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PROTEZIONE DEL RISPARMIO : UNA QUESTIONE DI CONSAPEVOLEZZA

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  • Banche e prodotti bancari
Scritto il 10.12.2015

Ho atteso qualche giorno prima di portare il mio contributo alla discussione sul recente “salvataggio” di 4 istituti di credito , salvataggio avvenuto anche tramite il contestuale azzeramento del valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche coinvolte. Mi sono chiesto : “Quale chiave di interpretazione usare per dare un senso a questo avvenimento, per aiutare validamente i risparmiatori che, pur non essendo stati coinvolti nella vicenda, adesso temono per la sorte dei loro investimenti ?” La risposta è in una parola: CONSAPEVOLEZZA. • CONSAPEVOLEZZA che non è possibile pensare che esista qualcosa di SICURO assoluto, neanche nel risparmio. • CONSAPEVOLEZZA che DIVERSIFICARE non è solo buona norma ma un imperativo (non mettere mai tutte le uova in un solo paniere). • CONSAPEVOLEZZA che la diversificazione deve essere fatta utilizzando i MIGLIORI fondi comuni. • CONSAPEVOLEZZA che per avere il meglio, selezionato e diversificato scientificamente, storicamente convalidato ci si deve affidare alla PROFESSIONALITA’, alle CONOSCENZE ed all’ ASSISTENZA di un Promotore Finanziario SUPERPARTES. Il percorso di acquisizione di questa CONSAPEVOLEZZA inizia controllando insieme al risparmiatore la composizione della sua RICCHEZZA FINANZIARIA; in quali strumenti ha investito, se ha strumenti di risparmio gestito come ad es. i fondi comuni oppure solamente azioni o obbligazioni, magari non quotate, magari solo della sua banca. Può accadere che data la particolare propensione degli italiani a cercare la sicurezza nel contante e nei depositi bancari* tutti i suoi risparmi siano concentrati sul conto corrente della sua banca ; a questo punto si dovrà valutare anche la solidità patrimoniale di questa banca. Perché il 2016 sarà l’anno di entrata in vigore del Bail-in ** e probabilmente assisteremo ad altri “salvataggi” , non solamente in Italia. Sarà bene proteggersi per tempo? *L’ultimo rapporto CENSIS uscito la scorsa settimana certifica che la ricchezza degli italiani sotto forma di cash (contante e depositi bancari) è passata dal 23,6% del 2007 al 30,9% nel 2014; tendenza confermata anche nell'ultimo anno. (vedi https://youtu.be/nrEgc1QHkmI?t=7m40s) ** ovvero salvataggio della banca con i soldi dei suoi azionisti, obbligazionisti ed in parte anche dei correntisti, vedi https://youtu.be/M9D50ozSleg.

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SEI PRONTO AD AFFRONTARE IL LONGEVITY RISK ?

Scritto il 25.11.2015

Salve e ben ritrovati ! L’argomento di cui vi parlo oggi è il “longevity risk” ovvero la possibilità che l’allungarsi della vita media renda difficile mantenere il nostro tenore di vita fino al termine dell’esistenza. E’ proprio di questi giorni il rilancio su Il sole 24 Ore (in allegato) di una serie di studi su questo argomento, soprattutto questo degli attuari anglosassoni, uscito ad ottobre : “The Challenge of Longevity Risk – Making retirement income last a lifetime.” La domanda che si pone (e che ci pone) il titolo: ci basteranno le nostre entrate per provvedere ai nostri bisogni finchè saremo in vita ? Sembra che questo non sia per niente scontato. Secondo alcune simulazioni algoritmiche della società di investimento SSGA (State Street Global Advisors) nove persone su dieci vivranno oltre al limite concessogli dai risparmi. Quindi in pratica non sarà più come sentiamo dire spesso “Non bastano i soldi per arrivare a fine mese” ; in pratica per la maggior parte di noi non basteranno neanche per arrivare alla fine della vita. Questo il problema, cerchiamo di vedere le soluzioni. Per prima cosa dobbiamo conoscere la stima del nostro assegno pensionistico per capire di quanto dobbiamo integrarlo: da pochi mesi il sito dell’ INPS con il servizio “La mia pensione” (http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=10372) permette di conoscere la data del nostro pensionamento ed una stima ragionevole dell’assegno mensile che percepiremo . Per chi avesse altri enti previdenziali sono disponibili dei simulatori che fanno questo calcolo, e dato un determinato reddito stimano la pensione futura ed il gap tra questi due valori, oltre alla data della quiescenza. Ed è a questo punto che entriamo in gioco noi consulenti finanziari che con le nostre conoscenze in materia e la nostra professionalità possiamo aiutare il risparmiatore a scegliere gli strumenti atti a colmare questo gap: fondi pensione, piani individuali pensionistici, le polizze di rendita vitalizia, oppure altri strumenti che permettono di accumulare un capitale con un determinato obiettivo di investimento temporale, come fondi di investimento a scadenza o ad obiettivo. Mai come in questi casi il tempo rappresenta un fattore cruciale, ed anche chi ha i capelli bianchi come il sottoscritto può e deve intervenire per ridurre questo gap. E soprattutto dobbiamo pensare ai nostri figli, loro si che hanno tutto il tempo per poter provvedere al meglio alla loro previdenza integrativa. (Il mio video sul longevity risk è all’indirizzo https://youtu.be/IIq9rgrkejI)

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VOLKSWAGEN ED IL RISCHIO SPECIFICO.

Scritto il 28.09.2015

Lo spunto del mio contributo di questa settimana è il “dieselgate” della Volkswagen. Sapete tutti cosa è accaduto quindi non vi annoio con ricostruzioni: ma ho piacere di condividere con voi lo scambio di idee avuto con un mio cliente pochi giorni fa. Questi, avendo assistito ai forti ribassi che ha avuto in borsa il titolo tedesco (che la scorsa settimana ha perso 1/3 del suo valore) mi ha chiesto sorridendo : “Allora è il momento di comprare azioni della Volkswagen ?”. Da una parte mi ha fatto piacere vedere che , dopo anni di prediche del “verbo” di Warren Buffet che ci insegna ad essere avidi quando gli altri hanno paura , il cliente aveva compreso che la volatilità può essere amica e che anche grazie ai momenti di correzione dei mercati si può “creare valore”. Quello che il mio “teoricamente impavido” cliente non aveva considerato era il “rischio specifico”, ovvero quel rischio che si ha quando si investe su un singolo titolo: la definizione puntuale che ne da il sito della Borsa Italiana è la seguente: “Parte di rischio, che può essere eliminata mediante la diversificazione, rappresentativa del rischio peculiare di una specifica impresa o dei diretti concorrenti. E' anche detto rischio diversificabile” Per fargli comprendere il concetto di rischio specifico gli ho detto: “Hai presente tutti coloro che mal consigliati hanno in passato investito quote eccessive del loro risparmio in singoli titoli andati in default (vedi obbligazioni Argentina , Parmalat, Cirio etc.)? Ecco, quei risparmiatori non hanno considerato questo tipo di rischio ed in molti casi hanno perso la quasi totalità del loro danaro”. Poi ho continuato “E conosci qualcuno che , avendo acquistato azioni non quotate di piccole e medie banche locali vede giorno dopo giorno il suo capitale languire con in più la beffa di non riuscire a vendere questi titoli ?” Una rapida occhiata mi è bastata per capire che il concetto era passato !! Quindi va bene beneficiare dei momenti negativi di mercato per investire ma avendo l’accortezza di utilizzare strumenti finanziari come i Fondi Comuni di Investimento che eliminano il rischio specifico attraverso una corretta diversificazione; diversificazione frutto della competenza professionale dei loro team di gestione, che sono presenti direttamente e continuativamente sui mercati finanziari. Cosa che il singolo risparmiatore non sarà mai in grado di fare. E se poi consideriamo anche il fatto che la quotazione dei fondi comuni è pubblicata quotidianamente e che si ha la possibilità di liquidare in ogni momento il nostro investimento, è chiaro che abbiamo tra le mani uno strumento senza pari. Non rimane che avere la possibilità di scegliere i migliori fondi presenti sul mercato. Con l’aiuto di un Consulente Superpartes.

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MARKET TIMING? NO GRAZIE !!

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 14.09.2015

Lo spunto del contributo di oggi nasce dalla performance monstre della borsa di Tokyo che mercoledì scorso in un solo giorno ha guadagnato oltre il 7%, mettendo a segno il rialzo più consistente dal 2008. Questo rialzo è un vero e proprio rimbalzo seguito ad un mese come quello di agosto segnato da una forte volatilità, un mese in cui i mercati finanziari hanno avuto consistenti correzioni; ma sono proprio giornate come queste che ci ricordano che stare fuori dal mercato nel momento sbagliato può costarci molto caro. Cercare di fare “market timing” ovvero entrare ed uscire dal mercato finanziario per cogliere l’attimo migliore o per evitare quello peggiore non è una strategia vincente, soprattutto nel lungo termine. Ce lo conferma la storia, esemplificata nel grafico allegato preso da Fidelity (https://www.fidelity-italia.it/educational-e-tools/imparare-ad-investire/volatilita) in cui viene illustrato chiaramente che perdendo i migliori giorni di mercato la performance dei nostri investimenti ne risente consistentemente. Un investitore che avesse mantenuto sempre il suo investimento nell’indice della borsa statunitense , lo Standard and Poor’s 500, dal 1988 a tutto il 2014 avrebbe ottenuto un rendimento del 733% , ovvero il suo capitale sarebbe aumentato di oltre 7 volte; ma se l’investitore avesse perso i cinque giorni migliori, ovvero quelli in cui l’indice ha messo a segno le performance più elevate, il suo rendimento si sarebbe quasi dimezzato . Addirittura perdendo i 30 giorni migliori la performance risulterebbe ridotta di quasi il 90%. Entrando ed uscendo dal mercato siamo sicuri di non rischiare di perdere i giorni migliori? Ribadiamo un concetto a noi caro: “Time not timing “ ovvero l'importanza di rimanere investiti per il corretto orizzonte temporale. È naturale che incontreremo sempre nella nostra vita di “investitori” momenti di forte volatilità come quelli che si sono verificati ultimamente ma è proprio in questi momenti che l’investitore coerente con il proprio orizzonte temporale può creare la sua performance, utilizzando i fondi di investimento gestiti dai migliori gestori disponibili sul mercato .

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L'IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE

Scritto il 21.08.2015

La scorsa settimana la squadra femminile Under20 di pallavolo italiana ha vinto il titolo mondiale battendo la forte equipe USA. Questo successo è il frutto di una oculata PIANIFICAZIONE che parte nel 1996 con la creazione del Club Italia, un team federale che partecipa ai campionati nazionali con il solo scopo di fare da INCUBATRICE, di far crescere le migliori giocatrici senza lo stress del risultato a tutti costi ; così facendo si è avuto il tempo di sviluppare e selezionare al meglio le atlete. E la squadra italiana, dopo aver vinto numerosi campionati europei, ha affrontato e vinto anche il campionato mondiale 2015. Perché ve ne sto parlando in questa sede? Perché questa storia ci fa riflettere su aspetti che ci sono familiari anche nella finanza e nell’investimento del risparmio. Innanzitutto ribadisce l’importanza della PIANIFICAZIONE, la possibilità di stabilire nel tempo un percorso con un obiettivo che non viene influenzato degli eventi di breve periodo. Un concetto che ci viene ricordato anche da un recente post del blog Risparmiamocelo.it : “Il successo di un investimento dipende soprattutto da un comportamento corretto: rimanere coerenti con gli obiettivi del proprio piano di investimenti.” E ancora: più siamo distratti dal rumore di fondo dei notiziari quotidiani, più ci informiamo sul recente andamento dei mercati, insomma più informazioni di breve assorbiamo, maggiori sono le probabilità di “deragliare” dal nostro percorso prendendo decisioni condizionate dall’umore del momento, rischiando così di perdere danaro o di guadagnarne meno. Adesso caliamoci negli avvenimenti recenti dei mercati finanziari: la Banca Centrale cinese svaluta la propria moneta, lo yuan, tre volte in pochi giorni. Panico sui mercati, la divisa cinese perde quasi il 9% sull’euro e si teme chissà quale catastrofe imminente. Pochi hanno fatto notare che in realtà dalla crisi del 2008 lo yuan si era fortemente apprezzato sull’euro, toccando i massimi proprio nel corso del 2015, come si può vedere dal grafico che allego del tasso di cambio euro/Yuan dal Gennaio 2008 ad oggi (fonte Banca D’Italia). Ma tanto è bastato per far “ballare” i mercati e stuzzicare l’amigdala di qualche rispamiatore/investitore: in questi momenti è importante avere al proprio fianco il CONSULENTE SUPERPARTES SOL&FIN, un professionista che assiste il risparmiatore con una corretta pianificazione finanziaria e soprattutto lo aiuta a rimanere coerente con gli obiettivi del suo piano di investimenti, traghettandolo attraverso le piccole e grandi tempeste che periodicamente si abbattono sul vasto e profondo mare della finanza. “Time, not timing”, ricordiamolo sempre!

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