Riccardo Di Mauro

Vai al mio profilo / Se mi conosci votami / Follow me

Consulente finanziario

Banca Generali
Macerata
Fino a € 20MLN
Da 5 anni a 10 anni
Master universitario di I° livello
34 anni
362
07/03/2024

Vai al mio profilo

2 post - 1.067 letture


IL DILEMMA DI OGNI INVESTITORE - CRESCITA O VALORE?

Scritto il 29.04.2024

La maggior parte degli investitori spesso si sentirà porre una domanda, talvolta sottovalutata ma che in realtà può rivelarsi fondamentale nell’efficienza dei propri investimenti: Quanto rischio sono disposto ad assumere? vorrei guadagnare di più o perdere il meno possibile? Tra i compiti di un consulente finanziario, che intende destinare i risparmi di un cliente in investimenti su titoli azionari (100% oppure 80/20-60/40-50/50), c’è quello di valutare strumenti che abbiano una componente preponderante “Growth” oppure “Value” (oppure entrambi "Blend", dove a seconda della situazione di mercato si prende una direzione chiara verso il "Growth" o il "Value", ma si può anche non scegliere tenendo il portafoglio equilibrato al 50%). Vediamo ora quali sono i due approcci all'investimento azionario.  Una prima caratteristica è la differente percezione di ogni investitore nel potenziale futuro delle società in cui si investe. Gli investitori "Growth" cercano società che offrono forte crescita degli utili, mentre gli investitori "Value" cercano titoli che appaiono sottovalutati sul mercato. Poiché i due stili si completano a vicenda, se utilizzati insieme, possono contribuire alla diversificazione del portafogli, un approccio che consentirebbe agli investitori - in teoria - di guadagnare durante i cicli economici in cui la situazione generale del mercato favorisce alternatamente lo stile di investimento "Growth" o "Value", appianando i rendimenti nel tempo. Il dibattito tra le 2 tipologie di investitore non avrà mai fine, tuttavia, mentre i titoli "Growth" hanno superato di gran lunga i value dal 2015 al 2021, il 2022 è stato un anno diverso : i titoli "Growth" sono crollati del -30% nel 2022 mentre i  titoli "Value" hanno superato in modo significativo i titoli "Growth"per tutto l'anno. Nel 2023, dopo essersi mossi in maniera quasi perfetta per i primi due mesi dell'anno, lo stile azionario "Growth" si è spinto al rialzo con una performance del +24,5% su base annua mentre lo stile "Value" ha registrato un rialzo meno intenso del +14,8%, più o meno con un andamento simile. Negli ultimi anni si era registrata una forte divergenza tra i due stili di investimento, ma i forti ribassi dei titoli "Growth" nel 2022 hanno successivamente ridotto il divario. Ad oggi, nonostante il 2022 sia stato un anno particolarmente difficile per lo stile "Growth", i suoi rendimenti annualizzati a cinque anni sono ancora superiori del 6% rispetto allo stile "Value". Gli investitori "Value" cercano di individuare società con solidi fondamentali che ritengono sottovalutate dal mercato; gli investitori "Growth" cercano società che dimostrano una rapida crescita dei ricavi, ma che non hanno ancora raggiunto il loro pieno potenziale di crescita. È difficile stabilire quale sia l'approccio migliore perché le condizioni di mercato fluttuano - così come i rendimenti del settore - ed è facile lasciarsi trasportare quando una classe di azioni supera significativamente l'altra. Tuttavia, nel decidere quale sia lo stile migliore, è importante considerare la ciclicità, gli obiettivi d'investimento e il proprio orizzonte temporale. La ciclicità del mercato è un fattore importante nel confronto tra performance "Growth" e "Value". I titoli "Growth" sono generalmente più performanti durante i mercati rialzisti, quando i tassi d'interesse sono in calo e gli utili societari sono in crescita. Tuttavia, durante i rallentamenti economici, la crescita tende a rimanere indietro rispetto al valore. Allo stesso modo, i titoli "Value" tendono a superare i loro "rivali" durante i mercati ribassisti e nelle prime fasi della ripresa economica, ma in genere hanno maggiori probabilità di perdere terreno in un mercato rialzista duraturo. Ad esempio, con la recente impennata dei tassi di interesse in USA, è probabile che gli investitori abbandonino i titoli "Growth" a favore di attività meno rischiose o speculative, come i titoli "Value" e il reddito fisso (obbligazioni). Quale strategia - "Growth" o "Value" - è in grado di produrre rendimenti più elevati nel lungo periodo?  La battaglia va avanti da anni, con ogni parte che offre statistiche a sostegno delle proprie argomentazioni; in realtà sia i titoli "Growth" che quelli "Value" si sono alternati in posizioni di vantaggio e di svantaggio durante i diversi mercati. Per comprendere meglio qual è stato l'andamento dei due stili di investimenti dal 2000 ad oggi (visione più ampia) e negli ultimi anni, tornerà certamente utile visionare i grafici allegati: ▪ Nel primo è evidenziato il confronto tra indice S&P 500 (riquadro superiore) e rapporto di forza relativa "Growth" vs. "Value" (riquadro inferiore). Il riquadro che mostra la "forza relativa comparativa" tra S&P 500 "Value" e "Growth" evidenzia come - nei momenti di turbolenza del mercato - le azioni "Value" tendano a performare meglio, offrendo un "rifugio" rispetto alle più volatili azioni "Growth" ("Value" meglio di "Growth" quando l'indice S&P 500 è in flessione). ▪ Nel secondo è evidenziato l'andamento dei due stili di investimento dal 2000 a oggi (inclusa "forza relativa comparativa"). ▪ Nel terzo un'ipotesi con 100 $ di investimento iniziale su ETF S&P 500 VALUE o S&P 500 GROWTH (incluso lo stile "Blend"). ▪ Nel quarto sono evidenziati i ritorni annualizzati "Growth" e "Value" dal 2000 a oggi, oltre ad alcune metriche di fondamentale importanza come "drawdown", "deviazione standard" e "sharpe ratio". ▪ Nel quinto sono evidenziati i "drawdown", ossia il calo valore di un singolo investimento da un valore massimo relativo a un valore minimo relativo. Il drawdown massimo (Max Drawdown) è la perdita massima osservata da un picco a un minimo di un investimento, prima che venga raggiunto un nuovo picco. E ora si ritorna al punto di partenza: Vorrei guadagnare di più o perdere il meno possibile? Per chi si attende guadagni più elevati la scelta più idonea potrebbe essere quella di posizionarsi sui titoli "Growth"; per chi preferisce perdere meno, la scelta più opportuna sembrerebbe essere lo stile "Value". Ovviamente, affidarsi soltanto a queste due considerazioni potrebbe non essere sufficiente. Per questo motivo, in un mondo finanziario che può sembrare sempre più complesso, avere al proprio fianco un consulente finanziario è fondamentale. Un professionista può aiutare a comprendere queste dinamiche e a costruire un portafoglio personalizzato che rispecchi gli obiettivi finanziari e il profilo di rischio. Affidarsi a un consulente finanziario assicura che la strategia d'investimento sia adattata alle proprie esigenze e alle condizioni di mercato, ottimizzando i rendimenti potenziali e gestendo il rischio. ▪ Per maggiori informazioni, puoi contattarmi al 351-7797718 ▪ Prenota subito un appuntamento ➡️ https://consulente.bancagenerali.it/web/RICCARDO.DI-MAURO DISCLAIMER: I contenuti di questa pagina non costituiscono sollecitazione all’investimento. Le informazioni, le opinioni e le analisi condivise - oltre ad ogni altro tipo di contenuto - non costituiscono in nessun caso un invito, un’offerta, una raccomandazione diretta o indiretta, una sollecitazione di acquisto o di vendita, una richiesta o una sottoscrizione di titoli o strumenti finanziari, prodotti o servizi finanziari o d’investimento, né un’esortazione ad effettuare transazioni di alcun genere. Qualora vengano espresse delle raccomandazioni - di carattere generale - sono rivolte ad un pubblico indistinto, prive di consulenza personalizzata, in quanto è impossibile effettuare considerazioni d’investimento, senza conoscere le caratteristiche e il profilo del lettore. L'utilizzo delle informazioni fornite avviene sotto la completa responsabilità dell'utente. I contenuti della pagina, sono allestiti con la maggiore cura, diligenza e responsabilità possibile. Tuttavia non si fornisce garanzia circa la correttezza, la completezza, l’affidabilità o l’attualità dei contenuti proposti.

Continua a leggere

INVESTIRE IN BTP - AGGIORNAMENTO RENDIMENTI & VALUTAZIONI

  • 542
  • 25
  • Titoli di Stato, Spread e Tassi di i
Scritto il 27.04.2024

Conviene ancora investire in BTP? Cosa sono, come si possono comprare e quali sono le differenze in termini di rendimento rispetto ad altri strumenti finanziari?   I BTP, Buoni del Tesoro Poliennali, sono investimenti a lunga scadenza che storicamente hanno registrato un buon interesse per gli italiani. Di seguito le diverse tipologie di BTP, che si differenziano in base alla durata: ▪ BTP a 3 anni ▪ BTP a 5 anni ▪ BTP a 7 anni ▪ BTP a 10 anni ▪ BTP a 15 anni ▪ BTP a 30 anni ▪ BTP a 50 anni   Comprare BTP a lunga scadenza rimane una delle strategie di gestione del risparmio più apprezzate, soprattutto dagli investitori poco propensi al rischio, che puntano a salvaguardare il proprio capitale a discapito di rendimenti più bassi. Tuttavia, per chi è alla ricerca di un investimento comunemente definito "risk free", è legittimo domandarsi se investire in BTP sia veramente conveniente. I Buoni del Tesoro Poliennali sono titoli di debito, a medio-lungo termine, emessi dal Tesoro, cioè delle obbligazioni con le quali lo Stato chiede denaro ai risparmiatori con la promessa di remunerare il capitale nel tempo e/o alla scadenza del titolo. Possiamo riassumere le principali caratteristiche dei BTP nei seguenti punti: ▪ offrono rendimenti nel corso dell’investimento grazie alle cedole ▪ alla scadenza viene riconosciuta una somma di denaro pari al valore nominale dei titoli posseduti ▪ i l loro prezzo è relativamente stabile nonostante la crisi economica e la congiuntura negativa ▪ si tratta di strumenti di investimento particolarmente sicuri e a basso livello di rischiosità (rispetto ad altri strumenti finanziari come le azioni)   I BTP da sempre attraggono l’attenzione degli investitori italiani, in quanto reputata una forma di investimento sicura e a basso livello di rischiosità. Questo perché sono un titolo a capitale garantito, cioè che implica la restituzione dell’intero valore nominale al raggiungimento della scadenza. Il debitore è lo Stato stesso, che può risultare insolvente nei confronti dei creditori solo in casi di estrema difficoltà economica ("default" o rinegoziazione del debito pubblico). I BTP pagano cedole predeterminate in misura fissa, il cui tasso di interesse è sancito al momento dell’emissione - e quindi - l’ammontare delle stesse rimane costante per tutta la vita del titolo di debito. L’interesse viene calcolato sul valore nominale del titolo e per valutare se l’investimento in BTP convenga, occorre prendere in considerazione il fatto che le cedole sono incassate periodicamente e rappresentano gli interessi corrisposti dal titolo. In aggiunta, gli investitori che acquistano i BTP sono esposti al rischio di mercato, il quale è rappresentato dalla volatilità del prezzo di un titolo obbligazionario in caso di vendita prima della scadenza. In sostanza, quanto più lunga è la vita residua di un BTP, tanto maggiore è la volatilità del prezzo e - di conseguenza - maggiore è l’esposizione al rischio. Un investitore che si pone domande sulla convenienza ad investire in BTP, deve considerare il fatto che un eventuale innalzamento dei tassi di mercato può cagionare un calo del prezzo del titolo; al contrario, nel caso in cui si verifichi un calo dei tassi, il prezzo del titolo di Stato si incrementa. In linea generale, i BTP a più lunga scadenza (15-30 anni) sono maggiormente rischiosi di quelli a media scadenza (3-5 anni). Ecco come investire in BTP, in 2 diversi modi: ▪ acquistare BTP in asta; ▪ acquistare BTP nel mercato secondario accreditato.   É doveroso precisare che non è possibile acquistare direttamente BTP, ma solo avvalendosi di intermediari finanziari accreditati presso Banca d’Italia. Il relativo prezzo di emissione verrà sancito dall’incrocio tra offerte e domande - determinate durante le aste - e si possono sottoscrivere i BTP presso gli intermediari accreditati partendo da un valore nominale minimo previsto pari a 1.000 euro. Il mercato secondario permette di investire in BTP attraverso 2 segmenti: ▪ MOT: Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato, che consente ai risparmiatori - attraverso intermediari autorizzati - di comprare e vendere BTP con un importo minimo pari a 1.000 euro; ▪ MTS: Mercato Telematico dei titoli di Stato - riservato agli intermediari finanziari - consente l’accesso ai BTP con un importo minimo di 2 milioni di euro.   Per scegliere il BTP più idoneo alle proprie esigenze e obiettivi di investimento, si possono tenere in considerazione alcuni parametri: ▪ durata: una lunga durata potrebbe incrementare i rischi, pertanto è preferibile non spingersi troppo oltre; ▪ tasso di interesse: preferire BTP con rendimenti alti, ma con molta attenzione nel lungo periodo, dove BTP con cedola alta potrebbero registrare rendimenti bassi.   Per capire se effettivamente conviene investire in BTP oggi è necessario conoscere i propri obiettivi finanziari. Nello specifico, è importante capire il livello di rischio a cui ci si sente più esposti; se non si è disposti a rischiare e si ha una scarsa predisposizione ad investimenti che potrebbero comportare la perdita del capitale (o parte di esso), i BTP sono ancora oggi uno strumento per salvaguardare i risparmi. Ora vediamo nel concreto alcuni dati sul mercato obbligazionario e le recenti occasioni messe a disposizione sul fronte del reddito fisso ("risk free"). Secondo gli ultimi dati, la "ZC Yield Curve EUR" questa settimana ha registrato un leggero rialzo dei rendimenti su tutto il tratto della curva. Rispetto alla scorsa settimana, il rendimento decennale sale di +13 punti base al 2.79% (dal 2.66% precedente), mentre la scadenza trentennale sale di +10 punti base al 2.41% (dal precedente 2.31%). Si mantiene stabile invece il tratto a breve termine, con la curva che registra un picco di rendimento sulle scadenze fissate nella seconda metà del 2024, poco al di sotto del 4.10% (rispetto al 4.00% della scorsa settimana). La "ZC Yield Curve" - oppure "curva dei rendimenti zero-coupon" - è la curva che mostra i tassi di interesse su titoli zero-coupon per diverse scadenze (titoli che non pagano cedole e vengono emessi al di sotto del valore nominale) . Viene considerata una misura pura dei tassi di interesse - in quanto i rendimenti sono relativi a titoli che non pagano cedole - eliminando così le distorsioni legate al reinvestimento delle stesse. Inoltre, è attentamente monitorata dagli investitori perché riflette le aspettative del mercato riguardo alla crescita economica, all'inflazione e alle politiche monetarie delle banche centrali. Per costruire una curva dei rendimenti zero-coupon si utilizza spesso il metodo di "bootstrap", un processo matematico che estrae i rendimenti zero-coupon da titoli che pagano cedole. Per ogni consulente finanziario - personalmente - lo considero uno strumento vitale, utile per costruire strategie di "immunizzazione" del portafoglio, oltre ad allineare gli investimenti con orizzonti temporali e profilo di rischio dei clienti. Secondo i dati registrati, attualmente sembrerebbe essere più vantaggioso sfruttare la parte a breve della curva, considerati i rendimenti sostanzialmente stabili. Oggi l'investitore alla ricerca di un "parcheggio" di liquidità (per i prossimi 6-9 o 12 mesi), potrebbe considerare interessante anche la recente emissione del Bot annuale con scadenza aprile 2025 (BOT ZC APR25 A EUR). Il titolo è stato emesso in data 12/04/2024 (https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2024/documenti/comunicato_0046.pdf), con un rendimento lordo di poco superiore al 3.50% (al valore attuale offre un rendimento netto >3.00%). Prendendo sempre in esame la curva a breve termine, potrebbero anche rivelarsi interessanti alcune emissioni a tasso fisso - oppure "zero coupon (ZC)" - con scadenze comprese tra 10 mesi e 2.5 anni (30 mesi), che attualmente quotano sotto 100 (valore nominale di rimborso). Questi titoli, oltre a permettere il recupero fiscale delle minusvalenze pregresse - in scadenza nei prossimi anni (soltanto il 48,08% della plusvalenza generata, in base al rapporto tra tassazione agevolata sui TDS al 12.5% e capital gain al 26%) - offrono ancora rendimenti lordi annui >3.00% e si trovano, all'attuale valore, in linea con il relativo "fair value" (letteralmente “valore equo”, un indicatore che punta a stimare il prezzo di un titolo nel modo più oggettivo possibile, al di là del valore di mercato corrente). Per chi invece è alla ricerca di titoli più o meno "sottovalutati" - senza interesse alla scadenza e/o al prezzo di acquisto - attualmente si trovano alcune interessanti emissioni nel tratto della curva con scadenze comprese tra il 2039 e il 2053. Le scadenze più lunghe saranno quelle che beneficeranno di un rialzo di prezzo - proporzionalmente maggiore - nel momento in cui la BCE comincerà a tagliare i tassi di interesse (ipotesi al momento non così remota come qualche mese fa).   Per iniziare a investire in BTP è necessario affidarsi ad una banca e richiedere l’apertura di un dossier titoli. Per farlo ci si può rivolgere ad uno sportello di Banca Generali, oppure: ▪ Per maggiori informazioni, puoi contattarmi al 351-7797718 ▪ Prenota subito un appuntamento ➡️ https://consulente.bancagenerali.it/web/RICCARDO.DI-MAURO ▪ DISCLAIMER: I contenuti di questa pagina non costituiscono sollecitazione all’investimento. Le informazioni, le opinioni e le analisi condivise - oltre ad ogni altro tipo di contenuto - non costituiscono in nessun caso un invito, un’offerta, una raccomandazione diretta o indiretta, una sollecitazione di acquisto o di vendita, una richiesta o una sottoscrizione di titoli o strumenti finanziari, prodotti o servizi finanziari o d’investimento, né un’esortazione ad effettuare transazioni di alcun genere. Qualora vengano espresse delle raccomandazioni - di carattere generale - sono rivolte ad un pubblico indistinto, prive di consulenza personalizzata, in quanto è impossibile effettuare considerazioni d’investimento, senza conoscere le caratteristiche e il profilo del lettore. L'utilizzo delle informazioni fornite avviene sotto la completa responsabilità dell'utente. I contenuti della pagina, sono allestiti con la maggiore cura, diligenza e responsabilità possibile. Tuttavia non si fornisce garanzia circa la correttezza, la completezza, l’affidabilità o l’attualità dei contenuti proposti.

Continua a leggere
Condividi