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Riflessioni economiche e geopolitiche dopo l'ombrellone; cosa fare con le azioni?

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Scritto il 16.09.2021

Ben ritrovati a tutti e a tutte, spero che abbiate passato una buona estate; la mia all'insegna del Covid per tutto Agosto, sintomi lievi , poco prima della seconda vaccinazione , ma una bella rottura a 360°... Bene, ho avuto quindi tempo per buttare giu' qualche riflessione generale  sui mercati che vi metto qua sotto, con l'obiettivo di tirare su il naso dalla cronaca e guardare a piu' lungo termine. Che è la medicina contro le scelte avventate. Dalle ultime stime della Banca di Germania (Bundesbank) , il Pil tedesco a fine anno supererà quello del 2019, lasciandosi alle spalle il covid. Una bella notizia per noi che siamo il primo vagone della locomotiva tedesca. Un ottimo segnale che arriva proprio mentre la campagna vaccinale ha consentito la ripresa di pressoché tutte le attività. Boccata di ossigeno che arriva anche dall'avvio del Next generation EU, il "piano Marshall" per la ripartenza del continente, che sta già erogando i primi fondi anche in Italia. Il premier Draghi sembra destinato a prendere le redini della leadership dalla sig.ra Merkel, che giunge al capolinea dopo anni straordinari per il suo paese e mentre Macron pensa già alle elezioni del 2022. Europa con USA e Cina sulla strada della ripresa robusta, quindi. Tutto oro? Assolutamente no. Gli strascichi del virus li sentiremo a lungo dal punto di vista sanitario e anche economico ; Boris Johnson che toglie le mascherine a tutta l'Inghilterra a Luglio, pieni gli stadi e ora aumenta le tasse per sostenere il sistema sanitario nuovamente sotto stress: da qualche morto di Luglio ai quasi 200 di questi giorni...Che strano popolo, davvero! Le scene per la finale europea, con 3000 persone entrate senza biglietto sono ancora li' a testimoniare che davvero non siamo i soli a sbagliare. Strascichi, dicevo, che sentiremo dal punto di vista economico;  la globalizzazione sarà la prima ad essere colpita ed è già colpita; non puoi piu' permetterti di delocalizzare intere filiere  produttive, perché questo porta povertà, desertificazione industriale e troppa dipendenza da alcune importazioni su beni di prima necessità. Il virus poi ha messo sul piatto una realtà nuova in cui la Cina è un player quantomeno forte come gli USA, minacciandone la leadership. E infatti il G7 proprio di questo ha parlato, dove Biden ha rinsaldato l'alleanza atlantica sfasciata dal delirio Trumpiano in politica estera. Anche l'incontro con Putin di Biden (dopo avergli dato dell'assassino!) va in questa direzione. E questa la geopolitica . Ma quali sono gli effetti collaterali delle misure in atto per contrastare lo shock finanziario del covid? Politiche fiscali e monetarie mai viste prima, senza alcun precedente, che rischiano effetti collaterali assai dannosi: inflazione alta o in crescita (già in atto; in USA a Maggio inflazione + 5%, come nel 2007 col petrolio a 150 dollari). Coi tassi a zero e inflazione alta ( o piu' alta di 0,0...) il debito dei paesi si riduce in automatico; il valore nominale infatti del debito rimane 100, ma a scadenza quei soldi valgono sempre meno. Ma anche i nostri soldi sui conti correnti. La questione dei tassi a zero non puo' durare; finora i banchieri centrali hanno rassicurato i mercati , ma i colli di bottiglia della produzione, delle materie prime unita alla richiesta di beni legata agli stimoli pubblici porta all'aumento dei prezzi, inevitabile, mettendo in discussione l'operato delle banche centrali. E poi chi pagherà questo debito enorme? L'inflazione in questo aiuta molto. E altre opzioni sono terribili (default o tasse piu' alte). E quindi ? Ad oggi il mercato azionario è ancora relativamente interessante rispetto all'obbligazionario, ma ci stiamo avvicinando alla fine di un ciclo, quello dei tassi a zero, che sostiene il rischio. Perchè se il btp a 10 anni rende 0,5%, allora compro azioni, magari con dividendi del 3-4% annuo, ma se rende il 4%, ne compro un po' meno, per farla breve. Cioè piu' i tassi aumentano , meno le azioni sono relativamente interessanti e comunque devono confermare anno dopo anno tassi di crescita che ne sostengano le quotazioni. E l'inflazione? E l'inflazione si mangia ogni giorno quei 1800 mld di euro sui cc di noi italiani. E quindi dobbiamo aver paura? Dell'inflazione sì, di un calo repentino dei mercati direi di no; si farà di tutto per scongiurarlo nelle banche centrali, di tutto, perchè sarebbe troppo pericoloso all'inizio di una ripresa economica. Come sempre quindi ci sono motivi di acquisto e motivi di vendita, ma vince chi compra e lascia negli anni i soldi investiti. Come sempre complessità ma anche ottimismo e futuro roseo; quello che aspetta l'investitore paziente, da sempre. Alla prossima  

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I rischi finanziari del 2021, aggiornamento.

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 16.04.2021

Carissimi , carissime, all'inizio del 2021 i maggiori rischi finanziari indicati dalle banche di investimento erano questi (prendo la lista della banca francese Natixis per esaustività) e  ci metto accanto i miei commenti- aggiornamenti in grassetto: La distribuzione dei vaccini a singhiozzo. La distribuzione dei vaccini ha già palesato una lentezza maggiore del previsto: logistica, disponibilità di dosi, disponibilità della popolazione, effetti collaterali e mutazioni sono tutte variabili potenzialmente in grado di rallentarne la distribuzione, portando a ritardi per le campagne di massa e, di conseguenza, per il possibile ritorno alla normalità, elemento questo già prezzato dai mercati finanziari.-------------Mmm, pare che per i vaccini la questione vada piuttosto bene, sia per rapidità che per risultati. Una crescita economia deludente. Il virus persiste più a lungo del previsto, sia a causa della scarsa diffusione del vaccino, sia per i problemi legati alle mutazioni. La crescita globale non ce la fa a rimbalzare mentre le misure di lockdown continuano a rimanere in piedi.------------i dati sono invece ottimi ovunque, vediamo nel 2022, quando saremo a regime, cosa succede... Una sorpresa inflattiva. Dinanzi ad un ritorno alla normalità più veloce del previsto dell’attività economia e, con lo stimolo fiscale in corso, l'inflazione e le relative aspettative crescono, mettendo in discussione la politica della Federal Reserve e i tassi a zero, e portando ad un picco dei rendimenti--------sta accadendo, ma  non drammaticamente ; la FED non aumenta i tassi a breve, è stata esplicita. Taper tantrum. La diffusione dei vaccini va avanti senza intoppi e la crescita si rimette in moto. Anche l’inflazione, con gli effetti di base, risale e la Federal Reserve inizia a richiamare il concetto di tapering prima del previsto. I mercati obbligazionari reagiscono in modo eccessivo, i rendimenti si impennano e i listini soffrono perché fanno affidamento su miglioramenti nella crescita e negli utili, ma con rendimenti ancora bassi.---------------vd. sopra, sono aspetti legati, non sta accadendo al momento Turbolenza politica negli Stati Uniti. Le lotte intestine tra democratici moderati e progressisti ed i timori riguardo al mandato di Biden potrebbero portare a tensioni interne agitando i mercati finanziari.----------------------per ora non sta accadendo Le tensioni USA-Cina. La guerra commerciale potrebbe migliorare con Biden alla Casa Bianca, ma le tensioni non spariranno e le cosiddette tech war non sono alle spalle.--------rischio attuale  Le tensioni geopolitiche. Le tensioni in Medio Oriente con l’Iran e su Taiwan insieme alla prossima tornata elettorale in Europa (rischio populismo), potrebbero meritarsi titoli dei giornali e innescare volatilità--rischio attuale ; il populismo è nemico dell'economia e dei mercati Un sell-off sul tech. Si esaurisce la leadership del tech, la “bolla” scoppia o la regolamentazione colpisce il settore, portando ad un più ampio sell-off dei mercati finanziari----già successo in parte, quotazioni troppo alte, irreali , ma non di tutti i titoli tech Valutazioni troppo alte. Dinanzi ad un consenso già costruttivo e valutazioni elevate, i mercati potrebbero diventare fin troppo ottimisti e favorire un posizionamento molto aggressivo, portando ad una forte correzione.----------------------vd. sopra; qualcosa di sopravvalutato c'è , ma in generale i mercati non sono sopravvalutati Un evento sul mercato del credito. Come esito della crisi del 2020, si viene a verificare un evento sui mercati del credito che travasa su tutto il mercato.-------------rischio attuale   Detto che le cose quindi non vanno malaccio, COSA POSSIAMO FARE?  Diversificare, e basta.Perchè se aspettiamo l'anno in cui non ci sono problemi per investire, non investiamo mai.   Alla prossima!

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Private equity ed economia reale- una piccola guida agli strumenti alternativi

Scritto il 16.03.2021

Ciao a tutti; e bentrovati; vi voglio parlare degli strumenti di investimento nella cd "economia reale", cioè investimenti che impattano direttamente su aziende non quotate o cmq di medie dimensioni. Non vi parlo degli eventuali aspetti fiscali favorevoli che possono essere anche interessanti ,ma della struttura in sè di queste formule. Il cd "private equity", è un investimento dove io entro direttamente  nel capitale aziendale tramite il fondo che quindi dovrà avere, sperabilmente, competenze di settore e gestionali, non solo finaziarie. Aziende , ripeto,  non quotate. Si tratta quindi  per loro natura di strumenti illiquidi; non essendo quotate le aziende in cui i danari vengono investiti, i soldi che mettiamo non sono mai immediatamente disponibili ; o almeno lo sono a finestre prefissate e senza un mercato liquido di riferimento . Gli  orizzonti temporali sono medio lunghi, 7-10 anni, i risultati tutt'altro che assicurati . Si tratta di avere infatti ben chiaro che in sostanza diamo un assegno in bianco ad un gestore che cerca nelle aziende non quotate di valore; in Italia ce n'è tantissimo ed è quindi davvero un mercato interessante, ma il rischio chiaramente di sbagliare c'è è non è secondario. Siamo davvero fra l'investimento finanziario e quello di impresa. E' da 40 anni che la maggiori università americane investono i propri patrimoni in private equity (vd. mio post di qualche mese fa) Il passaggio poi, lato banca,  dalla gestione di un azionario Italia, poniamo, al private equity non è mai banale.  E questo mi sento di sottolinearlo, soprattutto per un mercato che è ad oggi agli albori.Il rischio di non trovare professionalità adeguate c'è. "Private debt" è invece il prestito diretto ad aziende , come se si fosse, attraverso il fondo, piccole banche . Anche qui i rischi sono simili ed i limiti gli stessi del private equity. E' come se comprassimo obbligazioni di aziende non quotate. O debiti di carte di credito...O altre tipologie di debiti non quotati, con qualche punto di rendimento in piu' e qualche rischio in piu', foss'anche solo quello dell'illiquidità. E' un mercato che si sta muovendo molto sia per il fatto che gli attivi obbligazionari non danno piu' rendimenti ( e le banche parimenti non trovano redditività nel prestare danaro), sia anche la necessità di incanalare denari nella economia reale . Per le banche sono un affare, perche' se sono in questo veicolo di investimento per 8 anni , poniamo, e posso uscire solo ogni tot mesi e a prezzo ipotetico di realizzo, è chiaro che ci posso fare dei bei soldi nella gestione per cosi' lungo tempo nella gestione di questi strumenti a forza di 2% annuo di commissione. Storicamente il rendimento di questi veicoli, o almeno di quelli di alto livello , è stato molto alto, superiore alle azioni addirittura, ma con una dispersione enorme dei risultati fra i migliori ed i peggiori...Quindi grande rischio o quantomeno avere la capacità di selezionare.  Ricapitolando: sono strumenti per piccole parti di portafoglio, da analizzare bene sotto il profilo dei costi e devono essere approcciati con prudenza, perchè piu' rischiosi dell'azionario; qua davvero si rischia bei pezzi di capitale. Di contro i possibili rendimenti, la de-correlazione con i mercati e la possibilità di aiutare il paese, magari con qualche agevolazione fiscale, sono aspetti da sottolineare. Sul tema :noto grande attivismo, il che mi fa sempre insospettire; quando c'è troppa spinta su un prodotto io tendo sempre a prendere tempo prima di una decisione.   Alla prossima.  

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Tesla, Nio ed altre riflessioni tecnologiche

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 02.03.2021

Ciao a tutte, ciao a tutti , oggi mi son svegliato con l'idea di ragionare delle aziende- azioni che sono sulla bocca di tutti ormai da un annetto, a causa delle loro performance, dall'indubbio fascino che hanno soprattutto per noi italiani che vediamo queste realtà veramente da lontano. Le aziende sono Tesla , Nio ( la Tesla cinese) e Amazon. Sono le star dei mercati . 1) Tesla, produttore leader di auto elettriche , valore circa 700 dollari ad azione, prezzo cresciuto 6-7 volte nel 2020. 30 analisti delle banche di investimento piu' importanti prezzano Tesla a 12 mesi fra 100 dollari e 950 ; cioè come la roulette. Se prendo a confronto Apple : a 12 mesi ha una forchetta stimata di circa 50 dollari fra il piu' alto e il piu' basso , 120 dollari e 170; questo per dire che con Tesla siamo fuori dalle categorie di investimento ma nella pura speculazione, che è il nome elegante del gioco d'azzardo. Se Tesla fosse valutata con gli stessi criteri finanziari di Apple per calcolare il valore attuale e futuro , dovrebbe valere 1/4 dell'attuale valore, a 700 dollari. E dico Apple e non Eni o Enel. Perché insomma va bene che si investe sul futuro, ma insomma un minimo di collegamento con la realtà ci dovrà pure essere. Il parametro di valutazione (non l'unico) piu' usato per i titoli è il cosiddetto cash flow, flusso di cassa, che viene utilizzato per stimare il prezzo "giusto" e il futuro prezzo dei titoli su basi reali , cioè sulla capacità dell'azienda di creare liquidità nuova ogni anno. TESLA ha 6 mld di cash flow atteso nel 2021 e capitalizza 650 mld, Apple fa 80 mld di cash flow e capitalizza 2000 mld di dollari, tre volte Tesla ma con 14 volte il cash flow, non son chiacchere, oltre a guadagnare decine di miliardi di dollari ogni anno da un decennio , al contrario di Tesla, che porta a casa nel 2020 qualche centinaio di milioni di dollari di utile per la prima volta. Poi per carità ,fra 5 mesi è a 900 dollari e tutti zitti , ma questo è quanto possiamo trovare nel bilancio. Gioco d'azzardo puro, insomma. 2) Nio , macchine elettriche cinesi di alto prezzo, concorrente in potenza  di Tesla se ce n'è uno. valore del titolo  aumentato di 20 volte in un anno: brucia cassa alla velocità della luce; 7 mld nel 2019, 3 nel 2020 e idem 2021, a utile in due anni, dicono, se continuano a trovare soldi per buttarli nel fuoco a questa velocità...Ma fra due anni chissà quale sarà il mercato; un altro produttore in quotazione nel 2021, Rivian , ha fra i soci Amazon, dico solo questo , e esce con macchine super che potete vedere sul loro sito https://rivian.com/ .  Questi faranno tremare tutti, hanno dietro la maggior macchina di liquidità del mondo (dopo Apple), cioè Amazon. E i tedeschi, poi i giapponesi? Staranno fermi? Non credo. Lo scenario sarà ultra competitivo, rapido e le stime lasciano il tempo che trovano a 2-3 anni.E senza fare utili , bruciando cassa , è un gioco rischioso. Anche  qui siamo al casino'.Sono scommesse su aspettative, con ancora meno dati reali di Tesla . Su tutto il business auto elettriche la grande incognita : è sostenibile? Ha senso dal punto di vista ambientale? Bill Gates , nel suo ultimo libro dice " NO".Ed i soldi per la transizione ecologica devono andare in altri settori. 3) Amazon: il prezzo è laterale intorno ai 3000 dollari da 7-8 mesi, cioè oscilla senza salire ne' scendere; è titolo da accumulo e da pazienza, relativamente rischioso. E' come avere la General Electric di 40 anni fa. Non è assolutamente da mettere nel mazzo con gli altri due, sono proprio mele e pere. Società ormai tutt'altro che innovativa, di grande efficacia ed efficienza, un grandissimo gestore di logistica, ecco cos'è oggi Amazon. La capacità di generare denaro la porta a diversificare ovunque, dalle auto elettriche ai supermercati al cinema- intrattenimento, alla proprietà di giornali etc . Dov'è l'inghippo? E' che spesso ci viene da fraintendere la tecnologia con l'innovazione. E ne veniamo affascinati, anche per la maniera superficiale conn cui la trattano i media; ad esempio Apple ormai da un po' non è piu' innovativa pur essendo la società piu' ricca e redditizia al mondo . Innovazione vuol dire inventare l'IPhone, non metterci una telecamera in piu' ogni anno.  Innovazione è inventare l'ibrido come ha fatto Toyota 25 anni fa ed essere ora leader del mercato delle auto normali, non di quello da 100.000 euro elettriche che si comprano 100.000 persone nel mondo , forse. Innovazione è pero' rischio e dispersione di risorse. Innovazione è il vantaggio rispetto ai concorrenti di qualche anno, se l'azzecco. E quindi ci vogliono le risorse per farla. Ed innovazione non vuol dire neanche ( o non solo) andare in digitale , vendere online etc. Vuol dire creare mercati nuovi , bisogni nuovi ed essere i primi. Se pensiamo al sistema bancario italiano, ecco, quello è l'opposto dell'innovazione ; verrà eroso lentamente dai nuovi concorrenti digitali ( "Fintech"), soprattutto per i piu' giovani che di certo non fanno la fila per un bonifico e non lo vogliono pagare 3,5 euro. Ecco, li' ne vedremo davvero delle belle.  Ecco, ho fatto qualche riflessione mettendo insieme mele, pere e cani, diciamo così, per mantenere sempre un sano distacco da filosofi greci, in un mondo che ci sommerge di notizie ma di queste, le informazioni sono pochissime. E spesso le informazioni vere sono numeri che aiutano le scelte nella complessità. A presto.  

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Chamat Palyhapitiya: il nuovo Warren Buffet?

Scritto il 27.01.2021

Quando si parla di Warren Buffet nel mondo degli investimenti bisogna togliersi il cappello; la sua eccezionale capacità di creare valore per gli azionisti sommata ad una  saggezza fuori dal comune, lo fa davvero un guru , e non solo per gli investimenti.  E quindi se accosti il nome di qualsiasi investitore a quello di WB, bisogna che ci sia sotto qualcosa di grosso. E secondo me , e non solo secondo me, qualcosa c'è. Chamat Palyhapitiya è spesso chiamato il Buffet 2.0 ; profugo dello Sri Lanka, scappa durante la guerra civile con la famiglia in Canada ,frequenta scuole pubbliche, si laurea in ingegneria elettronica negli anni 90; oggi ha poco piu' di 40 anni. Dopo un po' di trafila in varie aziende tech californiane , entra in Facebook dove diviene rapidamente dirigente apicale, responsabile dello sviluppo della base utenti; diciamo che ci è riuscito bene. Esce nel 2013  con un bel po' di soldi e mette su con la (allora) moglie la  base del suo fondo di private equity; inotre inizia a mettere soldi in Bitcoin ( a 40 dollari), in Tesla... Oggi  ha chiuso il suo fondo Social Capital a nuove sottoscrizioni; non si sa quanto sia grande. Ha sostanzialmente azzeccato ogni scelta negli ultimi 10 anni con un rendimento totale del 1000%; si', del 1000% in 10 anni. Anche nel 2020 ha comunicato che Social Capital ha reso oltre il 30%; viste alcune partecipazioni, tipo Slack, non si fa fatica a crederci. Social Capital: il nome è un progetto, un avvertimento. Chamat sostiene infatti che l'unico modo per cambiare davvero il mondo in una direzione migliore sia :  abbattere il monopolio del social network che definisce "distruttori della società" ed  investire in attività di impatto sociale vero , non in sciocchezze("bullshit", piu' volgare) tipo videogiochi, app di intrattenimento,cucina etc. Sostiene che l'uomo piu' ricco del mondo sarà fra 30 anni una persona che è nel settore della ricerca realtiva al riscaldamento globale o alle terapie mediche di avanguardia.O ambedue. Nel frattempo ha investito in Virgin Galactic , la prima compagnia di turismo spaziale (biglietto 100.000 dollari, molte migliaia di prenotazioni) ,e nei Golden State Warriors di basket. Ed in una miriade dialtre aziende. La sua capacità di analisi dei business è pazzesca; ormai ospite fisso delle trasmissioni finanziarie piu' famose d'america , attacca i giornalisti impreparati con veemenza. Dovete sentire le sue dichiarazioni. Parlando di Virgin Galactic : " se pensate che il business sia il turismo spaziale , siete fuori strada; per ora lo è , ci paghiamo la ricerca con quello ma se ti dicessi che con la stessa navicella puoi fare New York Pechino in 3 ore?" Oppure parlando di Tesla "Tesla non è una fabbrica di auto ma è il leader dell'immagazzinamento dell'energia ; piu' che le case automobilistiche devono aver paura le utility". E oggi parla spesso delle sue SPAC, cioè  aziende quotate vuote , o meglio piene di soldi, con cui acquisisce aziende piu' piccole e quindi  le fa andare sui mercati in 3 mesi invece che in 18, saltando l'IPO. Si chiamano "blank check company", cioè compagnie assegno in bianco;  lui, insieme ad altri investitori , mette sempre dentro circa il 25% di soldi suoi.E lo fa a garanzia degli investitori e per far arrivare valore a tutti i cittadini quotando aziende magari ancora acerbe ma di grandissimo potenziale futuro. "Perchè il valore deve arrivare al cittadino , non solo ai soci e alle banche di investimento". VIrgin Galactic è stata quotata a questo modo, fondendosi tramite una di queste scatole, IPO.A. Trovate video  molto interessanti su di lui e sue interviste davvero illuminanti , al livello di quelle di Buffet, a cui si ispira in maniera esplicita. Per ora tutto cio' che tocca diventa oro ; di sicuro c'è un effetto "guru" che aiuta , ma quando approfondisci la modalità di investimento e le sue visioni , tutto torna . Quindi per gli amanti del futuro e del rischio, il nome da seguire è questo. Quello di un minuto profugo cingalese, che sta cambiando il volto della finanza mondiale. PS: metto la foto con la sua compagna perchè è italiana, la milanese Nathalie Dompè, della dinastia dei farmaceutici Dompe'.E sono nell'hangar della Virgin Galactic:_)

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BITCOIN: COS'E'?

Scritto il 21.01.2021

Il ( le?) Bitcoin sono monete virtuali , quindi denaro virtuale , basato su un sistema informatico di grande sicurezza e innovazione che si chiama "blockchain". Un sistema che salta l'intermediario banca e si porta dietro con se un sigillo di sicurezza software a prova di bomba. Banalizzando tremendamente. Le monete virtuali censite sono centinaia, Bitcoin ha circa il 60% del mercato e ,con Ethereum ed altre 3,  arriva a circa l'80% del mercato. Quindi Bitcoin è leader assoluto del mercato e nasce con l'unica funzione di trasferire denaro senza costi ,rapidissimamente e al massimo della sicurezza. Altre monete virtuali hanno altre caratteristiche software che le rendono diverse e quindi hanno altri obiettivi. E altri mercati. E'  un mondo agli albori , estremamente promettente ma acerbo e quindi incredibilmente rischioso, dalle 3 alle 4 volte maggiore rispetto ad azioni small cap USA, pur se in costante diminuzione rispetto ad anni fa. Son passate da 10 dollari a 20.000 , poi a 3000 e poi a 30.000... Ah:  rischioso per la volatilità dei prezzi, non per la sicurezza visto che il protocollo blockchain è pressoché inattaccabile. Ci sono alcuni tratti che possono far riflettere, a prescindere dalla logica complessa del suo funzionamento, ne metto qua 10: 1- bitcoin ha 10 anni ed è passata da crisi ad esplosioni di prezzo , ma non è scomparsa e quindi dimostra di avere un senso dato dalla sua sopravvivenza. Enormemente volatile ma "viva".  2- Nell'aprile del 2020 è stata regolata una transazione in bitcoin per 1 mld di dollari ( miliardo , non milione), eseguita in 600 secondi fra input e arrivo del danaro al destinatario con 0,60 dollari di spese. Il sistema bancario è avvertito. 3- Cercare di capire oggi cosa sarà Bitcoin è come ,nel 1992, provare ad immaginare Amazon oggi: un esercizio di stile. 4-È anche un asset finanziario sicuramente pompato dalla enorme liquidità del sistema, ma come tanti altri. 5- E' scorrelato dalle altre tipologie di investimento perchè segue logiche di formazione del prezzo diverse; se le azioni , semplificando, seguono l'andamento dell'economia nelle sue aspettative, e' chiaro che una moneta virtuale dipenderà invece  dalla diffusione, dalla sicurezza, dalla regolamentazione...Quindi il prezzo si muove con logiche diverse . 6- Non c'è nessuna garanzia di nessun tipo che l'andamento proceda verso l'alto. 7- Molti investitori istituzionali stanno investendo micro pezzi del loro portafoglio (1%) per diversificare, vd. sopra. 8- Molti attori bancari si stanno avvicinando ai Bitcoin, tipo Paypal che in USA vende bitcoin dalla sua app. Questo è un riconoscimento implicito del fatto che qualcosa che vale c'è.  9- La gestione del bitcoin  è abbastanza complessa per i non avvezzi alla tecnologia, quindi il target di mercato è chiaro 10- Di sicuro la blockchain, cioè il sistema su cui funziona Bitcoin , sarà un grande volano di innovazione nel trasferimento del denaro e del valore. Pensate che potreste inviare soldi ad altre persone senza passare dalla banca e in grande sicurezza. Ecco , oltre non mi espongo, diciamo cosi', ma mi sembra che ci siano elementi per voi su cui fare qualche ragionamento. Anche di investimento.  

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Il risparmio italiano nel 2020 e qualche prospettiva per il 2021, tra economia reale e conti correnti zeppi di liquidità.

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 13.01.2021

Finiti i giorni sospesi delle feste , ci troviamo di fronte un anno complesso ma una cosa è sicura: alle spalle ce ne troviamo uno tremendo e possiamo sperare che il 2021 sia migliore; ci vorrà anche poco. Possiamo cominciare a dare un occhio a quel che è successo nel 2020, dal punto di vista del risparmio , fondamenta del nostro paese che ha pochi uguali nel mondo. Cominciano infatti ad uscire i primi dati da Banca d'Italia e di vari altri sondaggi-statistiche, che mi piace proporvi affinchè ognuno possa fare in libertà qualche riflessione.Capire il contesto in cui ci muoviamo non è un aspetto secondario per allocare denaro. Ci sono dati sicuramente positivi altri meno positivi, ma d'altronde dalla consapevolezza e dalla conoscenza  nasce la riflessione e quindi  l'azione. E viceversa.   1- AUMENTO DEL RISPARMIO: questo è un dato abbastanza chiaro, sia per la impossibilità di spendere , sia, purtroppo, per la sfiducia dei risparmiatori; il 50% degli italiani non crede in una ripresa dell'economia e quindi il risparmio aumenta per gli "imprevisti". Inoltre, nonostante il risparmio, le famiglie prevedono di spendere meno del 2020 per gli acquisti rilevanti. Di che numeri parliamo? Parliamo di un cumulo di danari in cc, investimenti, titoli etc. che sarà vicino a 3 volte il valore del pil italiano. Una ricchezza colossale anche se sbilanciata sugli immobili, mai cosi' "immobili " come ora. Quindi cittadini "ricchi", stato povero ... Ci fanno una patrimoniale? Mah , con questa mediocre classe politica che parla dopo aver letto Facebook, non credo proprio. Forse sui mega patrimoni da decine di milioni, ma non oltre. E sarebbe sacrosanta. La questione invece sulle tasse di successione, in cui l'Italia è praticamente un paradiso fiscale, potrebbe essere piu' vicina .   2- DOVE VANNO QUESTI SOLDI? Generalmente sui cc., sempre meno sui titoli di stato italiani. E quindi l'inflazione ci banchetta, mangiandoceli tutti i giorni. Poca nel 2020, probabilmente piu' alta nel 2021.   3- DI CHI SONO QUESTI SOLDI? Dal 2000 ad oggi , gli over 65 hanno aumentato la ricchezza del 12% , i giovani hanno perso il 10%.Un gran bel trasferimento di ricchezza. Qui potremmo scrivere un libro sulle politiche fiscali italiane, che danno a chi ha già . I giovani sono il macro tema politico- economico-previdenziale non affrontato del paese.   4- Il 64% degli italiani non fa nessun investimento, ma il 90% e' consapevole del ruolo cruciale degli investimenti sulla ripresa economica interna con il 42% disposto ad investire in strumenti a supporto dell'economia, che , ad oggi, ci sono , ma sono pochi e poco attrattivi. Le ultime novità in merito ( crediti di imposta sulle perdite per investimenti in economia reale, notizia di questa settimana) potrebbero davvero cambiare lo scenario; questo sarà sicuramente uno dei temi principali del mercato finanziario "lato offerta" del 2021. SI tratta di prodotti di investimento che mettono i soldi in piccole- medie aziende per lunghi periodi, 7-10 anni, con vincoli importanti sulla liquidabilità e che sarebbero limitati al massimo del 10% del patrimonio personale. Vediamo cosa si sviluppa; tema interessante ma siamo agli albori.   5- il 55% degli italiani non si fida, diciamo cosi', delle azioni,e  quindi ...Conto corrente. Il 60% non si fida delle banche .Il costante basso livello di servizio delle banche tradizionali sommato alla difficoltà di accesso fisico stanno dando una spallata agli sportelli.Ne vedremo delle belle nei prossimi anni.   6- il 16% degli italiani vuole investire in una casa , con numeri al 22% fino ai 35 anni; la voglia ci sarebbe, quindi , di tornare sull'immobiliare. La questione del  cosiddetto "110%" darà un importante spinta all'edilizia medio-piccola e al suo indotto. L'aspetto fiscale è davvero eccezionale. Vediamo se un po' di soldi escono dai cc. Per quel che vedo io, un po' di movimento c'è, pur nella complessità delle regolamentazioni.   7- il 35% degli italiani vuole, per far fronte ad imprevisti, incrementare la liquidità sacrificando polizze e piani sanitari. La paura fa brutti scherzi e va contro i propri interessi. Le polizze infatti liberano risorse economiche , perché accollano il rischio di un determinato evento , ad esempio il terremoto, alla compagnia. Ma il passaggio psicologico è comprensibile pur se errato, soprattutto quando non ho davvero bisogno di risparmiare quei pochi soldi.   Ecco , questo è un piccolo spaccato della psiche italica in ambito economico finanziario. Il tratto che vedo trasversale è la sfiducia, purtroppo. Sfiducia che è alla base dei mancati consumi e della demografia; perchè non si fa piu' figli per varie ragioni: economiche, sociali , personali. Pensate che per mantenere la popolazione stabile come numero, ogni donna dovrebbe fare 2,1 figli a testa. Ma su questo potrei scrivere qualcosa di piu' specifico.   Diciamo che il nostro paese ha la grande occasione nel breve dei danari del Recovery fund; che poi la si sappia cogliere con progetti sensati , questo è un altro discorso. Pensate che non c'è 1 euro su politiche giovanili, cosa prontamente fatta notare da Enrico Mentana con un articolo molto duro verso la nostra classe politica. Ma questo è il nostro piano Marshall 2021.   Buona giornata.   C.

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Il Natale del 2020, fra vaccini e prospettive per i mercati 2021

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 28.12.2020

Scrivo  questo post proprio il giorno di Natale perchè solo oggi ho avuto il tempo finalmente  di leggere varie cose che avevo messo da parte nei giorni scorsi; mi ero ripromesso di scrivervi solo in logica "ottimista ma ragionata" e cosi' faccio, sperando che queste informazioni possano essere utili e di conforto. A me lo hanno dato , anche dal punto di vista economico, per provare a capire cosa succederà nel 2021.Vi metto anche qualche spunto di approfondimento visto che in questi tempi abbiamo anche l'opportunità di approfondire sul divano. 1) Mckinsey è la società di consulenza piu' famosa e prestigiosa al mondo ed ha fatto uscire la scorsa settimana un grande studio sulla pandemia , riassunto , se così si puo' dire , in un articolo di dieci colonne su Milano Finanza del 19.12. Il titolo è chiaro : "Quando finirà la pandemia?" Hanno interpellato tutti i massimi esperti del mondo sul tema , le aziende farmaceutiche e analizzato ogni tipo di studio in merito. In breve :ci dicono che nell'emisfero settentrionale i tassi di mortalità diminuiranno già dal secondo trimestre 2021, grazie ai vaccini sulle categorie  piu' a rischio o piu'  esposte, per stagionalità e miglioramenti continui nei trattamenti (vd. punto 2).Da questo momento ci sarà una graduale transizione alla normalità sempre in presenza di misure di sanità pubblica (mascherine,distanze,no assembramenti etc.). Fra il terzo ed il quarto trimestre 2021 si dovrebbe arrivare allla cd."immunità di gregge"; diversa da zona a zona,proprio perchè dove il virus ha colpito di più, ci si mette meno a raggiungere l'immunità. Ci saranno imprevisti ,rallentamenti ,ma la strada pare segnata; i vaccini disponibili nel 2021 saranno ,se tutti confermati , circa 10 , quindi la potenza di fuoco sarà importante. A me sembra che si riesca davvero a vedere un po di luce in fondo al tunnel. E questo è anche quello che vedono i mercati a sei mesi con grandi flussi sulle azioni e un inizio di ritorno sui settori turistico- alberghiero ,voli aerei etc.   2) ma questi vaccini sono sicuri?   Nella mia ricerca di informazioni cruciali negli impatti economici è chiaro che anche questa è una domanda importante; il livello del dibattito pubblico su questi temi nel nostro paese è imbarazzante. Abbiamo pero' la fortuna che uno dei maggiori esperti al mondo e creatore di vaccini sia Rino Rappuoli ,professore senese,spesso intervistato dai giornali locali e regionali toscani.E da lui trovo sempre informazioni lucide. Vi metto la sua video intervista a Repubblica di due settimane fa, dove spiega a cosa sta lavorando con la sua equipe , cioè gli anticorpi monoclonali, (quelli con cui si dice sia stato curato Trump), e che servono a  curare il virus; cosa ben diversa dal prevenirlo e basta; ma soprattutto spiega come si fa a fare un vaccino in 9 mesi; anche qui la risposta è economica, come spesso accade, e a mio parere  esauriente. Direi banale. Per esemplificare: Moderna, azienda a breve sul mercato con un vaccino già autorizzato, ha avuto 2 mld di dollari a fondo perduto dal governo USA. E se non hai rischio di impresa sulla ricerca ( il quid delle aziende farmaceutiche), fai le cose in un battibaleno e percorri ogni strada possibile. Questo tema è  la seconda parte del video. https://video.repubblica.it/dossier/anno-che-verra/curare-il-contagio-rino-rappuoli-cosi-combatteremo-il-virus-con-gli-anticorpi-monoclonali/372782/373402?ref=search Se lo paragoniamo a qualche esperto visto in tv...Lasciamo perdere. Questa bio-tecnologia avrà un impatto enorme sul futuro del settore farmaceutico, anche togliendo il covid. 3) e quindi i mercati? I mercati sono già proiettati al futuro perchè vivono di aspettative ,di aspirazioni. E tutti siamo alla ricerca di buone notizie per pensare al futuro,e le notizie ci sono. Le grandi banche di investimento sono per le azioni anche per la mancanza di alternative sul mercato obbligazionario che ha rendimenti nulli o negativi. Di sicuro in Europa ,già diverso in altri mercati. Sul tema: vi consiglio l'intervista a Giovanni Tamburi ,secondo me il miglior banchiere indipendente italiano, personaggio di altissimo livello e di grande intuizione , dietro a tutti i maggiori successi azionari degli ultimi anni ( Moncler, Interpump, Amplifon , Sesa...) con la sua visione sul 2021. Una bella storia di successo , visto che gestiscono quasi 3 mld di euro di partecipazioni ;sono anche quotati in borsa , T.I.P, Tamburi Investment Partner. Vi ringrazio per i complimenti che mi avete fatto e che mi spingono a fare  sempre meglio la cosa che in assoluto mi piace di piu' : studiare ,farmi domande complesse e capire meglio la realtà .

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Ma le banche come calcolano il rischio dei tuoi investimenti?

Scritto il 01.12.2020

Vi sarà capitato di vedere sui vostri resoconti bancari indicatori che ci dicono che siamo "moderati", "prudenti" etc. come profilo di rischio. Ma come viene calcolato questo rischio?  Il primo passo è un' intervista nella quale vengono richieste un sacco di informazioni personali. Intanto se non mi hanno mai fatto domande precise su di me, sul lavoro, la famiglia etc. sarei preoccupato. Infatti questa intervista è indispensabile per cucire un vestito su misura oltre che ad essere obbligatoria per legge. Queste informazioni vengono inserite in programmi che calcolano dei valori matematici rispetto alle vostre risposte. Quindi, poniamo , se ho 20 anni ho chiaramente più tempo a disposizione per investire rispetto ad un 90enne. E questo viene "calcolato".  E poi il reddito, i figli , l'istruzione...Tutto ha un valore. Ma rimaniamo sugli aspetti concreti della questione.   Cosa vuol dire che il mio rischio è, poniamo," moderato"?   Come dicevo, vengono usate delle sigle come queste per fare una sintesi rapida ma sotto ci sono complessi calcoli matematici che danno anche un valore percentuale al rischio moderato, di solito usando metriche di rischio su un determinato periodo temporale( 12 -24 mesi) , legato ad un valore di probabilità fra il 95 ed il 99%. Alla fine sapere che il mio portafoglio può perdere al massimo in un giorno il tot. % , con una probabilità del 95% o piu' , è assai utile. Vedo la perdita massima stimata e ci faccio un pensiero.  Riesco a sopportarla emotivamente, economicamente?    Ma come si calcolano questi valori? Su dei dati storici corretti con una visione del mercato fatta da analisti in modo da compensare i valori , per quanto possibile, con ciò che si pensa possa succedere... Ecco , qua il terreno diventa scivoloso. Perchè gli analisti sbagliano, tanto per intendersi. Nessuno ha la sfera di cristallo. E perché nel tempo tanti sistemi di metrica del rischio sono stati travolti dalla realtà; il Covid è stato un evento di questo tipo, imprevedibile e rapidissimo che ha fatto saltare ogni metrica di rischio, portando poi le banche a rimettere a posto i portafogli in base al nuovo rischio di mercato, che , ad esempio per le azioni, è raddoppiato negli ultimi sei mesi, cioè le oscillazioni sono molto piu' intense ; magari tutto verrà riassorbito, ma per ora è così. E perché allora le banche lo fanno ? Perché la legge lo impone e perché se fatto bene aiuta i clienti a capire meglio il proprio portafoglio, oltre che ad evitare cause civili...E perché "meglio di nulla".   Ma cosa c'è quindi che non torna?  Niente , se si accetta l'incertezza come elemento cardine dei mercati. Cioè se spiego queste metriche di rischio dicendo "fino alla prossima crisi che farà saltare tutto". Il cliente deve sapere che queste metriche sono una approssimazione di ciò che il rischio è davvero, cioè non una banale costante nel tempo ma anche un singolo evento che è imprevedibile.  E' questo lo si deve spiegare e sapere. Per capire come possono fondi obbligazionari prudenti perdere il 10% a marzo - aprile 2020.   Quindi quanto valgono questi calcolatori del rischio?  Personalmente penso che valgano come decente approssimazione , tutto il resto è imprevisto.   O meglio : se sono sicuro che succederà ( e sono sicuro) ma mi manca sapere "solo" il quando, so che questa parte di rischio è intrinseca e non mi sorprende, anzi magari mi da' spunto per investire ; come dice Warren Buffet , "avidi quando tutti hanno paura e timorosi quando tutti sono avidi". Consapevolezza e tempo sono i nostri - unici - e migliori amici.

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Come investono le loro risorse le università americane? Uno sguardo ai piu' antichi ,è il caso di dire, investitori istituzionali.

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 10.11.2020

Capire come investono i propri patrimoni le università americane potrebbe sembrare un esercizio di stile, una cosa da universitari. E invece non lo è ; anzi ci dà spunti interessanti per capire come si muovono investitori di lungo periodo per tutelare le proprie finanze dalle fluttuazioni dei mercati , soprattutto pensando che essendo le piu' famose tutte private, si devono autofinanziare. E' recentemente uscito uno studio comparativo che analizza oltre 1 secolo ( sì, cento anni...) di investimenti fatti dalle maggiori università americane private, celeberrime in tutto il modo per la qualità dei loro insegnamenti ma anche per la qualità dei risultati di investimento nel lungo termine; tutto ottenuto attingendo alle migliori competenze mondiali dei gestori  e , beneficio non da poco, alla ricerca economico e finanziaria della facoltà stesse. Facoltà, che lo ripeto, si basano su donazioni private e rette, quindi assolutamente sul mercato , per capirsi, e quindi gestite come aziende nel miglior senso possibile. Diciamo che ci sono dei punti , nella storia di queste istituzioni , che sono degni di attenzione e che fanno riflettere. Nel 1948 la facoltà di Harvard fu fra le prime a far gestire le proprie finanze ad un consulente esterno professionale, Paul Cabot, che ne prese le redini e ne determino' il successo per i decenni a venire. Cabot continuava anche a gestire anche la sua altra attività fondata nel 1928, State Street ,banca di investimento che oggi gestisce oltre 2500 mld di dollari di asset, fra le prime 5 al mondo e 5 volte il maggior gestore italiano , Generali. Quindi non proprio un bischero, come si dice dalle mie parti. Cabot li porta ad avvicinarsi sempre di piu' alle azioni cosa che poi diverrà standard per tutte le altre facoltà negli anni 60', portando la media dal 25-30% dei primi decenni del secolo fino ad una media del 60% nei loro portafogli. Quindi cosi' iniziano le loro fortune di lungo periodo, aumentando la partecipazione azionaria e mantenendola nel tempo. Ma dagli anni  '80 per tutti inizia il calo delle azioni nel loro portafoglio arrivando ad una media ben  inferiore al 50% di oggi. E allora , cosa è successo?  Sono investiti da oltre 30 anni per oltre il 60% dei loro patrimoni in private equity e asset illiquidi. Con rendimenti medi anche dell'8%, aumentati nei decenni all'aumentare del livello di rischio del portafoglio. E le migliori come performance sono state quelle che  prima delle altre hanno appunto aumentato il rischio (tutte comunque si  difendono con ottimi rendimenti dal 5 al 6% annuo). E' chiaro che hanno tempo a disposizione, ma questi dati fanno riflettere sull'esposizione al rischio nel lungo termine. E che tipo di investimenti azionari / di rischio hanno fatto? La risposta è eterogena ma il tratto comune è uno per tutte: aumento del rischio dopo le crisi e durante le crisi; come dice Buffet " avidi quando tutti hanno paura e prudenti quando tutti sono avidi". Che tipi di spunto possiamo trovare per noi da questi dati, in un periodo in cui il basso rischio rende zero? Che il tempo è un nostro amico se solo sappiamo sfruttarlo aumentando il rischio medio del portafoglio. E questo richiede piu' tempo di 10 anni fa. Se aspetto, vinco. 1 anno non è un orizzonte temporale, oramai. Che devo comprare sulle crisi. Che devo diversificare e cercare anche categorie di investimento alternative. Che c'è una parte del portafoglio che , se vogliamo farla funzionare a dovere , è piu' o meno bloccata. "Obbligatorio" per tutti? Oblbigatorio è saperlo, diciamo cosi'. Perché i titoli di stato al 5% annuo non esistono piu' e quindi bisogna farsi carico di un poco piu' di rischio (sempre in base alle esigenze) e magari attraverso un professionista che ci permetta di tenere la barra dritta nei momenti di pericolo. Che ci aiuti a selezionare  i servizi giusti , ci guidi e ci spieghi gli scenari possibili. Provando a pensare che solitamente , quando vado dal dottore e mi dà una medicina, la prendo. E che se magari lo facciamo anche con un consulente finanziario, la cura è efficace. PS: per i curiosi, il patrimonio di Harvard è oggi circa 36 miliardi di dollari ( come Arca sgr, per capirsi), ma il rendimento piu' alto medio ce l'ha l'Università di Chicago, con la facoltà di economia forse piu' prestigiosa al mondo...

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“ La pensione : quanto sarà e come posso integrarla? Il primo passo di ogni corretta pianificazione finanziaria familiare.

Scritto il 17.09.2020

E' Settembre e siamo tutti impegnati a ripartire con le nostre attività , professionali o meno, cercando una parvenza di normalità nel mondo post Covid. Penso quindi che possa anche essere  un momento opportuno per riflettere, e quindi pianificare , su un argomento importante come la pensione o,piu'  in generale , il ritiro dal mondo del lavoro. Lo dico anche alla luce di alcune recenti analisi di mercato  che danno la oggi la pensione come uno delle  massime preoccpazioni ( dopo i figli) per gli italiani. Addirittura per 1 italiano su 2. Voglio parlare in maniera semplice e dando dei numeri chiari per avere un'idea realistica. Quale sarà la pensione di un giovane che lavora da poco o inizia ora , ponendo una carriera lineare e senza troppi buchi contributivi? Le più recenti analisi e proiezioni  sul sistema italiano dicono che la pensione  sarà il 60% dell'ultimo stipendio. E quanto sarà questo stipendio?  Mi interessa poco saperlo;mi basti immaginare se domattina andassi in pensione con una riduzione del 40% del mio stipendio attuale... In relazione a questo, la ricerca e l'evidenza pratica pongono come obiettivo l'80% dell'ultimo stipendio come valore con il quale mi posso ritirare senza  fare rinuncie particolari. E se sono un autonomo? Avendo aliquote previdenziali più basse di un dipendente (9 punti circa) , la pensione sarà il 45-50% del mio ultimo reddito netto . Questo il linea generale. Come faccio quindi in questo caso ad arrivare a questo benedetto 80%? La prima buona notizia è che , se ho tempo a disposizione, le cifre in ballo non sono neanche altissime. La seconda buona notizia è che ciò che verso volontariamente nella previdenza integrativa, sia io dipendente che autonomo, lo deduco integralmente dal reddito fino a 5164 annui, con una grossa agevolazione fiscale. Riduco l'imponibile, insomma, e su questa cifra non ci pago tasse. O, in altre  parole, lo stato mi garantisce un rendimento pari alla mia aliquota Irpef piu' alta. Per un dipendente quindi basterà agire su due aspetti: 1- mettere il tfr in un fondo pensione  (con cui  integro circa un ulteriore 10% per arrivare al famoso 80% ); la tassazione è molto più bassa che tenerlo in azienda , dal 15 massimo al 9% contro un 23-25%. 2-mettere una cifra simile nellla previdenza integrativa , quindi , poniamo, la tredicesima. E sono a posto , forse anche oltre l'80% che è il traguardo per una serena terza età’. E per un autonomo? A cazzotto, come diciamo a Firenze, con un paio di “ mensilità “abbondanti  accantonate ogni anno nella previdenza integrativa mi avvicino al traguardo dell'80%. È chiaro che stimando un reddito più alto si potrebbe/dovrebbe anche valutare di affiancarci  altri tipi di investimenti . Ma l'utilizzo della leva fiscale completa, cioè 5164 euro, non può non essere sfruttato. È il primo  passo per una pianificazione finanziaria adeguata che coinvolga il patrimonio  a 360 gradi, molto prima di pensare al dove mettere questi soldi. E' un obiettivo implicito e spesso inconsapevole che ognuno di noi ha , ed è il punto di partenza di ogni mia pianificazione finanziaria dei nuclei familiari.

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ETF alla prova della crisi; sono davvero lo strumento perfetto?

Scritto il 12.06.2020

  Per esser chiari fin da subito: sono strumenti efficaci  e davvero utili . Hanno aperto mercati di nicchia a tutti gli investitori, sono facilmente liquidabili, costano poco o pochissimo ... Insomma i pregi li conosciamo tutti, e sono innegabili.   Ma stanno mostrando alcuni limiti; ne è prova il crescente numero di studi scientifici che vanno ad analizzarne gli aspetti a 360°. Gli ultimi studi in merito, infatti, evidenziano questioni di non poca portata;  ne evidenzio qualcuno, in ordine sparso.   1- Gli ETF , proprio per la loro complessa struttura di funzionamento  , intrinsecamente piu' rischiosi del mercato che rappresentano; quindi compro un ETF SP 500 e rischio pero' qualcosa di piu'.  Il valore  di vendita non è in realtà , in situazioni difficili, il reale valore di mercato dei vari titoli sottostanti. Se approfondite il complicato meccanismo di costruzione di un portafoglio alla base di un etf , capirete cosa dico, ma è materia da analisti, diciamo cosi'.   2- Con gli ETF  piccoli o con asset particolari  (pensate al collasso degli etf High yeld, salvati dalla Fed!), c'è il rischio di non fare prezzo o lo fanno con spread altissimi...Quindi il prezzo di mercato è talvolta ignoto. Anche su emittenti di primissimo livello e strumenti liquidi. Tutto questo è stato confermato dalla recente crisi covid ma era già stato evidenziato nell'ultimo decennio.   3-Gli ETF  contrbuiscono ad aumentare i movimenti di mercato nei momenti di stress; Pensiamo alla importanza della gestione passiva sui mercati azionari americani come patrimoni in gestione sul SP 500.  Se voglio vendere il mio ETF in un momento di crisi, vendero' , ad esempio, le migliori aziende del mercato che di per se' non sarebbero da vendere; replicare il mercato vuol dire purtroppo anche questo e quindi il contributo al collasso di marzo degli etf è stato pesante. E' stato venduto anche il buono perchè era  dentro  a strumenti che erano in sell off generalizzato .   Esempio: se un fondo pensione deve per policy   ridurre il rischio vendendo ETF azionari, ad esempio, vende miliardi di dollari delle migliori aziende del mercato in un solo colpo.Cosa avvenuta nella crisi covid per ritarare appunto i portafogli sul rischio. E questo ha avuto effetti sistemici. Pensate che perfino la Bank of Japan ha miliardi di dollari in ETF.... Se li vendesse , cosa succederebbe? Si vende tutto il mercato insieme, indiscriminatamente. Non c'è una valutazione sul come-cosa se devo fare liquidità rapidamente, quindi.   E questo lo aveva predetto Michael Burry, il trader di "The big short", uno che azzecco' anche la crisi subprime...E  ci aveva visto lungo  per quella che lui chiama, forese eccessivamente, la "bolla" degli etf. Ne trovate evidenza in molti articoli di settore.   Proprio le crisi infatti mettono in risalto i limiti  di questi strumenti.Sono temi complessi e forse lontani dall'investitore, ma che hanno impatto sui suoi soldi... Ci sarà bisogno di interventi dei regolatori, speriamo, in tempi rapidi. Come bisogna allora approcciarsi agli etf?   In maniera CONSAPEVOLE. Perche' son sembrati per anni la panacea di tutti i mali,  sembrava si potesse vivere di dividendi da etf SP500... Su Youtube , fate una ricerca e vedete cosa viene fuori.Sono una moda.   E quindi i fondi di investimento sono migliori sempre?   No, non tutti, per carità. I 3/4 almeno sono peggio di un etf passivo con grande patrimonio . Sicuramente i fondi passivi, con titoli veri dentro, sono strumenti migliori degli etf che cominicano a trovarsi anche da noi. Ma i migliori fondi attivi sono strumenti che possono dare qualcosa di piu'. La gestione attiva consente al gestore delle risposte ragionate al mercato, e  lo stiamo vedendo proprio in questo periodo. I migliori fondi attivi hanno fatto davvero cose straordinarie da inizio anno. E non sono pochi.   Faccio una provocazione: se pensiamo di poter fare tutto e solo con etf in autonomia, significa che possiamo fare il consulente finanziario. Siamo come quelli che si fanno le diagnosi con Google. C'è bisogno di competenze approfondite che rendano consapevoli dei mercati e dei limiti tecnici degli ETF. E quindi sono strumenti che espongono a rischi impliciti ed espliciti che devono esser "comprati" con attenzione e affiancati con altri prodotti in ogni portafoglio.   Non ci facciamo prendere dalle mode e usiamo questi ottimi strumenti per investire in maniera ragionata.

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