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Una polizza per la vita parteII

Scritto il 30.03.2018

Allego al post precedente una simpatica Landing che ho inviato ai miei clienti tempo fa, con la quale, prendendo spunto dal fatto di cronaca del sindaco di Roma Raggi, che risultava beneficiaria di polizze vita sottoscritte dal suo ex capo della segreteria, spiegavo il funzionamento della polizza vita. Se volete approfondire potete contattarmi per ricevere gratuitamente il mio Ebook sulla Pianificazione Successoria che trovate visitando la mia pagina. Buona Pasqua a tutti!

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UNA POLIZZA PER LA VITA

Scritto il 30.03.2018

Gentili lettori, ben ritrovati. Visto che le previsioni metereologiche, almeno fino al giorno di Pasqua, non sono incoraggianti e presumibilmente avrete del tempo a disposizione da dedicare alla lettura, ho deciso di scrivere questo breve post su un tema che mi sta molto a cuore: la Polizza Vita. Moltissime persone non sanno che la polizza vita costituisce oggi la principale alternativa al testamento. Quando si comunica un decesso alle Banche viene bloccata l’operatività di tutto il patrimonio del de cuius fino a quando non ci saranno i documenti che certificano la chiusura della successione nella quale si riportano chi sono gli eredi e le quote spettanti ad ognuno: in questo modo le Banche sapranno come suddividere il patrimonio del defunto. Ma quanto tempo ci vuole? Diverso tempo, soprattutto se nella successione sono presenti beni immobili. La polizza è il tipo di investimento più indicato per creare liquidità in tempi ben più brevi rispetto alla successione: infatti la polizza permette di riservare una parte del patrimonio ad un beneficiario mantenendone anche la riservatezza e non fa parte del patrimonio che va in successione. Non facendone parte e contenendo già il nome e cognome del beneficiario in caso di decesso dell’assicurato è già pronta per essere liquidata dal momento in cui si consegna alla Banca la dichiarazione di decesso e copia del testamento o una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà da cui risulta la non esistenza del testamento. Inoltre, a differenza della maggior parte degli investimenti, è esente da imposte di successione a prescindere dal grado di parentela e il capitale liquidato non viene neppure tassato sulla parte di guadagno. Vediamo in dettaglio i vantaggi della polizza vita: 1) non concorre a formare il patrimonio ereditario, in quanto se il capitale è investito in una polizza sulla vita non entra a far parte del patrimonio ereditario e pertanto non incorre nelle tasse di successione e donazione; in caso di decesso dell’assicurato il capitale liquidato ai beneficiari è escluso anche dal pagamento dell’imposta sui redditi; 2) permette di designare un beneficiario e il poterlo revocare in qualsiasi momento, infatti è possibile nominare un qualsiasi soggetto come beneficiario della propria polizza con il vantaggio di poterlo modificare in qualsiasi momento; il beneficiario acquisisce un diritto proprio nei confronti dell’assicurazione e questo comporta anche che, in caso di rinuncia all’eredità, possa comunque riscuotere il capitale assicurato; 3) poter trasferire, all’interno di una polizza vita, portafogli già esistenti e, con essi, tutta una serie di strumenti finanziari altrimenti esclusi; si può pensare, ad esempio, a degli immobili che, dopo essere stati cartolarizzati e se sono detenuti da una persona fisica, possono essere inseriti all’interno di soluzioni assicurative di diritto estero; 4) l’esclusione da azioni di sequestro e di pignoramento, in quanto le polizze sulla vita sono considerate strumenti per la pianificazione previdenziale; 5) garantire la tutela della privacy relativamente all’identità del beneficiario, infatti al contrario di un testamento olografo o segreto che, al momento del decesso, viene reso pubblico, le compagnie assicurative garantiscono la riservatezza sull’identità del beneficiario. Vi allego una landing che ho trasmesso ai miei clienti

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VOLATILITA': 10 messaggi chiave per gli investitori

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 26.03.2018

Buongiorno, condivido con voi lettori, la sintesi dei 10 messaggi chiave pubblicati da Fidelity, che vi possono supportare ed aiutare a riportare la calma nei periodi di volatilità dei mercati, come quello della settimana scorsa. Per motivi di spazio, sono stata estremamente sintetica, chi fosse interessato a ricevere l'analisi completa corredata da grafici, può contattarmi. 1. LA VOLATILITA E' PARTE INTEGRANTE DI OGNI INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE. Se si accetta questo concetto, è più facile assumere un atteggiamento razionale e restare concentrati sugli obiettivi di lungo periodo. 2. NEL LUNGO TERMINE IL RISCHIO AZIONARIO IN GENERE PREMIA. Questo perchè, nel lungo termine, le quotazioni azionarie sono trainate dagli utili societari ed in genere sovraperformano altri tipi di investimento. 3. LE CORREZIONI DI MERCATO POSSONO CREARE OPPORTUNITA INTERESSANTI. Le correzioni sono eventi normali nei mercati rialzisti, l'importante è sfruttare questi momenti con calma e lucidità senza farsi prendere dall'ansia. 4. CHIUDERE E RIAPRIRE POSIZIONI IN GENERE NON PAGA. Le strategie di market timing, con continue chiusure e aperture di posizioni, pregiudicano i rendimenti futuri lasciandosi sfuggire i giorni di recupero migliori nel mercato e le opportunità di acquisto più interessanti che si presentano normalmente nei periodi di volatilità. 5. I VANTAGGI DEGLI INVESTIMENTI PERIODICI SI ACCUMULANO. E' buona prassi investire periodicamente una certa quantità di denaro in un fondo ogni mese o trimestre, comprando le quote a prezzi sempre diversi si riduce il costo medio. 6. LA DIVERSIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AIUTA A OTTENERE RENDIMENTI COSTANTI. Si può diluire il rischio investendo in diversi segmenti, in modo da ridurre la probabilità di perdite concentrate. 7. INVESTIRE IN TITOLI DI QUALITA CHE PAGANO DIVIDENDI PER GARANTIRSI UN REDDITO REGOLARE. I dividendi sostenibili, corrisposti da società di marchi globali leader, posso no essere molto interessanti perché tendono ad essere stabili anche in periodi di volatilità dei mercati. 8. REINVESTIRE IL REDDITO PER AUMENTARE I RENDIMENTI COMPLESSIVI. Reinvestire i dividendi può dare notevole impulso ai rendimenti complessivi nel tempo, grazie al potere dell'interesse composto. 9. BENEFICIARE DEI TREND DI LUNGO PERIODO. Scegliere società che investono in settori che beneficiano di fattori secolari positivi, come sanità, tecnologia, ecc. 10. LA GESTIONE ATTIVA PUO' DARE GRANDI RISULTATI. A patto che si selezionino con cura i gestori veramente capaci di sfruttare eventuali inefficienze di mercato per cogliere opportunità.

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