Bruno Mazzola - AD MoneyController Srl

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Al via il nuovo BTp trentennale

Scritto il 15.01.2015

SOLE 24 ORE a pag. 8 di Mara Monti Verrà collocato questa mattina il BTp trentennale annunciato ieri dal tesoro. Ieri il Mef ha reso noto l’elenco delle banche scelte per questa operazione di vendita del titolo direttamente sul mercato: Citigroup, Hsbc France, JP Morgan Securities, Societè Generale e Unicredit.”Il mandato è per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 30 anni BTP – scadenza 1 settembre 2046 e la transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato. Il titolo potrebbe essere prezzato con un rendimento 8-10 punti base sopra l’attuale BTp trentennale , cedola 4,75%, scadenza 2044, scambiato sul mercato secondario con un rendimento del 3,19% Il progressivo miglioramento del clima sull’Eurozona e il contemporaneo risanamento delle finanze pubbliche italiane ha spinto il tesoro ad approfittare di questa fase positiva: in questi giorni il mercato è letteralmente sommerso da una valanga di titoli e gli investitori sono impegnati a collocare la liquidità sempre abbondante.

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Ottimismo solo sul breve = I mercati vedono rosa nel breve ma non nel lungo

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 09.01.2015

ILSOLE 24 ORE a pag. 3 di Morya Longo Le Borse festeggiano perché Mario Draghi ribadisce la volontà di comprare titoli di Stato, perché la Fed non ha fretta di alzare i tassi d’interesse. Gli investitori però non hanno alcuna fiducia sula ripresa dell’economia mondiale nel lungo termine e neppure sulla locomotiva americana. A gettare un’ombra sinistra sul futuro economico sono gli indicatori sull’inflazione attesa nei prossimi 10 anni: perché sono tutti sui minimi e continuano a scendere, il mercato è convinto che il caro–vita non si riprenderà per molto tempo. Anche negli Stati Uniti, nonostante il dato del Pil nell’ultimo trimestre sia balzato al 5%, il calo record della disoccupazione e i record di Wall Street. Forse temono che le difficoltà europee prima o poi possano contagiare anche l’America o che la bolla della liquidità globale sia destinata a scoppiare. Sta di fatto che se le aspettative del futuro fossero rosee, l’inflazione in un arco di tempo così lungo dovrebbe essere prevista al rialzo. Il basso costo del petrolio aumenta il potere d’acquisto delle famiglie e di conseguenza i consumi e così l’inflazione. I mercati obbligazionari segnalano però da tempo di non credere ad una ripresa e i tassi d’interesse resteranno bassi per un lungo periodo.

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