queste tecnologie, unite all’intelligenza artificiale, al machine learning (computer che apprendono senza essere esplicitamente programmati) viene identificata con un termine: Fintech. Quali sono i potenziali rischi nel Fintech? Questi strumenti sono parte di una tecnologia emergente, in continua evoluzione, non ancora regolamentata e ciò comporta dei rischi importanti per chi vi investe il proprio denaro. Sebbene sia prevista per luglio 2024 l’entrata in vigore del Mi.CA, il regolamento che in Europa normerà il comportamento di tutti gli operatori nell’ambito delle cripto-assets, vi è ancora molto da fare per rendere questo ambito sicuro. Chi decide di investire nel Fintech deve quindi essere consapevole di essere privo delle tutele riservate all’investitore in classici strumenti finanziari, trovandosi ad affrontare rischi quali: Volatilità: il prezzo delle criptovalute può oscillare molto rapidamente e molto violentemente, il che significa che si potrebbe perdere una grande quantità di denaro. Mancanza di regolamentazione: le criptovalute non sono regolamentate da nessun governo o autorità centrale, il che significa che non si ha alcuna protezione in caso di frode o furto. Spesso in internet si trovano fantomatici servizi che promettono guadagni mirabolanti, per rivelarsi poi vere e proprie truffe, perpetrate sfruttando la poca conoscenza di queste tecnologie e il desiderio di guadagni facili e veloci dei malcapitati. Attacchi informatici: le criptovalute sono vulnerabili agli attacchi informatici, il che significa che si possono perdere tutti i soldi investiti, se i propri portafogli vengono violati. Mancanza di trasparenza: il funzionamento di alcune criptovalute non è trasparente, il che rende difficile per gli investitori valutare i rischi ad esse associati. Leggi anche: Le sirene di Internet e il falso mito dei guadagni facili Perché investire nel settore Fintech? Le potenzialità di questo mondo sono tuttavia enormi, tanto che, nonostante gli alti e bassi, l’interesse degli investitori continua ad essere alto. Le potenzialità più immediate sono, a titolo esemplificativo: Transazioni internazionali veloci e a basso costo: le criptovalute possono essere utilizzate per effettuare transazioni internazionali in modo rapido e a basso costo, eliminando la necessità di intermediari come banche o società di carte di credito. Questo può essere utile per le aziende che fanno affari in tutto il mondo, o per le persone che vogliono inviare denaro ai propri cari che vivono all’estero. Per esempio, ad oggi questa modalità operativa è in fortissima espansione, soprattutto in Africa, in conseguenza ad una forte carenza di strutture bancarie tradizionali, che per tali servizi applicano costi molto elevati; Transazioni più sicure: le criptovalute possono essere utilizzate per effettuare transazioni più sicure, in quanto sono protette dalla crittografia. Questo può ridurre il rischio di frode o furto; Libertà finanziaria: le criptovalute possono offrire agli utenti una maggiore libertà finanziaria, in quanto non sono controllate da nessun governo o autorità centrale. Questo può consentire agli utenti di effettuare transazioni senza dover subire restrizioni imposte dai governi; Gli NFT sono unici e non possono essere copiati. Questo li rende una buona scelta per rappresentare beni unici. Gli NFT possono essere verificati sulla blockchain e ciò li rende ideali per rappresentare beni digitali che devono essere verificati, come ad esempio i certificati di proprietà Desideri saperne di più per investire nel Fintech? Se anche tu credi nelle potenzialità e nell’evoluzione di questo mondo e ti piacerebbe investire in modo consapevole e strategico, la soluzione migliore, se non si è degli esperti, è affidarsi a un consulente finanziario. Seguimi nel mio prossimo articolo e ti illustrerò con quali modalità e strumenti investirvi.

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LA NOSTRA ABITAZIONE È PROTETTA NEL MODO GIUSTO?

Scritto il 31.07.2023

Per molti italiani l'abitazione in cui vivono è uno dei beni più importanti. Si contraggono mutui anche ultradecennali per poterla acquistare e per sentirla veramente come "LA PROPRIA CASA". Non sempre però questo bene così importante, per cui molti fanno grandi sacrifici, è adeguatamente protetto. Oviamente chi contrae un mutuo per l'acquisto della casa, sa bene che è obbligatorio dotare l'immobile della copertura assicurativa per scoppio e incendio. Quali altri rischi non vanno sottovalutati? Se pensiamo agli eventi atmosferici estremi, che sempre più spesso si sono verificati negli ultimi anni e che purtroppo sembra siano ormai una nuova normalità, ci rendiamo conto di quanto sia importante tutelarsi da essi. La copertura di questi rischi, chiamata garanzia catastrofale, è oggi ormai divenuta essenziale. Essa copre i rischi inondazione, alluvione ed è affiancabile dalla copertura al rischio di terremoto.   SEI PROPRIETARIO DI UN IMMOBILE E DESIDERI AFFITTARLO O VIVI IN UN IMMOBILE IN AFFITTO? Sia che affitti un tuo immobile, sia che tu viva in una casa in affitto, ti consiglio caldamente di dotarti almeno di una copertura per rischio locativo, così da trasferire a una compagnia assicurativa rischi gravi come:   - Esplosioni, incendi, implosioni e scoppi - Danni all'impianto elettrico, come un corto circuito - Danni provocati dai soccorritori nel momento in cui si tenta di contenere i danni provocati dall'imprevisto - Danni provocati dal malfunzionamento degli impianti termici Questa tutela non è obbligatoria ma è vivamente consigliata! STAI ACQUISTANDO O HAI GIÀ ACQUISTATO UNA POLIZZA ASSICURATIVA PER LA TUA ABITAZIONE? In entrambi i casi, ricorda di fare attenzione ai massimali indicati. Massimali troppi bassi e non allineati con il valore dell'immobile, ti permettono di pagare un premio assicurativo più contenuto, ma in caso di sinistro la polizza ti restituisce un indennizzo inadeguato al danno subito. Può risultare utile avere le coperture in caso di furto, o di rottura di tubature o cristalli, ma non sono garanzie che affrancano da rischi molto gravi. Consiglio di attivarle solo se economicamente sostenibili. Hai dubbi su come proteggere la tua abitazione? Per te posso realizzare un’analisi delle tue coperture assicurative, per ricercare eventuali rischi non considerati, analizzando i contratti già in essere, eventuali punti critici e verificando se vi siano possibilità di miglioramento. Oppure posso guidarti affinché tu possa trovare la polizza perfetta per le tue esigenze!

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TUTELE ASSICURATIVE PERSONALI

Scritto il 25.07.2023

Quando si fa pianificazione finanziaria per il raggiungimento dei propri obiettivi, ci si concentra, giustamente, sulla buona gestione del denaro e sull'investimento dei risparmi. Spesso però non consideriamo i rischi a cui siamo esposti. Infortuni, malattie o il decesso, oltre alle nefaste conseguenze, potrebbero compromettere pesantemente o vanificare del tutto gli sforzi compiuti. Non avere alcuna tutela assicurativa può essere fatale per la propria vita e per il futuro nostro e dei nostri cari. QUALI SONO LE TUTELE MINIME FONDAMENTALI PER EVITARE DI VEDERE SPRECATI TUTTI I NOSTRI SFORZI? Non c'è una risposta univoca. Le coperture assicurative devono essere in linea con la situazione e le necessità personali e familiari, che nel tempo cambiano e per questo, quindi, vanno riviste periodicamente e aggiornate alle mutate esigenze. Vediamo ad esempio la famiglia Bianchi, in cui lavora solo il padre, con madre, due figli piccoli e un mutuo trentennale. Cosa accadrebbe se il signor Bianchi venisse a mancare? E se invece rimanesse invalido a vita?   In questo caso, sarebbe importante che almeno lui fosse tutelato per i rischi di morte, infortunio o malattia grave. CIÒ CHE È VERAMENTE IMPORTANTE È DOTARSI DI TUTELE ATTE A COPRIRE QUANTOMENO I GRANDI RISCHI. Le piccole garanzie accessorie possono essere utili, ma non sono indispensabili e spesso fanno lievitare i costi delle polizze assicurative. Ti servono veramente? Ti cambiano la vita? RICAPITOLANDO… Non esistono polizze assicurative sempre giuste: vanno adeguate alla propria situazione e obiettivi di vita. Per capire al meglio quale stipulare ed essere sicuro di non sprecare i tuoi soldi richiedimi una valutazione. Per te posso realizzare un’analisi delle tue coperture assicurative, per ricercare eventuali rischi non considerati, analizzando i contratti già in essere, eventuali punti critici e verificando se vi siano possibilità di miglioramento.

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5+1 CONSIGLI PRATICI PER GESTIRE AL MEGLIO IL TUO DENARO

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 28.06.2023

Non è sempre facile gestire al meglio il proprio denaro, ma anche in questo campo ci sono buone abitudini e prassi che possono dare una mano in concreto, per aiutarti a mettere da parte del risparmio per le tue esigenze future e per i tuoi obiettivi personali e famigliari. Continua a leggere per scoprire i 5 consigli (+1) che ti aiuteranno a migliorare la gestione del tuo denaro in base alle tue priorità.   1. DEFINISCI UN BUDGET IN BASE ALLE TUE PRIORITÀ Inserisci nel tuo budget tutto ciò che ti serve per vivere bene, quindi anche le spese per piaceri e sfizi. Sii selettivo ma non restrittivo: il budget non deve pesare come una rinuncia psicologica. Deve essere realistico, per permetterti di raggiungere gli obiettivi che ti poni! Scrivilo, non lasciarlo solo nella tua testa, così da farlo diventare una cosa concreta.   2. RISPETTA I LIMITI DI SPESA CHE TI SEI DATO Rispettare il tuo budget significa porre particolare attenzione a non sforare i limiti nelle spese, soprattutto di quelle non indispensabili (come, per esempio, sfizi e svaghi). Significa anche monitorare le spese inderogabili (per esempio alimenti, bollette, ecc…), evitando sprechi e cercando dove possibile di risparmiare.   3. NON LASCIARE FERMO IL TUO RISPARMIO Investi il tuo risparmio per permettergli nel tempo di crescere e darti quell’apporto in più che, assieme ad una buona gestione del tuo bilancio familiare, ti aiuta a raggiungere quello che desideri. Ricorda poi che, lasciato fermo in conto corrente, il potere di acquisto dei tuoi soldi viene quotidianamente eroso dall’inflazione. Una costante abitudine all’investimento, inoltre, favorisce la propensione al risparmio. Se vuoi approfondire vai all’ultimo punto.   4. INFORMATI BENE Prima di ogni decisione che coinvolga il tuo denaro, informati bene. Confronta le proposte rispetto alle tua priorità, per essere sicuro che l'opzione che ti viene proposta sia la più conveniente per te (e non per la banca!). Così riduci le possibilità di sprecare soldi.   5. NON ACCETTARE PROPOSTE CHE NON HAI COMPRESO Non accettare alcuna proposta se non ne hai compreso bene rischi, pro e contro. Se hai dubbi su qualche scelta o non sei sicuro di ciò che ti viene presentato, fermati! A scelta fatta, può essere difficile o controproducente tornare indietro. Assicurati di comprendere sempre le implicazioni di ciò che stai per firmare e se non capisci, non avere paura di dirlo. Pretendi spiegazioni con termini a te comprensibili (non tutti sono degli esperti in finanza!) I soldi sono i tuoi e hai il sacrosanto diritto di sapere come vengono investiti.   +1 SE NON SEI SICURO, AFFIDATI AGLI ESPERTI Le scelte finanziarie non vanno sottovalutate e se sbagliate possono costarti molto caro e per molto tempo. È importante quindi che se decidi di farti affiancare da un consulente, questi sia senza secondi fini, oltre che professionalmente preparato. Scegliendo di affidarti al mio servizio di consulente finanziario autonomo, hai la certezza di avere al tuo fianco una persona fidata, che senza conflitti di interesse, ti aiuta a organizzare la gestione del tuo denaro e a investirlo secondo i tuoi tempi, in linea con il grado di rischio che ti senti di sopportare, per arrivare a raggiungere i tuoi obiettivi.

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PIANI DI ACCUMULO (PAC) – VANTAGGI e SVANTAGGI

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  • PAC Piano accumulo capitale
Scritto il 12.06.2023

I Piani d'Accumulo di Capitale (noti come PAC) sono una modalità di investimento, attraverso acquisti programmati di strumenti finanziari, come fondi comuni di investimento e ETF. A fronte di un investimento periodico (settimanale, quindicennale, mensile...) i PAC permettono di investire in molti settori e aree geografiche, anche in piccole rate. Quali sono i vantaggi? Un PAC offre diversi vantaggi al risparmiatore: Si può decidere a monte quale valore destinarvi e su quale o quali strumenti investire, programmando acquisti periodici con esecuzione automatizzata. In questo modo si azzera la componente emotiva, che in momenti di mercati agitati potrebbe spaventare e scoraggiare gli investimenti, o addirittura portare a liquidare quanto investito, magari in perdita. L'acquisto periodico permette di comprare lo strumento nelle diverse fasi di mercato, quindi sia nei momenti di calo, in cui le quotazioni sono più basse e attraenti, sia nei momenti in cui sono più elevate, contenendo mediamente le oscillazioni e il rischio del proprio investimento, evitando cali importanti. Agevola la propensione al risparmio, che, riservato per uno o più piani di accumulo, può essere orientato verso i propri obiettivi di medio/lungo termine. Un piano di accumulo si può comunque sospendere in ogni momento e, all'occorrenza, quanto versato può essere prelevato, sebbene sia meglio evitarlo, prevedendo per le proprie necessità di breve termine forme di risparmio con un orizzonte temporale altrettanto breve, o semplicemente mantenendo una liquidità in conto corrente. Un PAC ha solo vantaggi? Naturalmente no, come ogni forma di investimento ha dei lati positivi e altri meno. Il primo aspetto che potrebbe essere negativo sono i costi, sia per l'avvio, sia di commissioni per ogni rata di acquisto, a cui vanno sommati i costi di gestione degli strumenti in cui si investe. Fortunatamente, comunque, da un po’ di tempo a questa parte, vi sono intermediari che permettono di avviare dei piani di accumulo a zero costi di commissioni, per cui rimangono solo i costi correnti degli strumenti, che, nel caso degli ETF (Exchange trade fund) possono arrivare anche a zero o comunque essere estremamente contenuti rispetto ai fondi comuni. Altro aspetto da considerare è che statisticamente un investimento attraverso un PAC, con acquisti in tutte le fasi di mercato (che riducono la volatilità e le oscillazioni dello strumento), contiene le possibilità di improvvisi e pesanti cali, ma nel contempo limita anche rapide crescite importanti. Va quindi valutato, per ognuno, se sia la modalità di investimento adatta, considerando la personale capacità di risparmio, la propensione al rischio e l'orizzonte temporale dei propri obiettivi Se stai pensando a come investire il tuo denaro, contattami per una consulenza

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