Bruno Mazzola - AD MoneyController Srl

Bruno Mazzola

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MF a pag. 5 Poste in borsa a 6,75 euro = Le Poste vanno in borsa a 6,75 euro di Anna Messia

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Scritto il 23.10.2015

Chiuso ieri il collocamento. Richieste per circa quattro volte i titoli in vendita. più sottoscrizioni da parte degli investitori istituzionali (tra cui il fondo pensione canadese Ontario) che dal retail. Il tesoro punta ad u azionariato diffuso ma stabile. Prezzo previsto metà della forchetta. immediato l'esercizio della greenshoe..

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Poste - Cosa bisogna sapere per aderire all'offerta

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 13.10.2015

IlSole24ore Domande e risposte a cura di Andrea Franceschi Il collocamento azionario di Poste italiane rappresenta la prima importante cessione di un’impresa statale al mercato dai tempi delle privatizzazioni degli anni ’90 in cui lo Stato vendette pezzi di Telecom, Eni, Enel, Finmeccanica. L’operazione è partita ufficialmente ieri. Ecco tutte le principali caratteristiche dell’offerta e come aderirvi. 1) L’operazione è iniziata ieri e si concluderà il 22 ottobre, salvo chiusura anticipata o proroga. Soltanto per i dipendenti, ai quali è riservata una quota dell’offerta retail pari al 3,3%. I termini per l’adesione si chiuderanno con un giorno di anticipo, il 21 ottobre. Al termine del periodo di offerta, il Ministro determinerà il prezzo definitivo dell’offerta pubblica e quello applicabile al collocamento istituzionale. Il prezzo di offerta sarà il minore tra il prezzo istituzionale e il prezzo massimo (7,5 euro). Entrambi i valori saranno resi noti attraverso un avviso pubblicato su almeno un quotidiano economico finanziario a tiratura nazionale e sui siti www.posteitaliane.it e www.quotazione.posteitaliane.it entro due giorni lavorativi deal termine. Il regolamento dell’operazione avverrà il 27 ottobre. 2) L’intervallo di valorizzazione indicativa del capitale economico della società è compreso tra un minimo non vincolante di 7,837 miliardi di euro ed un massimo vincolante per la sola Offerta Pubblica di 9,796 miliardi. Questa valorizzazione equivale a un minimo non vincolante di 6 euro per azione e un massimo vincolante per la sola Offerta Pubblica di 7,5 euro per azione. I prezzi definitivi sia quello relativo all’offerta pubblica, sia quello del collocamento istituzionale saranno determinati al termine del periodo di offerta e comunicati entro due giorni lavorativi al pubblico. 3) C’è un lotto minimo di 500 azioni (o multipli), un intermedio di 2000 azioni e un lotto maggiorato di 5.000 azioni. Nel caso si fosse dipendenti delle Poste questa soglia scende a 50 azioni. Considerando che la forchetta del prezzo oscilla tra 6 e 7,5 euro l’esborso minimo per il piccolo risparmiatore che intende investire in azioni di Poste va dai 3 mila ai 3,750 euro. Se le adesioni dal pubblico istituto risultassero superiori alla quota ad essi destinato, poste si riserva la facoltà di ridurre il quantitativo del lotto minimo da 500 a 250 azioni. 4) Il tesoro ha in programma di collocare sul mercato il 34% del capitale di Poste italiane, che potrebbe salire al 38,2% in caso dell’esercizio integrale dell’operazione greenshoe. Nel complesso si tratta di 453 milioni di azioni, che saranno cedute ad investitori istituzionali e retail. Ai primi sarà venduto il 70% dei titoli sul mercato, mentre il restante 30% /su un minimo di 135,9 milioni di azioni) è destinato esclusivamente al pubblico indistinto in Italia e ai dipendenti del Gruppo residenti in Italia. A questi ultimi è destinata una tranche che arriva a un massimo di circa 14,9 milioni di azioni. Con il collocamento il Tesoro punta a raccogliere da un minimo di 1,7 miliardi a un massimo di 3,7. 5) Per chi terrà i titoli in portafoglio per almeno un anno dalla quotazione è prevista l’assegnazione di una azione gratuita ogni 20. Il bonus fedeltà è quindi pari al 5% e sale al 10% (con una azione ogni 10) per i primi due lotti che i dipendenti acquisteranno nell’offerta a loro riservata. Attenzione però, gli assegnatari dovranno mantenere senza soluzione di continuità la piena proprietà di tali azioni per dodici mesi dalla data di pagamento (27 ottobre 2015 salvo chiusura anticipata o proroga), e sempre che le stesse siano rimaste depositate presso un collocatore ovvero presso altre istituzioni aderenti alla monte titoli Spa. Soltanto a loro spetterà l’attribuzione gratuita di una azione ordinaria ogni 20 azioni assegnate in fase di Ipo 6) I risparmiatori che intendono partecipare al collocamento dovranno farlo attraverso la propria banca rispettando i lotti minimi. Non è detto che tutte le richieste vengano assegnate. Se la domanda supera l’offerta si dovrà ricorrere al sorteggio, come già è capitato altre volte e molto spesso nei casi di privatizzazioni di questa portata. Con riferimento all’offerta ai dipendenti, ferma restando la possibilità per gli stessi di aderire all’offerta destinata al pubblico indistinto, le domande di adesione dovranno essere presentate esclusivamente presso i collocatori (ivi compresi gli uffici postali abilitati) secondo i lotti minimi previsti nel prospetto informativo. 7) Il CDA di Poste italiane ha adottato una politica dei dividendi che prevede la distribuzione di una percentuale non inferiore all’80% dell’utile netto consolidato di periodo di pertinenza del Gruppo per l’esercizio 2015 (in distribuzione nel 2016) e 2016 (in distribuzione nel 2017). Il rendimento medio dovrebbe oscillare tra il 4% e il 5% a seconda che il prezzo si attesti sulla parte alta o bassa della “forchetta”

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Cosa rende più del 4%

Scritto il 10.10.2015

MILANO FINANZA a pag. 26 di Stefania Peveraro BOND Nonostante gli ultimi scossoni sui mercati, i rendimenti sui mercati delle obbligazioni degli emittenti investment grade restano molto bassi. Ecco alcune opportunità tra i titoli High Yield e in valute esotiche.

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I rendimenti sono interessanti ma occhio ai rischi

Scritto il 27.09.2015

SOLE 24 ORE PLUS a pag. 29 di Redazione In queste ultime settimane i rendimenti effettivi a scadenza dei BTp hanno subito una lieve riduzione con valori lordi che vanno dallo 0,75% del biennale all’1,75% del decennale. La tabella dei titoli non governativi a tasso fisso più scambiati mostra rendimenti più allettanti coerentemente con il rischio che il mercato attribuisce ad ogni emittente. Un chiaro esempio è offerto dalla banca Popolare di Vicenza presente con due emissioni subordinate di breve scadenza entrambe con rendimenti superiori ai 7 punti percentuali. Entrambi i titoli rimborsano il capitale gradualmente a dicembre di ogni anno e ciò riduce ulteriormente la loro duration. Ad offrire rendimenti interessanti, attorno al 5%, troviamo anche due titoli di emittenti non bancari, Giepsatresor e Telecomfin, ma qui l’attenzione va posta al valore elevato della duration, superiore ai 10 anni, che rende le quotazioni molto reattive al variare dei rendimenti. E’ bene ricordare che le performance future (da oggi a un anno) presentate in tabella sono calcolate in modo prudenziale e non considerano gli eventuali interessi derivanti dal reinvestimento dei flussi incassati nel periodo. Il rendiconto effettivo a scadenza, invece, per convenzione reinveste tuti i flussi da oggi alla scadenza del titolo (cedole e quote di rimborso) ad un tasso pari al rendimento effettivo stesso

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I risparmiatori vogliono saperne di più

Scritto il 21.09.2015

CORRIERECONOMIA a pag. 32 di P.pu. Innalzare il livello di cultura finanziaria è diventato ormai un must. Da qui, l’urgenza di una robusta attività di educazione per tutti, a partire dalla scuola, per formare consapevoli investitori di domani e dai consulenti che, a loro volta, devono educare i clienti. A richiederlo sono proprio loro, i risparmiatori che dopo la crisi finanziaria non intendono più comprare a scatola chiusa, ma vogliono comprendere bene i prodotti prima di sottoscriverli e pretendono dunque, informazioni chiare ed esaustive. E’ quanto è stato evidenziato in uno studio Voice of the Market, realizzato da Efpa Europe e presentato la settimana scorsa in un meeting internazionale a Bruxelles. Da 10 anni è l’attività di MoneyController…Calcolo del rischio, News, Titoli Top, Classifiche, Educational, La Fiera Virtuale dl Risparmio..

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Investimenti Personali - Il commento ai portafogli

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Scritto il 19.09.2015

SOLE 24 ORE PLUS a pag. 19 di Redazione Alla luce di quanto avvenuto sulle principali piazze finanziarie, nella seconda metà di agosto abbiamo deciso di apportare una sostanziale modifica ai nostri portafogli. Abbiamo sensibilmente variato l'asset allocation, andando a sottopesare di circa dieci punti percentuali l'esposizione al capitale rischioso rispetto al benchmark su entrambi i portafogli. Inoltre, abbiamo annullato all'interno delle singole asset class il peso sugli emergenti e sul continente asiatico, focalizzandoci sulle obbligazioni americane ed europee. Questa allocazione è stata pensata in un'ottica di medio periodo (3-6 mesi), perciò contiamo di non apportare modifiche sostanziali indipendentemente dall'andamento mensile delle categorie. ma veniamo ai risultati: Il portafoglio prudente ha fatto segnare -3,24% contro un benchmark che ha lasciato sul campo quattro punti percentuali e mezzo. L'aggressivo invece, raccogliendo un rendimento di -5,10% batte il banchmark di quasi sei decimi di punto. Per quanto riguarda la performance assoluta, tra i fondi che hanno contenuto meglio le perdite abbiamo UBI Sicav Focus Italia R, in virtù del fatto che ad agosto i benchmark azionari italiani sono quelli che hanno fatto meglio. Come performance relativa, tra i fondi che hanno meglio interpretato l'umore dei mercati abbiamo il Polar Healthcare Opportunities R, il Jpm-F Europe Eq. Plus A e il MS Us Advantage A.

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Con gli high yield si strappa il 3% più dei Btp a 5 anni

Scritto il 14.09.2015

CORRIERECONOMIA a pag. 23 di Redazione La cavalcata delle emissioni high yield, alto rischio/alto rendimento era iniziata a gennaio salvo concludersi a maggio con un andante mesto mesto. I migliori fondi, in euro e in dollari, specializzati sulle emissioni societarie più rischiose continuano a offrire rendimenti di tutto rispetto, generalmente superiori al 30% ….10% il guadagno medio annualizzato, sull’arco dei 3 anni. Tuttavia negli ultimi mesi i guadagni si sono ridotti di circa 3 punti percentuali rispetto alle performance realizzate fino a maggio, pur rimanendo su livelli interessanti. Tre gli aspetti che continueranno a giocare a favore delle emissioni high Yield nei prossimi mesi secondo Il responsabile della consulenza agli investimenti di Credit Suisse Italia. Il tasso di fallimenti societario sono ai minimi storici Il rendimento per le emissioni a cinque anni è di circa 3,2% superiore rispetto alle emissioni governative di pari durata. La minore sensibilità dei prezzi alle possibili variazioni dei tassi. Di contro gli svantaggi sono da ricercare prevalentemente nel rischio di liquidità, nella formazione dei prezzi in momenti di stress, e che quindi chi vende potrebbe subire uno sconto anche di alcuni punti percentuali rispetto al prezzo di chi acquista. Le emissioni più interessanti nell’universo high yield sono quelle con rating BB, che con un rischio inferiore rispetto alla singola B, offrono ancora buoni rendimenti.

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DAI BROKER - BB Biotech per Equita è buy - Target 60,34 euro per Ei Towers

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Scritto il 05.09.2015

MILANO FINANZA a pag. 46 di Francesca Gerosa Equita ha visto al ribasso il target price di BB Biotech da 335 a 327 euro per l'aggiornamento degli asset quotati. Il net asset value ha registrato una forte performance da inizio anno (+31% in euro, ovvero + 22% in dollari, sovraperformando l'indice NBI del 7,7%), beneficiando anche della rivalutazione del dollaro e dell'attività di M&A (3 società possedute da BB Biotech sono state opate). nonostante questa performance, il racing resta buy visti lo sconto sul net asset value del 21% ben sopra la media storica del 10%, il buy-back in corso (attualmente al 5,6% ma l'obiettivo è fino a 10% del capitale), la distribuzione del cash garantita (5% lo yield annuale) e l'effetto traslativo del dollaro positivo (le società Usa rappresentano l89% del net asset value di BB Biotech). TARGET 60,34 euro per Ei Towers Banca Imi ha confermato il rating add ma alzato il target price da 59,28 a 60,34 euro su Ei Towers. La società, dopo la partecipazione all'asta sulle torri di trasmissione di Wind e il ritiro dell'offerta per Ray Way, alla fine di luglio ha accelerato la sua attività sullo small M&A con un totale di investimenti annunciati di 70 milioni di euro per quest'anno e un contributo all'ebitda del gruppo di 7,5 milioni. Gli analisti hanno quindi allineato le loro stime alla guidance aggiornata, il che ha portato a un upgrade delle stime di utile per azione del 4,3% nel 2015, 13,55% nel 2016 e dell'11,4% nel 2017. "Il nuovo prezzo obiettivo riflette solo la valutazione standalone della società e offre un'opzione per scommettere sul consolidamento a quegli investitori disponibili ad aspettare pazientemente che arrivi", hanno spiegato alla banca d'affari

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Da Consob multa agli ex vertici delle Poste

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  • Banche e prodotti bancari
Scritto il 02.09.2015

SOLE 24 ORE a pag. 23 di Ce.do. La gestione 2011-2014: Nel mirino alcuni prodotti emessi Nel mirino è finita la violazione delle norme sui conflitti di adeguatezza degli investimenti nella gestione, tra il 2011 e il 23 maggio 2014, di alcuni prodotti emessi da società del gruppo Poste Italiane. Per questo motivo la Consob ha deciso di multare gli ex vertici comminando una sanzione amministrativa di 60 mila euro a Poste in solido-sulla base dell’articolo 195 del testo unico della finanza-con i responsabili della violazione, tra cui l’ex ad Massimo Sarmi (gli altri sono Paolo Martella, ex responsabile del Banco Posta, Paolo Marchese, responsabile mercati privati, Dario Sciacca, responsabile commerciale privati all’epoca dei fatti contestati e Francesca Sabetta, allora responsabile dei prodotti finanziari). Nella delibera, pubblicata ieri nel bollettino della commissione presieduta da Giuseppe Vegas e datata 32 luglio, si sottolinea che sono state violate le norme che impongono agli intermediari di comportarsi “con diligenza, correttezza e trasparenza per servire al meglio l’interesse dei clienti” identificando i conflitti di interesse e gestendoli in modo da evitare che incidano negativamente sugli interessi dei clienti. La commissione ha inoltre rilevato carenze sulla profilatura della clientela, la ricostruibilità dei comportamenti e la mancata valutazione di adeguatezza sui disinvestimenti. A stretto giro è arrivata la replica del gruppo guidato da Francesco Caio, il quale ha fatto sapere di aver adottato da tempo, su indicazioni di Consob, i necessari correttivi.

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E per gli Stati Uniti i "veri malati d`Europa" sono Italia e Francia

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 17.08.2015

REPUBBLICA a pag. 7 di Federico Rampini New York. “La crescita dell’eurozona delude, ma non date la colpa alla Grecia. Il vero problema sono Italia e Francia”, la prima con una ripresa giudicata deludente e la seconda inchiodata a crescita zero. Inizia così una dura analisi del New York Times, che prende spunto dagli ultimi dati sul Pil dell’eurozona. Il rallentamento del secondo trimestre, che ha indebolito una ripresa già modesta, secondo il quotidiano americano riporta in primo piano i problemi delle economie più grandi. La crisi greca, al confronto è stata un dannoso diversivo, una distrazione dei mali profondi. Neppure la Germania viene risparmiata. Secondo il New York Times “la più grossa economia europea è troppo dipendente dalle esportazioni e ben presto potrebbe risentire del calo della domanda della Cina, un cliente importante per i macchinari utensili e le auto made in Germany”. L’analisi del New York Times converge con quella dell’Amministrazione Obama. Fin dall’inizio del suo primo mandato presidenziale, Obama ebbe due messaggi per Angela Merkel: primo, dalla crisi non si esce dissanguando l’economia con l’austerity; secondo, un paese che accumula attivi commerciali con il resto del mondo contribuisce agli squilibri tanto quanto i paesi indebitati. In altre parole, la virtuosa Germania è una delle cause del disastro europeo: sia per l’austerity che impone, sia per gli immensi attivi commerciali “mercantilisti” che continua a perseguire. Dopo la frenata della Cina, gli USA sono diventati ormai l’unica locomotiva economica mondiale, anche se la ripresa americana sia ben lungi dall’aver riassorbito i danni della crisi del 2008, ma con il 5,3% di disoccupazione, l’America resta un modello di dinamismo invidiabile se visto dall’altra parte dell’Atlantico.

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BTp legati al Pil per puntare sulla crescita

Scritto il 08.08.2015

SOLE 24 ORE a pag. 5 di Isabella Bufacchi Un BTp indicizzato al Pil: Un titolo di Stato innovativo, senza precedenti per un paese industrializzato con economia avanzata. Un bond governativo che per la prima volta offre agli investitori tutti, istituzionali e privati, italiani ed esteri, l’opportunità di scommettere direttamente sul futuro del Paese e di guadagnare con l’aumento della crescita. Un Titolo di Stato con cedola ancorata all’andamento del Pil crea una nuova categoria di strumenti d’investimento e colma un vuoto: è un ibrido, un prodotto finanziario a metà strada tra il bond e l’equity. E’ questa la proposta del Sole24Ore: il BTpil. Il BTpil potrebbe diventare il primo titolo di Stato “di scopo”, mirato al finanziamento della crescita. In linea con il TLTRO della Bce, il prestito alle banche vincolato per aumentare il credito all’economia, il Tesoro potrebbe garantire ai sottoscrittori del BTpil di utilizzare l’intera raccolta, o parte dei essa, per finanziare gli investimenti produttivi e stimolare la crescita economica e l’occupazione: non per coprire la spesa corrente.

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Zona Bund - Ritorna il «fly to quality»

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Scritto il 25.07.2015

SOLE 24 ORE PLUS a pag. 17 di Francesco Paglianisi I prezzi del mercato obbligazionario stanno assumendo una nuova “price action”. La volatilità e la pressione al ribasso sono diminuite, l’attitudine al recupero dei massimi relativi è la più accentuata. Questo conferma l’inizio di una nuova fase dove i money manager stanno ritornando sul tasso fisso. Il processo sarà lento ed il mercato si ricomporrà gradualmente, non avremo più un trend in verticale ma la direzione dovrebbe confermarsi positiva. Il range d’oscillazione dei Bund è confermato fra 0,5 e 0,8%. Di conseguenza il Btp future dovrebbe oscillare fra l’1,5 e il 2% con target a 1,5, mentre gradualmente, come sta già avvenendo il T-note dovrebbe avvicinarsi al 2%. L’upside stimato è confermato dai flussi che dal mercato azionario si stanno spostando su quello obbligazionario. Preoccupa il forte divario fra l’indice Crb delle materie prime, che è sui minimi degli ultimi cinque anni, e L’S&P 500 che si trova in prossimità dei massimi. A livello macro e micro lo scenario si sta deteriorando tanto da far pensare a un quarto Quantitative easing negli Usa piuttosto che a un aumento dei tassi. La novità di questa settimana è la consapevolezza, sia negli Usa sia in Europa, della fragilità della crescita del sistema economico e bancario. Il pericolo è che dopo la discesa dell’indice azionario cinese ci sia quello del mercato azionario americano. L’ipotesi è che la forte divergenza fra materie prime e azionario prima o poi si stringerà creando fly to quality verso il Bund

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