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i nostri PIR

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 12.06.2018

.....i nostri Piani Individuali di Risparmio(PIR)....Piano bilanciato Italia 30, Piano bilanciato Italia 50 , Piano azioni Italia.....performanti e senza commissioni di performance !!!!!.......contattatemi pure per info.....

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Fogli Fideuram SanpaoloInvest

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 12.06.2018

Cosa sono i Fogli Fideuram ? I Fogli Fideuram sono un servizio di gestione di portafogli in titoli, ETF e Fondi realizzato da Fideuram Investimenti SGR ed offerto in esclusiva ai clienti Fideuram Sanpaolo Invest. Potrai scegliere il foglio, o la combinazione di fogli, più adatta alle tue esigenze d’investimento, individuandoli fra quelli costruiti, monitorati e aggiornati nel tempo da Fideuram Investimenti SGR. Potrai cosi sfruttare le competenze e le professionalità di un gestore specializzato che ti assicurerà una costante attenzione nella selezione degli strumenti finanziari e nel monitoraggio dell’andamento del portafoglio nel tempo. Hai la possibilità di combinare più fogli, definendo il peso di ciascuno, fino a trovare la soluzione d’investimento più adatta alle tue necessità. Ottimizzazione della fiscalità ;hai la possibilità di optare per il regime più idoneo: regime fiscale del risparmio gestito individuale o amministrato. Efficienza Nelle tempistiche di conversione e riallocazione di portafoglio, così ottimizzando la partecipazione del tuo investimento all’andamento dei mercati finanziari .

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Spread e banche italiane

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 12.06.2018

Rialzo dello spread tra bonds italiani e tedeschi, e pesanti correzioni sui mercati obbligazionari ed azionari italiani, soprattutto concentrate nel settore bancario,……come mai ?? La rapidissima simultaneita’ della risposta dei mercati alla situazione delle nostre finanze pubbliche mette l’accento sull’immenso lavoro di ristrutturazione del debito che andra’ iniziato dal nuovo governo. Il nostro primo problema e’ il livello di indebitamento : siamo a circa il 130 % del nostro pil,vicini al limite della solvibilita’, ed infatti non abbiamo di certo un rating paese ridondante di A …. Ogni minimo segnale di un eventuale avvicinamento al rischio insolvenza mette in allarme gli investitori e fa lievitare i nostri tassi rispetto a quelli germanici. Poi c’e’ il discorso delle vendite sui titoli bancari, e penso sia dovuto al fatto che il prestatore di ultima istanza (ed eventuale “salvatore”) sia ancora lo stato italiano,che ha la facolta’ ( e dovrebbe avere anche i mezzi,…)per ricapitalizzare il settore eventualmente in debacle. Ma il problema che lega ancora di piu’le due realta’, banche e stato, e’ quello che, da decenni, le nostre banche detengono una enorme quantita’ di emissioni governative italiane, quindi risultano legate a filo doppio alle sorti dello stato. Quindi, quando aumenta lo spread, scende il prezzo dei bonds italia ed il listino azionario bancario italiano scende maggiormente dell’indice generale FTSE Mib Italia. Maggiori titoli pubblici nel bilancio della banca e maggiori le correzioni di borsa(quindi si presume anche il contrario,in caso di riduzione dello spread….). La crisi di uno stato si puo’ ripercuotere a cascata sul sistema bancario e quindi sul risparmio (ecco perche’ bisogna sempre diversificare in maniera intelligente…)e sul credito alle imprese. Bisogna prendere atto che determinati ratios bancari come il Core Tier 1 non sono mere misure accademiche ma sono coadiuvanti per conoscere a chi affidiamo le nostre disponibilita’ liquide, e non. Il Bail In copre i saldi di conto corrente fino a 100.000 € , ma cosa potrebbe succedere in cado di crisi bancaria sistemica ed allargata a piu’ gruppi creditizi ? Chi rischia sono sempre i soliti, chi detiene sul conto cifre esuberanti( e ce ne sono tanti,…)(che nel tempo oltretutto vengono erose dall’inflazione) e chi si lascia “imbottire” di titoli obbligazionari ed azionari, (magari, guarda caso, della banca stessa,…) quando invece un portafoglio ben costruito , monitorato e gestito di fondi e sicav, attinente al proprio profilo di rischio ed ai propri obiettivi, potrebbe risolvere la totalita’ dei rischi di cui ho appena discusso. Ricordo che i fondi comuni e le sicav , grazie alla separatezza patrimoniale rispetto al patrimonio della banca, sono protetti dal rischio default e lo saranno sempre, a differenza di molti strumenti di risparmio amministrato ( singole obbligazioni ed azioni). Semmai il loro rischio, se vogliamo ancora chiamarlo cosi’, dipendera’ dall’andamento e dalla volatilita’ del mercato sottostante in cui investono e dalle capacita’ di chi li gestisce. Un buon consulente finanziario aiutera’ a mitigare ed a ridurre questo tipo di “rischio” costruendo soluzioni ottimizzate ed a volatilita’ a misura del singolo cliente.

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Paura ed avidita'

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 08.06.2018

Molte scelte degli investitori, purtroppo, sono dettate dal sentimento della paura o della avidità. E la voglia di recuperare velocemente le perdite rappresenta la piu' lampante combinazione dei due...paura e avidita' insieme....cocktail micidiale!!! La scelta degli investimenti finanziari invece dovrebbe avvenire all'interno di una strategia complessiva che tenga conto delle caratteristiche dell'investitore e dell'intero portafoglio mobiliare. E quando si rende disponibile nuova liquidità, invece, molto spesso, si parte alla caccia dell'investimento "migliore", non tenendo conto della asset allocation in essere e degli obiettivi di vita del cliente/nucleo famigliare. Qual è il miglior prodotto in questo momento? Senza comprendere che il "migliore prodotto"non esiste! Ma una parte del mondo che circonda gli investitori vuol fare intendere l'esatto opposto...e quando questo succede i danni al cliente sono piu' probabili perchè si va a concentrare il rischio. La via della razionalità assoluta, nel campo della finanza, è pero' doppiamente sbagliata. In primo luogo perché la materia stessa di cui stiamo trattando è tutto fuorché razionale: essere razionali in un contesto nel quale tutto intorno a te non è razionale è la scelta meno razionale che si possa compiere....non lo dico io...lo diceva John Maynard Keynes!!! E questo spiega la spesso inefficienza delle frontiere efficienti generate troppo razionalmente... Per la maggior parte degli investitori la strada più sensata per uscire dalla trappola della paura/avidità è quella della pianificazione finanziaria e quindi la definizione precisa degli obiettivi di vita (life cycle) collegati ad esigenze finanziarie e patrimoniali del nucleo famigliare nel corso del tempo. La paura e l'avidità si combattono molto meglio quando non si ragiona in termini di percentuale di rendimento, ma in termini di "quanti soldi servono per far studiare i figli, andare in pensione, acquistare la casa, ecc. Il portafoglio deve avere questa funzione: essere lo strumento per raggiungere degli obiettivi. Il denaro è (o dovrebbe essere) un mezzo, non un fine! La classe di professionisti in grado di fare questo genere di consulenza (consulenti finanziari iscritti all'albo) costituisce un enorme vantaggio non solo per il singolo investitore ma anche per l'intera società. Se la pratica della pianificazione finanziaria fosse correttamente diffusa presso la maggior parte degli investitori, i benefici in termini di ottimizzazione delle risorse economiche per la società sarebbero enormi, e pensate, con effetti benefici a catena sulla ricchezza della nazione!!! Quindi, ricevere una proposta di acquisto di strumenti finanziari in 12 mesi quando si ha liquidita' sul conto corrente non mi pare rappresenti una buona approssimazione del servizio di consulenza finanziaria... Si deve diffondere, e sta succedendo gia' da molti anni, una vera e propria classe di liberi professionisti (consulenti finanziari iscritti all'albo) che propongano reali attività di consulenza finanziaria e non semplici vendite di prodotti finanziari magari solo di casa, rispondendo, quindi, a logiche di ragionata pianificazione finanziaria del cliente.

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Quanto e' solida la tua banca ??

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  • Banche e prodotti bancari
Scritto il 08.06.2018

L'uso dell'analisi finanziaria/di bilancio e la conoscenza di alcuni indici (ratio) puo' aiutarci a capire se la nostra banca è solida od ha qualche problema di "tenuta". Uno degli indici ormai conosciuti e pubblicizzati è il CORE TIER 1, indicatore di solidita' patrimoniale espresso in percentuale. Si rapporta il patrimonio di base al totale delle attivita' ponderate per il rischio. Le soglie minime fissate dalla Unione Europea sono tra il 7% ed il 9% pena la richiesta di ricapitalizzazione del patrimonio di base. Il TEXAS RATIO, che mette in relazione i crediti non performanti con il patrimonio netto tangibile (il rapporto non dovrebbe superare 100). Il COST/INCOME RATIO, che mette in relazione i costi ed i ricavi (se e' sotto 80 è meglio...). L'NPL RATIO (non performing loans) che mette in relazione i crediti deteriorati con i crediti a clienti lordi (meglio se sotto 20). Il rapporto tra CREDITI DETERIORATI NETTI /CORE TIER 1 (meglio se sotto 100). Bilanci e calcolatrice alla mano ora......troverete pecore nere ed istituti che hanno tutti e cinque i ratios a posto...come il gruppo per cui lavoro,.....

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L'orientamento al presente...il contrario della pianificazione !

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 08.06.2018

Il pianificare puo' essere considerato come la capacita' dell'uomo di immaginare il proprio futuro e di muoversi con le sue forze, beni, lavoro ed impegno per far si' che i suoi progetti diventino, a scadenze predeterminate, concrete realta'. I benefici del pianificare possono essere davvero rilevanti ed il concentrarsi solo sul breve termine (vale per tutti gli ambiti della nostra vita) puo' portare ad errori cruciali per se' e per i propri cari...se vi state riconoscendo in questa raffigurazione e' tempo di porvi rimedio, in questi casi il "non e' mai troppo tardi" del maestro Manzi non funziona un granche'. Non sono certo esempi di sagacia economica il concentrare nel breve i troppi consumi futili a discapito dei consumi necessari e vitali che incontreremo piu' avanti nella nostra vita! Arrivare all'eta' della pensione (e guardate che ci si arriva...) senza aver risparmiato per la propria previdenza sara' oltremodo un pericolo per il proprio benessere nella terza e quarta eta': sopravvivere al proprio capitale sara' un problema non da poco. Le persone che non pensano al futuro riducono le proprie probabilita' di serenita' finanziaria, e lo si vede con quei clienti che dopo aver sottoscritto anche solo un fondo bilanciato prudente con orizzonte temporale minimo consigliato di almeno tre anni guardano esclusivamente alle performances ogni mese pronti a liquidare alla benche' minima correzione...chi punta alla crescita del capitale non puo' ragionare in questi termini...questo e' un vero orientamento al presente che non portera' grandi frutti. Usufruire di investimenti con flussi cedolari in giovane eta' lavorativa solo per aumentare il proprio tenore di vita e' un errore che si ripercuotera' sul capitale che non avra' modo di crescere e coprire almeno l'erosione inflattiva che determinera' la perdita del proprio potere di acquisto nel tempo. Altro esempio: i disinvestitori dell'azionario che consolidano le perdite vendendo precipitosamente criticando esclusivamente il prodotto mai abbastanza capito...il contrario? Il cliente che vedendo un comparto che sta facendo bene e vorrebbe allocare le sue disponibilita' tutte lì...mi e' capitato. L'orientamento al presente e' sinonimo di mancanza di disciplina finanziaria e di pazienza oltremodo limitata: per creare ricchezza a medio lungo termine bisognerebbe rispettare le proprie pianificazioni (a meno che, ovviamente, alcuni comparti, previa verifica, si stiano comportando in maniera anomala rispetto ai mercati di riferimento). Come tutte le competenze, anche questa importante e lungimirante dote puo' essere imparata ed affinata, con il supporto di un preparato consulente finanziario, che ci tenga ad aiutarvi, a delineare nel tempo ed a monitorare costantemente i vostri progetti di vita.

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Ma cosa significa "pianificare"?

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 08.06.2018

Le pianificazioni economiche, assicurative e finanziarie ci aiutano nel nostro ciclo di vita a costruire progetti per poter far fronte a determinate esigenze future attraverso un approccio a piu' livelli e sequenziale nel tempo. Pianificare economicamente significa: - tenere sotto controllo i flussi di spesa e di entrata (conto economico) per poter poi così andare a massimizzare il nostro risparmio; - gestire il nostro eventuale livello di indebitamento attraverso attenti piani di ammortamento realizzabili e sostenibili tenendo conto del nostro tenore di vita. Pianificare assicurativamente significa: - assicurarsi dai diversi rischi, che possono essere di natura reddituale, sanitaria e patrimoniale; - preparare il proprio patrimonio in maniera tale da poterlo trasferire un giorno senza troppi danni economici alle persone da noi designate; - mettere in sicurezza il nostro futuro pensionistico attraverso diverse modalita'. Pianificare finanziariamente significa: - investire le proprie risorse liquide in funzione dei propri obiettivi di vita, attraverso un'attenta distinzione tra progetti di breve, di medio e di lungo periodo (liquidita', riserva, investimento); - mettere in sicurezza il nostro futuro pensionistico attraverso diverse modalita'; - pianificare il proprio patrimonio in funzione anche del passaggio generazionale futuro. Vanno rispettate poi importanti sequenze, per esempio andrebbe in primis tutelata la nostra futura pensione prima di andarci a concentrare su come ottimizzare la liquidita' in portafoglio, non vi pare?(orientamento al breve termine). La norma tecnica UNI ISO 22222 identifica la pianificazione in queste fasi sequenziali: - definire obiettivi ed analizzare cosa abbiamo fatto finora; - intervenire se e' il caso elaborando nuove d aggiornate strategie che dovranno poi concretizzarsi; - monitorare le diverse aree di pianificazione: ogni area del ciclo di vita richiede necessariamente questo impegno. Ecco, mente in un mio precedente articolo (Stock picking & C) parlavo succintamente del lavoro degli asset managers (gestori di portafoglio), oggi vi ho illustrato altrettanto succintamente il lavoro che dovrebbe svolgere nel tempo il financial advisor (consulente finanziario)...l'unione fa la forza.

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L'investitore medio italiano

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 08.06.2018

Risparmia molto e vuol “rischiare” poco …ma perche’? A fronte di masse gestite in Italia che vanno oltre i duemila miliardi di euro, una somma superiore al trilione di euro risulta ancora impegnata in conti correnti e titoli di stato, e questo non risulta proprio il massimo dell’efficacia ed efficienza se protratto nel tempo ….perdita di occasioni propizie ed erosione del potere di acquisto, altro che sicurezza…..si, sicurezza di perdere nel medio lungo periodo!! In Italia la sicurezza è comunque e sempre più il principale obiettivo degli investitori. I mercati hanno incontrato nel corso degli ultimi anni una lunga serie di eventi di crisi e di volatilita’, ma cosi’ e’ e sempre sara’,anche se questi hanno cambiato radicalmente il modo dei risparmiatori di approcciarsi all’investimento, grazie anche alla mancanza di consulenza professionale, con l’effetto finale di concedere fiducia con fatica e poi liquidare le posizioni al presentarsi delle prime difficoltà. Non è quindi anomalo che un risparmiatore italiano su tre indichi la comprensione del rischio come la maggiore delle complessità nella scelta di una soluzione di impiego del capitale, finendo per privilegiare soluzioni più tradizionali, (ma non esenti anche loro da rischi) , ma in moltissimi casi e’ una pecca del suo interlocutore finanziario, non del risparmiatore. Pecca dovuta ad una mancanza di cultura finanziaria , professionalita’ ed impegno che quindi, giocoforza, non viene trasmessa infine nemmeno al cliente che ha paura perche’ in realta’ non conosce i meccanismi della pianificazione finanziaria e non riesce a gestire le fisiologiche criticita’ che i mercati ciclicamente ripropongono. Sebbene l’inflazione resti contenuta, vi sono alcuni importanti segnali di risalita (a cominciare dal prezzo del greggio ) che fanno temere un aumento del livello dei prezzi nei mesi a venire, con le rispettive conseguenze del caso. A fronte di ciò,ribadisco, parcheggiare la liquidita’ per anni sul conto corrente si rivela un vero e proprio atto di distruzione di valore. Riguardo invece i titoli governativi le innumerevoli fasi di tensione hanno messo in evidenza che questi non sono affatto immuni dalla volatilità ed anzi possono esporre gli investitori più difensivi a momenti di preoccupazione ed ansia,…..pasto gratis per nessuno insomma. L’obbligazionario avra' ancora un ruolo importante da giocare nei portafogli 2018, ci mancherebbe. Anche se l’outlook complessivo del settore obbligazionario non è dei più rosei, soprattutto per le politiche via via meno accomodanti delle banche centrali, ci sono ancora spazi per trovare le risposte attese dagli investitori italiani. Rendimento(non certo stellare) ridotta volatilità e storica decorrelazione dall’azionario . La dispersione dei rendimenti tra le sotto-asset classes rimane però elevata e variabile, e questo suggerisce di non rinchiudersi nei titoli di stato italiani ma di adottare al contrario un approccio globale e flessibile, per cogliere le opportunità dove e quando si presentano, quindi meno fai da te e piu’ risparmio gestito. Ciò sarà ancor più vero in una fase come quella attuale, dove il vizio di concentrarsi solo sulle obbligazioni casalinghe pensando che possano essere foriere di maggior sicurezza invece fa accusare al portafoglio in maniera significativa le tensioni che attualmente stanno interessando il debito governativo italiano e dei paesi cosiddetti periferici europei. Le obbligazioni high yield sono tradizionalmente meno sensibili all'aumento dei tassi, però va tenuto conto che gli spreads sono vicini a minimi da record e questo suggerisce cautela sulla parte più rischiosa della gamma obbligazionaria, quindi uso di strumenti del risparmio gestito. Se le condizioni economiche globali si deteriorassero e le inadempienze aumentassero, il rimbalzo dello spread potrebbe essere penalizzante. Questo sembra essere il momento per gli investitori di salire verso la parte a più alta qualità della gamma a maggior rating. per difendere meglio il proprio portafoglio, lasciando ad un gestore attento e selettivo la scelta delle opportunità migliori che l’asset class high yield continuera’ molto probabilmente ad offrire. Inoltre è suggeribile in questo contesto di mercato offrire soluzioni a duration corta (durata media finanziaria dei titoli sottostanti) agli investitori più prudenti e con una maggiore sensibilità ai rialzi dei tassi di interesse. Per chi vuole fare il primo passo verso il gestito uscendo dal conto corrente o dagli impieghi a breve termine, la duration corta può essere quindi preferibile, anche per ridurre i fattori di incertezza in portafoglio, e quindi la necessità di manutenzione. Esistono ottimi comparti gestiti in quest’ottica, che possono addirittura andare in duration negativa per non subire passivamente proprio il rialzo dei tassi ed ottenere comunque rendimento. Infine, magari per certi casi, (piu’ per il controllo emotivo che altro), utilizzare prodotti obbligazionari a distribuzione dei proventi. Oltre ad essere uno stabilizzatore del ritorno totale di un investimento, (come i dividendi per le azioni), la cedola periodica costituisce uno stabilizzatore psicologico che permette di sopportare meglio le oscillazioni dei mercati e di superare le fasi più critiche, mantenendo un focus sui benefici di lungo periodo degli investimenti. La cedola ha il vantaggio di offrire un beneficio immediato e tangibile, che si materializza sul conto corrente dimostrando che il capitale è effettivamente al lavoro e che la gestione del portafoglio sta dando i suoi frutti (ps….anche i prodotti ad accumulazione dei proventi lo fanno, sia chiaro, anzi, nel lungo termine prevalgono grazie anche al reinvestimento degli utili, ma tant’e’….. ….).

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