4 post - 472 letture


miopia o gregge

  • 311
  • 0
  • Finanza Comportamentale
Scritto il 09.07.2018

Negli Stati Uniti c'è una società di consulenza (Dalbar) che produce periodicamente uno studio noto come Quantitative Analysis of Investor Behavior in cui si misurano gli effetti delle decisioni di acquisto, vendita degli investitori americani. Sulla base di queste osservazioni, riferite ad archi temporali brevi e lunghi, viene calcolato un tasso di rendimento medio ponderato (MWR) ed emerge che l'investitore medio guadagna meno (in alcuni casi molto meno) del rendimento generato dal fondo stesso. Questa analisi conferma un dato molto spesso ignorato e cioè l'entità della remunerazione "sprecata" dagli investotori attraverso l'attività del market timing. Queste evidenze rafforzano la consapevolezza di quanto sia preferibile e "sicuro" ottenere del rendimento da un investimento attraverso un'attività di "noiosa" pianificazione e selezione delle giuste dosi di capitale da allocare per ciascun segmento di rischio, attraverso una gestione attenta sia all'efficienza che ai costi. per chi volesse approfondire: https://www.ifa.com/articles/dalbar_2016_qaib_investors_still_their_worst_enemy/

Continua a leggere

un lezione di felicità

  • 41
  • 0
  • Consulenza finanziaria
Scritto il 26.06.2018

Non capita spesso di veder esultare i tifosi di una squadra di calcio così come è accaduto domenica scorsa durante la partita Inghilterra-Panama. Eravamo sul 6 a 0 per gli inglesi ed al 78° la squadra panamense aveva appena segnato il primo goal nella storia dei mondiali di calcio. L'episodio mi ha fatto riflettere su quanto sia importante avere le giuste aspettative negli investimenti. Siamo vicini a quello che potrebbe diventare uno dei più lunghi bull market della storia ed è naturale si faccia strada una sensazione di incertezza e vivere giornate di instabilità. Non voglio cercare di indovinare quali potrebbero essere i futuri sviluppi, ma credo sia opportuno instaurare un sano equilibrio tra il nostro benessere e quello del nostro portafoglio. E' il momento di abbandonare vecchi schemi e creare le giuste aspettative. condividere con i nostri clienti che il mondo è cambiato e che il rischio, qualche volta, può comportare anche delle perdite (come qualcuno ha già sperimentato da inizio anno). ciò che invece non cambierà mai, sarà il valore del tempo, della pianificazione e della diversificazione, gli unici baluardi contro l'incertezza. Sarò scontato, forse noioso, tuttavia credo siano le uniche variabili cui dovrebbero ancorarsi gli investitori in periodi di mari agitati...

Continua a leggere

non siamo pagati per sperare

  • 59
  • 0
  • Consulenza finanziaria
Scritto il 29.05.2018

In questi giorni chi fa il mio lavoro non può non avvertire uno strisciante innalzamento del livello di "ansia". I miei clienti non son tenuti ad essere degli esperti di finanza né di diritto costituzionale, ed il mio compito spesso è quello di trasferirgli delle informazioni di economia come di attualità e in maniera semplice e fruibile. Premetto che in questo periodo cercare di rimanere neutrali dal punto di vista politico è sforzo quanto mai difficile, tuttavia credo che valga la pena, per la nostra salute e per nostro benessere del nostro patrimonio, distinguere sempre le opinioni dai fatti. Non posso e voglio entrare nel merito della decisione del presidente della Repubblica, perché a me interessano di più gli scenari finanziari che si potrebbero verificare e le implicazioni ed i rischi per i miei clienti. Una cosa è certa in queste fasi di elevata incertezza, prendere decisioni diventa quanto mai difficile e pericoloso. Tra gli atteggiamenti con cui si potrebbe affrontare questa situazione me ne vengono in mente principalmente due: aspettare che passi (per la serie se esiste un problema... esisterà anche la sua soluzione ...altrimenti è inutile preoccuparsi ) oppure cercare di ridurre al minimo le possibili conseguenze negative derivanti dalla stessa. Personalmente credo che il "problema" nato in questi giorni non si risolverà da solo, soprattutto se tutti i protagonisti non decideranno di anteporre gli interessi del Paese a quelli politici e personali. Il livello di tensione è destinato (ahimè) a salire, mettendo in discussione non solo le regole su cui si legittimano le istituzioni europee ma anche i principi cardine di un sistema democratico. Draghi ha i mesi contati ed il suo "scudo" sta perdendo già di efficacia, non si potrà sempre contare su tassi di interesse negativi ! inoltre nel corso dell'anno dovranno essere rifinanziate 390 mld di emissioni pubbliche e le prossime potrebbero avvalersi delle clausole CACS, riservando non poche sorprese ai troppo spesso ignari sottoscrittori. Nei prossimi mesi ci sarà da soffrire, non solo per il caldo, e l'unico rimedio che mi viene in mente è quello di controllare bene cosa ci sia "dentro" i prodotti utilizzati, magari facendosi aiutare da un consulente di fiducia, al fine di far convivere scelte d'investimento diversificate con la propria tolleranza al rischio ed il proprio orizzonte temporale... Infine e visto l'aria che tira... eviterei di tenere soldi superflui sui conti...non vorrei mai potessero "servire" a qualcun'altro!

Continua a leggere

Perchè gestiamo male i nostri soldi

  • 61
  • 0
  • Finanza Comportamentale
Scritto il 24.05.2018

Recenti studi hanno confermato che la mente umana è molto spesso una cattiva consigliera . Probabilmente il clima di incertezza in cui viviamo contribuisce ad alimentare la diffidenza, favorendo la scelta di tenere "al sicuro" i nostri risparmi. Ma il rifiuto di rimettere "in circolo" i risparmi accumulati contribuisce (nel tempo) a diminuire il potere di acquisto e determina una perdita certa, il cui valore dipende sia da condizioni oggettive di mercato sia alle caratteristiche particolare di ciascun investitore. Nonostante le esperienze derivanti dall'osservazione del recente passato, la nostra mente continua a non collaborare, fiuta il pericolo, ha paura e ritiene che lasciare i soldi "sotto al materasso" sia (spesso) la soluzione migliore. Può aiutarci a comprendere questo fenomeno il lavoro del prof. Paolo Legrenzi, attraverso il libro "Perché gestiamo male i nostri risparmi" . Nel suo lavoro tenta di spiegare come la mente si comporta nella gestione dei risparmi. Secondo lo psicologo, quando ci sono di mezzo i nostri soldi, non ci sono emozioni o esperienze passate che tengano: ci scatta dentro un senso di rifiuto che ci conduce ad evitare la spesa. Tuttavia caso e incertezza non si possono abolire, per esempio è impossibile prevedere gli andamenti futuri dei mercati finanziari. Perciò scatta una paura ancestrale che ci impedisce di pensare ai soldi come fonte di ulteriore guadagno, poichè emotivamente ne siamo troppo legati. In alcune situazioni pur di evitare qualsiasi tipo di perdita, si preferisce non investire. A tal proposito, Daniel Kanehman, Nobel per l'economia nel 2002, ha dimostrato che la perdita di denaro provoca un dolore maggiore rispetto alla gioia che produce un guadagno. Questa osservazione produce una conseguenza paradossale: molte persone investono in borsa in titoli di stato "sicuri" che hanno rendimenti reali negativi: per evitare il rischio di perdite maggiori, si arriva ad accettare una perdita sicura. Inoltre, molti risparmiatori comprano quando le quotazioni della borsa salgono e vendono quando queste scendono. In realtà si dovrebbe fare il contrario, perché per dirla con le parole di qualcuno che di investimenti ha dimostrato di intendersene (W. Buffet) bisogna aver paura quando tutti sono avidi ed essere avidi (ed aggiungo freddi) quando gli altri hanno paura ! In fondo non è molto diverso dal comportamento che si genera quando ci viene proposto uno sconto per acquistare qualcosa di cui abbiamo bisogno (es. un vestito, un telefonino, una vacanza). Per rendere più serena la nostra vita occorre immaginarsi nel tempo e non focalizzarsi solo sul presente. Serve un atteggiamento di disponibilità ed interesse, che riconosca in un professionista i valori in cui crediamo e che con costanza e metodo ci aiuti a prendere coscienza di quelli che sono i nostri obiettivi futuri ed il loro valore, condividendo una corretta pianificazione per le risorse disponibili. Servono inoltre soluzioni finanziarie che consentano di entrare gradualmente sui mercati azionari, storicamente in crescita nel lungo periodo. Soluzioni non definitive, ma dotate di automatismi che possano consentirci di rivederle e correggere eventuali errori che possano insorgere a seguito delle turbolenze dei mercati. Bisogna trasformare i presupposti della storica propensione al risparmio che per anni ha contraddistinto il nostro Paese, da protezione contro i rischi e le incertezze a strumento in grado di cogliere le opportunità e finanziare i progetti della nostra vita.

Continua a leggere
Condividi