Fabio Menon

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Consulente finanziario

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07/02/2024

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La lampada di Aladino

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 20.02.2024

Gentili lettori , “Aladino e la lampada meravigliosa” è un racconto contenuto ne “Le mille e una notte”, e fu aggiunto alla versione originaria della raccolta dall’editore francese dell’opera. Aladino è un giovane di origini cinesi, figlio di un sarto, che viene in possesso di una lampada magica dalla quale, sfregandola,  fuoriesce un genio capace di esaudire tutti i suoi desideri: ma lui la userà sempre con moderazione, aiutando chi non era altrettanto fortunato, e con il suo aiuto riesce a riscattarsi dalle umili origini e, dopo varie avventure,  a diventare sultano di un regno prospero, amato da tutti per la sua saggezza e generosità. E’ una novella che ha un significato profondo. Tutti possono diventare importanti scalando le classi sociali, purchè si sia mossi da sani e solidi princìpi: un ideale che nel Romanticismo dell’800 era tra i più celebrati, cui dedicò attenzione lo scrittore danese Hans Christian Andersen (la Sirenetta etc.), facendo di Aladino un simbolo del riscatto dei popoli oppressi attraverso la fantasia e la libertà . Più recentemente Aladino è stato protagonista di cartoni animati realizzati da Walt Disney; e anche se non è la novella più famosa della raccolta, come per esempio Alì Babà oppure Simbad il Marinaio, che meglio descrivevano le antiche abitudini orientali, resta una delle più belle mai scritte. A chi non piacerebbe possedere una lampada magica e avere un genio a nostra disposizione che esaudisca i nostri desideri? Per un investitore, conoscere magicamente gli scenari che attendono i mercati sarebbe garanzia di sicuro successo; ma questo è impossibile, e allora accontentiamoci di una analisi del presente, prendendo spunto dal tema iniziale. Non v’è dubbio che le borse attualmente sono profondamente influenzate dalle aspettative sui tassi di interesse; dati macro che fanno supporre una economia in crescita allontanano il fatidico momento del primo taglio dei tassi da parte delle Banche centrali, perché una crescita senza inflazione è difficile da ottenere. Abbiamo allora esaminato l’andamento di quell’indice che fa un po’ da “termometro” del sentiment degli operatori: l’S&P500 degli Usa che raccoglie le società più capitalizzate di quel Paese: del Nasdaq, indice tecnologico, abbiamo discusso ampiamente nel report precedente parlando di “timing” degli investimenti. Il grafico dell’indice ha il seguente aspetto:   Non ricorda forse l’andamento il disegno della leggendaria lampada di Aladino? Meno poeticamente, la fase rialzista post-pandemia si era esaurita a fine 2021 causando nel successivo 2022 un ritorno dell’indice al punto di partenza, secondo una figura tecnica che gli analisti definiscono “rounding top” e si verifica quando, alla fine di un trend al rialzo, i prezzi massimi si dispongono in modo prima crescente e poi decrescente, facendo assumere alla loro curva un andamento arrotondato (rounding) . In genere il target del ribasso, come detto, è sui minimi precedenti quella fase: poi nel 2023 il mercato ha continuato nel trend rialzista con gli effetti di cui tutti più o meno hanno beneficiato. La cosa ci ha incuriosito perché avevamo recentemente letto un’analisi sull’andamento delle riserve bancarie negli Usa: sono somme che gli istituti di credito accantonano per far fronte ad esigenze di liquidità e per assorbire momenti meno positivi della loro attività caratteristica, come l’erogazione di prestiti. Anche in questo caso ricorriamo all’ausilio di un grafico:   La curiosità è scaturita dall’andamento, praticamente coincidente con quello dell’indice azionario: picco del dato a fine 2021, calo nel 2022, recupero dal 2023 ancora in atto. Da cosa può dipendere il nesso grafico? Da vari fattori: è plausibile che i depositi bancari (e la connessa esigenza di accantonamento di riserve) crescano per effetto dei guadagni monetizzati dagli investitori sulle borse azionarie: ma ancora più importante è la relazione con i finanziamenti che il sistema eroga a favore di soggetti che investono poi sul mercato. In un sondaggio condotto regolarmente dalla Federal Reserve tra i dirigenti delle aziende di credito, la componente dei finanziamenti erogati per acquisto di azioni conobbe anch’essa un picco a fine 2021:   Momento poi che lasciò il posto al ribasso del listino nel 2022, e nel grafico precedente alla diminuzione delle riserve, motivata dal fatto che gli operatori chiudevano le posizioni sull’indice estinguendo i finanziamenti a suo tempo ricevuti: l’opposto accade nelle fasi di rialzo: le attese sono positive, gli operatori si finanziano per comprare azioni e le banche devono accantonare più riserve per far fronte ai possibili rischi. E allora si comprende anche come l’attenzione per l’evoluzione dei tassi di interesse sia così decisiva : una diminuzione del costo del denaro favorisce gli acquisti speculativi tramite finanziamenti (come accade per la stragrande maggioranza delle operazioni di borsa) , viceversa tassi elevati , o in previsione più elevati, mettono a rischio il margine di guadagno degli operatori che così vendono e tirano i remi in barca in attesa di tempi migliori. Corollario di tutto ciò lo strapotere sempre più forte delle banche centrali: se oltre a regolare l’offerta di moneta per controllare il suo potere d’acquisto, e se oltre a favorire lo sviluppo economico (come è nello Statuto di alcune di esse, ma non in quello della BCE) hanno anche le leve per condizionare l’andamento dei listini, il quadro è completo. Sfregano la loro lampada magica dei tassi , nuova moneta finanzia le speranze di rialzo delle borse, e alla via così. Naturalmente non è l’unico fattore a condizionare l’andamento dei listini : ma poter agire sul costo della materia prima che li sostiene non è cosa da poco. Proseguiamo, come di solito, con il commento all’andamento dei principali mercati nella scorsa settimana . Andamento dei principali indici e mercati e commento   I listini Usa hanno stornato qualcosa dai livelli massimi raggiunti la scorsa ottava, consentendo a quelli europei di recuperare un po’ del gap che avevano accumulato da inizio anno: il tema è stato come solito le previsioni sulle decisioni di politica monetaria, con il primo taglio dei tassi da parte FED slittato ora a giugno nelle attese degli operatori, mentre la BCE sembra avere toni più concilianti sul prossimo inizio di un’attività espansiva. Oltreoceano a guidare le danze, stavolta meno frenetiche al rialzo , sono sempre i titoli tecnologici: A contenere i ribassi dell’indice generale ha supplito il comparto Energy , +2,71% in settimana, favorito dal trend positivo del Petrolio che sconta la possibile restrizione dell’offerta, seguito da quello delle materie prime a +2,44%. A livello geografico, in recupero l’Oriente con il Nikkei al primo posto con un +4,31% in attesa della riapertura dell’attività in Cina dopo le festività del locale nuovo anno : le attese , o forse meglio dire le speranze, sono per provvedimenti che possano risollevare l’economia zavorrata dalle recenti vicende del mercato immobiliare nel Celeste Impero. Il comparto obbligazionario ha risentito dei dati macro relativi ai prezzi al consumo e poi a quelli alla produzione, senza particolari distinzioni tra classi di rating: e così ha reagito anche il prezzo dell’Oro , tornato per un breve tempo sotto 2000 dollari/oncia per poi stabillarsi intorno a 2025 . Tra le principali materie prime, già accennato sopra al Petrolio, il Gas Naturale ha proseguito nella discesa trovando una pausa solo nell’utlima seduta . Ben supportati dal rialzo del Rame (+3,84%) i metalli industriali che stanno recuperando terreno: ancora deboli invece le commodities agricole . Sul fronte valutario Euro e Dollaro sono rimasti stabili nel rapporto, mentre il Franco Svizzero ha ceduto di più verso la divisa comune: lo Yen ha testato 150 contro Dollaro sull’onda delle dichiarazioni “morbide” del Governatore della Bank of Japan sull’evoluzione della politica monetaria, e poco effetto ha avuto l’ennesimo appello del Ministro delle Finanze ad un monitoraggio del cambio , ora gestito con quel “senso di urgenza” contenuto nelle dichiarazioni che contraddistingue le fasi di indebolimento della divisa : ma il mercato per ora non ci crede più di tanto. La sintesi della situazione è offerta come solito dal nostro indicatore; in zona sempre positiva ma in calo dai livelli raggiunti nella settimana precedente, come si poteva facilmente presupporre   www.archeide.eu

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Il Tourist Trophy

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 12.02.2024

Gentili lettori , i “diversamente giovani” tra Voi appassionati di sport motoristici riconosceranno nel titolo una delle competizioni più antiche, che si svolge tuttora, in genere ad inizio giugno, su un tracciato nell’Isola di Man, la più remota delle isole Britanniche nel Mare d’Irlanda: la prima edizione risale al 1907, ed era riservata alle motociclette “da turismo”, cioè derivate strettamente da quelle di serie vendute al pubblico: da qui il nome della gara. L’isola di Man La scelta del luogo dipese anche dall’impossibilità di organizzarla sulle strade Inglesi, per espresso divieto legislativo. Fu sede anche di gare valide per i campionati mondiali di motociclismo dal 1949 fino al 1976, quando fu esclusa dai calendari del Motomondiale a causa della sua eccessiva pericolosità: si svolge infatti su strade normalmente aperte al traffico, con il loro corredo di marciapiedi, muri a filo della carreggiata, pali dell’illuminazione, segnalazioni orizzontali (strisce etc.) che mettono a rischio la sicurezza dei piloti. Il tracciato attuale lungo 60,7 chilometri è chiamato “Snaefell Mountain”, ed è sempre stato quello standard ad eccezione dei primi quattro anni della gara, quando si optò per un percorso più pianeggiante (e breve) in quanto i mezzi a due ruote di allora non riuscivano a superare le ripide salite del percorso completo. Il record attuale (16’42’’778)  è detenuto da un pilota di moto alla media di quasi 220 Km/h, migliore di oltre un minuto del miglior tempo mai fatto registrare da una autovettura: il che la dice tutta sulla tortuosità del tracciato. Il record delle vittorie Quanto al record di vittorie, esso appartiene al britannico Joey Dunlop (26 volte vincitore) , ma evidentemente è una questione di famiglia, visto che il terzo posto nella classifica vede suo nipote Michael con 19 primi posti; tra i piloti italiani, in testa il pluri-iridato Giacomo Agostini con 10 vittorie: famose le sue sfide con Mike Hailwood , che fu il primo a vincere in tutte e tre le categorie di moto ammesse al via in una unica edizione. Se vi venisse voglia di assistere di persona alla gara da una delle tribune lungo il percorso, ricordate di non portare con voi, tra gli altri tipi vietati, oggetti in vetro e bevande alcoliche (!); se poi, nonostante la latitudine, il sole fosse particolarmente forte, gli unici parasoli ammessi sono gli appositi ombrellini, purchè ovviamente non disturbino la visuale di altri spettatori o, peggio, di uno dei marshalls che attendono al regolare svolgimento della manifestazione. I mercati finanziari Ci sono alcuni periodi nei quali l’evoluzione dei mercati finanziari assomiglia ad un pericoloso Tourist Trophy, e richiedono una attenzione più elevata per l’incertezza sui possibili scenari : momenti nei quali la sicurezza del portafoglio corre più rischi della media. In quei frangenti è importante arrivare indenni al traguardo, che per un investitore significa raggiungere gli obiettivi prefissati e coerenti con la situazione individuale: dovremo sacrificare qualcosa sul piano della velocità pura a favore della distanza che resta da percorrere . Se il citato Giacomo Agostini, che iniziò la sua carriera in gare non ufficiali senza alcuna sicurezza, ebbe sempre una riserva mentale nei confronti di quella gara, evitando di correre eccessivi rischi nella consapevolezza della sua pericolosità, è un atteggiamento da cui trarre ispirazione nel considerare le possibili scelte alternative. Ma per fortuna le oscillazioni dei mercati finanziari sono sempre in entrambi i sensi, negativo e positivo, e diventa una questione essenziale la prospettiva temporale che ogni investitore deve fissare con accuratezza. Se dovessimo prendere a riferimento un indice azionario soggetto a forti variazioni, viene spontaneo pensare all’indice azionario statunitense Nasdaq con la prevalente presenza di titoli del settore tecnologico, notoriamente uno tra i mercati più volatili; vedremo tra poche righe che anche in questo caso diventa fondamentale un corretto approccio. Consapevoli della “tortuosità del tracciato” , dovremo adottare una opportuna strategia : fatte salve le altre condizioni, l’obiettivo è il conseguimento di successo, e nella fattispecie equivale ad adottare una prospettiva temporale adeguata alla volatilità: qualche esempio sarà chiarificatore del concetto, e poiché abbiamo iniziato il report parlando di una gara su di un tracciato molto lungo, guarderemo alle quotazioni dell’indice nell’arco di circa 40 anni. Innanzitutto vediamo il grafico dell’Indice: Ora, immaginiamo di aver investito sull’Indice con la prospettiva temporale di 1 anno; le performance, per ogni anno, sarebbero state le seguenti: Sulle 39 (i numeri sulla sx si riferiscono alla fine di ogni periodo, cioè 31/12) osservazioni, in 29 casi (circa il 74%) avremmo riportato un utile, mentre l’esito negativo si sarebbe verificato 10 volte (il 26% dei casi) . Considerando un maggiore lasso di tempo di 2 anni (cioè avendo mantenuto la posizione per 24 mesi), i risultati sarebbero stati i seguenti: Come si può notare, mantenendo la posizione sull’Indice per un tempo doppio rispetto all’esempio precedente, i periodi conclusi con il segno meno sarebbero stati 3, cioè il 15% del totale. Procediamo e vediamo il periodo di 3 anni: Arriviamo fino a 4,5 e 6 anni: Se l’orizzonte temporale fosse stato di 6 anni, in nessun caso (0% del totale) si sarebbe usciti dal mercato con il segno meno davanti alla performance. Abbiamo replicato i calcoli ipotizzando che gli ingressi sul mercato potessero essere avvenuti, per ognuno dei sei tipi di periodi, in uno qualsiasi degli anni , e vi mostriamo la conclusione, descritta dal seguente grafico: Abbiamo aggiunto un ulteriore anno ai 6 precedenti, qualche numero varia di poco ma la sostanza si conferma: il successo , in un mercato molto volatile, dipende dalla prospettiva temporale dell’investimento. Tornando all’esempio iniziale, il “percorso di gara” può essere tortuoso e pericoloso come quello del Tourist Trophy, ma adottando una guida stabile e sicura fino al traguardo (che quindi deve essere adeguata alla prospettiva di “rimanere per strada”), le soddisfazioni non mancheranno: le strategie devono essere basate sui propri obiettivi ma applicate tenendo conto anche delle peculiarità dei mercati nei quali scegliamo di entrare. Proseguiamo, come di solito, con il commento all’andamento dei principali mercati nella scorsa settimana . Andamento dei principali indici e mercati e commento Segnare nuovi massimi storici per un indice azionario fa giustamente notizia: nel mese di febbraio, nella media degli ultimi 20 anni, la performance è stata superiore a quella del gennaio precedente sia per l’S&P 500 che per il Nasdaq, e marzo è addirittura il miglior mese storicamente parlando per il primo e tra i migliori per il secondo listino: Ma questa è una statistica, non una garanzia: i mesi negativi in marzo sono sì una minoranza, ma quelli di segno negativo, pur meno frequenti, hanno poi lasciato il terreno a settimane di calo del mercato (2020 e 2022, tanto per citare i più recenti, ma anche il 2000…). In seguito l’indicatore “batteria” ci parlerà di un clima molto positivo ma anche di una crescita verso una situazione di “ipercomprato” che impone cautela. A guidare le danze sono sempre i titoli tecnologici più capitalizzati: Scenario sempre dominato dalle attese sugli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale che necessita di processori sempre più potenti nei computer , basti guardare cosa è successo giovedì scorso al certificato azionario quotato a NY della società inglese ARM , produttrice di microchips, dopo l’annuncio di risultati reddituali molto positivi e la previsione di una loro ulteriore crescita nel trimestre successivo: Performance che ha contribuito al primato del settore tecnologico nella settimana appena conclusa (Europa +4,39%, Usa +3,22%) . Sul fronte opposto degli andamenti il settore bancario Usa per le preoccupazioni legate all’andamento del mercato immobiliare cui le aziende del comparto sono più esposte, soprattutto quelle regionali (vedi la New York Community Bancorp) che hanno finanziato lo sviluppo degli immobili soprattutto ad uso ufficio. In calo anche le Utilities che sono strettamente correlate all’andamento dei tassi di interesse e rendimenti del mercato monetario ed obbligazionario. Il Treasury a 10 anni rende il 4,19% contro il 4,03% di sette giorni prima e ha trascinato in basso anche i prezzi dei titoli Corporate con rating medio e medio-alto, mentre i titoli con rating inferiori all’ “investment grade” hanno chiuso l’ottava in leggero progresso beneficiando del clima positivo sui “mercati di rischio”. Quanto alle valute lI Dollaro ha tratto vantaggio dai rendimenti in aumento a scapito dell’Euro e soprattutto del Franco Svizzero che sta iniziando ad erodere il forte progresso che aveva accumulato su tutte le controparti; ad Oriente le dichiarazioni da “colomba” del Governatore della Bank of Japan, Ueda, hanno riportato lo Yen a “riveder le stelle”, cioè a sfiorare nuovamente quota 150 contro USD , e ora ripartirà il “toto-tweak”, cioè le scommesse sulla tempistica della prima variazione di segno della politica monetaria giapponese dopo oltre due decenni di tassi nominali sotto zero. Le materie prime, partendo da quelle energetiche, hanno vissuto una settimana contrastata : su il Petrolio, mentre il Gas Naturale ha segnato nuovi minimi per la minore domanda dovuta ad un inverno più mite del previsto; deboli i prezzi dei metalli industriali , senza infamia né lode quelli delle commodities agricole, con l’eccezione del Cacao, la cui produzione è diminuita per eventi climatici imprevisti nell’Africa Occidentale, che ha fatto segnare nuovi massimi storici (siamo a 5900 USD per Tonnellata contro una media 2019-2023 di circa 2500 e +144% rispetto a 12 mesi fa). Dopo una settimana povera di dati macroeconomici di rilievo, nella prossima riprenderanno la scena da protagonisti con i dati sull’inflazione e le vendite al dettaglio negli Usa: due indicatori fondamentali per le previsioni sugli sviluppi della politica monetaria statunitense. Chiusi i mercati Cinesi per la festività del Nuovo Anno e per qualche giorno in Brasile , qui per il Carnevale : Todos a sambar! La sintesi della situazione è offerta come solito dal nostro indicatore; passata la paura (per ora) dei tassi di interesse “higher for longer”, il segnale è molto positivo ma siamo in zona di “ipercomprato” che richiede attenzione.   www.archeide.eu

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Le performance "salvavita" (non dei clienti).

Scritto il 07.02.2024

E anche per il 2023, probabilmente moltissimi saranno soddisfatti delle performance dei loro portafogli. Ancora una volta la crescita della gran parte degli indici di mercato avrà dato la possibilità di nascondere le innumerevoli e profonde inefficienze dei prodotti che ci sono all’interno dei portafogli dei clienti. Ancora una volta, il cliente sarà o verrà convinto che il suo portafoglio “ha fatto bene” senza però aver avuto l’opportunità di pensare se e quale, potrebbe esser stata l’alternativa. Perché, se qualcuno ancora non lo sa, il vero problema per la redditizia industria del risparmio, è la paura di trovarsi a discutere e confrontarsi con persone che “pensano”. -Hannah Arendt- storica e filosofa, diceva che "Una volta che hai imparato a pensare, il conformismo diventa un'abitudine difficile da indossare nuovamente. Il dubbio e l'esame critico diventano la tua guida, non per ribellione, ma per evoluzione. Nessuno che impari a pensare può tornare a obbedire come faceva prima, non per spirito ribelle, ma per l'abitudine ormai acquisita di mettere in dubbio ed esaminare ogni cosa." #consulenzafinanziaria #consulenzafinanziariaindipendente #archeideSCF #risparmi #investimenti

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