Andrea Bonavia

Contattami

Chiedi un consiglio

Contattami

Chiedi un consiglio

115 post - 45.137 letture


11/09/2024 - Notizie

  • 569
  • 0
  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 11.09.2024

BANCHE CENTRALI Bce pronta a taglio dei tassi da 25 pb ma cautela sul futuro Al termine della riunione di domani del Consiglio direttivo, la Bce potrebbe annunciare un taglio dei tassi da 25 pb rispettando le attese dei mercati. Al continuo regresso dell’inflazione si accompagna infatti un indebolimento dell’economia, che rende probabile l’alleggerimento di domani senza tuttavia modificare l’approccio cauto della banca centrale per i prossimi mesi (Il Sole24Ore)   Fed riduce aumento riserve a medie banche Usa La Fed intende cancellare i previsti  aumenti delle riserve per le banche Usa con asset fino a $ 250 miliardi, a eccezione dei gruppi con una rilevante attività di trading. Le nuove proposte ridurrebbero l’incremento del Tier1 per le banche sistemiche al 9%, contro il 20% indicato inizialmente, ma per la maggior parte degli istituti l’impatto sarebbe allo 0,5%. Nei mesi passati anche Jamie Dimon, Ceo di Jp Morgan, aveva criticato pesantemente la manovra (Il Sole24Ore)   BANCHE Unicredit acquisisce il 9% di Commerzbank Con un comunicato stampa diffuso questa mattina, Unicredit ha annunciato di possedere il 9% di Commerzbank dopo averne acquisito il 4,49% nell’ambito di un’operazione di accelerated bookbuilding condotta per conto del governo tedesco. “Unicredit esplorerà insieme a Commerzbank possibili opportunità di creazione di valore per gli stakeholder di entrambe le banche”, si legge nel testo dove è specificato che l’operazione ha un impatto di circa 15 pb sul Cet1.   AT1, regolatore australiano propone sostituzione con strumenti meno rischiosi La Prudential Regulation Authority australiana (Apra) ha proposto che le banche sostituiscano gli At1 con strumenti “meno costosi e più affidabili” entro il 2032. Lo scorso anno l’Apra aveva già rivisto le modalità di utilizzo degli At1 proponendo di sostituirli con un misto di azioni e obbligazioni Tier 2, strumenti meno rischiosi ma ugualmente validi per soddisfare i requisiti normativi. Secondo il presidente dell’authority, l’esperienza del Credit Suisse ha mostrato come gli At1 non siano efficaci in caso di crisi a causa della complessità di utilizzo e degli elevati rischi connessi (Financial Times)   SCENARIO Liste cda: Mef apre al dialogo per una riforma condivisa Federico Freni, sottosegretario al Mef e sostenitore della Legge Capitali, ha risposto alla lettera dell’Icgn, diffusa ieri sul Financial Times, che criticava in particolare le nuove regole per le liste del Cda delle società quotate. “Il governo è pronto ad ascoltare tutti gli stakeholders sulla legge capitali” ha detto, evidenziando la necessità di un processo di revisione per quelle norme “che spesso sono state un freno alla crescita e un disincentivo alla quotazione e alla permanenza sul mercato” (MF)   Btp, collocamento record, il 75% arriva dall'estero Ieri la domanda per l’emissione tramite sindacato del Btp a 30 anni ha superato la soglia dei € 130 mld a fronte degli 8 offerti dal Tesoro, oltre il picco del 2020, al prezzo di 99,789, che corrisponde a un rendimento lordo annuo all'emissione del 4,359%. Il 75% degli ordini arriva dall'estero, di cui il 30% da banche, assicurazioni e fondi pensione, e il 10% dai Paesi scandinavi. Complici del successo, una fase di stabilità sui rendimenti e le attese di una flessione sull'onda di tagli dei tassi da parte della Bce (Il Sole 24 Ore)   RISPARMIO GESTITO Anasf, al via le elezioni per la presidenza Da domani al 2 ottobre si svolgeranno le elezioni per la presidenza Anasf che vedrà confrontarsi quattro liste, tra cui quella dell’attuale presidente Luigi Conte e quella di Marco Deroma, presidente Efpa, composta prevalentemente da professionisti di Banca Mediolanum. In base a quanto riportato dall’articolo, non tutto il consiglio Anasf sarebbe favorevole alla riconferma dell’attuale presidente, sottolineando il suo ruolo di consulente del comitato investimenti di Enasarco (Il Tempo)   Hedge fund registrano deflussi dopo performance sotto le attese nel 2023 Un report di Goldman Sachs mostra come nei 12 mesi precedenti a giugno gli hedge fund multistrategy hanno registrato deflussi per oltre $ 30 miliardi, il primo risultato negativo dal 2016. Negli anni precedenti i fondi avevano raccolto decine di miliardi di dollari da parte di grandi investitori, grazie alla capacità di ottenere risultati positivi pur tenendo sotto controllo i rischi: i risultati più deboli dello scorso anno hanno invece allontanato investitori istituzionali tra cui i fondi pensione (Financial Times)

Continua a leggere

La disoccupazione USA mette pressione alla FED

  • 600
  • 0
  • Titoli di Stato, Spread e Tassi di i
Scritto il 11.09.2024

La settimana tra fine luglio ed inizio agosto si è contraddistinta per una violenta correzione degli asset più volatili, innescata dall’abbattimento dei carry trades sullo yen ed ulteriormente amplificata da uno dei più significativi picchi di volatilità registrato nella storia del VIX, oltre che da una crescente preoccupazione per la tenuta dell’economia statunitense dopo la pubblicazione dei dati deboli sui Non Farm Payrolls di luglio. Nel corso del mese di agosto, dati macroeconomici US dimostratisi nuovamente solidi (in particolare sussidi di disoccupazione e vendite al dettaglio, sempre relativi al mese di luglio) hanno dato credito alla tesi di uno scenario di “soft landing”. Inoltre, le parole accomodanti di J. Powell durante il suo intervento a Jackson Hole hanno portato a un rapido rientro del picco del VIX ed a un conseguente recupero degli asset più volatili globali. La volatilità ha impattato anche le aspettative di mercato riguardanti i tassi di politica monetaria, che sono state rimodulate più volte: dopo il report sul mercato del lavoro US di luglio, i mercati hanno iniziato a prezzare 50bps di taglio da parte della Fed per settembre e oltre 120bps per la fine del 2024. Successivamente, la stabilizzazione dei dati macroeconomici e soprattutto una più attenta valutazione del mercato del lavoro statunitense ha riportato i tagli attesi a 30bps per settembre e circa 80bp per dicembre. Dopo Jackson Hole, il mercato ha iniziato a prezzare un intero ciclo di easing dando meno peso alla singola riunione e valutando il percorso atteso nel suo complesso. Attualmente, c’è circa il 30% di probabilità che i tassi vengano tagliati di 50bps a settembre e successivamente di altri 75bps entro fine 2024 (circa 40% di probabilità). Sul fronte delle materie prime, ad agosto è proseguita la discesa dei prezzi del petrolio con WTI -2.6% a 76$ e Brent a -1% a 79$. A pesare sulla recente normalizzazione dei prezzi sono state da un lato l’assenza di impatti negativi sulla supply derivanti dagli eventi geopolitici in Medio Oriente e dall’altro lato, il dissiparsi degli effetti stagionali e climatici sulla domanda (in primis normalizzazione domanda cinese e americana) da qui a fine anno. In netta ripresa il prezzo del gas in Europa con il TTF a +10% che si è riportato sui 40 Euro/MWH, sulla parte alta quindi di un trading range 30-40 Euro/MWH, dove a giocare un ruolo importante è stato il conflitto Russia – Ucraina e i timori di interruzione dell’offerta (in primis l’ultimo flusso di gas russo rimasto operativo via tubo che attraversa l’Ucraina), nonché la manutenzione degli impianti localizzati in Norvegia.

Continua a leggere

10/09/2024 - Notizie

  • 571
  • 0
  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 10.09.2024

SCENARIO Ue, il piano Draghi per la competitività passa dal risparmio Il rapporto sulla competitività nella Ue presentato ieri da Mario Draghi individua la necessità di convogliare verso l’economia l’enorme risparmio accumulato dalle famiglie, che hanno minori occasioni per ottenere rendimenti rispetto alle omologhe americane. Draghi propone di aumentare i poteri dell’Esma per ridurre la frammentazione del mercato dei capitali, rivedere la regolamentazione bancaria e favorire la nascita di safe asset europei, per fornire agli investitori retail un’alternativa che eviti la concentrazione su singoli paesi. (MF)   Lista Cda, investitori istituzionali criticano nuove norme italiane Icgn, associazione di asset manager di cui fanno parte BlackRock, Axa IM, Amundi, e Franklin Templeton, ha chiesto al governo italiano di ripensare alcuni aspetti delle nuove norme che regolano l’elezione dei Cda. I gruppi ritengono che possa essere intaccata la competitività e l’attrattività del mercato italiano per gli investitori istituzionali. In particolare viene criticata la modalità di presentazione della lista dei candidati e l’istituzione del voto in due fasi. (Financial Times)   Record di dividendi nel 2024, banche in testa Il rapporto di Janus Henderson rileva che nel 2°trimestre del 2024 l'ammontare delle cedole distribuite nel mondo ha toccato un nuovo record, superando i $ 606 mld, complici le economie mondiali che hanno sopportato generalmente bene il peso dell'aumento dei tassi di interesse. Come spiega Federico Pons, responsabile per l'Italia di Janus Henderson, “tutte le società italiane del nostro indice hanno aumentato i dividendi rispetto all'anno precedente, anche se sono le banche ad aver dato il contributo di gran lunga maggiore alla crescita” (Il Sole 24 Ore)   BANCHE Unicredit colloca At1 da € 1 mld Unicredit ha collocato ieri un At1 non richiamabile fino a giugno 2032 da € 1 miliardo, rafforzando il Tier1 ratio per 35 pb. La cedola è diminuita al 6,5% dopo le prime indicazioni in area 7%, a fronte di ordini per € 3,8 miliardi. (MF)   ASSICURAZIONI Natixis, al via partnership di gestione assicurativa con Cnp in Italia Cnp Vita Assicura, ramo italiano della francese Cnp Assurances, ha affidato alla controllata Natixis Ostrum Asset Management un mandato di gestione assicurativa del valore di € 15,6 miliardi. L’operazione consentirà a Natixis, che ha oggi un patrimonio globale in gestione di € 396 miliardi, di consolidare ulteriormente la posizione in Italia, in particolare nel settore assicurativo, obbligazionario e dei fondi del mercato monetario. (MF)

Continua a leggere

09/09/2024 - Notizie

  • 562
  • 0
  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 09.09.2024

TRADING Trading /1: interessato oltre il 40% degli italiani Un approfondimento dedicato al trading cita il Report sulle Famiglie della Consob secondo cui il 41% degli italiani è interessato al trading online, una percentuale in crescita di 15 punti rispetto al 2022. Attualmente circa il 19% degli italiani utilizza uno dei servizi disponibili, citando la facilità di utilizzo e i costi ridotti tra le ragioni dell’interesse. Nell’articolo, che include una tabella riepilogativa dei costi per i diversi operatori, viene citato il forte interesse (“oltre 11mila sottoscrizioni”) per il Conto Trading di Fineco (Milano Finanza)   Trading /2: per la scelta del broker attenzione anche al sostituto di imposta Un secondo articolo indica i 6 aspetti da considerare nella scelta della piattaforma tramite cui operare. L’elenco inizia dalla solidità del broker, prosegue con l’invito a valutare l’offerta di prodotti e il profilo commissionale e si conclude con il suggerimento di verificare se l’operatore svolge il ruolo di sostituto d’imposta (Milano Finanza)   BANCHE Lista Cda, più spazio alle minoranze con la Legge Capitali Con l’entrata in vigore del ddl Capitali cambierà la meccanica delle votazioni per la lista dei cda uscenti delle banche, con maggiori poteri per i soci di minoranza. La lista di maggioranza dovrà essere infatti più lunga di un terzo e, nel caso sia la più votata, sottoposta a una seconda votazione sui singoli membri per escludere i nominativi eccedenti, a cui prenderanno parte anche i soci di minoranza. Alle liste di minoranza più votate spetterà inoltre almeno il 20% dei posti in cda, il 49% se superano questa soglia di consensi (A&F)                Gros-Pietro, Intesa: non c’è ragione di imporre nuove tasse alle banche Il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro, ha evidenziato come il gettito fiscale proveniente dalle banche sia “aumentato moltissimo” in seguito alla crescita dei profitti. “Per questo non vedo il motivo per ulteriori interventi” ha aggiunto, ritenendo che l’incremento corrisponda a un aumento delle tasse. (Il Sole24Ore)   Unicredit studia accordo per 1.000 esuberi Unicredit starebbe studiando un piano per concordare con i sindacati 1.000 uscite volontarie, sfruttando gli incentivi del Fondo di solidarietà per il credito. Di questi, 320 sarebbero già state individuate mentre le restanti 680 avverrebbero entro il 2030 (Corriere della Sera)   SCENARIO Francesco Billari, Bocconi, serve una visione “strabica” del futuro In un’intervista Francesco Billari, rettore dell’università Bocconi, sottolinea come dal punto di vista demografico l'Italia stia sottovalutando il fenomeno migratorio, considerandolo solo come emergenza e non come problematica strutturale. Lo stesso approccio va seguito nel mondo della consulenza finanziaria, in cui è fondamentale prendere decisioni in modo “strabico”, guardando con un occhio al lungo periodo e con l’altro al breve termine, senza separare i due orizzonti temporali (Advisor)   Basilea4 favorisce acquisizioni bancarie di asset manager Le regole di Basilea4 consentono vantaggi sui requisiti di capitale ai gruppi bancari che acquisiscono asset manager tramite una controllata assicurativa. Dopo l’acquisizione di Axa IM da parte di Bnp Paribas, le ipotesi per i prossimi accordi riguardano Intesa con Dws o Bpm con Anima, mentre Mps (interessata alle joint venture con Axa) e Unicredit (che ha avviato discussione con Cnp e Allianz) non usufruirebbero dei benefici (Milano Finanza)   Vestager, Antitrust Ue: freni per Google e big tech Margrethe Vestager, presidente in scadenza dell’Antitrust Ue, dichiara in un’intervista che Google dovrà cedere parte dell’attività pubblicitaria, e sono già stati mossi i primi passi per lo spacchettamento. Vestager ritiene che con l’approvazione del Digital Markets Act i mercati saranno più contendibili, come dimostrano le decisioni prese nei casi di Facebook e Apple (Milano Finanza)   ESG Testa, Borsa Italiana: finanza sostenibile non è in crisi, ma deve creare valore Secondo Fabrizio Testa, ad di Borsa Italiana, le strategie Esg “devono creare valore, non distruggerlo” per evitare che grandi case di investimento votino contro le delibere sull’ambiente proposte da azionisti. Commentando la Sustainability Week, Testa ha sottolineato come le nuove norme richiedano “molte risorse umane per fare fronte a tutte le questioni di compliance”, ritenendo che sul tema della tassonomia “si è andati un po’ troppo oltre” (Plus24)

Continua a leggere

Cessione di quote della S.R.L.: modalità, costi e tassazione

Scritto il 09.09.2024

Le cessioni di quote societarie rappresentano il trasferimento di una parte o della totalità delle quote di partecipazione di un socio a un’altra persona o entità. Questo processo è regolato da normative specifiche e può avere diverse implicazioni legali e fiscali a seconda delle circostanze. Definizione e contesto normativo Le cessione di quote di una S.R.L. modifica la composizione societaria. Questa operazione è disciplinata dal Codice Civile, che stabilisce le regole per il trasferimento delle quote e le modalità da seguire, compreso l’eventuale coinvolgimento di un notaio e la registrazione dell’atto presso il Registro delle Imprese. Cessione totale e cessione parziale  Il trasferimento quote srl può essere: totale, il socio vende tutte le sue quote, uscendo completamente dalla società; parziale, il socio cede solo una parte delle sue quote, mantenendo una certa partecipazione nella srl.  La scelta tra cessione totale e parziale dipende dagli obiettivi strategici del socio e dalle dinamiche interne della società, come l’ingresso di nuovi investitori o la necessità di liquidità. Il valore della quota La cessione delle partecipazioni societarie consiste nel cedere la propria partecipazione a un altro socio o a terzi, estranei alle società, dietro il pagamento di un corrispettivo. Cedere una quota è una vera operazione di vendita. Il corrispettivo da pagare da parte dell’acquirente viene stabilito basandosi sul valore di mercato della quota della S.R.. Per tale motivo, rivolgersi ad un professionista specializzato è la soluzione più efficiente per evitare di pagare un costo elevato oppure vendere a un prezzo inferiore al valore di mercato. La cessione è libera Il socio può sempre liberarsi della propria quota di partecipazione ed uscire dalla società. La normativa vigente, in particolare l’articolo 2469 comma 1 Codice Civile, prevede libero trasferimento delle quote della S.R.L. (sia per atto tra vivi che per successione a causa di morte). Contrariamente a quanto accade nelle società di persone dove si possono trasferire le partecipazioni solo con il consenso di tutti i soci. La libera circolazione può incontrare alcuni limiti stabiliti attraverso apposita disposizione inserita all’interno dello statuto o mediante l’utilizzo dei patti sociali. Questi ultimi, a differenza delle disposizioni inserite all’interno dello statuto, hanno efficacia solo per i soci e non sono opponibili verso i terzi creditori. Dunque, se vogliamo cedere le quote della S.R.L., dobbiamo fare un’analisi dello statuto. Così facendo verifichiamo se è possibile o meno procedere alla libera circolazione delle quote oppure se bisogna osservare alcuni limiti. Sono molti i casi, infatti, in cui il trasferimento viene demandato al gradimento o meno degli organi sociali. Questo avviene attraverso le cosiddette clausole di mero gradimento utilizzate soprattutto nelle S.R.L. familiari per evitare di far entrare in società terzi estranei. Due modalità di cessione La cessione delle quote della srl avviene attraverso un contratto preliminare con le parti fissano le condizioni essenziali dell’accordo. La cessione delle quote di una S.R.L. può avvenire in due diversi modi: attraverso atto notarile; con l’ausilio di un commercialista. Cessione con notaio Il notaio deve, prima di redigere l’atto, verificare che:  la quota da cedere non sia gravata da pegni; venga rispettato il diritto di prelazione tra i soci. L’atto di cessione delle quote di S.R.L. deve essere depositato entro 30 giorni presso l’ufficio del Registro delle Imprese dove ha sede la società.  Vendita senza notaio La vendita delle quote della S.R.L. negli anni è stata semplificata notevolmente. Infatti, oltre alla possibilità di effettuarla attraverso l’ausilio di un notaio, dal 2008 è stata introdotta la possibilità di farlo anche tramite un dottore commercialista abilitato. Farsi aiutare da un commercialista risulta molto più conveniente. I costi della cessione, infatti, sarebbero maggiori affidandosi a un notaio.  Il commercialista redige il documento di cessione e lo deposita presso il Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio. In più, deve verificare che la quota non sia soggetta a pegni o altri oneri e che venga intestata al cedente presso il Registro delle Imprese.  I costi La compravendita di una quota di una società di capitali ha un costo fisso pari a 370,70 euro così suddivisi tra i diversi enti: Agenzia delle Entrate: 200,00 Euro di imposta di registro e 15,00 Euro per i bolli; Registro delle Imprese: 90,00 Euro per i diritti di segreteria, 65,00 Euro per i bolli e 5,70 euro in tariffe per il costo del servizio Telemaco di invio della pratica telematica al Registro delle Imprese. A questi costi vanno aggiunti quelli del professionista incaricato di effettuare l’operazione. Questi costi variano a seconda se il passaggio delle quote viene fatta da un Notaio o da un Dottore Commercialista.  La tassazione La persona fisica, cioè che non svolge alcuna attività d’impresa, cedendo le quote della S.R.L., è soggetta all’applicazione di un’Imposta Sostitutiva del 26,00%. Dal 2019, infatti, la plusvalenza derivante dalla cessione di una quota di partecipazione, che sia qualificata o meno, è sempre soggetta alla tassazione del 26,00%. Tuttavia, per ridurre la tassazione e ottenere un risparmio significativo, è possibile effettuare la rivalutazione delle quote. In questo caso, si paga un’Imposta Sostitutiva sulla differenza tra il valore di acquisto delle quote e il prezzo determinato da una perizia giurata. Così facendo, invece di pagare il 26,00% di imposta, è possibile ridurre l’imposizione al 14,00% utilizzando il modello F24. Un bel risparmio fiscale!

Continua a leggere

La strategia vincente per gestire i tuoi BTP

  • 808
  • 0
  • Finanza Comportamentale
Scritto il 06.09.2024

Gli italiani sono da sempre un popolo di risparmiatori: a fine 2023, in base ai dati Banca d’Italia, il totale della attività delle famiglie del nostro Paese ammontava a 5.629 miliardi di euro, quasi il doppio del debito pubblico. Di recente molti dei nuovi risparmi sono stati impiegati nei Titoli di Stato. BTP VALORE, ANDAMENTO DEI COLLOCAMENTI Sottoscrizioni in miliardi di euro   Fonte: MEF, dipartimento del Tesoro Basti pensare che in meno di un anno, tra giugno 2023 e maggio 2024, nelle sole quattro aste dei BTP Valore (i buoni del Tesoro dedicati al pubblico retail) sono stati raccolti quasi 65 miliardi di euro. La ‘febbre da BTP’ non mette al riparo dai saliscendi di mercato Questa vera e propria “febbre da BTP” è scoppiata sull’onda dei tassi di interesse che da zero sono passati al 4% dopo i ripetuti rialzi della BCE per domare un’inflazione galoppante. Tuttavia, se impiegare una parte dei risparmi in Titoli di Stato italiani che offrono adesso un discreto rendimento non è del tutto una scelta sbagliata, sappiamo anche che concentrare l’investimento non è mai una strategia efficiente. Per esempio, negli ultimi 5 anni, un portafoglio in Titoli di Stato italiani avrebbe offerto un rendimento complessivo del 3,58% (cioè circa lo 0,7% all’anno) a fronte, peraltro, di saliscendi di prezzo tutt’altro che trascurabili. ANDAMENTO DELL'INDICE JPMORGAN DEI TITOLI DI STATO ITALIA NEGLI ULTIMI 5 ANNI Dal 31/05/2019 al 31/05/2024 Fonte: MoneyMate La marcia in più delle Borse Nello stesso arco di tempo le Borse internazionali hanno offerto rendimenti molto più consistenti, ovvero pari al 72,8% (indice MSCI world) e all’87,1% (MSCI world NET Total Return, cioè con i dividendi reinvestiti). Rendimenti sostanziosi nonostante vi siano state, nell’ordine, una pandemia (2020), una guerra in Europa (2022), il più rapido e brusco rialzo dei tassi da parte delle banche centrali USA e area euro degli ultimi 15 anni, e una guerra in Medio Oriente (2023). ANDAMENTO DELL'INDICE MSCI WORLD DELLE BORSE MONDIALI NEGLI ULTIMI 5 ANNI Nella versione senza dividendi e con dividendi reinvestiti Dal 31/05/2019 al 31/05/2024 Fonte: MoneyMate Prospettive economiche favorevoli alle aziende Questa incredibile sequenza di eventi “avversi” non ha scalfito la tendenza secolare che vede l’investimento azionario rendere di più di quello obbligazionario: un trend che ha basi robuste ed è molto probabile che possa ripetersi anche nei prossimi anni. A questo proposito, è possibile che l’inflazione possa rientrare nell’area di riferimento per le banche centrali occidentali (2% circa) mentre la crescita economica dovrebbe irrobustirsi. Uno scenario che gradualmente dovrebbe favorire la crescita dei profitti aziendali e la capacità delle società di remunerare gli azionisti, sia tramite dividendi che tramite il riacquisto di azioni proprie (buy back). In parallelo, con una politica monetaria via via sempre meno restrittiva da parte delle banche centrali, i tassi di interesse calerebbero e con essi anche i rendimenti del mercato obbligazionario. INFLAZIONE E PIL LE PREVISIONI DELLA BCE Fonte: BCE, stime giugno 2024, tra parentesi stime precedenti Centrare il timing esatto è impossibile Indovinare il timing esatto in cui tutto questo si concretizzerà è impossibile. Una soluzione ottimale potrebbe allora essere quella di decumulare nel tempo, gradualmente, i BTP in portafoglio sull’azionario. In pratica, prendendo spunto dalla situazione in cui si ritrovano oggi molte famiglie italiane, una soluzione funzionale potrebbe essere un metodico e graduale disinvestimento dai Titoli di Stato con un contestuale reinvestimento in azionario globale. Questo permetterebbe di acquistare azioni mediando i prezzi di acquisto, un po’ come succede con un PAC, ma continuando -da un lato - a beneficiare delle cedole dei Titoli di Stato (che andrebbero a diminuire nel tempo, ma lo farebbero appunto gradualmente) e -dall’altro lato – andando a costruire passo a passo una posizione sui mercati azionari senza l’ansia di dover centrare il momento migliore per l’ingresso. Con un ulteriore modo per puntare all’ottimizzazione: per contenere i costi potrebbe essere sensato esporsi sui mercati globali attraverso soluzioni a gestione passiva, caratterizzate da costi contenuti proprio in virtù della loro gestione estremamente limitata, continuando però a godere di una fiscalità agevolata sulle cedole dei Titoli di Stato. Un esempio, numeri alla mano A solo titolo di esempio, abbiamo provato a calcolare come si sarebbe comportata una strategia di questo tipo negli ultimi 5 anni, dal 31/5/2019 al 31/5/2024. Partendo con un 100% in Titoli di Stato italiani (indice JPMorgan Government bond Italy) e ipotizzando di spostare ogni mese circa l’1,5% del portafoglio da questi verso l’azionario globale (Indice MSCI world net total return), il rendimento finale del portafoglio sarebbe ammontato al 45,45%, cioè più della metà tra quello dei Titoli di Stato italiani (3,58%) e quello delle Borse mondiali (87,1%). (fonte: simulazione su dati MoneyMate, MSCI, J.P.Morgan).

Continua a leggere

06/09/2024 - Notizie

  • 620
  • 0
  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 06.09.2024

BANCHE CENTRALI Germania, limiti alla Bce su acquisti bond governativi Nella prossima revisione della strategia della Bce i banchieri centrali tedeschi chiederanno di contenere gli acquisti di titoli di Stato da parte della banca centrale. Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ritiene che in uno scenario di bassa inflazione il QE debba essere depotenziato, secondo l’articolo anche a causa delle pesanti perdite registrate dalla banca centrale tedesca. Per Schnabel la Bce dovrebbe avere in futuro un approccio “più paziente”. (MF)   SCENARIO Germania, previsioni di crescita a zero nel 2024 Secondo le stime del Kiel Institute, la crescita del pil tedesco nel 2024 sarà pari a zero (dallo 0,4% stimato a giugno) e dello 0,9% nel 2025 (dall'1,5% di giugno). La stagnazione dell’economia è dovuta principalmente al crollo degli investimenti e della produttività nel settore manifatturiero (-2%). In aumento anche il tasso di risparmio delle famiglie, pari all'11,3% e superiore alla media decennale, e la disoccupazione, al 6%. (Il Sole24Ore)   Forum Cernobbio, Italia più attrattiva per gli investimenti Nel Global Attractiveness Index, elaborato da Ambrosetti e presentato all’apertura del forum di Cernobbio, l’attrattività dell’Italia per gli investimenti sale di una posizione rispetto a un anno fa, recuperando su Francia e Germania nonostante la produttività rimanga ferma dal 2000. L’Europa nel suo complesso cede posizioni, in uno scenario che vede preferite Usa e Cina. La tre giorni sarà inaugurata oggi da un intervento di Sergio Mattarella. (Corriere della Sera)   BANCHE Bbva, ok Bce all’acquisizione di Sabadell La Bce ha accordato l’acquisizione di Banco Sabadell da parte di Bbva, che dovrà ora ottenere il via libera delle autorità di vigilanza spagnole e della maggioranza dei soci della banca, già favorevoli al 96% lo scorso luglio a un aumento di capitale in vista dell’operazione. Con l’annessione di Sabadell, Bbva diventerebbe il secondo gruppo bancario spagnolo dopo Santander. (Italia Oggi)

Continua a leggere
Condividi