Giovanni Bombrini

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Consulente finanziario

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L'inflazione Usa scende ai livelli più bassi da Gennaio

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 11.11.2022

In raffreddamento. I prezzi al consumo a Ottobre sono aumentati meno del previsto: del 7,7% su base annua e dello 0,4% su settembre. Ora la Fed potrà valutare rialzi dei tassi meno marcati   L'inflazione americana modera il passo, abbastanza da dar fiato a nuovo ottimismo tra gli investitori sul futuro dell'economia e su manovre meno aggressive di politica monetaria da parte della Federal Reserve. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati del 7,7% a Ottobre dall'anno scorso, meno dell'8,2% del mese precedente e del 7,9% previsto dagli analisti.   È stato l'incremento più contenuto da Gennaio per il Consumer Price Index, che aveva raggiunto un picco del 9,1% a Giugno. L'indice core, che esclude energia e generi alimentari, ha a sua volta sorpreso positivamente: il mese scorso è salito del 6,3%, meno del 6,5% anticipato e del 6,6% di Settembre.   La Borsa, davanti ai dati, ha inscenato un rally, incoraggiata da ipotesi di una Fed più morbida nelle prossime strette di politica monetaria, dimenticando nelle ultime ore incertezze politiche che ancora gravano sull'esito delle elezioni di Midterm e la crisi nelle criptovalute con l'exchange Ftx sull'orlo del crack.   Il rallentamento dell'inflazione non dovrebbe in realtà fermare la Fed ma «offre un barlume di speranza», ha dichiarato Mickey Levy di Berenberg, sull'efficacia della politica monetaria. I vertici Fed hanno indicato di voler proseguire una manovra restrittiva fino a quando non avranno visto chiari e confermati segnali di un ritorno dell'inflazione verso il target del 2 per cento. «I dati sono i benvenuti  ha commentato la responsabile della sede Fed di Dallas, Lorie Logan. Ma cè ancora molta strada da fare. Presto potrebbe essere appropriato frenare il passo dei rialzi dei tassi per meglio valutare l'evoluzione delle condizioni finanziarie ed economiche, ma credo anche che questo non debba essere interpretato come una politica più accomodante».   Secondo molti analisti, di conseguenza, un rialzo del costo del denaro di 50 punti base è nelle carte alla prossima riunione Fed di Dicembre, e probabile resta un'ulteriore stretta a Gennaio. Le piazze future scommettono al 71% su una simile mossa a Dicembre e al 67% su una identica azione a inizio 2023. I progressi nella lotta al carovita hanno tuttavia allontanato timori di nuovi giri di vite di 75 punti base sui tassi e di sempre più protratte manovre.   Le previsioni indicano che il costo del denaro dovrebbe raggiungere l'anno prossimo tassi intorno al 4,85% - 5%. Ed è stato rispolverato uno scenario di soft landing, di un atterraggio morbido dell'economia in grado di evitare una pronunciata recessione negli Stati Uniti.   Il dibattito resta però aperto: gli economisti di Citigroup mantengono previsioni di tassi massimi fino al 5,5 per cento. E Levy di Berenberg ritiene che le statistiche «facciano poco per alterare la valutazione della Fed sulla soglia finale del costo del denaro o su quanto a lungo i tassi dovranno restare alti, considerata la forza delle sottostanti pressioni inflazionistiche i rischi al rialzo che esistono nelle aspettative inflazionistiche».  

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BlackRock: inasprimento Fed potrebbe aver già reso inevitabile la recessione

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 02.11.2022

BlackRock ha espresso una visione pessimistica dell’impatto che la politica da falco della Federal Reserve averà sull'economia, suggerendo che la campagna aggressiva della banca centrale per aumentare i tassi di interesse potrebbe già aver reso la recessione inevitabile. "Vediamo le banche centrali sulla strada del rafforzamento eccessivo dei tassi", ha dichiarato il più grande gestore patrimoniale del mondo. "Pensiamo che i tassi raggiungeranno, o forse hanno raggiunto un livello che preannunciano una recessione certa”. I commenti sono arrivati ​​durante l'ondata d’acquisto a Wall Street di Martedì mattina, vedendo l'S&P 500 (SP500), Dow (DJ') e Nasdaq (COMP.IND) in rialzo tra le speranze che la Fed presto rallenterà il suo ritmo di aumento dei tassi d’interesse. Nonostante il piccolo aumento dei prezzi delle azioni, BlackRock ha affermato che gli investitori devono ancora prezzare tutte le implicazioni della politica della Fed, le probabilità di una recessione "non si riflettono ancora negli utili e nei prezzi di mercato, a nostro avviso. "Le banche centrali non hanno ancora pienamente compreso che con questo aumento dei tassi per contrastare l’infazione porteranno ad una recessione certa”. La Fed dovrebbe annunciare la sua prossima decisione sui tassi Mercoledì, si prevede che il prossimo aumento dei tassi della Banca Centrale sarà di 75 punti base. Il suo quarto aumento dall’inizio del rialzo dei tassi. Dopo il quarto aumento, Wall Street proverà a scomettere come evolverà la politica della Fed nel 2023, poiché le opinioni varianoampiamente sulle strategie che adotterà. In vista della riunione di Marzo della Fed, le probabilità variano ampiamente su dove i tassi saranno in quel momento. Nel grafico possiamo vedere il target dei tassi e la probabilità che questo accada alla prima riunione del 2023. Tuttavia il mercato anticipa sempre quello che accade nel mercato reale. E come in passato dopo tutte le recessioni il mercato ha ricominciato a camminare e poi a correre. Vedremo se il 2023 sarà l’inizio di un bull market oppure se anche il 2023 sarà caraterizzato dal segno dell’orso.  

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I rialzi dei tassi della FED

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 14.10.2022

I mercati dell'energia sonotroppo forti perché un tasso della FED al 3% riesca ad abbassare l'inflazione. Guardando al breve termine ci saranno nuovi minimi nel quarto trimeste in quanto la politica monetaria fallirà l'obiettivo di raggiugere i target previsto per riuscire ad abbattere l'inflazione.

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I rialzi della Fed non basteranno ad arginare l’inflazione

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 10.10.2022

I rialzi della Fed non basteranno ad arginare l’inflazione. L’attuale situazione geopolitica e il caro energia impediranno che gli aumenti dei tassi siano pienamente efficaci nel combattere l’inflazione. Portando il mercato verso nuovi minimi. Questo secondo Michael Hartnett stratega di Bank of America. Il tasso di disoccupazione ha visto un calo inaspettato a Settembre, scendendo dal 3,7% al 3,5%. Ciò ha tolto il fiato alla parte del mercato che pensava che la Fed sarebbe stata più accomodante del previsto. Chi sperava in un'ulteriore prova dell'erosione nel mercato del lavoro, dopo il crollo delle aperture di lavoro riportato all'inizio di questa settimana si sbagliava. Negli ultimi 60 anni ci sono stati 15 cicli di rialzo dei tassi della Fed e il tasso di disoccupazione medio al momento dell'ultimo aumento dei tassi della Fed era del 5,7%, ha affermato lo stratega della BofA (Bank of America), Michael Hartnett. Mentre gli eventi passati non sono indicatori dei futuri eventi, se tale tendenza continuasse il tasso di disoccupazione ora sarebbe a più di 200 punti base di distanza dall’ultimo rialzo previsto della Fed. Se la Fed è veramente determinata a portare l'inflazione al 2%, ciò aumenta le probabilità di un atterraggio duro. Questo significa che i minimi del mercato azionario devono ancora essere visti, ha detto Harnett. I mercati dell'energia sono troppo forti perché un tasso della Fed al 3% riesca ad abbassare l’inflazione, ha aggiunto Hartnett. Guardando al breve termine, Harnett crede che ci saranno nuovi minimi nel quarto trimestre in quanto “la politica monetaria fallirà di raggiungere il target per riuscire ad abbattere l’inflazione”, inoltre il crollo obbligazionario che precede una recessione imminente e già in atto ed "esercita una pressione al ribasso su EPS, azioni e obbligazioni societarie". È "così allettante seguire l’onda ribassista dei mercati”, le obbligazioni sono crollate, le azioni statunitensi scambiano al momento a 15 volte gli utili attesi, tutti ribassisti; conosciamo la curva dei rendimenti dice che la recessione e la curva dei rendimenti sono sempre corrette (vedi 13 delle ultime 13 inversioni)", ha aggiunto. Tutto ciò però potrebbe cambiare con un allentamento dell’attuale situazione geo politica dovuta al conflitto Russia-Ucraina... Quindi restare fuori dai mercati non e mai una buona idea... Bisogna pianificare attentamente i propri investimenti ed essere pronti a modificare la rotta quando necessario.

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La Federal Reserve interrompe il rally estivo, le valutazioni degli asset scendono ...

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 05.10.2022

Durante il terzo trimestre del 2022, la Federal Reserve ha alzato di 150 punti base il tasso di riferimento in due incontri, rappresentando la metà dei rialzi previsti da quando ha iniziato a inasprire la politica monetaria a Marzo. Questo e l'insistenza dei funzionari della Fed sul fatto che manterranno i tassi più alti più a lungo per cercare di abbattere  l'inflazione e smorzare i prezzi. Da non ignorare anche le azioni della Fed per restringere il suo bilancio, raggiungendo la riduzione completa nel mese di Settembre. A pieno ritmo, la banca centrale sta rimuovendo dal proprio bilancio 60 miliardi di titoli del Tesoro e 35 miliardi di debito. Riducendo drasticamente la liquidità ai mercati finanziari. In risposta gli investitori si sono resi conto che durante il trimestre la banca centrale sia seriamente intenzionata a rallentare l'economia nel tentativo di far scendere i prezzi. I mercati accolgono molto calorosamente l'arrivo di iniezioni monetarie da parte delle banche centrali; l'abbandono di tali iniezioni e la reintroduzione dei prelievi di liquidità, tuttavia, non sono accolte con favore e sono accompagnate da un alta volatilità. In questi mesi, il rendimento del Tesoro a 10 anni è aumentato di 93 punti base al 3,829% nell'ultima sessione del trimestre. Mercoledì scorso ha toccato il 4,0%, è il livello più alto dalla crisi finanziaria globale del 2008, e mentre i rendimenti delle obbligazioni aumentano, i prezzi delle obbligazioni scendono. Il mercato orso è in rally e le speranze che all'inizio del trimestre il mercato ribassista possa aver fatto il suo corso sono stati annullati, con l'S&P 500 in calo del 6,3%, il Nasdaq Composite in calo del 5,0% e il Dow Jones Industrial Average in calo del 7,6%. Bitcoin (BTC-USD), che è stato generalmente monitoraggio delle attività di rischio, è sceso solo dello 0,2% circa nel trimestre ed è ancora al di sotto della soglia di $ 20.000 a $ 19.400 e meno di un terzo del suo massimo storico di $ 68.900 a novembre 2021. Materie prime: il fenomeno degli investitori che si sono rivolti all'oro durante i periodi di incertezza non li ha salvati nel Q3. I’oro è sceso del 7,7% durante il trimestre. Anche i contratti di rame, che generalmente seguono le aspettative degli investitori per l'economia è sceso, scendendo del 7,9% nel trimestre. Il petrolio greggio, più legato ad eventi geopolitici che alla politica della Fed, è scesa del 25%, chiudendo il trimestre a ~79,74 dollari al barile. Il mercato immobiliare è in una fase di cooldown: dopo aver sperimentato una super crescita durante il culmine del pandemia, il mercato immobiliare si è leggermente raffreddato nel terzo trimestre a causa dell'inasprimento delle condizioni finanziarie, i tassi più alti hanno costretto alcuni acquirenti a non acquistare un immobile. Il potente dollaro: con gli aggressivi rialzi dei tassi da parte della Fed è salito ulteriormente e i tassi d’interesse hanno reso più interessante l'investimento negli Stati Uniti. Mentre il dollaro forte rende meno costoso per gli americani viaggiare all'estero, rende più costose le esportazioni statunitensi e aumenta l'onere del debito per i paesi emergenti. economie con debito denominato in dollari USA. Guardando al futuro nel quarto trimestre, l'inflazione rimarrà alta, il mercato del lavoro statunitense rimane forte e la Fed resiste. Questo causerà un rallentamento economico, e i rendimenti obbligazionari saliranno ulteriormente, anche se probabilmente sono vicini al top. Inoltre questo potrebbe costringere l’equity a raggiungere nuovi minimi. I trader si orientano verso la Fed che alzerà i tassi di 125 punti base nei prossimi due incontri, anche se molti si aspettano un aumento di 100 punti base. La Federal Reserve sta quindi facendo ciò che ha promesso di fare, ma attenzione per quanto tempo continuerà ad agire contro il mercato per raffreddare l’inflazione? I rialzi di questi due giorni possono significare che il peggio è passato? Oppure il peggio deve ancora venire? Sicuramente la soluzione non è quella di rimanere in panchina aspettando momenti migliori. Perché il mercato anticipa sempre l’economia reale e quando il mercato ripartirà il treno sarà già passato.

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Il peggior periodo storico per le azioni.

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 24.09.2022

Mentre le probabilità di una recessione rimangono elevate, secondo il mercato obbligazionario negli ultimi nove mesi siamo stati in un regime inflazionistico elevato e in aumento, il peggior periodo storico per le azioni. Ma ora l'inflazione è alta e in calo, anche se gradualmente. Se l'economia rallenta abbastanza, l'inflazione scenderà a un ritmo accelerato. Indovina cosa si aspettano gli economisti? Nessuna recessione ancora. Quindi questo cosa significa per l'inflazione? È probabile che l'inflazione scenda, ponendo fine all’ implacabile ciclo escursionistico della Fed.  Per gli investitori che tanto hanno sperato in un nuovo ciclo rialzista questo potrebbe essere un buon momento. Se i rendimenti a 10 anni sono ai massimi del nuovo ciclo, perché le azioni non sono a nuovi minimi? Perché siamo ancora al 6% sopra i minimi di Giugno? Ricordi l'incidente pandemico? Avevamo 30.000 casi giornalieri quando il mercato ha toccato il minimo -34%. A gennaio 2022 abbiamo raggiunto 1,4 milioni di casi in un solo giorno.  Il mercato stava crollando? No. Il mercato ha prezzato la pandemia molto tempo prima del suo inizio e della sua fine.  Questo vale anche per le recessioni, dove il mercato storicamente è a metà dell'attuale flessione. Con le probabilità di una recessione ora al 35% e in caduta, non è ragionevole e prudente acquistare azioni tranne per qualche affare che il mercato ci offre. E non dimentichiamo che è un mercato di azioni, non un mercato azionario. “Nessuno può prevedere i tassi di interesse, la direzione futura dell'economia o del mercato azionario. Elimina tutte queste previsioni e concentrati su ciò che sta effettivamente accadendo alle società in cui hai investito”. - Peter Lynch Potresti essere preoccupato che le azioni possano scendere di un altro 20%. E i fondamentali dicono che questo è certamente possibile. Ma lì il mercato ha già toccato il minimo a giugno o è a mesi o addirittura un anno dal minimo, è la domanda sbagliata. Non chiederti "cosa faranno le azioni nel prossimo anno"; chiedi "cosa faranno le azioni che voglio possedere nei prossimi 10 anni".  

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L'inflazione ha raggiunto il suo massimo?

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 19.09.2022

L'inflazione scenderà e mercati azionari si riprenderanno, nonostante questo periodo di crisi. Cosa cambia per gli investimenti dopo il discorso di Powell a Jackson Hole «Agli inizi di agosto gli investitori sono passati da un eccesso di pessimismo ad un eccesso di ottimismo, dando per scontato un taglio dei tassi nel 2023 che invece scontato non è, come ha detto la Fed.

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L' Investment Clock (l'Orologio degli Investimenti)

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  • Formazione/Educazione Finanziaria
Scritto il 19.07.2022

E' un modello di investimento che prevede una rotazione delle asset class e dei settori in portafoglio nelle diverse fasi del Ciclo Economico globale. Le ragioni di tali rotazioni sono fondate su solide evidenze statistiche secondo cui ogni asset class offre diversi rendimenti nei quattro scenari tipici del Ciclo  Economico (reflazione, ripresa, surriscaldamento, stagflazione), La premessa dell'orologio è che l'economia segua periodi di espansione e contrazione, surriscaldandosi e poi raffreddandosi, con l'inflazione in aumento e poi in calo dopo il rallentamento della crescita. Ciascuna delle quattro fasi del ciclo privilegia una particolare asset class. Le sue letture attuali si basano sulle tendenze passate e sullo slancio degli indicatori anticipatori. L'asse orizzontale dell'orologio, da sinistra a destra, misura l'inflazione, mentre il suo asse verticale indica la crescita economica. In termini semplici, il ciclo economico si muove attraverso le onde; dalla prosperità al declino, con le banche centrali che gonfiano o deflazionano la politica monetaria come mezzo per stabilizzare l'attività all'interno dell'economia.  

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Covid 19 - Investitori alla finestra in attesa di maggiore chiarezza

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 06.03.2020

Il 2019 ha visto superare tutte le più ottimistiche aspettative con le performance di tutti gli indici in fortissima crescita, e molte delle previsioni fatte che auspicavano che i problemi commerciali, economici, e politici mettessero i listini in crisi sono state smentite. Ma i recenti sviluppi del Covid-19 hanno determinato la borsa è entrata in una spirale di vendite. Ma cosa ci aspetta e cosa dovremmo fare? Lo S&P 500 ha perso il 12% in sei sedute. Le Borse europee hanno già bruciato oltre 350 miliardi di euro. Le stime parziali sull'impatto del Coronavirus sul nostro Paese parlano di una perdita di PIL fra 1 e 3 punti percentuali, da 9 a 27 miliardi di euro. Sembra di essere tornati alla crisi della Lehman Brothers del 2008. Il Coronavirus oscura i risultati annuali delle società che sono oggi obbligate a comunicare circa il suo impatto. Le stime della crescita mondiale per il 2020 saranno riviste al ribasso (intorno al 3%) e l'impatto sugli utili delle società sarà visibile e significativo a seconda del settore. Il ribasso dei mercati azionari non è quindi incoerente, anche se appare violento e leggermente in ritardo. In effetti tutti ci eravamo chiesti come mai i mercati stessero completamente ignorando l’evoluzione dell’epidemia del Covid-19 in Cina. Possiamo dire che la scorsa settimana ne hanno preso coscienza repentinamente. Sappiamo che i mercati reagiscono sempre sulla base di forti onde emotive, però gli impatti sulla crescita economica sono ancora di difficile valutazione, il problema potrebbe risolversi o portare a una recessione. Nel primo mese dell’anno il mercato aveva puntato su un contenimento del virus nell’area asiatica, sperando in una rapida gestione della crisi epidemica in corso. Tuttavia, i vari focolai Italiani e nel resto del mondo hanno fatto da trigger per i sell off che ci sono stati. I mercati hanno preso atto del fatto che l’epidemia non è circoscrivibile e questo porterà sicuramente ad un rallentamento dell’economia globale. Paragonata a quella del 2008, questa non è una crisi del credito ma piuttosto è scatenata dall’incertezza e dagli impatti economici che il virus avrà sull’economia globale. Ma dove potrebbe dirigersi il mercato nelle prossime settimane? Sicuramente bisogna valutare con molta cautela i rimbalzi del mercato, agendo con razionalità e mantenendo un portafoglio equilibrato e ben diversificato. Non bisogna vendere in un mercato in forte discesa perché porterebbe a danni irreversibili. Ma dove ci sono profonde correzioni ci sono anche grosse opportunità che vanno colte. Le banche centrali sicuramente supporteranno i mercati con la liquidità, ma una crisi prolungata porterà sicuramente a una riduzione della produttività mondiale. Ma come possiamo reagire e difenderci dall’ attuale scenario? Puntando su prodotti obbligazionari globali e fondi flessibili per mitigare l’eventuale discesa del mercato. Mantenendo una gestione tattica e disciplinata del portafoglio in attesa di vedere gli sviluppi futuri del Covid-19, senza cedere all’emotività. Bisogna mantenere la calma e la cautela, cambiando l’assetto strategico dove necessario e lavorando continuamente quello tattico. Oltre a questo, infatti, occorrerà tenere in considerazione i profitti aziendali, il ruolo del dollaro, i rapporti con la Cina e il resto dell’Asia, nonché le incertezze a livello politico negli Stati Uniti dove a fine anno ci saranno le nuove elezioni presidenziali, che potrebbero portare a degli enormi cambiamenti a livello di politica estera e alla possibilità di un ulteriore sviluppo o frenata globale. Tutte queste variabili sono unite tra di loro in un delicatissimo equilibrio che non rende del tutto chiare le prospettive per il 2020. Quindi è meglio essere cauti e dopo un 2019 giocato in attacco, il 2020 andrebbe quindi giocato in difesa con la possibilità di giocare in contrattacco se si dovesse presentare l’occasione giusta.

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A caccia di rendimenti in un mercato in continua evoluzione

Scritto il 19.02.2020

Il 2020, un futuro tutto da costruire. Ma come fare? In un mercato con tassi di rendimento negativi non è sempre facile trovare la strada migliore per pianificare i propri investimenti. A seguito dell’introduzione della MIFID 2 nel 2018, i gestori hanno dovuto drasticamente modificare il loro modo di generare ricavi. Di conseguenza l’intero mondo del risparmio gestito e quindi anche quello della consulenza finanziaria stanno evolvendo continuamente e molto rapidamente. Ma quali sono le migliori strategie d’investimento per la costruzione di un portafoglio che permettono sia all’investitore che al consulente di raggiungere con serenità i propri obbiettivi?   In un mercato in continua evoluzione bisogna adottare un approccio a 360 gradi, un portafoglio strutturato e ben diversificato. Questo è possibile grazie a un’ampia varietà di strumenti in grado di soddisfare tutte le esigenze degli investitori. Agendo attivamente all’interno della costruzione del portafoglio, gli investitori sono in grado di raggiungere i loro obbiettivi nella maggior parte degli scenari di mercato, sia positivi che negativi. Ma quali sono i mattoni a disposizione degli investitori per costruire il loro portafoglio? Le principali categorie d’investimento includono: la tecnologia, i fondi tematici, gli ETF, gli investimenti sostenibili (ESG) e quelli alternativi. Tutti strumenti disponibili al consulente finanziario per strutturare un portafoglio moderno che include tutte le tendenze di maggiore attualità con le maggiori prospettive di crescita e rendimento per l’investitore.   Nell’ultimo decennio la tecnologia è un fattore sempre più importante nella costruzione di un portafoglio. Gli investimenti nel settore tecnologico sono in continua crescita e lo saranno sempre di più in futuro. La tecnologia all’interno di un portafoglio è un requisito essenziale che si traduce in un vantaggio competitivo per l’investitore, perché oramai fa sempre più parte delle nostre vite di tutti i giorni. Smartphone, pagamenti elettronici, robotica, intelligenza artificiale, healthcare, servizi digitali sono tutti fattori con cui abbiamo a che fare tutti i giorni e che implementeremo sempre di più nelle nostre vite future. Sono tematiche che hanno subito una crescita esponenziale nell’ultimo decennio e che continueranno a crescere ancora di più in futuro. Fatta questa premessa, è evidente che anche il consulente finanziario deve porre molta attenzione a questo cambiamento, selezionando fondi che possano soddisfare le esigenze della clientela per raggiungere i loro obbiettivi. Per questo motivo, gli investimenti nel settore tecnologico non possono mancare all’interno di un portafoglio ben strutturato e diversificato altrimenti si rischia di perdere uno dei punti fondamentali e di maggiore crescita negli ultimi anni e negli anni a venire.   Un altro aspetto da tenere in considerazione nella costruzione del portafoglio sono gli investimenti tematici. Le principali economie mondiali vanno incontro sempre di più a rapidi cambiamenti. Questi cambiamenti includono: il progresso tecnologico, l’andamento demografico, il mutamento climatico, la scarsità delle risorse, la redistribuzione dei poteri economici e la rapida urbanizzazione. Questi aspetti vengono anche chiamati megatrend e hanno dato origine a una nuova tipologia di soluzioni finanziarie, i fondi tematici. Necessitano inoltre di un orizzonte di investimento medio-lungo affinché si possano avere dei risultati in termini di performance. L’esposizione a livello globale a una o più di queste tematiche può contribuire a diversificare ulteriormente la componente azionaria all’interno di un portafoglio. Questa tipologia di investimento aiuta inoltre a ridurre la volatilità legata ai cicli economici e a diversificare ulteriormente il portafoglio, permettendo di investire in cambiamenti strutturali inevitabili e meno soggetti alla ciclicità degli eventi, che toccheranno le vite di tutti sia nell’immediato futuro, che in un futuro poi non così lontano.   Un altro mattone a disposizione per la costruzione del portafoglio sono gli ETF.  Gli Exchange Traded Fund sono una particolare tipologia di fondo d’investimento con due principali caratteristiche: è negoziato in borsa come un’azione e ha come unico obbiettivo d’investimento quello di replicare l’indice al quale si riferisce (benchmark), attraverso una gestione totalmente passiva. Questo permette agli investitori di diversificare e ridurre il rischio, con la possibilità di negoziare l’ETF in tempo reale. Tutto questo con costi molto ridotti paragonati ai fondi attivi. Proprio per questi motivi, nell’ultimo decennio il progredire degli ETF è stato inarrestabile man mano che aumentava la consapevolezza di tale investimento. Possiamo paragonarlo ai social network, alle vendite online, agli smartphone o alla robotica, che con il passare degli anni sono diventati parti integranti delle nostre vite di tutti i giorni. Gli ETF si suddividono in due principali categorie: azionari ed obbligazionari. Tuttavia, di recente, gli ETF hanno iniziato anche a focalizzarsi sui megatrend e sulle aziende o i settori che maggiormente traggono beneficio dai cambiamenti demografici, tecnologici, sociali ed ambientali. Proprio per questo motivo si vedono nascere sempre più spesso fondi ETF con tematiche ESG per venire incontro ai rapidi cambiamenti dei nostri giorni e alle esigenze degli investitori.   Un'altra categoria di investimento molto attuale sono gli investimenti ESG. Con il termine ESG si intende un metodo di selezione degli asset basato su criteri ambientali, sociali e di governance. Le crescenti sfide sulla sostenibilità globale, come il clima, la privacy, la sicurezza dei dati e i cambiamenti demografici stanno generando nuovi fattori di rischio quando si guarda agli investimenti. Oggi, per la maggior parte degli investitori non è sufficiente un approccio basato esclusivamente sui rendimenti, e per questo motivo un numero sempre più crescente di investitori è attenta al rispetto dell’ambiente, ai temi sociali e di governance da parte delle società. I temi ESG assumono quindi una rilevanza sempre maggiore, gli investitori vogliono acquisire una consapevolezza sempre più grande e approfondita attraverso dati e report accurati e costantemente aggiornati. Investire in fondi sostenibili vuol dire investire sul continuo progresso per risolvere i problemi del pianeta, e questo motivo sarà sempre più importante avere dei fondi ESG all’interno del proprio portafoglio.   L’ultima categoria di investimenti disponibili all’investitore e al consulente sono gli investimenti alternativi. Gli investimenti alternativi sono quella tipologia di asset che differiscono dagli investimenti tradizionali in base a complessità, liquidità, al meccanismo normativo e alle modalità di gestione del fondo. Alcuni esempi di investimenti alternativi sono: il private equity, il venture capital, il crowdfunding, gli asset immobiliari e i prodotti da collezione, come le opere d’arte e gli orologi di lusso. Poiché si tratta di asset particolari, gli scambi sugli investimenti alternativi non sono molto frequenti se paragonati agli investimenti tradizionali a causa dei bassi volumi di scambio e all’assenza di un mercato pubblico. Tuttavia, l’utilizzo di investimenti alternativi sta crescendo molto rapidamente specialmente da parte degli investitori istituzionali. Gli investitori istituzionali a livello globale cercano di mitigare i rischi di portafoglio con l’obbiettivo di accrescere i rendimenti e migliorare la diversificazione. Appare evidente, quindi, come l’esposizione al mercato privato, insieme a quello sui mercati quotati, possa diventare essenziale nella costruzione di portafoglio di qualsiasi tipologia d’investitore.   Alla vigilia del prossimo decennio l’industria del risparmio e i consulenti finanziari devono far fronte a evidenti evoluzioni per cui sarà sempre più necessario educare e aiutare i propri clienti a comprendere cosa significhi l’investimento diversificato e che tipo di risultati aspettarsi. Le dinamiche degli investimenti sono in continua evoluzione ed è essenziale in un momento storico dove gli strumenti finanziari producono ritorni non sempre entusiasmanti, essere pronti a cavalcare queste nuove tendenze per ottenere dei buoni risultati in termini di performance. Nella costruzione di un portafoglio stabile e in grado di produrre performance soddisfacenti e quindi essenziale tenere in considerazione le tematiche che abbiamo appena trattato… per non perdere il treno che ci sta portando verso il futuro.

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Il ruolo del Consulente Finanziario

Scritto il 17.02.2020

Viviamo un mondo in continua evoluzione, dove cresce costantemente l’incertezza, e sperimentiamo il quotidiano paradosso di una quantità di informazioni senza precedenti, accessibili a tutti ma di assai difficile interpretazione. I clienti presentano esigenze sempre più complesse e hanno bisogno di rivolgersi a chi ha competenze precise e il consulente finanziario deve consigliare e trovare soluzioni a 360 gradi per gestire al meglio il patrimonio, valorizzarlo e proteggerlo nel tempo.   Quando decidiamo di investire il nostro denaro è importante sapere a chi lo stiamo affidando. Quindi la domanda sorge spontanea: il consulente finanziario cosa fa e di cosa si occupa?   Il ruolo del consulente finanziario si basa su una visione globale che si applica sia alla consulenza sugli investimenti in senso stretto, sia all’advisory in senso più ampio. Lavora con i clienti per prendere decisioni, offrendo una consulenza personalizzata e su misura, che mira ad aiutarli a raggiungere i loro obiettivi attraverso una pianificazione di lungo periodo.   Le tipiche mansioni del consulente finanziario iniziano individuando un potenziale cliente e creando in lui l’esigenza per far sì che senta il bisogno di far analizzare al consulente la sua situazione patrimoniale. Una volta analizzata la sua situazione patrimoniale il consulente stabilisce con il cliente gli obbiettivi da raggiungere, le modalità e il livello di rischio che il cliente è in grado di sostenere tramite la profilatura del cliente. Questa profilatura fa rientrare il cliente in una determinata classe di rischio che può andare da 1 fino a un massimo di 7. Dove la prima classe di rischio è la più prudente, ovvero investimenti monetari a breve termine, la settima classe invece indica invece investimenti molto più rischiosi quindi prodotti azionari puri, derivati e prodotti con leva, con un rapporto rischio/rendimento molto elevato.   Una volta stabiliti gli obbiettivi e gli investimenti da sottoscrivere, il consulente si occupa di gestire la documentazione e la burocrazia legata agli investimenti. Dopodiché tiene monitorato l’andamento degli investimenti e informa periodicamente i propri clienti sul loro andamento. Inoltre, il consulente si tiene costantemente aggiornato sui nuovi prodotti immessi sul mercato così da poter consigliare all’meglio i propri clienti sull’asset allocation futura. Oltre a questo, il consulente si tiene costantemente aggiornato sulle nuove normative, e segue costantemente l’andamento dei mercati finanziari.   Dopo le crisi finanziarie degli ultimi anni, e specialmente dopo la crisi del 2008 (Lehman Brothers), il consulente finanziario è chiamato a un’attività che diventa sempre più complessa e la sua clientela gli chiede non solo un controllo del rischio costante, ma anche di individuare investimenti alternativi in un mondo sempre più difficile, pieno di informazioni errate o fuorvianti. Il ruolo principale del consulente finanziario al giorno d’oggi è quella di individuare in un mondo così complesso quali saranno i trend finanziari del futuro in modo da poter anticipare e cogliere in tempo le migliori opportunità d’investimento. Per questo motivo il consulente finanziario deve servire al cliente in un’ottica a 360 gradi, deve svolgere la sua attività di valutazione degli asset e della pianificazione assieme ai suoi clienti. Deve saper individuare e capire le esigenze e le possibilità dei suoi clienti. Oggi l’attività del consulente sta evolvendo continuamente e di conseguenza anche la sua complessità. Oggi una delle difficoltà maggiori del consulente finanziario è quella di saper individuare, capire e gestire il flusso costante di informazioni a volte inesatte o fuorvianti. Saperle filtrare e trasformarle in poche singole indicazioni per indirizzare il cliente verso investimenti adeguati al suo profilo di rischio e alle sue necessità ed alle sue attese di rendimento.   Molto spesso svolgendo questa professione, ci si imbatte in persone che preferiscono gestire i loro risparmi in autonomia, senza sentire il bisogno di rivolgersi a un professionista che li aiuti nelle loro decisioni. Questo tipo di comportamento è dato dal fatto che le persone non si fidano: credono di poterlo fare meglio in maniera indipendente, senza alcuna competenza specifica nel settore finanziario. Quando i mercati sono molto positivi, è molto facile ottenere dei risultati. Quando però i mercati stornano in una fase negativa, molto spesso questi investitori perdono ingenti somme per la mancanza di investimenti mirati e di un portafoglio ben diversificato. Ed è proprio per questo motivo che la figura del consulente finanziario è indispensabile per guidare il cliente nelle sue scelte, ragionando insieme a lui in modo da tutelarlo al meglio quando i mercati sono in una fase orso (negativa) e farlo guadagnare quando i mercati sono in una fase toro (positiva). Per questo motivo il ruolo del consulente finanziario è di fondamentale importanza per tutti coloro che vogliono approcciare il settore degli investimenti finanziari e della pianificazione patrimoniale in maniera mirata, tenendo ben presente i propri obiettivi, il proprio orizzonte temporale, il proprio profilo di rischio.  

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