Claudio Bargero

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I principali fatti economici

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 22.07.2022

Le ultime settimane sono state caratterizzate da eventi molto importanti dal punto di vista economico. L'inflazione cresce ancora Nel mese di luglio sono stati diffusi gli ultimi dati sull'inflazione. Contrariamente a quanto molti si aspettavano, abbiamo assistito ad un'ulteriore crescita: nell'Eurozona l'inflazione ha raggiunto l'8,6% e negli USA si è superato il 9%. Questi numeri  sono preoccupanti e hanno indotto le due Banche Centrali a proseguire con aggressività le politiche monetarie restrittive. La crescita rallenta Alcuni importanti indicatori economici ci mostrano che è in atto un rallentamento globale della crescita; le misure per contrastare l'inflazione ed il conflitto in Ucraina sono due potenti fattori che spingono in tale direzione. Anche l'ipotesi di vedere nei prossimi trimestri Europa e Stati Uniti in recessione non viene esclusa.  Le mosse della BCE Ieri la BCE ha comunicato due importanti decisioni che tengono conto di questo difficile scenario. Per la prima volta dal 2011 è stato deciso un rialzo dei tassi (0,50%); si tratta un ritocco superiore a quello precedentemente annunciato. L'altra decisione riguarda l'attivazione del cosiddetto "scudo anti-spread". La crisi politica in Italia In questi giorni abbiamo assistito alla caduta del governo Draghi e alla conclusione anticipata della legislatura. Questo evento potrebbe rendere fondamentale l'attivazione dello scudo sopra citato, in quanto è possibile assistere nei prossimi mesi ad attacchi speculativi nei confronti dei titoli di stato italiani. L'obiettivo di questo strumento è impedire la frammentazione della politica monetaria che viene vista come fattore in grado di ampliare le differenze economiche tra gli Stati dell'Eurozona. Non sono stati forniti tutti i dettagli operativi, ma è chiaro che si tratta di un mezzo attivabile a discrezione della BCE che può proteggere uno Stato oggetto di speculazione. Le scadenze dei titoli di stato tra 1 e 10 anni risulterebbero protette dallo scudo; non si può escludere che gli investitori nella scelta delle obbligazioni andranno a privilegiare titoli con tali scadenze a scapito di altri che risultino fuori da tale protezione. In conclusione possiamo osservare che queste due mosse della BCE -il rialzo dei tassi e lo scudo- rappresentano un compromesso tra i falchi e le colombe all'interno della Banca Centrale. I primi apprezzano il corposo rialzo dei tassi per l'effetto che dovrebbe produrre nel contenimento del fenomeno inflattivo. Le colombe, invece, hanno gradito l'attivazione dello scudo e vedono in esso un potente strumento anti-frammentazione che mira a ridurre le differenze tra i vari stati dell'Eurozona. La reazione dei mercati è stata positiva ed il temuto crollo di azioni e Btp in Italia non c'è stato.

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I due eventi economici più significativi della scorsa settimana sono legati alle politiche monetarie adottate dalle banche centrali.

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Scritto il 20.06.2022

Le mosse della FED.   La FED con una storica decisione ha alzato i tassi di interesse dello 0,75% (non succedeva dal 1994). Il brutto dato sull'inflazione nel mese di maggio (8,6%) ha tolto ogni esitazione: la lotta contro il rialzo dei prezzi è prioritaria; il resto - il rischio di provocare un forte rallentamento o addirittura una recessione - assume un'importanza minore.   Lo scudo della BCE   La BCE, prendendo atto delle forti tensioni sul mercato dei titoli di stato dei paesi periferici dell'eurozona, ha convocato una riunione straordinaria. Lo scudo anti spread si farà (forse nel mese di luglio sarà operativo)  e nel frattempo con un'appropriata flessibilità nel reinvestimento dei titoli di stato in possesso della BCE che vanno a scadere si può arginare la frammentazione del mercato che danneggia la trasmissione della politica monetaria nell'eurozona.   La reazione dei mercati   I mercati hanno reagito male alle mosse della FED provocando un deprezzamento generale degli asset, mentre l'annuncio dello scudo BCE ha raffreddato le tensioni sullo spread con rendimenti in calo sui BTP.   Il tema dell'inflazione   Molti osservatori ritengono che uno dei temi centrali nei prossimi anni sarà la scarsità di beni agricoli ed energetici e che, anche per questo motivo,  dovremo convivere con livelli di inflazione medio alta. La FED è molto più avanti nella lotta all'inflazione mentre la BCE deve ancora avviare il rialzo dei tassi.  Non sorprenderebbe di assistere nei prossimi mesi ad un poco invidiabile sorpasso dell'inflazione europea rispetto a quella americana.

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Le decisioni della BCE

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Scritto il 13.06.2022

Nei giorni scorsi ad Amsterdam la Presidente della BCE Lagarde ha tenuto una storica conferenza stampa. Inflazione all'8,1% Per fronteggiare un'inflazione che a maggio ha raggiunto nella zona euro l'8,1% sono state prese importanti decisioni di politica monetaria. In sintesi, dal prossimo luglio terminerà il piano di acquisti di titoli da parte della BCE e i tassi di interesse, per la prima volta dal 2011, subiranno un rialzo di 0,25% per poi aumentare nuovamente a settembre; ulteriori rialzi vengono previsti per i mesi successivi in base all'andamento dell'inflazione. Allargamento dello spread nei paesi periferici dell'eurozona Le previsioni della vigilia sono state sostanzialmente rispettate ma gli operatori si aspettavano dettagli su un nuovo strumento operativo in grado di frenare, in caso di necessità,  l'allargamento degli spread nei paesi periferici dell'eurozona. Questo strumento al momento non esiste, forse per le divisioni che avrebbe creato all'interno del Consiglio della BCE.   L'inflazione americana Il giorno seguente (venerdì) sono usciti i dati dell'inflazione Usa che a maggio ha raggiunto l'8,6%, nuovo massimo da oltre quarant'anni; si tratta di un dato preoccupante anche perchè mostra che la politica di rialzo dei tassi già avviata da Powell (FED) nei mesi scorsi non sta dando i frutti sperati. Si osserva anche un surriscaldamento del mercato del lavoro che contribuisce a rendere più diffuso il fenomeno inflazionistico.   Le reazioni degli investitori Questi due fattori - il programma della BCE e l'inflazione USA - hanno affossato buona parte delle borse mondiali e le obbligazioni europee; anche gli spread dell'eurozona si sono allargati. Da notare che l'euro , contrariamente a quanto sostenuto nei testi di economia (una manovra aggressiva di una banca centrale provoca un rafforzamento del cambio) ha subito un deprezzamento rispetto al dollaro. Questa anomalia denota alcune fragilità dell'eurozona che emergono in momenti di tensione finanziaria. In conclusione, la dinamica dell'inflazione rappresenta il fattore più significativo in grado di orientare l'andamento dei mercati in questa complessa fase economica.  Occorrerà monitorarla con attenzione nei prossimi mesi; il raggiungimento del picco e l'inizio di una fase di rallentamento della crescita dei prezzi sarebbe una novità di grande rilievo.  

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