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Prendiamo fiato e alziamo lo sguardo!

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 07.04.2020

Continuiamo a convivere con questa situazione post cigno nero.    Sono stati presi importanti provvedimenti da governi e Banche centrali che resteranno attivi più a lungo del virus.   I mercati finanziari hanno fatto la parte più facile del recupero delle quotazioni, da minimi impensabili qualche mese fa a valori più plausibili pur in una situazione di incertezza sul futuro (arriverà un altro minimo importante sui mercati azionari se le attese di contenimento del virus non si avvereranno?).    Il blocco della liquidità è stato evitato e tante aziende leader hanno potuto far fronte ai problemi più urgenti. La FED e la BCE hanno agito presto e bene. Le emissioni di titoli Investment Grade non si sono fermate neanche a marzo anche se le aziende hanno dovuto pagare interessi superiori al 2019.   Adesso viene la parte più difficile.    Come usciremo dalla prima recessione in assoluto causata da decreti governativi?    I soldi in cassa di molte aziende piccole e grandi potrebbero diventare scarsi visto che l’attività si è fermata e non si sa quando si ripartirà.    In Cina ripartono per primi gli investimenti pubblici e poi la sua economia è soprattutto manifatturiera, ma bisogna far arrivare le merci agli altri paesi. Cosa succederà nei paesi sviluppati dove buona parte del PIL arriva dai servizi? Il riavvio ordinato dell’attività non è così scontato (non stiamo rientrando dalle ferie di agosto).    Credo quasi certo un andamento economico a “U” visto che la ripresa a “V” mi sembra utopica e quella a “L” verrà scongiurata dalle risorse pubbliche in campo. Quindi come consulente finanziario ho tempo per decidere con il mio cliente come comportarci.   Se abbiamo pianificato bene considerando obiettivi e risorse non dovremmo aver bisogno di vendere per forza ma piuttosto di fare una revisione approfondita perché sono cambiate in bene o in male le prospettive di molti settori e si sono create parecchie situazioni interessanti soprattutto sull’obbligazionario.    Non è più necessario aumentare il livello di rischio per avere rendimenti accettabili e se accetto il rischio questo è ben remunerato.   Sull’azionario sembra evidente che i macro-settori più promettenti siano tecnologia e sanità, senza dimenticare il bisogno di sicurezza. Nota di colore: l’articolo più venduto su Alibaba continua ad essere la consegna di cibo a domicilio.   L’utilizzo dello strumento “piano di accumulo” per 6/12 mesi ci aiuterà a fare uno spostamento graduale del portafoglio senza dover temere le incertezze che ci saranno certamente anche nelle prossime settimane/mesi.    A presto. Stay safe.   Fabio Frigerio

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Recessione!

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  • Mercati finanziari / economia
Scritto il 02.04.2020

  Negli ultimi anni i mercati finanziari avevano previsto più volte l’arrivo di una recessione, vedi anche ultimo trimestre 2018, che per fortuna poi non arrivava. La recessione del 2008 era stata provocata dalla finanza. Stavolta è l’economia reale che chiede pedaggio e la recessione è arrivata, sarà pesante anche se probabilmente breve, non sappiamo che mondo ne uscirà   La combinazione del virus e dell’improvvida decisione araba di scatenare la guerra del petrolio non potevano arrivare in un momento peggiore per mercati e investitori. Eravamo rilassati, con le difese abbassate e le conseguenze si vedono.   La crisi di liquidità è in atto anche se le Banche Centrali hanno messo in campo stimoli pari a quasi il 10% del PIL mondiale. C’è difficoltà a dare un valore alle varie classi/settori di attività. Ci si è messo anche il populismo degli ETF a travolgere i valori. In poche settimane è stata vanificala la ricerca di decorrelazione e di diversificazione che erano dei principi base dell’asset allocation: ne vediamo le conseguenze sul capitale nostro e dei nostri clienti.   Ma la crisi passerà, è solo questione di pazienza per noi e di attivismo e decisionismo per governi e Banche centrali visto che è stata colpita l’economia intera.   In attesa di riprendere ad investire con qualche criterio sensato (non vale comprare solo perché un titolo è sceso tanto) incominciamo a fare quel che si può.    Vediamo che il rischio è tornato ad essere remunerato. Valutazione difficile sulla parte azionaria ma più comprensibile sulle obbligazioni.    Evito di esprimermi sui titoli governativi le cui valutazioni dipendono molto dalle Banche centrali e che rappresentano comunque una certezza (ancora per un po’ di tempo e finché i tassi non incominceranno a salire e i rating a scendere).    I rendimenti a scadenza di molti titoli sono tornati ai valori del 2012, le previsioni di default sono probabilmente esagerate e se il gestore del fondo (dei fondi per diversificare anche il rischio gestore) di cui ci vogliamo servire ha buoni strumenti di valutazione abbiamo davanti alcuni anni di buone performance.   Mettiamoci al lavoro senza pregiudizi perché non ci sono elementi certi. Ma obiettivi del risparmiatore e relativi orizzonti temporali (non c’è mai un solo orizzonte) non dovrebbero essere cambiati.    

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Salone SRI – Look into the ESG world

Scritto il 21.11.2019

Ho avuto il piacere di partecipare mercoledì 20/11 ad alcune delle conferenze che si sono svolte a Milano in occasione della Settimana dell'Investimento Sostenibile e Responsabile. Ho percepito molto entusiasmo e coinvolgimento da parte dei relatori. Stiamo parlando di una tematica non più marginale ma che è in pieno sviluppo. Anche gli investitori si rendono conto che investire in modo sostenibile non è più filantropia ma una vera scelta economica con conseguenze dirette sul rendimento e sul livello di rischio dei loro investimenti.   E’ vero che in un mercato che sta cercando di darsi delle regole/benchmark ogni società ha una sua formula per definire la rispondenza a criteri ESG, la stessa MSCI sta lavorando per individuare un indice accettato da tutti come gli altri suoi indici normalmente utilizzati nel mondo finanziario. Non aiuta la confusione tra le sigle inglesi e italiane. Credo che una soluzione molto interessante sia quella proposta dall’ONU con la definizione degli “Obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030” (SDG’s in inglese). Anche la Banca per cui lavoro ha scelto di approcciarsi in modo deciso e convinto alla sostenibilità partendo dal modello di business e dall’attenzione alle persone e traducendola in un’offerta innovativa con la piattaforma sviluppata con Mainstreet che avvicina il risparmio alle sensibilità personali e agli obiettivi SDG’s.   Ho trovato degna di nota una ricerca di AIPB sull’ingresso della finanza responsabile nei patrimoni e sull’atteggiamento degli investitori con la diversa importanza data ai fattori ESG, concordo sulla necessità che il fattore Governance sia preminente.   L’Italia è al passo con il resto del mondo, tante aziende predispongono il bilancio di sostenibilità e il Dlgs 254/16 già impone alle grandi società quotate di redigere apposite Dichiarazioni non finanziarie.    Le società di gestione del risparmio non possono più esimersi dall’intervenire come stakeholder se gli investitori hanno scelto di mettere i loro risparmi in fondi ESG.   Deriva anche dalla loro capacità di azione il contrastare le cattive governance e fare guerra a chi cerca di fare greenwashing.   Insomma di argomenti ce ne sono tanti e non c’è bisogno di imporre criteri ESG ad un risparmiatore sempre più sensibile a questi aspetti. Il mio compito è di integrare questi criteri nelle scelte individuali del mio cliente 

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Compiti di fine estate

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 11.09.2019

L’andamento degli ultimi mesi dei vari settori investibili sta per costringere a mettere in discussione le scelte strategiche che avevano portato alle asset allocation individuali.   Se negli ultimi anni, con scelte tattiche azzeccate, si riusciva ad ottenere comunque risultati soddisfacenti (escludiamo ovviamente il 2018 in cui non è andato bene niente), adesso con la maggior parte dei titoli di stato dei paesi core con rendimento negativo diventa problematico consigliare ai clienti di comprare o rinnovare ancora titoli, anche se con rating elevato. E i Treasury, se bisogna coprire il rischio cambio, non danno poi molto.   Gli obiettivi di investimento sono legati a specifici e individuali orizzonti temporali, non si può restare sempre e solo liquidi.   Per andare avanti verso il futuro bisogna quindi cercare fondi o comparti di Sicav con bravi gestori attivi che sappiano spaziare sui tanti settori di questo mondo (e compresi i paesi emergenti). Per fortuna ce ne sono ancora parecchi. Mio compito è anche aiutare l’investitore ad individuarli.   La prossima volta parleremo di altri classi di investimento.   Buone riflessioni

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Un settore speciale

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  • Consulenza finanziaria
Scritto il 30.07.2019

C'è un settore che ha un andamento abbastanza regolare nel tempo e poco correlato con altri settori, non ha i risultati più brillanti ma può ambire ad elemento di stabilizzazione vista anche la creazione regolare di income.   Parliamo del settore delle infrastrutture, coperto da quasi tutte le società di gestione in forme diverse e quindi con la possibilità di cercare lo strumento più confacente con la situazione del singolo investitore. Non trascurabile neanche la coerenza con criteri ESG.   La carenza di infrastrutture è presente in forma più o meno estesa in tutto il mondo e gli investimenti pubblici e privati non sono mai mancati e nei prossimi anni cresceranno. Se abbiamo adesso i cinesi che spingono sulla nuova via della seta, gli Stati Uniti dovrebbero trovare qui un punto di incontro tra esigenze presidenziali e esigenze di deputati e senatori, la crescita dei centri urbani non sarà più lasciata alla speculazione, anche l'Europa dopo il sostanziale fallimento del "piano Juncker" imposterà progetti importanti.   I brillanti risultati di questi mesi dovrebbero portare ad una approfondita analisi settembrina del portafoglio. Ricordiamoci di questo settore.

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Obbligazioni bancarie, c'è ancora valore?

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Scritto il 29.07.2019

La ricerca di soluzioni a bassa volatilità, ma che possano ancora dare un reddito, non può trascurare queste obbligazioni.   C'è da dire che il termine da me usato non rende la quantità di opportunità che le banche hanno creato per raccogliere capitale e(sostanzialmente) evitare di emettere azioni di difficile assorbimento in questi anni. Si sono individuate soluzioni su tutta la struttura del capitale per avere possibilità diverse dalle classiche obbligazioni "senior". La redditività delle banche commerciali è abbastanza bassa un po' in tutto il mondo ma dopo il caso Lehman sarà difficile che i debiti delle banche non vengano pagati.   I titoli hanno ovviamente differente rendimento e quindi volatilità. È necessario che il gestore chiarisca bene le caratteristiche degli strumenti che andrà a scegliere e la normativa impone abbastanza dettagli. Un buon consulente saprà individuare e proporre la soluzione più adatta al proprio cliente.   C'è da ricordare che il buon funzionamento del sistema bancario è essenziale ovunque e mi aspetto qualche possibile sorpresa positiva per il sistema dalle prossime azioni della BCE.

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Banche centrali globalizzate, aree economiche no?

Scritto il 09.07.2019

  L’azione delle Banche centrali sta diventando (apparentemente) sempre più concertata ma la situazione del ciclo economico delle varie aree è diversa. La situazione degli Stati Uniti è ben diversa da quella asiatica ex Giappone così come da quella europea per es. La visione multilaterale del WTO sembra lontana dalla tendenza ai trattati bilaterali sempre più frequenti. Bisognerà tener conto anche di questo nell’applicare il principio della diversificazione degli investimenti. Se alcuni Megatrend sono universali altre situazioni non lo sono. Questo momento di euforia sui mercati può servire a fare degli spostamenti mirati consolidando risultati positivi e cercando situazioni in tutto il mondo che abbiano corso meno, ce ne sono parecchie e con buone prospettive (per es. le aziende small/mid cap USA che offrono sempre opportunità ai gestori attivi). La componente meno volatile del portafoglio sta reagendo bene dopo la crisi del secondo semestre 2018, è un buon momento anche qui per fare un ribilanciamento senza farsi condizionare troppo dalle dichiarazioni delle Banche centrali. Prenotate un appuntamento telefonico gratuito per una valutazione personalizzata  Fabio Frigerio

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